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Autore: MMP    24/01/2016    0 recensioni
La storia che vi apprestate a leggere, oh lettori, tratta di un ipotetico svolgimento dello scontro finale che avverrà in "Kingdom Hearts III".
La stesura del capitolo preso in esame risale a luglio 2015.
Spero che il mio scritto possa essere di vostro gradimento.
"Il Keyblade Graveyard, luogo indicato dall'antica profezia come lo scenario della battaglia decisiva tra bene e male.
Là, dove l'Oscurità trionferà e la Luce svanirà."
Spoiler allert: nel testo, sono presenti alcuni riferimenti relativi a fatti avvenuti in tutti i giochi della saga, compresi il poco giocato "Kingdom Hearts: Dream Drop Distance" ed il capitolo di prossima uscita in Europa "Kingdom Hearts X [chi]/Unchained X/X Back Cover".
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lea, Riku, Sora, Un po' tutti, Xehanort
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 1: LÀ, DOVE L'OSCURITÀ PREVALE E LA LUCE PERISCE
 
Il Keyblade Graveyard, luogo indicato dall'antica profezia come lo scenario della battaglia decisiva tra bene e male.
Là, dove l'Oscurità trionferà e la Luce svanirà.
Conficcate nel nudo e desolato terreno dello sconfinato cimitero, fiere ed immobili si stagliavano a perdita d'occhio miriadi di chiavi giganti, ognuna delle quali era memore della coscienza del proprio antico Custode.
Un forte vento imperversava lungo le vaste lande, sì impetuoso da riuscire a sollevare da terra folate di sabbia e detriti, rendendo difficoltosa la visibilità dell'ambiente circostante.
In mezzo a quello che fu il leggendario campo di sfida della Keyblade War, si ergeva una figura maschile.
In gioventù, egli fu un ragazzo prestante, longilineo, dai lunghi capelli argentati, occhi ambrati, orecchie leggermente appuntite, carnagione olivastra e dai lineamenti candidi, ma al contempo virili.
Motore del suo animo era sempre stato la smodata sete di conoscenza, la quale lo portò a spingersi presso lidi rifuggiti e proibiti da qualunque altro essere umano venuto prima di lui. Corrotto, alla matrice, dalle sue stesse ricerche, il Cuore del ragazzo si impregnò della più buia e tetra Oscurità, finendo per mutare, irrimediabilmente, il suo modo di recepire il cosmo.
Coi decenni, il suo corpo cambiò d'aspetto, a causa del lento ed inesorabile scorrere del tempo, rendendolo ciò che era adesso, ovvero un vecchio rachitico, calvo, non più in possesso della prestanza fisica che lo contraddistingueva in età giovanile.
Tuttavia, le innumerevoli nozioni apprese negli anni, l'esperienza in battaglia e i grandi poteri mistici di cui era a disposizione lo rendevano, comunque, un avversario imponente, virtualmente imbattibile.
Inoltre, se vi era una cosa che gli eoni non avevano portato via all'uomo, essa era di certo l'intensità spropositata del suo sguardo. I suoi occhi erano talmente penetranti da sembrare, quasi, in grado di scrutare persino i meandri più reconditi dell'animo umano.
Dietro di egli, si ergevano, in piedi, dodici individui, ognuno dei quali indossava una lunga tunica nera, un paio di stivali del medesimo colore e i cui volti erano celati dal cappuccio della veste.
Xehanort stava scrutando attentamente i suoi nemici, i sette Custodi della Luce: il Rifugio dei Cuori Smarriti, Sora; colui che percorreva la Via per l'Alba, Riku; la Principessa Guerriera dal Cuore puro, Kairi; il Re allievo di un vecchio compagno, Topolino; la Maestra Perduta tornata dal Reame Oscuro, Aqua; il vecchio esperimento andato fallito, Ventus; l'ex Contenitore e traditore, Lea.
Il Maestro Oscuro si rivolse, con tono calmo e pacato, ai suoi avversari:
"Benvenuti, Guardiani della Luce!
E così, come avevo predetto, alla fine siamo tutti qui riuniti per celebrare l'avvento di una nuova epoca. Un'era in cui la tirannia della Luce non intimorirà più gli abitanti delle tenebre; un'era in cui l'Oscurità potrà finalmente riscattarsi degli innumerevoli soprusi subiti dagli esseri lucenti; un'era in cui io potrò scoprire che cosa cela dentro sé il leggendario Kingdom Hearts, il Cuore di ogni Regno".
Sora fece per controbattere alle parole di Xehanort, ma Riku lo bloccò con un gesto della mano. Il ragazzo dai capelli argentati guardava di sottecchi il possente nemico, senza mostrare alcuna emozione.
Dopo aver ricevuto, con un cenno del capo, il consenso da parte di Riku, il Maestro proseguì il suo sermone:
"Probabilmente, i più giovani di voi si saranno chiesti il motivo per il quale lo scontro debba avvenire proprio in codesto luogo.
Provate a guardarvi intorno: che cosa vedete, oltre alla desolazione della landa e alle conformazioni rocciose del paesaggio?
Esatto, Keyblade. Centinaia di migliaia di chiavi incastonate nel terreno, ad eterna memoria dell'antica guerra che venne disputata su queste terre: la famigerata Keyblade War.
Se provate ad ascoltare con attenzione, sentirete come dei sussurri nel vento: i lamenti, le grida di terrore, il dolore, lo strazio e lo stridere delle lame che si sono incrociate durante il conflitto.
Innumerevoli furono i caduti, tanto il sangue versato, fin troppo il Caos scaturito.
La battaglia si concluse con un nulla di fatto, poiché, dopo una breve prevalsa, da parte dell'Oscurità, nei confronti della LUX, i Cuori puri dei bambini si misero a cantare all'unisono, intonando una preghiera di ristoro e bilanciamento. Così, la stabilità dell'Universo venne ripristinata, e l'equilibrio tra Oscurità e Luce tornò alla normalità, con una forte prevalenza di quest'ultima.
Tuttavia, qualcosa era cambiato: i Mondi non erano più collegati come una volta, bensì erano divenuti ognuno indipendente e scollegato dall'altro, senza possibilità alcuna di raggiungere gli altri Regni, se non tramite il potere del Keyblade".
Xehanort alzò di poco il mento, continuando a guardare dritto negli occhi coloro i quali stavano innanzi a lui.
Inarcò le folte sopracciglia, si dipinse un sorriso sardonico sul volto e si rivolse nuovamente agli astanti:
"Dopo il mio racconto, non avete ancora intuito perché ci troviamo qui riuniti, oggi?
Il mio intento è quello di imbastire una seconda Keyblade War, molto più violenta e brutale della prima, in modo tale da emulare ciò che successe quel giorno ed innescare il processo di risveglio del Kingdom Hearts.
Per aprire le sue porte, è necessario che si scontrino due tipi di forze allo stesso livello, cosicché possa venirsi ad instaurare un perfetto equilibrio tra Luce e Oscurità.
Il bilanciamento tra le due fazioni forgerà il vero X-Blade, non come quello fasullo che creai una dozzina di anni or sono, il quale mi permetterà di spalancare i portali del Cuore dei Regni.
A pensarci bene, fui troppo avventato, dodici anni fa; ora che ho acquisito conoscenze più approfondite, lo posso ammettere tranquillamente, col senno di poi".
Ventus, ripensando a quel che il Maestro Oscuro aveva fatto al suo Cuore, digrignò i denti ed impugnò con forza la sua arma.
Aqua gli strinse forte la mano destra, per infondergli calma e tranquillizzarlo.
Il vecchio abbassò il capo, dopodiché continuò a parlare:
"Mi scuserete se ho fatto questa piccola digressione; sapete com'è, ad un povero vecchiardo della mia età sono concessi ben pochi svaghi, e tra essi rientrano le storie e parlare tanto.
Ma bando alle ciance...
Tra di voi, vi sono degli ex candidati al ruolo di mio personale Contenitore.
In primo luogo, Axel, il mio fido sicario dall'animo focoso...".
Axel fece roteare in mano il suo Keyblade, puntandolo, subito dopo, contro Xehanort, rispondendogli, con fare scocciato ed infastidito:
"Ehi, il mio nome non è Axel, ma Lea.
L'hai memorizzato?
Inoltre, io non sono il cagnolino di nessuno, stampatelo bene in testa".
L'anziano ribattè, con voce ironica:
"Certo, sta' tranquillo, non vi è bisogno alcuno di scaldarsi tanto.
È proprio a causa del tuo temperamento, come dire, "ribelle", che non eri adatto al ruolo di Contenitore".
Rivolgendosi, poi, a Sora, l'uomo continuò:
"Chi abbiamo, poi? Oh, giusto, il ragazzo dal forte spirito solidale, Sora!
Devo dire che egli non rientrava nelle mie prime scelte: vi erano candidati molto più promettenti e corrotti dall'Oscurità, prima di lui, da poter sfruttare.
Con mio enorme stupore, però, il Cuore di Sora si tinse, man mano che la sua avventura proseguiva, sempre più di nero, grazie anche al fatto che si instillarono, in esso, sentimenti ed emozioni quali la rabbia, il risentimento, il cordoglio, la disperazione e la vendetta.
Questa rinnovata Oscurità, all'interno del suo animo, mi fece pensare che sarebbe potuta rivelarsi una pedina molto più importante di quel che potessi sperare.
Così, decisi di impossessarmi di lui, attraverso vari tranelli disseminati, nel corso del suo Esame di Maestria, da parte della mia incarnazione più giovane.
Ahimè, ad un passo dal raggiungimento del mio scopo, il qui presente Lea si è frapposto tra me ed i miei piani, negandomi il controllo sul Cuore del ragazzo.
Poco male, dopotutto, visto che sono riuscito a reperire il sostituto perfetto al suo ruolo".
Il ragazzo dai capelli castani si posò la mano destra sul petto; dopo aver guardato, uno ad uno, i propri alleati, replicò con voce decisa:
"Finché ci saranno i miei amici a sostenermi, niente e nessuno potrà mai abbattermi. Non ho nulla da temere, io credo in loro, e loro credono in me!".
Xehanort, sfoggiando il suo solito sorriso beffardo, rispose:
"Concordo con te, ragazzo mio.
Il supporto di compagni fidati è indispensabile per poter raggiungere i propri obiettivi. Ho imparato a mie spese che cosa significa non affidarsi all'aiuto di altri individui".
Per ultimo, il Maestro posò lo sguardo su Riku. La calma flemmatica e la compostezza, le quali avevano contraddistinto il suo modo di parlare e comportarsi fino ad allora, fecero spazio ad un disdegno e ad un risentimento vagamente accennati.
Scrutando, con fare sprezzante, il ragazzo dalla chioma platinata, disse:
"Infine, c'è Riku: colui che divenne il ricettacolo del mio Heartless, la parte d'Oscurità più pura del mio essere.
Pur essendosi il suo corpo sottomesso al mio volere, la sua mente continuava,incessantemente, a resistermi".
Ripensando a Terra, il giovane Keyblade Wielder di cui sfruttò il corpo, dodici anni prima, per attuare la sua prima reincarnazione, il Maestro fece una smorfia, assai seccato.
"Oltre alla capacità di brandire un Keyblade, Terra, attraverso il rito d'iniziazione, ti passò la sua stessa forza di volontà. Egli sapeva, a livello inconscio, che, prima o poi, ti saresti ritrovato a dover affrontare le forze dell'Oscurità, le quali ti avrebbero indotto a sacrificare il tuo corpo, pur di ottenere il potere che avresti ardentemente bramato.
Dannato sia per l'eternità!
Ricordo ancora la sconfitta impartitami dalla sua coscienza, incarnatasi nella sua armatura, subito dopo aver acquisito il controllo del suo corpo. La ferita per l'onta subita è ancora aperta, nel mio vecchio e stanco animo.
Pur avendo dovuto patire rabbia e vergogna per l'affronto subito, riuscii a dimenticare in fretta l'accaduto, vuoi perché il mio intento era riuscito alla perfezione, vuoi perché, dopo la trasmigrazione del mio Cuore nel fisico di Terra, l'amnesia scaturita dall'esperimento mi fece scordare la mia vita precedente.
Capita che, lungo la via, si possa incappare in qualche piccolo incidente di percorso, è normale; d'altronde, non siamo esseri infallibili.
Però, quando non solo capita nuovamente di dover affrontare il medesimo ostacolo, ma si è pure costretti a subire una sonora sconfitta, il sangue comincia, inequivocabilmente, a ribollire nelle vene.
Con la vecchiaia si diventa testardi e doverla dar vinta ai giovinastri non è mai facile".
Con un'espressione piuttosto adirata in volto, Xehanort tese la mano sinistra in direzione di Riku, domandandogli, con tono inquisitorio:
"Tu, tu che hai brancolato tanto a lungo nel buio.
Tu, che hai donato anima e corpo alle tenebre.
Tu, che sei simile a me, poiché conosci la sensazione di stare sia dalla parte della Luce che da quella dell'Oscurità.
Perché? Perché continui a resistermi?
Qual è il movente che ti spinge a combattere per la salvaguardia degli esseri lucenti?".
Il ragazzo dall'argentea crine stette in silenzio per qualche istante, osservando, impassibile, il nemico.
Passati alcuni secondi, un sorriso affiorò sulle labbra di Riku, un sorriso sicuro di sé.
Dopodiché, parlò:
"Vedi, Xehanort, è proprio perché comprendo alla perfezione che cosa si prova a stare in bilico tra bene e male che non posso permettere, assolutamente, che il tuo piano maniacale si compia".
Il giovane fece un passo avanti, poi proseguì:
"È vero: in passato, fui molto impulsivo, nelle mie scelte. La mia mente era totalmente ottenebrata da spavalderia, superbia e una spropositata sete di conoscenza.
La mia casa, le Destiny Islands, mi stava stretta. Ai miei occhi di giovane sognatore, quel luogo risultava essere alla stregua di una carcere; una prigione acquatica, la quale non faceva altro se non tarparmi le ali, impedendomi di spiccare il volo verso altri orizzonti.
Sentivo che il mio enorme potenziale stava venendo sprecato su quelle isole.
Più i giorni passavano, più mi chiedevo il motivo per cui ero obbligato a rimanere rinchiuso in quella cella.
Quali altre realtà celava, oltre di sé, l'orizzonte? Dovevo ottenere delle risposte alle domande che mi ponevo".
Riku procedette di un ulteriore passo in avanti:
"Fu così che, come se il cielo avesse ascoltato le preghiere del mio Cuore, venni contattato, quel fatidico giorno, dal tuo Heartless, Ansem, il Ricercatore dell'Oscurità.
Egli mi garantì che avrei conquistato un potere in grado di attraversare i vari Mondi esterni, se il mio Cuore avesse abbracciato le tenebre.
Sembrandomi il metodo più rapido per raggiungere il mio scopo, aprii le porte del mio animo e quelle del mio mondo al buio, facendo sprofondare le Destiny Islands nell'oblio".
L'avanzata del novizio Keyblade Master continuò:
"Dopo che la mia casa venne distrutta per mano mia, fui avvicinato da esseri dallo spirito imbevuto di una forte Oscurità: i membri del Circolo del Malvagi, con a capo di essi Malefica, la perfida e malvagia strega nera.
Fu proprio lei a prendermi sotto la sua ala protettiva, facendo di me il suo pupillo.
Pur mantenendo una certa individualità, all'inizio, col trascorrere del tempo la mia mente si fece ingannare dalle lusinghe e dalle menzogne della strega, tanto da portarmi a combattere contro colui che ritenevo, al contempo, il mio migliore amico ed il mio acerrimo rivale, cioè Sora.
Una volta incontratici con lui ad Hollow Bastion, dimora di Malefica, reclamai indietro ciò che era mio di diritto, ovvero il suo Keyblade, il quale era stato preso in prestito dal Cuore di Sora, poiché il mio animo era divenuto troppo corrotto".
Procedendo innanzi di un altro passo, egli disse:
"Tuttavia, l'arma decise di rimanere con lui, data la mia natura oscura.
Così, preso dall'ira e dall'amarezza del mio fallimento, ricercai un potere più imponente, che mi permettesse di annientare chiunque avrebbe tentato di ostacolarmi da allora in poi, che si trattasse di Sora ed i suoi amici o di Malefica stessa.
Acconsentii alla proposta di Ansem di impossessarsi del mio corpo e, dopo la fusione, acquisii una forza senza precedenti. Avevo ceduto totalmente all'Oscurità".
Senza esitazione alcuna, Riku continuò il suo cammino, proseguendo col racconto:
"Purtroppo, ben presto mi accorsi del mio madornale errore: avevo sì risvegliato l'Oscurità nel mio Cuore, ma ciò mi aveva reso schiavo di essa.
A che cosa era servito fuggire da una prigione, se le mie scelte mi avevano portato a venir nuovamente imprigionato?
Cercai, dunque, di impedire all'Heartless dentro di me di ferire i miei amici, ma la mia resistenza riuscì a tenerlo a bada per ben poco.
Giunto Sora all'End of the World, i Confini del Mondo, ebbe inizio la battaglia decisiva tra Ansem, impossessatosi del mio fisico, ed i miei compagni. Fu una lunga e strenua lotta, la quale vide, come vincitore finale, Sora.
Abbagliato dalla luce del Kingdom Hearts evocato da lui stesso, il Ricercatore dell'Oscurità venne annichilito. Egli, però, non era ancora scomparso: poco prima di svanire del tutto, riuscì a nascondersi nei meandri più reconditi del mio animo, sfuggendo, così, all'estinzione".
Un ulteriore passo andò a scandire il discorso del ragazzo:
"Dopo aver chiuso le porte del Kingdom Hearts dalla parte del Regno Oscuro con l'aiuto di Topolino, mi ritrovai all'interno del Castello dell'Oblio, ex Terra di Partenza trasformata da un incantesimo di Aqua, in modo tale da fungere da protezione al corpo esanime di Ventus.
Allora, per me, quel castello non rappresentò altro che il luogo in cui avrei affrontato e debellato per sempre i vecchi fantasmi che infestavano i miei ricordi.
Dopo aver superato mille avversità, ebbe luogo lo scontro del destino tra me e Sua Maestà contro l'Heartless che indugiava nel mio Cuore".
Un altro passo avvicinò il Keyblade Master al vecchio.
"Dopo averlo battuto e sigillato nel mio animo, ebbi, finalmente, un'illuminazione: per comprendere veramente me stesso, dovevo cambiare punto di vista. Solo guardando la realtà da una diversa angolazione sarei stato in grado di carpire verità fino ad allora invisibili ai miei ciechi occhi.
Avvenne, in tal modo, una rivoluzione nella mia vita; una vera e propria rinascita.
Decisi di percorrere la Via per l'Alba, il sentiero a metà tra Luce e Oscurità, giusto e sbagliato, bene e male.
Aiutai, in modo silente, Sora e compagnia come potevo, con il supporto di individui fidati quali DiZ e Naminè.
Feci in modo che il Nessuno di Sora, Roxas, venutosi a creare durante la sua breve trasformazione in Heartless ad Hollow Bastion, tornasse a far parte del Cuore del mio amico, di modo da rendere di nuovo completi i suoi ricordi ed il suo essere.
Per fare ciò, dovetti ricorrere, ahimè, al potere del buio insito nel mio spirito, acquistando le fattezze del Ricercatore dell'Oscurità, pur mantenendo la mia integrità mentale.
Questo cambio di aspetto non mi permise di mostrarmi al cospetto dei miei amici, ma non mi impedì di continuare a dargli una mano, nell'ombra".
Il cammino del giovane lo aveva portato a trovarsi, oramai, ad una decina di metri di distanza da Xehanort.
"Una volta riconquistate le mie fattezze ed aver sconfitto, assieme a Sora, Xemnas, capo dell'Organizzazione XIII e tuo Nessuno, potei, finalmente, riabbracciare i miei compagni e far ritorno a casa, alle Destiny Islands.
Pensavamo che le peripezie si fossero  concluse, ma ci sbagliavamo. Una lettera del Re ci informò riguardo al fatto che, con l'eliminazione del tuo Heartless, ovvero Ansem, ed il tuo Nessuno, cioè Xemnas, il tuo corpo originale era tornato ad esistere.
L'unico modo per riuscire a fermarti era recuperare i Keyblade Wielder andati perduti durante i precedenti conflitti, nella fattispecie Aqua, Ventus e Terra. Inoltre, era necessario che i Sette Custodi della Luce proteggessero le Sette Principesse dal Cuore puro.
Per prepararci al meglio per lo scontro decisivo, il Maestro Yen Sid ci convocò al suo cospetto, in modo tale da sottoporre me e Sora all'Esame di Maestria, il quale ci avrebbe resi dei Keyblade Master, esperti utilizzatori del Keyblade, qualora fossimo stati riconosciuti idonei alla nomina.
Alla conclusione dell'Esame, tenutosi nel Reame dei Sogni, interveniste, però, tu e le tue varie incarnazioni, poiché volevi impossessarti di Sora, rendendolo il tredicesimo Contenitore del tuo Cuore.
Grazie all'intervento di Topolino, Lea, Pippo e Paperino, riuscimmo ad impedirti di realizzare il tuo intento, salvando con successo Sora".
Riku si fermò a cinque metri di distanza dal vecchio.
"All'interno del Cuore di Sora, in cui dovetti entrare per risvegliarlo dal sonno indotto da voialtri, incontrai quattro individui che vi indugiavano: Roxas, Ventus, una ragazza dai corti capelli corvini, somigliante a Kairi, e DiZ, ovvero l'Ansem originale a cui tu e le tue incarnazioni rubaste il nome.
Qui, Ansem il Saggio mi diede una bottiglia di vetro, contenente dei preziosi dati, utili per recuperare Aqua dal Regno Oscuro ed indicazioni per ripristinare il Cuore di Ventus andato distrutto.
Dopo aver risvegliato Sora, fui insignito della nomina di Keyblade Master.
Dopo tutti gli errori commessi, dopo aver ferito ripetutamente i miei compagni, dopo aver distrutto la mia terra natia ed aver ceduto all'Oscurità, non avrei mai e poi mai creduto possibile che proprio io potessi esser ritenuto degno di ricoprire una carica tanto importante, quale quella di Maestro.
Lì per lì, rimasi costernato e perplesso, non me lo aspettavo; tuttavia, riflettendo riguardo alla via che avevo intrapreso a partire dalla chiusura dei portoni del Kingdom Hearts fino ad allora, capii che, forse, ero giunto alla meta del mio lungo viaggio.
Il mio percorso di redenzione e crescita personale si era, infine, concluso, dando i suoi frutti. Dopo aver vinto le tenebre del mio spirito e aver avuto esperienza sia dell'esistenza ai margini della Luce che di quella ai margini dell'Oscurità, le convinzioni su cui verteva, un tempo, il mio pensiero nei confronti del mondo erano mutate, garantendomi una visione della realtà a 360 gradi".
Il Maestro Oscuro, essendosi un poco spazientito, dopo il racconto di Riku, sbottò:
"Ragazzo, dove vorresti andare a parare, con le tue parole?".
Il giovane Maestro volse lo sguardo indietro, verso i propri alleati.
Topolino lo incoraggiò, con espressione decisa ed un cenno del capo, a proseguire.
Riku sorrise, tornò a guardare l'anziano dritto nei suoi penetranti occhi ambrati e rispose:
"Ciò che sto cercando di dirti, Xehanort, è che perseguire una sola ed unica via limita e rende cieche le persone.
Chiudendo la mente a punti di vista differenti dal proprio, non si fa altro che rimanere barricati in sé stessi, oltre che a risultare vincolati dalle proprie convinzioni, fallaci in quanto non prendono in considerazione possibilità diverse da quelle che si sono vagliate.
Dici di aver appreso a tue spese l'importanza del dare il giusto peso all'aiuto altrui, ma quel che ti sei limitato a fare è stato, esclusivamente, sfruttare gli individui che ti stavano attorno per un tuo tornaconto personale. Hai usato a tuo vantaggio le brame dei tuoi alleati per manipolarli e renderli quelli che non sono, ovvero te stesso, una persona diversa da quella che sono in verità".
Stizzito dalla predica del ragazzo, il vecchio digrignò i denti, indicò Riku con l'indice sinistro in modo accusatorio e disse, colmo di risentimento:
"Pensavo fossi diverso, giovane!
Pensavo fossi uguale a me, poiché hai visto la verità insita nella menzognera e fittizia realtà!
Ma mi rendo conto che, dopotutto, non sei differente da chi va predicando in giro che la Luce debba predominare sull'Oscurità.
Mi hai profondamente deluso, figliuolo!
Non eri degno di contenere, dentro di te, una parte del mio essere".
Il giovane dai capelli platinati controbattè, con estrema fiducia nelle sue parole, al discorso del Maestro Oscuro:
"Puoi credere a quel che vuoi, mio caro; io, a differenza tua, non obbligo gli altri a pensarla come me attraverso il lavaggio del cervello.
I principi base su cui dovrebbe reggersi un rapporto interpersonale sono lo scambio di opinioni e l'accettazione dei pensieri divergenti dai propri.
Imponendo una determinata scuola di pensiero agli altri individui, non si fa altro che lobotomizzare e schiavizzare le loro menti".
Il giovane indicò, con l'indice sinistro, Aqua e Ventus, senza distogliere lo sguardo da Xehanort.
"Aqua e Ven mi hanno raccontato del loro Maestro, Eraqus, e di come la pensava riguardo all'Oscurità. So che siete stati allievi dello stesso insegnante, nonché grandi amici. Vi stimavate molto, come foste fratelli.
Mi spiace dover dire una cosa del genere difronte ai suoi allievi, ma, per come la vedo io, il pensiero di Eraqus era tale e quale al tuo: siete entrambi profondamente razzisti, nei confronti della fazione opposta alla vostra.
Anch'io mi avvicinai al buio mosso dalla sete di conoscenza; la differenza che c'è tra me e te, però, è che io ho lottato duramente per non farmi corrompere da essa e ritrovare la retta via. Tu, invece, non hai fatto altro che farti plagiare la mente dalle tenebre, attratto dal loro fascino, come una falena fa con la luce diffusa da una lampada.
Hai smarrito i buoni propositi che ti mossero, un tempo, ad accostarti all'Oscurità.
Quello a non voler capire non sono io, ma tu, Xehanort!".
L'anziano rimembrò la conversazione avvenuta con il suo amico Eraqus svariate decine di anni prima, davanti alla scacchiera:
"Su quella landa l'Oscurità prevarrà e la Luce perirà.
Il futuro...è già stato scritto".
"Chi dice che non possa cambiarlo? E magari la Luce trionferà.
C'è molto più nella Luce di quel che gli occhi riescono a scorgere. Ne rimarresti sorpreso!".
"Oh, lo spero...".
Confuso e disorientato dai pensieri che affollavano la sua testa, il Maestro si massaggiò le tempie, per rimettere ordine alle idee.
I ricordi vagarono fino al giorno in cui, nello Spazio più recondito e buio, Xehanort si tolse l'armatura che lo proteggeva dalla contaminazione dell'Oscurità.
In quell'occasione, prima di venir avvolto dal buio, egli pensò:
"Per aprire la mia mente a nuovi orizzonti, necessito di conoscere ciò che tutti gli esseri umani, persino Eraqus, temono e rifuggono.
Io accoglierò le tenebre nel mio Cuore, cosicché possa espandere le mie vedute".
Tornando col pensiero al presente, l'anziano disse a Riku, in modo un po' impacciato e sofferente, a causa del dolore alla testa:
"N-no... non... è...
Il bilanciamento...
Necessito dell'equità tra la forza della Luce e quella dell'Oscurità, in modo tale da poter forgiare il X-Blade, aprire le porte del Kingdom Hearts e scoprirne i misteri celati all'interno".
La cefalea abbandonò la testa del vecchio, ridonandogli lucidità e benessere.
Aggrottò le sopracciglia, mostrando un cipiglio minaccioso, ghignò e disse, a gran voce:
"Ciò che desidero veramente è che l'Oscurità non venga dimenticata!
Così come la Luce, anch'essa ha la sua grande importanza, nel preservare l'ordine del cerchio della vita.
Non permetterò che gli esseri lucenti obliterino dall'esistenza le tenebre.
Ad ogni grande periodo di pace, deve seguire un altrettanto lungo periodo di caos. Così è sempre stato e così sempre sarà!
Io mi faccio unicamente carico di cominciare il nuovo ciclo vitale dell'Universo, nulla di più, nulla di meno".
Con un movimento ondulatorio della mano sinistra, il Maestro Oscuro interruppe la tempesta di sabbia, facendo piombare il campo di battaglia in una tetra e inospitale oscurità.
Xehanort e Riku balzarono all'indietro, atterrando davanti ai rispettivi gruppi e ponendovisi al comando.
I Custodi della Luce manifestarono tutti il loro Keyblade, mettendosi in offensiva.
Xehanort esclamò:
"CI OBLITEREREMO IN UN UNIVERSO DI OSCURITÀ!!!".
Riku, invece, sentenziò:
"CI ESTINGUEREMO IN UN MONDO DI LUCE!!!".
   
 
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