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Autore: Reflection2190    21/01/2016    0 recensioni
Il processo a Lucius Malfoy, dopo la Battaglia al Dipartimento dei Misteri, è ormai vicino. Narcissa si appresta a conoscere il destino di suo marito, con il cuore in gola ed un forte senso di smarrimento.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I CAN'T LIVE WITHOUT YOU

I suoi occhi fissavano un punto indefinito del cuscino accanto al suo. La seta avorio era leggermente increspata, lì dove suo marito aveva posato il suo capo per l’ultima volta, qualche giorno prima. Le dita affusolate della donna percorsero distrattamente quelle pieghe ed immediatamente dopo vi affondò il volto, soffocando i singhiozzi che inconsultamente fuoriuscivano dalla sua gola.
Nessuno avrebbe dovuto sentirla, sebbene chiunque si trovasse in quella casa sapesse perfettamente cosa lei stesse provando. Ma era pur sempre Narcissa Malfoy, e lei non perdeva il controllo. Mai.
Chiuse gli occhi e la sua mente ripercorse ancora una volta, come a volersene davvero capacitare, gli eventi di quella mattina.

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Non vedeva Lucius da tre giorni. Per lei era stato l’inferno non avere alcuna notizia di suo marito e non avere idea di cosa aspettarsi dal processo.
L’intero Wizengamot era stato convocato per quella giornata e Narcissa  aveva dovuto preparare la difesa, chiamando a testimoniare chiunque fosse tanto fedele ai Malfoy da poter fronteggiare il Ministero.
Tuttavia, in cuor suo la donna sentiva che sarebbe stato molto complesso riuscire a vincere quella causa e salvare il suo amato. Il terrore era ormai tornato a regnare sovrano nel mondo magico, e per quanto questa fosse una sorta di vincita per tutti loro, seguaci del Signore Oscuro, ciò significava anche che chiunque fosse caduto nelle grinfie del Ministero sarebbe finito dritto ad Azkaban, senza possibilità di appello.
L’idea di suo marito in una cella fredda e sudicia, alla mercé dei Dissennatori le fece mancare il respiro, mentre Narcissa muoveva i suoi passi nell’aula in cui si sarebbe tenuto il processo, accompagnata da suo figlio.
Troppo a lungo aveva vissuto al fianco di quell’uomo per immaginarsi lontana da lui, e sebbene avesse con sé Draco, sentiva di non poter essere capace di andare avanti da sola. Lucius non era soltanto un marito fedele.. Era il suo migliore amico, la sua controparte, la sua metà.. Era il suo cuore e la sua anima. Lui e Draco erano le uniche persone in grado di riempirle le giornate, erano il senso della sua stessa esistenza.
Come avrebbe mai potuto tollerare di non condividere più i suoi giorni con lui?
Con quel peso sul cuore, Narcissa prese posto su uno degli eleganti sedili di legno, sul lato sinistro della sala. Osservò, uno ad uno, i volti degli accusatori.. Non le serviva ricorrere al Legilimens per indovinare i loro pensieri.

“Maledetti Traditori..”

Pensò tra sé e sé e l’odio nei confronti di coloro che continuavano a tollerare che i Maghi si sporcassero, unendosi alla feccia Babbana, si fece enorme.
Il chiacchiericcio rendeva l’atmosfera ancora più densa di tensione. Si potevano udire le più varie opinioni, ma nessuno osava pronunciare il nome dell’Oscuro. Infondo, il Ministero stesso si era messo in imbarazzo, negando fino a qualche giorno prima il suo ritorno.

“Sciocchi”

Continuò ancora, mantenendo il suo viso imperturbabile.
Poco le importava di ciò che due donne stavano mormorando, dall’altra parte dell’aula, mentre la osservavano. I Malfoy non sarebbero comunque mai caduti, MAI. La sua famiglia era ben più che in alto, rispetto a quella plebaglia che riempiva le altre sedute.
D’un tratto, calò il silenzio.
Il cuore di Narcissa prese a battere più forte, mentre il Ministro della Magia Caramell ed il suo seguito prendevano posto. Immediatamente dopo, al centro dell’aula emerse la sedia dell’accusato, circondata da sbarre.
Alla donna mancò il respiro, non appena intravide i biondi capelli di suo marito. La sua magnificenza non era svanita, ma gli occhi erano solcati da rughe di stanchezza e sembravano… Spenti. I capelli erano legati in una coda, nel tentativo di non rinunciare alla sua solita eleganza, ma erano arruffati, tanto che Narcissa provò l’istinto di correre alle sue spalle e sistemarglieli, come era solita fare ogni giorno da quasi venti anni.
Avrebbe voluto stringerlo tra le braccia e sussurrargli che lei era lì e sempre sarebbe stata al suo fianco, qualunque cosa sarebbe accaduta.
Si mosse sulla sedia, quasi a volersi alzare, ma Draco la trattenne per il polso. Incontrò gli occhi di suo figlio, bagnati di lacrime quanto i suoi, poi entrambi focalizzarono di nuovo l’attenzione su Lucius. Questi si voltò, prima alla sua destra, poi alla sua sinistra.. Ed infine, incrociò lo sguardo di sua moglie. Narcissa azzardò un sorriso, che lui ricambiò altrettanto prontamente.

“Sono con te. Siamo con te.”

Mimò con le labbra e lui annuì, come a volerle dire che sì, lo sapeva. Erano con lui, come sempre.
Fu la voce di Caramell ad interrompere quel gioco di sguardi scambiato tra i tre Malfoy, ed il processo ebbe ufficialmente inizio.
Le accuse fioccarono, sputate quasi con veleno..
Aveva fatto irruzione al Dipartimento dei Misteri, si era appropriato ed aveva poi distrutto una delle Profezie in esso contenuta, aveva minacciato e combattuto contro dei ragazzi ed infine, ovviamente, l’accusa delle accuse: era un Mangiamorte ed aveva deliberatamente spalleggiato il Signore Oscuro.
La folla ovviamente si esaltò nell’udire quelle ultime parole. Per quanto la difesa riuscì a controbattere, nulla fu capace di convincere il Ministero dell’innocenza di Lucius.
Narcissa osservò la scena immobile, gli occhi fissi su suo marito. Le sembrava quasi surreale che tutto questo stesse accadendo.. Non sopportava che venissero rivolte all’uomo che amava quelle parole taglienti ed infamanti. Non lo meritava,  non ai suoi occhi. Eppure, la sua fede nella causa maggiore a cui la sua famiglia si era votata vacillò appena.
Valeva davvero la pena rischiare le loro vite?
Scrollò il capo, ritenendosi stupida per aver osato anche solo pensare che fossero nel torto.
Ritornò alla realtà soltanto quando fu il momento di pronunciare la sentenza.
 
"Lucius Malfoy, sei dichiarato colpevole."
 
A quelle parole Narcissa credette di perdere i sensi, ma si sforzò di restare vigile. Lucius aveva bisogno di lei ora più che mai. Immediatamente dopo, Caramell affermò che “ovviamente” la sua pena sarebbe stata Azkaban.
La stoica maschera di Lucius cedette, mentre cercava di nuovo con gli occhi la sua famiglia.
 
"Lucius…"
 
Mormorò Cissy, alzandosi in piedi. Le urla soddisfatte dei Traditori sovrastavano la sua voce, ma sapeva che suo marito l’avesse sentita. Si perse nei vacui occhi grigi di lui, le lacrime che le rigavano ora il viso.
 
"Lasciate almeno che lo saluti! Che suo figlio lo saluti!"
 
Urlò, correndo verso il centro dell’aula ed aggrappandosi a quelle sbarre, intrecciando anche se solo per un attimo  le dita a quelle del marito. Avrebbe voluto dirgli di non preoccuparsi, che tutto sarebbe andato per il meglio. Avrebbe voluto gridargli quanto lo amasse e quanto ancora lo avrebbe fatto. 
I loro sguardi si incrociarono, e Narcissa realizzò che non era affatto necessario... Lui sapeva di non essere solo, sebbene riversasse ora nella più totale disperazione.

"Draco.."

Mormorò l'uomo con voce rotta
 
"Penserò io a lui… E farò di tutto per tirarti fuori da quell'orrendo posto!"
 
Affermò poi, prima che venisse allontanata con la forza.
 
"Giù le mani.. sudicio…"
 
Oppose resistenza, tanto che le due guardie dovettero lasciarla libera, ma era ormai già troppo tardi. Cercò di nuovo suo marito, guardò con allarme Draco che corse tra le sue braccia e realizzò che ora erano rimasti soltanto loro due. Le sembrò che il cuore si spezzasse, mentre il pensiero di Lucius ad Azkaban si dipingeva ora più reale che mai nella sua mente.
Strinse suo figlio, cercando la forza che lui riusciva a darle, ed infine asciugò le sue lacrime.
Aveva fatto una promessa e l’avrebbe mantenuta.
 
"Andiamo via, Draco"
 
Con il loro solito incedere, sprezzante e fiero, i due Malfoy si avviarono via dall’aula seguiti da un mormorio che entrambi ignorarono. Avrebbero potuto dire qualunque cosa sul loro conto, ma nulla mai li avrebbe calpestati al punto da farli cedere. Suo marito sarebbe tornato, un giorno, e tutti li avrebbero guardati di nuovo con il rispetto che meritavano.

“Sanctimonia Vincet Semper”.
 
 
 
 
 
 
  
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