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Autore: claws    21/01/2016    1 recensioni
Raccolta di venti one shots SmoAce in genderswap.
«Sembravi triste, Fumosa,» esclamò Rufy, senza preoccuparsi di sembrare invadente.
[≈20 000 parole]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker | Coppie: Ace/Smoker
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The person that you take a bullet for is behind the trigger'
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Indice di fuoco
















L’acqua è per i perversi, il caffè per le bugie bianche

Kick drum beating in my chest again










 

Smoker pensava che Anne bevesse caffè – ma una quantità industriale di caffè, intendiamoci. Il motivo per cui lo pensava non era perfettamente chiaro nemmeno a lei: aveva delle teorie, ma non le aveva mai esposte a nessuno (qualcosa per cui tutti i marmocchi iperattivi e rompicoglioni bevessero caffè, ad esempio). Perciò un giorno decise che avrebbe lasciato sulla scrivania un’esca anonima.

A quanto pareva, Anne non aveva colto nessuna stranezza in quella tazza da caffè che non era la solita tazza da caffè di Smoker. Oppure, anche nel momento in cui avesse colto quella differenza, non aveva detto nulla a riguardo.

Un’altra sera, sulla scrivania, mise una tazza di caffè e una di tè. Inutile dire che Anne scelse subito quella con il tè caldo, la bevve in un solo fiato e poi disse qualcosa riguardo il fatto che sulla Moby Dick il tè era decisamente più buono e che robaccia vi danno, quelli della Marina? Ah, Smokie, quello è il tuo tè preferito? Non lo sapevo!

Incazzatura a parte, Smoker cominciò a credere che ad Anne il caffè non piacesse per nulla. D’altro canto era sicura che, se le avesse chiesto qualcosa, poi Anne avrebbe indagato e le avrebbe posto domande stupide come Ma come fate a bere quella schifezza?

(Chi non beve caffè è un eretico.)

Forse avrebbe dovuto chiedere. Forse l’Anne schematizzata che Smoker aveva in testa era troppo schematizzata – di sicuro era molto polarizzata e parziale, ma al commodoro serviva soprattutto quando doveva inventarsi frasi cattive con cui rispondere alla vera Anne.

Dopo essersi allenata con la sua proiezione, Smoker si sentì pronta a porre la fatidica domanda.

«C’è un motivo per cui non bevi il caffè?» Chiese quindi ad Anne, una sera.

Pugno di Fuoco la guardò inclinando la testa. «Che razza di domanda è? Non mi piace. Ha un sapore terribile.»

«Solo per quello?»

Anne mise su una smorfia di disgusto e mise i piedi sulla scrivania. «Sono un po’ tachicardica. Non mi fa neanche bene. E se bevo un solo caffè per due o tre giorni poi mi scende un po’ la pressione. Sei contenta, adesso?»

Smoker prese la propria tazza di caffè e se la portò alla bocca. Anne la guardò e sbuffò.

Gliel’avrebbe pagata cara.



La mattina seguente, infatti, dalle cucine era sparito tutto il caffè, fino all’ultimo granello. Si sollevò un caos infernale prima che Smoker scendesse nella mensa e gridasse a tutti di stare zitti: quando però qualcuno le riportò precisamente quale fosse la situazione, allora avrebbe voluto gridare il nome di Portuguese D. Anne per richiamarla subito all’ordine e confiscarle il maltolto, perché sicuramente era stata quella stronza di Pugno di Fuoco a togliere a tutti loro la santa caffeina!

Ma dopotutto quella era una criminale, e i pirati non seguivano gli ordini dei Marine, no?

(Quelli della Flotta dei Sette non rientravano nel conto, in nessun dannatissimo caso.)



Lo Striker correva sul mare con un po’ più di fatica del solito, a causa del peso dei sacchi di caffè. Da quando era sgattaiolata fuori dalla cabina del commodoro, aveva raggiunto le cucine e se n’era andata con la refurtiva erano trascorse ormai alcune ore, e Anne era sicura che l’unica che non avrebbe sofferto per l’astinenza da caffeina sarebbe stata Tashigi.

Già che c’era avrebbe barattato tutta quella roba con qualcosa di commestibile, una volta attraccata alla prima isola abitata nella zona. Altro che caffè! Ci voleva un pranzo abbondante per festeggiare.



Oltre al danno, la beffa: Anne non si fece vedere per diversi giorni. Quando poi entrò dalla solita finestrella della cabina di Smoker, si trovò davanti una sorta di fantasma di fumo, pallido, con lo sguardo poco concentrato – o meglio, un po’ vago. Ma quando Smoker tornò nel mondo dei vivi scrollò le spalle e cercò di non mostrarsi con la guardia abbassata.

«Pugno di Fuoco—»

«Sì, sì, ti ho rubato il caffè, è vero, accetterò ogni punizione che vorrai infliggermi, bla bla bla. Ma tu prova a farmi di nuovo una domanda del genere e la mia vendetta sarà ben peggiore del toglierti una cosa stupida come il caffè.»

«Quindi sapere qualcosa di te è praticamente un reato nei tuoi confronti? Potevi dirmelo prima che cominciassimo—questa cosa

«È questo il problema, allora? Vuoi conoscermi meglio?»

Be’, forse sì. Poteva essere quello, il problema – che poi, era un problema? Si sarebbe trattato di un problema nel caso in cui Anne non avesse spiegato la propria avversione nei confronti del caffè, eppure le aveva risposto. Quindi, esattamente, dove stava il problema?

Il non sapere dov’era il problema era il problema.

«E comunque ti ho portato un caffè. Ormai sarà freddo e probabilmente un po’ è finito fuori bordo mentre ero sullo Striker, ma basta il pensiero, no, Smokie?»

Con grande forza di volontà il commodoro aspettò che Anne le porgesse il bicchiere di plastica: poi praticamente glielò strappò di mano e si finì il caffè tutto in un sorso (non che ce ne fosse molto, ma bastava il pensiero di averlo bevuto, effetto placebo incluso, insomma).

Quale rapido cambiamento di comportamento! Quando il caffè cominciò a entrarle in circolo, Smoker riuscì a collegare il caffè alla gentilezza che Anne le aveva fatto (senza dimenticare che, prima della gentilezza, c’era stato l’orribile furto). Perciò ci fu punizione ma ci fu anche una sorta di premio: il pacchetto completo comprendeva il letto e dei morsi.

Ecco. Anne si sentiva stravolta ma soddisfatta. Mettendo la testa sul petto di Smoker, cercò di sentire il battito del cuore. Era veloce e forte.

«Oi, Smokie, cos’è tutto questo pum-pum-pum? Sembra che tu stia tirando un carro, coi battiti che hai.»

«È il caffè che fa effetto. Ora zitta e dormi.»

Già, il caffè che fa effetto. Già.



















Note Autrice:

Il problema non è il problema. Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema! Così diceva Capitan Jack Sparrow, almeno. Ehm! Salve! A me il caffè non piace, questa è la mia rivincita contro i caffè-dipendenti. No, ok, non è vero, non voglio prendere in giro nessuno, Anne e Smokie a parte, ovviamente.

Il prompt era Batticuore. Anne parla della propria tachicardia (il che è un mio headcanon) e questo è un altro passo in avanti nella loro relazione. Poi anche a Smoker il cuore batte forte quando c’è in giro Anne, ma la scusa è quella del caffè che fa accelerare i battiti cardiaci. Ci crediamo tutti, Smokie.

Il sottotitolo è una citazione da una canzone – che novità! Si chiama Coffee’s For Closers e wow, che novità anche questa, è dei Fall Out Boy. Mi spreco con l’originalità, lo so. È anche una delle mie preferite dei FOB. Traduzione: La grancassa tuona di nuovo nel mio petto. Siete mai stati a un concerto o alla sfilata di una banda? Quando la grancassa suona, sembra che il cuore dentro il petto segua il ritmo della grancassa. È una sensazione un po’ inquietante, ma bella.

Sette giorni e arriverà il capitolo Amore non ricambiato – sarà uno di quei capitoli random, messi in mezzo a questa sorta di storia perché mi andava (e perché non sapeva dove metterlo, onestamente, ehm).

Grazie, come sempre, per aver letto.

Un grazie speciale a Happy_Ely che mi supporta sempre tantissimo. Adoro chiacchierare di Smokie e Anne con te, Ely! C:

Di nuovo, per qualsiasi domanda, critica o perplessità vi invito a mandarmi un messaggio, anche privato. Non ho ancora mangiato un frutto del diavolo Zoan, quindi giuro che non mordo! ;)

A settimana prossima! Stay safe!

claws_Jo





Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

  
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