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Autore: OcchidiNiall    23/01/2016    6 recensioni
Presi il mio cellulare dalla tasca posteriore dei miei pantaloni e chiamai la mia sbadata mamma che, conoscendola, in quel momento era in bagno con una striscia depilatoria sotto il naso e i bigodini nei capelli.
«Si può sapere dove sei?» le chiesi infuriata, non appena aprì la chiamata.
«Co-come dov... oh mio dio, oh mio dio.»
Già.
«Okay, non muoverti. Sto arrivando!»
----------------
«Penso che se conoscessi un qualsiasi componente di quella band mi starebbe automaticamente sulle palle.» dissi, con enfasi.
«Io so che quel... Calum... sì, ecco Calum Hood, beh... non è poi così male.» rispose il moro, sorridendomi.
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.
 

Sapevo perfettamente che, prendere quella pianta, non sarebbe stato semplice, specie perché nella serra ci sarebbero potuti essere i proprietari. Appena arrivai dinanzi al grande palazzo, un buon odore invase le mie narici, forse erano le famose rose di cui mi parlava sempre Harry. Non ero una ragazza amante dei fiori, anzi, non mi piacevano proprio per niente, solo che... per Harry Styles avrei fatto questo ed altro. M'intrufolai velocemente e chiusi la porta alle mie spalle, nascondendomi dietro degli enormi alberi di palma. Presi, poi, il mio cellulare e chiamai il riccio, aspettando rispondesse in modo altrettanto fulmineo.
«Pronto?»
Sia ringraziato il cielo.
«Harry, mandami una foto della pianta.»
blaterai a bassa voce, sperando che nessuno passasse di lì.
«Cosa hai detto?» mi sentii chiedere, con voce stridula.
«Harry, non fare il cazzone, mandami una foto della pianta!» alzai di un tono la voce, giusto per farmi sentire da quell'idiota di un semi-riccio.
«No, davvero, Jade, non ti capisco. Chi ti ha rotto l'anca?»
Mi sbattei una mano sulla fronte e chiusi la chiamata, scrivendogli velocemente un messaggio con scritto ciò che desideravo. In fretta mi rispose, facendomi lasciare un sospiro di sollievo.
«Ok, un momento.» rispose.




 
Calum's pov

 

Io e gli altri tre eravamo in procinto di girare una pubblicità per un prodotto usato per delle piante. Essendo, Luke, un grande amante della flora, ci aveva praticamente costretti a fare questa... cosa.
«Spero di non pentirmene.» continuò il ragazzo dai capelli colorati, Michael, «anche se è già troppo tardi.»
Ridacchiai e mi guardai attorno, «ragazzi, vado a fare un giro... voglio vedere che piante ci sono.»
Gli altri tre annuirono e anche il nostro manager che, fortunatamente, aveva deciso di farci prendere una piccola pausa per riposarci. Erano quasi due ore che cercavamo di finire questo nostro incarico, solo che purtroppo, Michael e Ashton continuavano a ridere senz'alcun motivo. Eppure sembravano così normali... forse man mano che crescevano anziché diventare più maturi e responsabili a loro avveniva l'esatto opposto. Man mano che avanzavo nella serra, aumentavano anche le piante. D'un tratto, però, vidi una figura balzare da una parte all'altra e subito pensai che si trattasse di una fan. Insomma, alcune volte erano davvero insistenti, non riuscivano a lasciarci neanche un momento in pace.
«Ehi tu.» pronunciai immediato, tant'è che quella ragazza si fermò, brontolando un «merda.»
«Facciamola finita, no? Dai, hai una penna? Così ti faccio l'autografo e... magari te ne vai, perché, seriamente, potrebbero arrabbiarsi quei tizi lì.»
La ragazza sembrò non capire, infatti, aggrottò anche le sopracciglia «scusami?» continuò «io non ti conosco e... tantomeno voglio un'autografo da uno sconosciuto.»
Ok, evidentemente stava facendo la parte della ragazza indifferente e distaccata. No, bella, non ci casco.
«Perché sei venuta qui, allora?» domandai, con uno strano sorrisetto in viso.
Si chinò a terra e raccolse una pianta parecchio strana, forse se ci fosse stato qui Luke sarebbe stato in grado di riconoscere la specie «per una pianta, ma... ti prego, non dire nulla. Presumo, insomma, che tu sia della sicurezza, no?»
Rimasi interdetto, senza parole, incapace di dire o fare qualcosa. Continuavo a fissarla inebetito, come se da un momento all'altro mi dicesse: "ehi idiota, so chi sei"
«Ehm... okay, allora... vado. Ciao.» disse, prendendo la sua pianta e andando via con essa.
Fissavo quella ragazza andar via, sorridendo e sghignazzando per quell'incontro abbastanza strano. Pensavo fosse davvero una nostra fan ed, invece, quando mi aveva visto, era stata completamente indifferente. Ero davvero colpito.
Alla fine, tutte le persone che incontravo mi chiedevano un'autografo o, ancora, una foto con loro, mentre oggi era stato qualcosa di diverso. Guardai le mie converse nere e mi accorsi dell'oggetto che era in terra, lo presi e notai che era un cellulare bianco.
Mi guardai attorno e lo misi in tasca; avrei guardato dopo a chi appartenesse.




 
Jade's pov


Arrivata a casa di Harry, presi la pianta e gliela posizionai sul marmetto del suo piccolo terrazzo (che poi si trovava sul tetto), e aspettai che rientrasse e la vedesse. Feci un giro tra le rose del semi riccio e notai che ne aveva aggiunte delle altre. Vicino la pianta carnivora c'erano delle rose blu, poi, andando avanti dei tulipani gialli e via dicendo. Davvero non sapevo come faceva ad amarle così tanto. Harry era sempre stato un ragazzo amante delle cose dolci e profumate, anche se la mia idea era davvero un'altra. Insomma, le ciambelle erano dolci e profumate, i fiori non si potevano di certo mangiare. Scoppiai in una risata e decisi di smetterla, anche perché il mio ragionamento non aveva né capo e né coda. Presi di nuovo il binocolo di Harry e guardai in camera, dove notai, per l'ennesima volta, mia sorella rubare delle mie magliette davvero carine. Perciò, cominciai a toccarmi le tasche per trovare il mio cellulare cosicché da chiamarla e gridarle di smetterla poiché non ero un'idiota e la vedevo, anzi la osservavo. Il panico si fece sempre più spazio dentro di me, toccavo dappertutto ma del telefono non ce ne era traccia. Misi le mani nei capelli, cercando di strapparmeli anche se, pensandoci, non avrei risolto molto visto che sarei diventata un mostro e per di più pelato. Gridai, quindi, un "Harry, dimmi che hai tu il mio cellulare!" ma, il ragazzo, non appena uscì dal bagno, mi fissò e scosse il capo, non capendo assolutamente nulla di ciò che stava succedendo.
«Harry, credo di aver perso il cellulare.» dissi, allarmante.
Come al suo solito, sospirò e si mise a sedere, respirando ed ispirando «fai dello yoga con me, Jade. Vedrai che ti calmerai presto.»
«No, Harry, no!» continuai «non ho bisogno di fare dello stupido yoga! Devo trovare il mio cellulare.»
Fissandomi ancora mezzo spaesato, mi porse il Iphone e aspettò che lo prendessi.
«Ok, Harry, forse non ci siamo capiti... non voglio il tuo, voglio il mio!»
Scosse il capo e ridacchiò, «componi il tuo numero, forse l'hai lasciato qui da qualche parte.»
Buona idea.
Digitai le cifre e aspettai che lo squillo si liberasse nell'aria, solo che, più squillava e peggio andava. L'avevo perso, ormai.
Solo quando stavo per chiudere la chiamata, una voce maschile mi rispose: «pronto?»



 



Buoooon pomeriggioooo!

Come state? Spero tutto bene.
Ah, finalmente oggi è finito il primo quadrimestre e finalmente, posso rilassarmi un po'.
A dire il vero, ho apprezzato molto le vostre recensioni, vi ringrazio di cuore!

Ora scappo, fatemi sapere cosa ne pensate.


Baci, C.
  
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