Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
Segui la storia  |       
Autore: ChiaraBJ    24/01/2016    3 recensioni
….la piccola tolse le mani dalla ferita, strinse in un ultimo abbraccio Ben e chiuse gli occhi, il suo amico se ne era andato per salvare lei; triste pensò che, se non lo avesse conosciuto, lui sarebbe ancora vivo e questo la fece stare ancora peggio. L’aveva protetta fino all’ultimo, ma non era servito a niente. Niente. Poi un’arma sparò.
Consigliata, ma non indispensabile la lettura de “la stanza dei specchi”
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Tu sei meglio di Tom Beck!

Semir guardò per l’ennesima volta l’orologio che aveva al polso: erano le otto di mattina.
Il piccolo ispettore continuava a fare avanti ed indietro per il corridoio, si sentiva un leone in gabbia e da più di un quarto d’ora dentro alla stanza di Ben erano entrati il dottor Forst ed un infermiere.
L’attesa quindi si era fatta ancora più insopportabile.
Perché dopo svariati minuti il personale medico era ancora all’interno della stanza?
Perché nessuno usciva a dargli notizie?
Oltretutto Semir era restato solo a vegliare l’amico, Julia seppur riluttante, aveva ceduto alle continue insistenze dell’ispettore che vedendola molto provata, accompagnata dal marito, era andata a casa a riposare un po’.
Se ci fossero state novità l’avrebbe chiamata.

Finalmente i due uomini uscirono dalla stanza e il dottor Forst rivolse la parola a Semir.
“Ispettore là dentro c’è qualcuno che le vuole parlare” disse benevolo.
“Ma…ma  la piccola non sa che ci sono….” obiettò il piccolo ispettore.
“Infatti è l’ispettore Jager che le vuole parlare…ha detto che sicuramente lei sarebbe stato qui fuori ad aspettare”
“Ben ? Quindi si è svegliato…”
Semir non se lo fece ripetere due volte e ringraziò il dottore sfoderando un enorme sorriso e d’impulso lo abbracciò calorosamente.
Silenziosamente e con mano tremante aprì e si chiuse alle spalle la porta della stanza dove si trovava il suo migliore amico.
Appena Ben vide il collega lo salutò nella maniera più semplice e perfetta che conosceva.
“Ciao, socio” disse piano.
“Ciao, socio” rispose l’altro avvicinandosi al letto  “Sempre a dormire tu vero?”
Ormai la battuta era diventata un classico, una specie di prassi.
“Sì, ma come vedi questa volta ho pure la bambolina” replicò piano lui accennando un piccolo sorriso.
“Veramente io avrei detto che è lei che dorme con accanto un orsacchiotto gigante” obiettò Semir.
“Se ti riferisci alla mia barba non proprio fresca di rasatura, sappi che a Livyana piaccio lo stesso…” ribatté sorridendo ancora una volta.
“Sono sicuro che non c’è nulla in te che a lei non piaccia… Mi sembra evidente che quella bambina stravede per te e tu per lei vero? Potrei esserne geloso sai…” replicò Semir facendo il finto offeso, poi aggiunse:
 “Ben…” ma si dovette bloccare, un groppo in gola gli impediva di continuare il discorso.
“Dimmi Semir…” rispose Ben serio, aveva percepito nella voce del socio una nota di dolore nel pronunciare il suo nome.
“Mi dispiace, non sono arrivato in tempo, quel pazzo avrebbe potuto ucciderti, mi dispiace che Livyana abbia dovuto assistere al tuo ferimento. Per lei deve essere stato terribile…prima i genitori e poi…se avesse perso anche il suo ‘angelo custode’…”
“Semir” gli rispose Ben guardandolo con affetto “Lei è qui accanto a me, sei arrivato in tempo per salvare lei, a me è bastato quello”
A Semir salì di nuovo un nodo alla gola.
La bambina aveva letteralmente rapito il cuore di Ben.
Poi il ragazzo continuò:
“Tu che le sei stato accanto, dopo il mio ferimento, adesso come sta? E anche tu…come stai?” domandò serio.
“E’ pazzesco, ti sei appena svegliato da un’operazione in cui potevi restarci secco, per non parlare che potevi finire in coma, visto la botta in testa che hai preso sbattendo sul comodino…e ti preoccupi di noi…” sorrise Semir scrollando la testa.
Eppure quello era lo stile di Ben: preoccuparsi sempre degli altri.
Poi continuò:
“Comunque …ecco…adesso io sto bene, ma quando l’hanno allontanata da te, da me…io ho insistito per tenerla con me, ma i servizi sociali avevano deciso di farle passare la notte seguente al tuo ferimento in una casa famiglia”
Ben trasecolò.
“Cosa? Dopo quello che aveva passato?” poi si girò verso la piccola e le baciò la testa, poi il giovane aggiunse “Ho avuto la sensazione che fosse accanto a me da molto. Ma scusa come è arrivata fino a qui?”
“Beh…semplicemente scappando dalla struttura. Se verrà affidata a te, e ci scommetto tutto quello che vuoi perché so che tu hai già deciso, troverai pane per i tuoi denti…la ragazzina è decisa, testarda, impulsiva, ma tenera e affettuosa, e in questo assomiglia a qualcuno di mia conoscenza…”
“Un’ultima cosa…Guillaume voleva uccidere la piccola, la riteneva una potenziale spia…”disse Ben.
“Il commissario Kruger e la Schrankmann hanno fatto il ‘diavolo a quattro’, ma i servizi segreti non si sono sbottonati, non sapremo mai chi voleva veramente tutte le spie presenti sul territori tedesco morte, anche se un sospetto lo abbiamo. Sicuramente dietro a tutto questo c’è il dipartimento della sicurezza nazionale…Guillaume era una pedina che eseguiva ordini dall’alto, molto in alto…più in alto di Koller”

Ben e Semir poi guardarono la piccola.
Si stava muovendo.
“Oh ecco si sta svegliando” sussurrò Ben.
Livyana si stropicciò gli occhi con una mano, poi alzò lo sguardo e incrociò gli occhi struggenti e bellissimi del suo amico.
“Ciao Livy”  disse semplicemente Ben accompagnando il saluto con uno dei suoi soliti stupendi sorrisi.
La bambina abbassò subito il viso e strinse il braccio di Ben e il ragazzo sentì su di sé le sue calde lacrime.
“Livy, ti prego non piangere” cercò di sdrammatizzare Ben “Così mi si alza la pressione e tutti questi aggeggi a cui sono attaccato cominceranno a suonare…dai ti prego fammi un sorriso”
La piccola si asciugò con il dorso della mano le lacrime, prima di alzare il viso e incrociare di nuovo gli occhi del suo amico.
“Non sto piangendo vedi?” sussurrò tirando su con il naso “E’ che sono allergica…agli ospedali, ecco” e cercò di sorridergli.
“Bene così va meglio” e Ben ricambiò il sorriso.
Pochi istanti dopo entrò di nuovo il medico che aveva in cura Ben, chiedendo ai presenti di lasciare entro pochi minuti la stanza, il giovane aveva bisogno di riposare, poi uscì.
 “Ben mi dispiace…io…se non mi avessi conosciuta tu…” farfugliò la bimba.
“Non devi dispiacerti di nulla, mi hai salvato la vita” disse amorevolmente il giovane.
“Ma come? Sei qui per colpa mia?” balbettò la piccola.
“Fidati se ti dico che è così” replicò deciso Ben.
“E non scappare mai più…Semir diventerebbe matto, sa che  mi alzerei dal letto per cercarti. Devi avere solo pazienza, appena mi rimetterò in sesto…” Ben si fermò per un istante cercando di frenare l’emozione che saliva prepotente  “Non sarai più sola perché io avrò cura di te. Te lo giuro!”
La piccola annuì, poi dopo aver stretto delicatamente Ben e avergli dato un bacio sulla guancia scese dal letto ,prese la sua chitarra e diede la mano a Semir per uscire.
Nel vedere quella scena a Ben venne da sorridere e Livyana se ne accorse.
“Sì, qui c’è la chitarra che mi hai prestato, Semir…beh poi ti racconterò, il tuo socio è una persona eccezionale, come te. Ha anche recuperato i fogli dove hai scritto la canzone in tedesco…non volevo che andassero perse…e non preoccuparti, adesso vado via con ‘zio Semir’, ma torno domani” disse tutto d’un fiato la piccola.
Poi salutandolo con la mano uscì assieme al piccolo ispettore.
Ben accompagnò con lo sguardo e il capo sollevato l’uscita di due delle persone che più care aveva al mondo, poi stancamente si lasciò cadere sul cuscino e riprese a dormire sereno, sicuro che da lì a poco la sua vita avrebbe avuto un drastico cambiamento.

Due mesi dopo.
“Livy sei pronta? Oggi ti accompagno io a scuola” chiamò Ben riponendo le tazze, alcuni piatti e delle posate, usate per la colazione, all’interno  della lavastoviglie.
“Come si cambia, due mesi fa avrei lasciato tutto sopra il tavolo e …chi se ne frega…” rise tra sé il giovane poliziotto che aveva dovuto cambiare drasticamente le sue abitudini, ma a lui ora stava bene così.
Era riuscito ad avere in affidamento Livyana.
Ne era felice ed anche orgoglioso e al momento gli sembrava di non poter chiedere di meglio, malgrado la sua  vita  e la sua ‘routine’ quotidiana fosse stata decisamente stravolta.
Inoltre Ben aveva un sacco di ferie arretrate, un paio di giorni al mese li avrebbe sfruttati per stare a casa con Livyana, voleva che dopo gli avvenimenti passati, trascorresse il minor tempo possibile in compagnia di una baby sitter.
Inoltre la bambina era stata in un certo senso adottata anche dalla famiglia Gerkhan e soprattutto con Aida, Livyana si trovava molto bene, avendo la stessa età e gli stessi interessi.
Anche alla figlia maggiore di Semir Ben aveva regalato una chitarra ed ora con l’aiuto di Livyana, la stava imparando a suonare.
Semir non ne era molto entusiasta all’inizio, ma poi alla fine se ne fece una ragione vedendo l’affiatamento e la passione che univa le due bambine.
“Livy rischiamo di fare tardi…”
Dopo l’ennesimo richiamo di Ben la bambina uscì dal bagno e si diresse verso la sua cameretta.
“Eccomi sono pronta” disse pronta per andare a scuola, ma poi si bloccò come pietrificata.
Davanti a lei stava Ben con un’espressione alquanto seria e teneva in mano una busta.
“Cos’hai in mano?” chiese quasi balbettando la piccola.
“Secondo te” replicò serio Ben, aggrottando la fronte.
“Beh, è una busta” ribatté quasi impaurita la piccola.
“Tieni, apri e vedrai” rispose sempre serio Ben mentre gliela porgeva.
La piccola prese la busta e se la rigirò tra le mani.
“Devo preoccuparmi Ben?” chiese cupa.
“Secondo te?” rispose di nuovo e sempre serio il ragazzo.
“Beh, a scuola sono brava, hai visto anche tu i voti che porto a casa, non litigo con le altre bambine, non faccio a pugni coi bambini…con Aida vado d’accordo…Non ti faccio arrabbiare, e ti lascio vedere le partite di calcio quando magari io vorrei vedere ‘NCIS Los Angeles’ con te…” disse tutto d’un fiato la piccola.
“Dai su apri” la incitò Ben sorridendo “…e poi ‘NCIS’ lo possiamo registrare e guardarlo insieme un altro giorno, cosa che con una partita di calcio non si può fare…”
“Sì può fare” rimbeccò la piccola.
“Certo, ma non è la stessa cosa…una partita registrata non ha senso, va vista in diretta!”
“Uff” sbuffò la bambina, poi aprendo la busta il suo visino s’illuminò.
 “Ma questi…questi…sono tre biglietti per il concerto di Tom Beck…” balbettò felicissima la piccola.
“Sì uno per te, uno per me e uno per Aida”
“Che bello tutti e tre, ma questi sono i biglietti ‘Vip’, sono introvabili…”
“Certo, ma senti un po’… con chi credi di aver a che fare…e poi io ho un canale privilegiato… diciamo che lo conosco bene. Una volta io e la mia band abbiamo suonato prima di un suo concerto. Siamo restati in contatto, sai tra artisti capita…che dici gli chiedo se durante l’esecuzione di Almost you…potete suonarla assieme?” sogghignò il ragazzo.
“Sarebbe fantastico, certo che sì, adoro Tom Beck e anche Aida”
“Potrei diventare geloso…” scherzò Ben.
“Di chi? Di Tom Beck? Ma stai scherzando? Tu sei meglio di Tom Beck… e fidati tu sei più bello e …e sei un poliziotto, il mio eroe e mi proteggerai per sempre, ecco!”
Ben si sentì morire, nessuno mai in vita sua lo aveva fatto sentire così importante.
Era orgoglioso e nello stesso tempo spaventato.
Aveva promesso ai genitori della piccola che avrebbe vegliato su di lei anche a costo della sua stessa vita e si augurò di poter mantenere quella promessa anche in futuro.
“Ti voglio bene, Ben!” disse la piccola riportandolo alla realtà e per l’ennesima volta Livyana lo abbracciò forte.
L’ennesimo tenero e affettuoso abbraccio di un’infinita serie di abbracci che ci sarebbero stati tra i due.
FINE.
 
Epilogo, Note dell’autrice & Angolino musicale:
Bene cari lettori siamo giunti alla fine di questa storiella.
Posso già dirvi che il mio alter-ego Grimilde, mi ha ‘invogliato’ a scrivere altre f.f.… dovrete avere solo un po’ di pazienza…e almeno due storielle avranno ancora per ‘co-protagonista’ la piccola Livyana, personaggio nato per caso, ma a cui mi sono molto affezionata.
Come sempre desidero ringraziare chi ha letto questa storia, chi l’ha inserita tra i preferiti, ricordate, seguita.
Un immenso grazie va a Furia76 e Claddaringh8 per le loro puntuali, bellissime, struggenti e poetiche recensioni che risultano più belle del capitolo stesso e che sono spesso fonte di innumerevoli spunti.
Ringrazio la ‘Vera Liviana’ che si è prestata a questo ruolo per me così importante (spero che essere trasformata nella piccola Livyana ti abbia fatto piacere).
Infine non potrei mai dimenticare la mia preziosissima, stupenda, nonché Amica 'Beta' Maty, che tra lavoro, famiglia e tutto il resto trova sempre tempo per me, dispensando consigli (e non solo virgole!). TVB Maty!!!
Bene vi lascio l’ultima canzone di questa storiella; sarebbe stata quasi scontata, visto che Bennuccio ora dovrà ‘crescere’ e prendersi cura di Livyana, ‘La cura’ di Battiato, ma odio essere scontata anche se era scontatissimo che Bennuccio non sarebbe finito al cimitero nemmeno stavolta, ma un giorno chissà... Quindi per i miei tre impavidi ‘moschettieri’ (così battezzati da Furia) o per le mie ‘anime complicate’ (così create da me) ho scelto Laura Pausini ‘Simili’
Per ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=lhkSOFi8EdE
Sono scappata via quando mi sono vista dentro a un labirinto senza decidere Ma arrivi tu che parli piano e chiedi scusa se ci assomigliamo arrivi tu da che pianeta? Occhi sereni anima complicata Io cosi simile a te a trasformare il suono della rabbia io cosi simile a te un bacio in fronte e dopo sulle labbra la meraviglia di essere simili la tenerezza di essere simili la protezione di essere simili Non mi domando più se ci sarà qualcuno a tendere la rete pronto a soccorrere me lo ricordi tu chi vola impara a sfottere le sue cadute come a difenderle e cosi fai tu e nascondi pianola tosse e il cuore nella stessa mano arrivi tu che sai chi sono Arrivi tu che fai passare la paura di precipitare…
 
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11 / Vai alla pagina dell'autore: ChiaraBJ