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Autore: Settecolori    16/03/2009    2 recensioni
“Come va la serata?” Borbottò Taylor poco convinta, davanti agli occhi di Chad. Quel ragazzo aveva una cotta per lei da quando aveva iniziato a lavorare in quel locale dove lei era la principale. Ci era finita dopo l’università per pagarsi l’affitto dell’appartamento e lui pure. “Bene, tante mance.” Sorrise lui mentre si avvinava verso il bancone a grandi passi. Lei si sentì arrossire, lo stava trattando come se lui fosse più di un semplice amico per lei, forse fin troppo. Lui non era altro che un semplice dipendetente del suo locale, solo un cameriere.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Taylor McKessie
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Come va la serata

“Come va la serata?” Borbottò Taylor poco convinta, davanti agli occhi di Chad. Quel ragazzo aveva una cotta per lei da quando aveva iniziato a lavorare in quel locale dove lei era la principale. Ci era finita dopo l’università per pagarsi l’affitto dell’appartamento e lui pure.

“Bene, tante mance.” Sorrise lui mentre si avvinava verso il bancone a grandi passi. Lei si sentì arrossire, lo stava trattando come se lui fosse più di un semplice amico per lei, forse fin troppo. Lui non era altro che un semplice dipendente del suo locale, solo un cameriere.

“E tanti numeri di telefono. Sai, non è educato filtrare davanti a me. Poche ore prima, Chad cercava di baciarla perché credeva che lei ricambiasse ciò che lui prova per lei ma evidentemente sbagliava persona. Lui la guardò con aria di sfida. Appoggiò lo stracciò sul bancone e la guardò negli occhi. Lui stava cercando di dire qualcosa ma lei lo interruppe con fare scontroso e da presuntuosa.

“Dobbiamo parlare.” Lui appoggiò il gomito sul bancone e sfoggiò un sorriso beffardo.

“Abbiamo già parlato cinque minuti fa.” Taylor fece un passo indietro, sia fisicamente che nella sua mente. Non riusciva a iniziare quel discorso. Chad sembrò attratto da quella timidezza che aveva quella sera Taylor

 “Parla, accetto qualsiasi cosa. Anche se questo fa male.” Taylor fece un respiro profondo, si porto la mano alla nuca, non accennò il minimo sorriso, né alzò il labbro a sinistra né a destra. Ciò che stava per dire era già abbastanza doloroso per lei, figuriamoci per lui. Non poteva resistere aveva che paura che si lasciasse strappare la vita dal dolore, e sarebbe stata solo colpa sua. Taylor sfiorò con lo sguardo le unghie rosicchiate di Chad, in quel momento occupate a martellare come un metronomo il bancone. Fece un altro lungo respiro profondo e iniziò, anche se non molto convinta, a parlare.

Vedi, Chad. Zeke...” Lei sapeva benissimo che Zeke era uno dei migliori amici di Chad, nonché suo appena diventato ex-fidanzato. Chad rizzò le orecchie, si vedeva benissimo che era moralmente e sentimentalmente distrutto. Voleva chiedere cosa fosse successo mentre una piccola lacrima gli rigava la guancia con la stessa velocità del Senna d’inverno. Lui era da ormai dieci anni innamorato di Taylor, e lei stava con il suo secondo migliore amico, da sempre. Stronzo, aveva urlato a Zeke quando l’aveva saputo. Si era sentito tradito quando l’aveva scoperto e dopo pochi giorni era diventato suo acerrimo nemico.

“Zeke e io ci siamo lasciati.” Ammise Taylor dopo qualche secondo. A Chad si illuminarono gli occhi, anche se sapeva che non aveva alcuna possibilità con lei. Appartenevano a due mondi differenti, lei aveva quel pezzaccio di carta chiamato “laurea” e lui era solo un povero studente con la media del sei in qualsiasi materia pure condotta. Espulso da tre scuole all’insaputa dei suoi genitori, che erano morti da ormai cinque anni per colpa di un fottutissimo incidente stradale. I suoi genitori abitavano lì, solo nel suo cuore e basta.

“Sono ancora sotto shock, sono delusa, incazzata, in questo momento, sinceramente, avrei solo voglia di morire.” Chad la guardò con gli occhi ancora più lucidi di prima e annuì rassegnato, l’unica cosa che avevano in comune era quella voglia di morire incredibile, e anche l’età a dirla tutta. Ventidue lei, ventidue lui.

“Quindi... vorrei che restassimo solo amici.” Chad inarcò le sopracciglia, prese lo zaino in spalla, non accennò il minimo sorriso. Si alzò in piedi e si diresse verso l’uscita. Anche lui era sia deluso che incazzato, davanti al bar lo aspettava Troy per una partita di basket all’angolo. Ritorna sui tuoi passi, si mormorò Chad nella mente. Si girò e fece cinque passi precisi ma piuttosto confusionari, come se stesse barcollando. Qualche drink di troppo probabilmente, ma sapeva cosa doveva fare. Taylor alzò lo sguardo fino ad incrociare e ripeté a bassa voce, come se fosse un auto convincimento. “Solo amici. Solo amici.” Chad respirò di profondamente, si avvicinò al suo viso e la baciò. Un bacio pieno di rabbia, foga, dispiacere, amore, solitudine ma allo stesso tempo voglia di vivere. Vivere il resto dei suoi giorni accanto a lei. Dopo quasi un minuto si allontanò e continuò ad avere un espressione impassibile anche se l’immagine di Taylor basita lo faceva arrabbiare un po’. Scosse la testa e mormorò. “Assolutamente giusto.” Abbassò lo sguardo e corse fuori senza mai voltarsi. Senza voltarsi mai più, senza voltarsi in mezzo a quelle mille o più lacrime del cielo che piangevano insieme a lui.

  
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