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Autore: lapoetastra    23/01/2016    0 recensioni
I miei giorni con il Messere finirono come una partita a Sassolini interrotta, il risultato equilibrato ed incerto, le possibilità sospese.
[Ispirata e dedicata ad un grande personaggio: il Matto]
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I miei giorni con il Messere finirono come una partita a Sassolini interrotta, il risultato equilibrato ed incerto, le possibilità sospese.
L’aria è fredda, intorno a me, ed il calore del suo corpo costantemente fresco mi manca spesso, adesso.
Il vento sovviene d’improvviso come un pensiero, portando al mio timpano il suono dell’allegria di chi non sta piangendo, ed una nuova lacrime solca rapida la mia guancia, unendosi con le altre ormai secche, mischiandosi con loro ed abbandonando insieme il mio volto, lasciandomi sola, ancora una volta.
Sono mormorii di eccitazione e gaiezza, quelli che mi pungolano insolenti le orecchie, ed io cerco tra essi il suon di lui.
Non lo odo.
Sto mentendo.
Lo odo ancora, ma meno.
Adesso è racchiusa nel mio cuore, la sua risata cristallina ed argentea, e la posso sentire unicamente con l’Amore.
Ma il mio Amore sta divenendo sordo, di questi tempi, perché non ha più nessuno a cui può incondizionatamente essere indirizzato, nessuno a cui può essere rivelato tra i mormorii della passione.
Sono le tue dita delicate, quelle che mi carezzano il volto, oh Messere?
No.
Non avrò di nuovo questo privilegio, non più.
Ne ho perduto il diritto, per sempre.
Il mio unico compagno… non ti dimenticherò.
Non potrei mai.
Sarebbe come dimenticare me stessa, o dimenticare un profumo portato dalla brezza, o il suono di una corda di violino sfiorata ai confini del mio udito.
E vivrò, come mi hai sempre implorato di fare.
Non vivrò per gioia, o per piacere, e nemmeno per voglia.
Vivrò per ricontrarti, un giorno.
Tu possiedi l’ultimo tassello del mio puzzle, quello mancante.
Torna da me, e completa il mio cuore con l’immagine del tuo viso non rovinato dalla bellezza.
Torna da me, e riportami il sorriso che la tua dipartita mi ha rubato.
Torna, e lasciami perdere nell’universo dei tuoi occhi senza colore.
Torna, un giorno.
Per completare quella partita a Sassolini che abbiamo lasciato interrotta.
Ciao, Messere.
   
 
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