Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Haruhi380    20/01/2016    0 recensioni
Drocell, un bambino come tanti, il cui unico peccato è costituito da un'irrefrenabile curiosità...e dal vizio del gioco.
La storia di un Pinocchio moderno.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri personaggi, Drocell, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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 Drocell: storia di una marionetta

Quella mattina l’aria era decisamente più fredda del solito a Londra. Il London Bridge accoglieva milioni di turisti affascinati dalla sua bellezza; un essere artificiale incapace di muoversi, che racchiude in sé l’essenza stessa dell’Inghilterra: i baci, le carezze, i lamenti, le sofferenze della gente... anche un pazzo troverebbe conforto nel guardare una simile meraviglia. Quella canzone infantile…rimbombava attraverso le pareti delle due torri, poste ai lati del ponte: “LONDON BRIDGE IS FALLING DOWN, FALLING DOWN, FALLING DOWN, LONDON BRIDGE IS FALLING DOWN, MY FAIR LADY”. Una canzoncina che tutti i bambini londinesi dovevano conoscere, ma, nonostante l’allegro motivetto, risultava inquietante e patetica: perché mai far crollare un tempio delle anime? Perché privare un uomo di quella vista meravigliosa? 
Dalla finestra di una stanza buia, l’artista delle parole ne trovava conforto per le sue delusioni. Il poeta intrise la piuma d' inchiostro.
Tremava.
Temeva, come nei suoi peggiori e frequenti incubi, quel foglio immacolato, come la neve più candida delle Highlands e ruvido, sporcato dalle ceneri della figura fissa nei suoi ricordi. Non riuscì a poggiare il pennino sul foglio che sentì mancarsì inaspettatamente. Gli sudavano le guance e attraverso le sue solite e polverose lenti, spalancava involontariamente le orbite, permettendo a quei granelli di depositarsi nelle sue vene e capillari. Si sfregò gli occhi infastidito. Esasperato, strappò violentemente il foglio e lo lanciò in un cumulo di carta abbandonata. Si chiese quanto ancora avrebbe tardato ad arrivare la sua Ispirazione. Quando avrebbe varcato la soglia della sua casa, avvolta in un setoso mantello dall’inconfondibile profumo dei fiori di liquirizia. Così la immaginava: bella e infantile, il ritratto dell’innocenza pura e casta e la consapevolezza di possedere quel profumo nauseabondo, che non tutti hanno il privilegio di sentire.
 Sbuffò per l’ultima volta, si alzò dal suo “trono scarlatto” su cui passava le giornate: uno sgabello di legno, riempito di termiti e colmo di schegge, ma di questo non si preoccupava troppo: non se ne sarebbe separato mai. Osservò attentamente la scena: Il lume emetteva una luce fioca; era affaticata, sempre così calda, ardente. Cosa avrebbe dato, quella gracile lanterna, per sentire la sensazione dell’aria fresca sulla propria fiaccola, pur essendo consapevole che le sarebbe stata fatale. Il poeta si rese conto di come quell’oggetto inanimato, a suo modo, poteva parlare, ma rimase impassabile davanti alle sue sofferenze, proprio come accadde quel maledetto giorno. Già... quel giorno.
Senza emetter fiato lasciò tutto il disordine sulla scrivania, prese il cappotto e uscì all'imbrunire per distendere le idee. Era già sera, tutto era silenzioso, vuoto, i lampioni spenti. Non c’era nessuno e, l’unico passante che vide, ne ignorò la presenza. Camminava pesantemente, lo sguardo rivolto verso il basso, era stancante camminare, il suo respiro si diffondeva in una nube bianca che ne carezzava il volto gelato. In quella notte così fredda, scura, priva di un qualsivoglia sentimento umano, se non colma di un’atmosfera infernale. Ed era già inverno.
Fu allora che si ricordò dei suoi occhi: La vita che egli stesso aveva creato, sparire così semplicemente e sgretolarsi dalla sua anima. Arrivò davanti a quella vetrina: l’insegna sgangherata, le pareti ridotte a un cumulo di macerie, un silenzio tombale e il profumo del legno bruciato. Deglutì. Quella bambola che egli stesso, dieci anni fa, aveva visto bruciare immune al dolore delle fiamme che la consumavano.
 

continua...


Angolo dell'autrice: Salve a tutti! Questa è la mia prima storia drammatica. Non me ne intendo molto di generi simili, ma mi appassionano molto. Ho già in mente il seguito per questa vicenda. Ho voluto dare spazio ad un personaggio di poco conto nell'universo di Black Butler, ma, di sè, a mio parere, dal fascino grottesco e misterioso.
Spero vi piaccia, alla prossima. 
 
  
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