È strano come la tua vita possa cambiare in così poco tempo. Come tutte le tue convinzioni possano svanire, come tutte le tue certezze possano diventare dubbi senza che te ne accorga, oppure, nel mio caso, senza capire o senza volere ammettere quello che stava accadendo.

Tutto cominciò una mattina di Novembre, mi svegliai con calma notando che le mie amiche dormivano ancora, sorrisi e mi alzai per vestirmi per poi scendere in Sala Grande per fare colazione prima di andare a Pozioni.
Uscii dal dormitorio per scendere in sala comune quando una voce, purtroppo ben nota da me, proveniente dalle mie spalle, disse: “Ehi Evans”
Roteai gli occhi e mi girai.

Difronte a me si ergeva in tutta la sua statura James Potter. Quel ragazzo era proprio strano e ostinato. Sin dal primo anno aveva iniziato a chiedermi di uscire e io, puntualmente lo avevo respinto, ma ora, anche dopo sei anni lui continuava, imperterrito, a chiedermelo.
“Potter, qual buon vento ti porta da me, oggi?” dissi  semplicemente
“Questo sabato c’è l’uscita ad Hogsmeade e…” ma non lo lasciai finire rispondendo “No, ci vediamo a Pozioni” feci per  uscire dal ritratto ma il braccio del moro mi bloccò la strada “non mi hai neanche fatto finire Evans, come siamo precipitose” ridacchiò guardandomi per poi roteare gli occhi ricevendo in risposta un’occhiataccia da parte mia.
 “muoviti Potter” lo spronai “non ho tempo da perdere”
“come stavo dicendo prima che mi fermassi, questo sabato c’è l’uscita ad Hogsmeade. Volevo chiederti se volevi venire con me per consigliarmi un libro da comprare, così magari poi possiamo prendere una burrobirra insieme”  e sorrise guardandomi da capo a piedi.
“no, chiedi a Remus, sarà felice di poterti aiutare. Buona giornata” spostai il suo braccio e attraversai il ritratto scendendo verso i sotterranei.
Superai la Sala Grande e camminai lungo quegli interminabili corridoi.

Scesi nuovamente le scale e mi trovai davanti il mio migliore amico, o meglio, il mio ex migliore amico. Severus Piton mi guardava fissa in volto con le labbra leggermente schiuse. Indossava la divisa con il simbolo di Serpeverde che spiccava sul suo petto. Aveva una borsa appoggiata alla spalla nella quale conteneva i libri necessari per le lezioni che doveva svolgere. Notai che aveva i capelli più lunghi dell’anno scorso, l’ultima volta che lo vidi.
Erano appena finiti i G.U.F.O ed io e Severus stavamo tornando in scuola passando per il giardino. Lì Potter e Black iniziarono a prenderlo in giro. Io lo difesi ma Severus mi chiamò “schifosa sanguemarcio” e da allora non gli parlai più né lo vidi.
Mi riscossi dai pensieri e alzai il mento guardandolo “Buongiorno” dissi prima di superarlo per entrare nella classe.
“Lily aspetta” disse affrettandosi a seguirmi “scusami” ma io lo ignorai, andando a sedermi al mio posto, in prima fila aspettando le mie amiche e Lumacorno.

Emmeline non mi fece aspettare molto per fortuna, arrivò poco dopo e si sedette accanto a me, iniziando a spiegarmi il motivo del suo ritardo. Sentivo lo sguardo di Severus addosso e questo mi metteva in soggezione ma feci finta di non sentirlo e continuai ad ascoltare la mia migliore amica.
Dopo poco entrarono Marlene ed Alice che si sedettero dietro a noi.
Mi girai per guardarle incrociando lo sguardo di James Potter. Lo distolsi quasi immediatamente andando a guardare Marlene.
“scusate ero con Frank” disse in un soffio Alice “Marlene mi è venuta a prendere”
“vi stavate limonando da qualche parte  in giro per il castello come solito?” ridacchiò Emmeline. Alla vista del volto di Alice mi scappò una risata.
Era diventata improvvisamente rossa e guardava con sguardo truce Emmeline.
“sei solo invidiosa” borbottò
“sono felicemente single, non ho motivo per essere gelosa di te e del tuo Frank” sorrise per poi ridacchiare
“Buon giorno miei cari studenti” la voce del professore mi distolse dalle mie amiche, mi girai e lo guardai.
“oggi prepareremo una pozione che credo tutti conoscano. Sto parlando dell’Amortentia” fece una pausa e ci guardò “chi sa dirmi le proprietà di questa pozione?”

Subito la mia mano scattò verso l’alto, il professore mi guardò e sorrise “mi dica signorina Evans”
Abbassai la mano e dissi “ l’Amortentia è il filtro d’amore più potente del mondo. La pozione però, non crea realmente il vero amore ma crea soltanto una potente infatuazione o ossessione per una persona. L'Amortentia ha un odore diverso per ogni persona che lo sente, secondo le fragranze che gli piacciono di più”
“e sa dirmi anche gli ingredienti?” si appoggiò alla cattedra guardandomi
“gli ingredienti sono: uova di Ashwinder, petali di Rosa, peperoncino in polvere ed infine acqua di Luna”
“complimenti signorina Evans. 15 punti per Grifondoro” sorrisi soddisfatta e presi una pergamena dove poter annotare quello che Lumacorno stava dicendo.
“quest’oggi vi dividerò in coppie per creare questa pozione. Troverete tutte le informazioni a pagina 538 del vostro libro di testo” al professore occorsero pochi minuti per  poterci dividere in coppie. Per fortuna finii in coppia con Remus, se fossi capitata con Severus non ce l’avrei fatta.
Raggiunsi Remus al calderone e aprii il libro per leggere le quantità necessarie per fare la pozione.
“Mocciosus non rompere” mi voltai e vidi che James era finito con Severus, scrollai le spalle e riportai la mia attenzione su Remus.
“è domani la nostra ronda vero?” mi chiese mentre stavo mescolando gli ingredienti
Annuii e lo guardai “oggi sei il prefetto di Tassorosso”
“Grazie Lily” disse semplicemente mentre gli cedevo il posto, in modo che anche lui partecipasse.

Mi sporsi per vedere il lavoro delle mie amiche e vidi che la pozione non aveva il colore giusto, quindi andai lì vicino, la annusai e storsi appena il naso. “hai messo troppa polvere di peperoncino, mettici un altro po’ di acqua di Luna e la pozione sarà perfetta”
“ti adoro Lily” disse Marlene sorridendo seguendo il mio consiglio. Sorrisi e tornai da Remus.
A fine lezione il professore ritirò una fialetta di pozione da ogni coppia e ci lasciò liberi di andare. Salutai le mie amiche e mi allontanai andando verso la biblioteca.

Entrai in biblioteca e salutai una ragazza di Corvonero per poi andare a sedermi al mio solito posto, tirando fuori i miei libri. Erano passati appena pochi minuti quando una voce mi fece spostare l’attenzione sul suo proprietario.