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Autore: PathosPie    23/01/2016    0 recensioni
Un giovane ragazzo vive in un mondo dove la cultura non esiste. A un certo momento della sua vita, gli sarà offerta la possibilità di cambiare tutto. Ce la farà?
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie alla Professoressa Geraci, per avermi aiutato, anche con il suo affetto, nella revisione del testo. Alla mia famiglia, che mi sostiene, ed a tutti coloro che amano la Cultura e che quotidianamente si impegnano affinché si mantenga viva.

Ci tenete proprio a seguirmi?
Vi avverto... quest'avventura supera i confini dell'immaginazione, per quanto è paradossale potreste prendermi per un pazzo che si è probabilmente sognato tutto, che sta raccontando tutto questo soltanto per attirare l'attenzione su di sé. Ma se proprio credete in me, credete nella fantastica storia che sto per raccontarvi, credete nel fatto che ci sia stato un passato in cui la parola "libro" non era altro che un tabù bandito da ogni genere, continuate a leggere questa avventura fuori dal comune.
"Avanti, finiscila di leggere quelle baggianate" strano, eh: richiamato da mia madre per eccesso di lettura di un manoscritto chiamato Odissea, narrato da un certo Omero, in cui un eroe potente e muscoloso di nome Odisseo partì per una guerra, la Guerra di Troia, e poi, per antipatia da parte di Poseidone, entità suprema del mare, ritardò il suo ritorno nella sua dolce patria. Ah, che avventura affascinante e piene di leggende.
Come avevo già detto poco fa, la mia società è terribilmente usurata da ogni "oggetto" che porta la mente umana a un degrado terribile. E purtroppo devo convivere con questo orribile pensiero ogni giorno che passa, perdendo sempre più la speranza per le future generazioni.
Andando a fare colazione in cucina, ho salutato i miei genitori e ho iniziato a ingoiare il mio hamburger con doppia carne strafritta e con salsa segreta: ancora non capisco come, dopo questa dieta fatta solo di porcherie, siamo riusciti a sopravvivere: al mattino, hamburger, per pranzo, pizza e per cena patatine fritte, con tanto di dessert (che schifezze, eh!). Appena finita la colazione, mi preparo per dirigermi a scuola.
"Ciao Mamma, ciao Papà" auguro buona giornata ai miei e m'incammino verso l'ascensore, tutto sporco e puzzolente, ricoperto di cicche e ripieno di filtri di marijuana;
"Dura la vita, come sempre" mi chiede il vicino di casa con cui ho confidenza, che entra nell'ascensore insieme a me.
"Eh, hai ragione, amico" commento, mentre l'ascensore continua ad andare sempre più giù, producendo il suo tipico rumore che accompagna ogni persona impegnata nei suoi pensieri "hai ragione, Bob".
Il mio sarebbe Ki, e questo nome non l'ho mai capito. Spero di trovare il significato del mio nome, dato che in esso ho letto che ci sarebbe inciso il destino degli uomini: Nomen est Homen, avevo letto chissà dove. Comunque.
Appena fuori dall'ascensore, ci incamminiamo verso l'uscita dell'edificio e veniamo accolti dal cielo scuro che caratterizza le nostre tipiche giornate, il cui sole è coperto dai fumi delle fabbriche produttrici di non so quale diavoleria. Ci avviamo verso la scuola, in una strada malsana, cometutte le altre, del resto. E vedo il mondo come lo vede il mio amico accanto: pieno di gente ignorante, attirata solo dai soldi e dai telequiz che offrono soldi in palio, di televisori con programmi che incitano solo all'obesità e alla stupidità più estrema; vedo negozi sporchi, in cui girano scarafaggi che vivono giù nella discarica e ragni velenosi; vedo la spazzatura abbandonata nella strada, accompagnata dal suo tipico orribile odore di marcio, che fa venire la nausea; vedo biglietti della lotteria abbandonati nella strada, passati probabilmente nelle mani di chissà quale maledetto ignorante, avido solo di ricchezza e di soldi; vedo, infine, la mia scuola, decorata male come tutte gli altri edifici visti finora e pitturata di un rosso ormai vecchio di chissà quanti anni. Entriamo. La solita atmosfera che, se avesse un colore, sarebbe il grigio: ogni cosa, ogni sentimento, secondo me, ha un colore che lo rappresenta e, come avrete già capito, insieme ad Uhm, il mondo per me è tutto grigio e l'unica cosa che lo colora è la lettura delle cose chiamate "libri", come quel manoscritto di Omero menzionato poco fa: questo libro in particolare lo colora di azzurro, il colore della creatività, essendo un manoscritto pieno di avventura e fantasia. Attraverso il corridoio. Cerco la mia aula: III B.
Ed ecco il solito casino scolastico, caratteristico di ogni alunno: la cosa più intelligente che avviene in questa classe è una fotografia con autoscatto con un telefonino di ultima generazione, la cosa più stupida avvenuta è stata l'ingestione di detersivo. L'intera classe è nel caos: sedie all'aria, flash di telefonini, liquidi ignoti e, soprattutto, mancanza di ordine, questo inesistente. Va così ogni giorno.
Uscito da scuola, andai da solo nel mio rifugio segreto, una vecchia libreria così segreta che mi ricordavo a malapena dove si trovava; di solito, mi dirigo in quel luogo dopo le ore scolastiche.
"Eccoti qua" Bob, chissà come, era arrivato
"Come diamine hai fatto a trovarmi?"
"Piangevi come un bambino" questo posto è un po' troppo aperto per i miei gusti: chiunque l'abbia fatto non ha mai pensato alla privacy dei consumatori di libri.
"Tu non capisci"
"Ma se ti conosco sin da quando eravamo in fasce. Come potrei non capirti?"
"Non hai capito per quale motivo odio questo paese. Professori che non servono a niente, soldi ottenuti con la fortuna..."
"Ti capisco pure io"
"Tu non sai perché"
"E allora dimmi questo perché"
"Perché non esistono più libri, ecco perché, razza di idiota,"e gli tiro in testa un intero tomo, in cui c'è scritto I PROMESSI SPOSI"I libri sono la ragione per cui potrebbe esistere un mondo migliore di questo. Tempi che forse sono stati inventati, ma che trasmettevano questa fantasia che, forse, nel passato, rendeva un mondo migliore questo mondo. Lo capisci, Bob, questi libri sono la chiave per salvare il mondo"
"Aspetta, aspetta, intanto asciugati le lacrime" Uhm interruppe "e poi spiegami cosa sono questi cosi chiamati libri"
Nonostante ci conosciamo sin da quando eravamo bambini, mi rendo conto che non ho mai parlato a Bob di questa mia passione per la lettura "E' difficile da spiegare: vedi, sono delle cose scritte su carta, come quella igienica: alcune hanno significato e sono carta igienica risparmiata al loro terribile compito di raccogliere i nostri escrementi; altre volte, invece, era meglio se rimanevano carta igienica. Comunque, sono cose fantastiche, dovresti provare a dargli un'occhiata" e così riprendo il tomo che ho lanciato in testa al mio compagno e inizio a sfogliarlo insieme a lui.
"Ah" gridò Renzo: "ora è il poeta che ha parlato. Dunque intendete anche voi le mie altre ragioni risate grosse, per l'ubriacatura del protagonista, nel quale si umilia rilevando tutte i suoi pensieri più nascosti
"Eh, beato lui" penso "che non si cura del pregiudizio altrui riguardo il fatto di dire la verità senza preoccuparsi" e continuiamo a leggere
Me l'hanno detto, figliuolo: ma questo m'accora, questo m'atterra, che voi desideriate ancora di scusarvi; che pensiate di scusarvi, accusando
E andiamo avanti, fino alla fine del libro: era bello lungo, ci abbiamo impiegato un bel po' prima di finirlo. Dopodichè, ci dedichiamo alla lettura di altri libri, tra cui, "Il giorno della Civetta", "Farheneit 45" e tanti altri.
La Sicilia...Donna anche lei: misteriosa, implacabile, vendicativa...e bellissima
Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia
Amare non è guardarsi a vicenda, ma guardare nella stessa direzione
Disse così semplicemente "Guido, è meglio se ora ci separiamo"
Ci distendiamo sopra i libri: la loro carta sembra decisamente morbida e profumata, probabilmente il muschio ha fatto il suo dovere di natura. All'inizio, mentre siamo tutti distesi e tanto rilassati tanto da addormentarci, inizio a parlare:
"Bob, cosa ne pensi di questi libri?"
"Be, questi cosi che chiami "libri" sono un po'... particolari. Non so come spiegare, Ki, ma i libri sono..."
"Assolutamente fantastici, lo so"
"Gia" i miei occhi riposarono sui Promessi Sposi, in particolare in una nota, che sembrava usuratissima dal tempo e brillava di bianco: non poteva essere un riflesso del sole, il cielo era totalmente coperto da nubi. Era molto strano: l'avevo notato solo ora e ho chiamato i miei compagni a raccolta: la nota sembrava brillare ancora di più, fino ad emettere un potente raggio di luce, che riprodusse le lettere scritte nella nota.
"Cosa diavolo sta succedendo?" esclamò Bob. Le lettere sconosciute iniziarono a formare una freccia, che indicava verso una collina sconosciuta.
"Sembra un'esorto ad andare verso quel colle" e ci dirigiamo verso il colle. Anche la natura sembra aver preso l'influenza della mia società: il verde dell'erba sembrava poco acceso, come le foglie degli alberi, anzi, sembrava che imitavano il grigiore del cielo. Corriamo velocissimi, con il vento che puzza di zolfo e che si espande verso nostra faccia, con il suo odore inconfondibile. Arrivati sulla cima della collina, ci fermiamo in un luogo preciso, che sembra essere illuminato della stessa luce di quella della nota nel libro.
"Sembra che ci sia sepolto qualcosa" esclama Bob. E incominciamo a scavare nel terriccio con le mani; appena le nostre unghie toccano qualcosa di solido, finiamo di scavare e preleviamo il fantomatico tesoro: un piccolo contenitore che, a differenza della nota del libro, sembrava sepolto giusto ieri. Molto strano come una nota tanto antica poteva ricollegarsi a un oggetto tanto recente.
Decidiamo di tornare nella biblioteca, dove avremmo potuto studiare meglio l'oggetto: sembrava una piccolo scrigno, adornato da lineette color crema e marroni; al centro, una piccola serratura, troppo piccola per essere aperta con una chiave.
"E se provassimo a scassinarla?"
"Non credo che siano stati tanto imprudenti da non pensare a uno
stratagemma per impedire lo scassinamento di questo scrigno" e mentre pensiamo, e pensiamo, un filo di vento strappò un pezzetto di carta del tomo dei Promessi sposi, il quale si andò ad infilare nella piccola serratura; probabilmente, non fu una coincidenza, ma lo scrigno si aprì. All'interno c'era una pergamena con un sigillo rappresentante una giovane donna ricoperta con un elmo, una bottiglietta con una strano liquido verde (probabilmente acido, che avrebbe sciolto tutto se avessimo provato a scassinarla). Rompo il sigillo e inizio a leggere:
"O tu che leggerai in un'epoca assai remota e lontana,
la tua mente e la tua bocca stenteranno a credere a ciò che stai per leggere, erede di disgrazie ed orribili pene. Sto usando le mie mani per mettere a frutto, probabilmente, l'ultima fatto scritto su carta, per via di una maledizione che sta per avvolgere queste bellissime lande: in sogno mi apparve il grande e dotto Dante Alighieri, che mi avvertì che dall'Antinferno, nella parte più profonda, nel cerchio degli Ignoranti sarebbe venuto un malvagio demone, di nome Aγνός, Oscuro Signore dell'Ignoranza e Padre dei Sette Vizi Capitali che avrebbe messo a ferro e fuoco l'intero globo terrestre, usando una diavoleria che ha contemporaneamente eliminato l'amore e l'affetto dell'uomo nei confronti dello scritto e condannato all'oblio l'esistenza dello scritto, con l'orrendo scopo di far progredire l'ignoranza. Io, incredulo come te, giovane lettore, non gli ho dato il benché minimo di attenzione e ho continuato a progredire nell'opera che avrai, senza minima ombra di dubbio, letto, "I Promessi Sposi". Ma, nonostante i miei grandissimi, se non eccessivi sforzi, per dare vita alla mia opera, nessuno era interessato a comperarla, ne quantomeno a sfogliarla; ma questo valeva anche per le altre opere letterarie: nessuno portava, ne coltivava più questo interesse genuino, ormai spariva ogni genere di carta, di legge, di struttura: il mondo s'incentrava soltanto sull'accidia e sul denaro. Aγνός aveva pure progettato tutto ciò, allo scopo di espandere uno dei mali più potenti dell'universo in modo da lasciare via libera anche agli altri mali.

"Ecco perché il mondo è così rovinato, sarebbe colpa di questoAγνός" esclamai io.
"Bah, io non credo molto a queste idiozie" commentò Bob, scettico
Ora capisci a fondo come siamo messi e come siamo arrivati, ma non è finita qui, niente affatto: dovrai riunire tutti gli scrittori più importanti dei primi 3 millenni e portarli da me: in ordine, come ha coninuato a proferire Dante nel mio sogno, poi dovremo tutti riunirci davanti all'Arno, dove sarebbe nata la lingua che ora voi parlate, ma non usate se non altro per dire roba con poco di buono. In ordine, ora, li elencherò:

Omero, creatore dell'epica Odissea;

Virgilio, maestro di Dante e creatore dell'Eneide

Dante Alighieri, mio messaggero e creatore della Divina Commedia;

e poi, me incluso, Alessandro Manzoni, creatore dei Promessi Sposi .

In bocca al lupo, miei giovani lettori. Che la Divina Provvidenza vi sia accanto e vi protegga dalle grinfie del demone malvagio

Alessandro Manzoni

"Si, certo, però, come faremo a tornare indietro nel tempo" dopo le parole di Bob, la pergamena iniziò a brillare intensamente, tanto che veniamo investiti dalla sua potente luce. Non riuscimmo più a vedere niente, per un millesimo di secondo, e, di fretta, il paesaggio cambiò: non eravamo più nella biblioteca abbandonata, bensì in una specie di campagna, ma non un'altra campagna grigia e scura: era floreggianta, il vento non tirava più aria di zolfo, bensì di quella che definirei "primavera", una primavera con gli uccellini che canticchiavano tra loro beati, sfidandosi a chi riusciva a comporre la migliore melodia, alla quale partecipavano anche insetti come grilli e cicale. Sentiamo persino il rumore del mare che proveniva da Est; vi si trova una cittadina totalmente mai vista prima d'ora: le case erano fatte di un materiale color crema che non sembrava quello delle case della mia società; dove sgorgava il mare, c'era un porticciolo, dove attraccavano le varie navi.

   
 
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