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Autore: TwoNamesForS    24/01/2016    0 recensioni
"Lei" è la raccolta di sfoghi di una ragazza che si trova a pensare spesso a tutto quello che sente, e che in questo modo matura un pensiero che però non vuole accettare, ovvero che lei...
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Accade così, un giorno ti svegli e ti rendi conto del fatto che nulla, nella nostra vita, è eterno. Nulla è eterno, tutto è temporaneo. Ma ci sono varie domande che spesso pensiamo, ma evitiamo di chiarire per paura di quelle truci verità che si nascondono sotto le risposte, ad esempio: quando il tempo ti fotte, che si fa? La tristezza si sente in un arco temporale limitato, dunque passa, ma ciò non accade anche con la felicità? Che devi fare quando il mondo ti regala della felicità che poi rende effimera, strappandoti via tutto dalle mani, rendendoti incapace di agire?

Agire... Sì, bella parola “agire”. Tutti agiscono, chi più, chi meno, ed è proprio l'agire che fa girare il mondo, infatti non avremmo nulla di ciò che conosciamo, se nel passato degli uomini non avessero deciso di agire. Ma, in questo mondo, se non sai agire cosa sei? Se tutti aspettano che tu agisca, ma tu non ne sei capace, cosa puoi fare? Questa è la più grande domanda che mi tormenta da sempre. Io, Erica, sono una ragazza normale, ma incapace di agire. Agire per me è impossibile, io non so farlo, ho troppa paura per farlo. Io ho paura della gente, io ho paura di parlare, io ho paura anche di respirare, se ho qualcuno vicino. Io non ho mai avuto molti amici, ma ora, lettori, mi sento più sola che mai. Vedo lentamente tutte le luci, che mi hanno illuminato il percorso negli ultimi mesi, morire. È come se il cielo, con la splendida notte di cui io, in quanto luna, faccio parte, stia per lasciarmi andare, per dare il benvenuto alla cupa alba ed al gelido sole, che toglie le speranze ai veri sacerdoti della luna, i pensatori.

Pensare... Pensare... Pensare è difficile, di questi tempi. Ormai nessuno pensa, tutto si basa su schemi prestabiliti e seguiti alla lettera. Pensate, per esempio, alle mode, il cancro della società, tutti seguono gli stessi canoni di bellezza, e il pensiero critico marcisce assieme alla ragione. Nessuno pensa e tutti agiscono. Ma a cosa serve pensare se si può agire? Ecco il motivo per cui il mondo è una merda, tutti agiscono, nessuno pensa, e quando qualcuno pensa che si fa? Lo si uccide, come è giusto che sia. Uccidere la ragione è il compito principale della nostra società, perchè un popolo che ragiona è un popolo scomodo, un popolo che capisce se li si sta prendendo in giro, e ciò non va bene. Quindi è giusto che tutti siano l'esatta copia degli altri, e mai la rappresentazione perfetta di sé stessi.

Nella società, comunque, c'è gente che sembra uscire dagli schemi tradizionali, però, come faccio a parlare con loro se non so agire? Agire, tutto ruota attorno a questo, ma io non so parlare, tanto meno agire fisicamente, ho troppa paura del mondo, ho troppa paura dei giudizi. Io vorrei parlare, io vorrei essere amica di queste persone, ma, per paura e per non sembrare una stupida, mi limito ad osservare da lontano tutti i loro comportamenti, e ciò mi tortura. Se solo avessi coraggio, se solo avessi parole, se solo avessi qualcosa con cui avvicinarmi, ma io non ho nulla e non sono nulla. Io sono vuota. Se c'è una parola che possa rappresentarmi, questa potrebbe essere, a detta di alcuni che mi sparlavano pensando che stessi ascoltando musica e quindi non li sentissi, “noumeno”, perchè nessuno mi conosce e può conoscermi davvero, e poi sono “troppo incasinata e strana”, a loro detta. Ma se io sono questo, be', allora voglio strappare via la mia identità, per dare vita ad una nuova persona che pensi ed riesca, anche, ad agire. Non è il nome a fare la persona, ma è la persona a rendere immortale il proprio nome, anche se solo per poche persone.

Oh, solitudine, mia antica compagna, perchè continui a seguirmi, rendendo la mia vita un inferno? Io non chiedo molto vorrei solo che qualcuno mi parlasse, non chiedo altro. Ho osservato ed aspettato a lungo, ma non riceverò nulla, perchè non so agire. Perchè il mondo è così crudele? Perchè ogni giorno diventa sempre più terribile? Perchè chi pensa è così relegato? Perchè? Io non ho una risposta, io non ho amici, io non ho la capacità di parlare, io non ho nulla. Ed è proprio da questo nulla che tutto dentro me si origina... Vorrei una persona per parlare fisicamente, una persona che, per una volta, agisca al posto mio, che mi parli... Ma ciò non accadrà, e tu, o divina Solitudine, resterai ancora accanto a me, prosciugandomi lentamente, succhiandomi via la linfa vitale.

Febo, fai che qualcuno possa udire questo mio messaggio di aiuto, e al suo fianco, o Pallade, infondi sapienza nell'uomo, donandogli di nuovo la libertà di esistere appieno, e voi, moire, voi che proteggete l'eterno corretto corso di ogni vita, fate che il filo venga presto tagliato se nulla di ciò fosse possibile.

  
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