Categoria: Anime e Manga
Anime e manga: Sailor Moon
Personaggi: Chibiusa
Genere: Introspettivo
In Bianco E Nero
Guardo una foto di mia madre
Era felice avra avuto tre anni
Stringeva al petto una bambola
Il regalo più ambito
Era la festa del suo compleanno
Un bianco e nero sbiadito
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
Il mio stesso sorriso
Finalmente ho scovato un album di foto di mia madre, e vengo colpita da una foto di famiglia immaggino durante il suo terzo compleanno in quanto la mia nonna Ikuko è incinta di mio zio Shingo, stranamente è una foto in bianco e nero e non a colori, come ci si aspetterebbe visto che sono gli anni ottanta, ma adesso mi ricordo che mia madre mi disse che suo padre essendo un fotoreporter aveva il piacere di sviluppare e stampare le foto, e che in casa infatti avevano uno sgabuzzino che il mio nonno terrestre usava come camera oscura. In questa foto la vedo felice con la sua prima Barbie tra le braccia, che bel sorriso che aveva sembra proprio il mio.
E pensare a quante volte l'ho sentita lontana
E pensare a quante volte...
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché
Dei lunghi ed ostili silenzi e momenti di noncuranza puntualmente
Mi dimostravo inflessibile inaccessibile e fiera
Intimamente agguerrita temendo una sciocca rivalità
E pensare a quante volte mi sentivo abbandonata ogni volta che i suoi impegni da regina la allontanavano da me. In quei momenti le avrei voluto raccontare le me giornate, delle mie piccole scoperte, chiderle almeno il perché di quegli allontanamenti anche nei giorni in cui qualsiasi altra famiglia si riuniva, come a Natale o nei compleanni. Io ero sempre in competizione con lei perché mi sentivo inadeguata in confronto al suo essere regale.
Guardo una foto di mia madre
Era felice avrà avuto 14 anni
Capelli raccolti da due odango
Ed un'espressione svanita
Nitido scorcio degli anni '90
Di una raggiante Tokyo
La scruto per filo e per segno e ritrovo
Il mio stesso sguardo
In quest'altra foto ci sono anch'io, infatti è stata scattata durante il mio primo viaggio nel tempo. Ma che espressione da ebete che ha. Adesso ricordo anche il momento in cui è stata fatta: eravamo appena uscite dal “Crown” dopo che era stata battuta per l'ennesima volta da Ami ai videogiochi, e per consolarsi si era spazzolata due coni gelato formato extra gigante, annaffiati da tre frappè al cioccolato e due alla fragola. Adesso che mi ricordo anch'io non c'ero andata leggera con i dolci, sembrava che facessimo a gara a chi ne mangiasse di più. Rivedendoci mi accorgo di quanto i nostri sguardi si somiglino.
E pensare a quante volte l'ho sentita lontana
E pensare a quante volte...
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché
Dei lunghi ed ostili silenzi e di qulla arbitraria indolenza puntualmente
Mi dimostravo inflessibile naccessibile e fiera
Intimamente agguerrita temendo l'innata rivalità
E pensare a quanto l'ho sentita lontana, quasi come sè tra noi ci fosse un abisso, lei così elegante ed io invece così goffa. In quel periodo mi ero presa una cotta per quello che sarebbe poi diventato mio padre, e poi come ciliegina sulla torta mi sono fatta fare il lavaggio del cervello pur di farle pagare quelle volte che mi ha lasciata da sola, come in quei momenti in cui avevo più bisogno di lei, ed ella si era permessa di morire.
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché...
Perdonatemi sè ho un po' cambiato il testo della canzone.
Passiamo adesso ai ringraziamenti:
ringrazio Luisina e Luciadom per la recensione al primo capitolo, son davvero felice che vi sia piaciuta;
ringrazio anche Kamy e CloudStrifeAC per quelle del secondo capitolo e chiedo a quest'ultimo/a suggerimenti per “Bambina Impertinente”;
ringrazio dal più profondo del cuore sia Kamy che Luciadom per aver inserito la presente raccolta tra i preferiti;
ringrazio ancora Luciadom, anche se non ci sono parole abbastanza adeguate, per avermi inserito tra i suoi autori preferiti per me è un grande onore.
Ringrazio altresì chi leggerà semplicemente.