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Autore: Ella_Sella_Lella    17/03/2009    3 recensioni
“Sai qual è la differenza tra un Santo ed un Beato?” chiese spontanea, Linda scosse la testa, in segno di no, però in realtà sapeva bene, quale definizione gli avrebbe dato, “Lo so che lo sai, però … Un santo è colui che è fidanzato o sposato, mentre un beato è il single. Io ho sempre preferito essere Beata che Santa!” disse convinta delle sue tesi, Mariam, “Va be fino a qui … Quali novità?”
rispose ironica la bionda, mentre prendeva la gelida mano sinistra dell’amica, dove luccicava uno splendido anellino argentato, “Io voglio sapere come è finita questa catena sull’anulare della beata per eccellenza!” aggiunse, alzando la mano, così che anche Mariam potesse capire a cosa alludeva.

Storia strana e senza senso ... Spero che la leggiate, parla di amori non corriposti e strane vicende, ma il finale sarà bizzaro ...
Tanto che non la so neanche io ...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Mariam, Max Mizuhara, Mister X, Yuri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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vero come

Gli smeraldi del monte Fuji

 

Erano le sette e mezza, di un qualunque giorno d’estate. Due ragazze, che non si vedevano da tanto, erano sedute al tavolino di un bar, sperduto sulle montagne, un luogo semplice e puro, dove l’aria che si respirava non aveva nulla di inquinato,  era arai fresca, accompagnata da un aroma di gelsomino. Un cameriere si avvicinò, porgendo alle due un vassoio, con le loro ordinazioni.

Una ragazza con un viso delicato con dei capelli biondo grano e ricci, un viso solare e degli intensissimi occhi mare, mentre l’altra , aveva i capelli scuri(Blu) tirati su in una coda, la pelle bianca e degli splendidi occhi che luccicavano come smeraldi, però trasmetteva una freddezza, ma un piccolo sorriso sfiorava il suo volto.

“Dimmi Mariam …” disse la bionda complice, mentre con il cucchiaino  prendeva un poco di gelato alla crema, “Linda …” tentò la ragazza dai capelli blu, voleva distogliere l’amica dalle tanto attese spiegazioni. “Non attacca, non mi farai cambiare idea … Parla!” rispose molto esigente la biondina, “Ok …” sospirò Mariam, prese fiato, mentre l’altra  si metteva in una posizione consona alla storia, abbandonando anche il cucchiaino, era troppo che aspettava questa spiegazione, dopo  tanti indugi e sospiri Mariam cominciò:

“Sai qual è la differenza tra un Santo ed un Beato?” chiese spontanea, Linda scosse la testa, in segno di no, però in realtà sapeva bene, quale definizione gli avrebbe dato, “Lo so che lo sai, però … Un santo è colui che è fidanzato o sposato, mentre un beato è il single. Io ho sempre preferito essere Beata che Santa!” disse convinta delle sue tesi, Mariam, “Va be fino a qui … Quali novità?” rispose ironica la bionda, mentre prendeva la gelida mano sinistra dell’amica, dove luccicava uno splendido anellino argentato, “Io voglio sapere come è finita questa catena sull’anulare della beata per eccellenza!” aggiunse, alzando la mano, così che anche Mariam potesse capire a cosa alludeva.

“Tutto cominciò quando circa due anni fa, andai a Las Vegas, in cerca del ragazzo che possedeva il bit power del guerriero nero, che di nome faceva Max Mizuhara … Ricordi ero andata lì per recuperare i quattro bit sacri … “ disse Mariam, Linda allora rispose, “Già i grandi capi vi avevano mandato  … Però non farmi distrarre!” , la ragazza dalla chioma blu rise, poi aggiunse: “Ricordi la lettera che ti inviai e fine estate??”, la bionda rispose: “Certo quella in cui mi dicevi, che ti eri presa una cotta per MAX, che però sarebbe partito per l’America, mentre ne tu ne gli scudi sacri sareste tornati!” Mariam annui convinta.

“Bene … esatto … Dopo allora trascorse un anno, non sentì Max per niente, giunta l’inizio estate lui tornò a Tokyo, per pochissimo tempo, non ci parlammo, non ci vedemmo, lui ripartì, per il torneo lo segui tutta l’estate, con la tentazione di inviarli una lettera, ma giunta la festa di fine estate, capì che non  potevo amarlo … Non ci riuscivo più …

Fin che un giorno di inizio settembre, ero in bicicletta, lungo il fiume ed osservavo un tramonto bellissimo, a quell’ora non c’erano macchine ed io contenta andavo per l’asfalto senza problemi fino a che una suntuosa limosine nera, mi tagliò la strada, costringendomi ad una sterzata inutile, perché finii con la testa sul vetro oscurato del finestrino, colpendolo lo spaccai, ma poco importava, visto che avevo sbattuto fortemente la testa, quindi ricordo che caddi a terra, ricordo solo il rumore dello sportello aprirsi, due splendidi occhi ghiaccio mi guardavano, poi il dolore mi annebbiò la vista e …” stava dicendo  sorridente Mariam alzandosi dalla sedia, lasciando  dei soldi sul tavolo, “ E …?” chiese la riccia, abbagliata, aggiunse, mentre la ragazza dalla coda alta le fece la linguaccia strizzandole un occhio, “Se vuoi proprio sapere come continua … Devi prendermi e poi la tua Cheetah deve anche scontrarsi con squalo!” estrasse la sua trottola blu, che al esposizione del afoso sole estivo giapponese, brillò di una luce propria, mentre con uno stacco stava già scappando sulle viette del paesino dove era cresciuta, quando l’amica si rese conto del accaduto, si alzò ad inseguirla, Mariam era sempre stata più veloce di lei, ma la curiosità ebbe il sopravento, quindi con estrema maestria li si butto addossò, e giusto per coincidenza, un automobilina passava dunque la ragazza dal’appariscente chioma fu costretta ad una fermata di scatto, aggiungendoci che le arrivò a dosso la bionda, finirono a terra, provocando le risate di Dunga che passava di lì per caso, le ragazze si guardarono, poi ebbero un sorriso complice ed alzandosi si buttarono sul ragazzo.

Che dopo troppe torture, urlò: “Ero venuto a portarti una lettera Mariam!”, alzando e scuotendo al vento, une lettera, con un grande sigillo Russo, mosca. “Una lettera dalla Russia??”  chiese curiosa Linda, nel frattempo Mariam aveva già messo le mani su quella lettera, aveva crucciato la fronte, dal retrò si intravedeva una sola frase, l’unico problema che era scritto in russo e al contrario e la povera Linda non riuscì a leggere, poi vide un bel sorriso sul volto del amica, “Che c’è scritto??” chiese Dunga, mentre si toglieva di dosso Linda, “ C’è scritto solo : ‘Julia. Si chiama Julia. Ed è bella come il sole. Dal tuo amico Yuri’ “ disse sorridente Mariam, “Si è fidanzato??2 chiese Dunga sconcertato, mentre Mariam annuiva, Linda invece von capiva, poi la ragazza dai capelli blu disse: “Comunque devi ancora prendermi!!” , ridacchiò, mentre con un salto saltava il muretto.

*°*

“Sta bene??” disse Yuri, mentre scuoteva il volto della ragazza che aveva rotto il finestrino della limo del Presidente Taitenji, stesa sul asfalto polveroso della strada lungo fiume, si era chinato su di lei, era rimasto quasi senza fiato, era una ragazza bellissima, dai capelli blu e filamentosi, vestita con un semplice tenuta, notò la bicicletta semi rotta, stava semplicemente andando a fare una passeggiata in bici, che era rimasta ferita, poi  notò una ferita sulla fronte da cui scendeva un liquido rosso, “Yuri la ragazza come sta?” chiese il presidente Taitenji, sporgendosi dallo sportello, poi notò chi era la ragazza, vedendo che non si svegliava urlò: “Presto Yuri fai salire Mariam sulla macchina!” mentre anche lui, goffamente soccorreva la ragazzina, prese il cellulare per chiamare l’ambulanza, “Mi sa che per colpa di questa Mariam faremo ritardo!!” disse ironico il ragazzo, quando sentì in lontananza la sirena del ambulanza. “Yuri non ci scherzare!” disse severo il presidente, anche se non riusciva ad essere severo, nel frattempo l’ambulanza arrivava e la sventurata ciclista, riapriva gli occhi, così che Yuri e i suo splendidi zaffiri dovettero fare i conti con gli smeraldi di Fuji così sempre erano stati definiti i suoi occhi, “Tu chi sei??” sussurrò lei, stringendo i denti, “Mi chiamo Yuri!” rispose mentre, premeva la mano sulla fronte, così che il sangue frenasse la sua corsa, solo che poi ebbe un lampo di genio mettendoci un fazzoletto, “Grazie Yuri dagli occhi blu!” disse mentre riacquistava coscienza. Intanto due paramedici si occupavano di caricarla sul’ambulanza, dove bastò del disinfettante ed un cerotto, infondo era solo un taglietto.

“Mariam dagli occhi verdi hai una testa dura, eh?” disse sarcastico lui, mentre recuperava i pezzi della bicicletta, “ Già peccato che la mai bici non lo sia altrettanto!” rispose lei sarcastica, mentre si avvicinava al rosso russo, “Yuri dobbiamo andare dai un po’ di pace a Mariam!” disse il vecchio benevolo, la ragazza notando l’anziano fece un largo sorrise e poi disse: “Va be io torno a casa!”,  e a saltelli( Stile Kon Fu) andò via, “ È strana forte?” disse il russo grattandosi il capo, “Forse … Ma è un ottima blaider!” disse il presidente invitando il russo a tornare in macchina.

*°*

 

Casa Kinomiya( Bey Blackers, White Tigers, Neo Borg, più Kappa, Hilary e Emily)

“Yuri e il presidente si sono persi per la strada??” disse ironico Kai, mentre Boris rideva divertito a quella battuta, mentre tutti gli altri attendevano. “Nonno Jey c’è qualcosa da mangiare?” chiese Daichi, “Mangi sempre!” lo richiamo Hilary, mentre fulminava Takao prima che osasse chiederlo anche lui la stessa cosa.

“Hila calma!” disse Yuri, comparendo davanti al cancello affianco alla presidente, “Era ora, dove eravate finiti?” chiese , tentando di essere rispettoso, Lai, il presidente sorrise, mentre Yuri disse: “Un incidente, con una sventola in bici!” aveva uno strano sorriso, “Sventola?” chiese Kai, alzando il sopraciglio, Yuri complice disse: “Mariam dagli occhi verdi!” a mo di illusionista, a quel nome Max sussultò, mentre Kai rise: “Dimenticala è tagliente come il ghiaccio!”ironico e sarcastico, esattamente come la sua dea, come il mondo la conosceva e come lei si era dipinta e lasciata dipingere, ma Mariam dagli occhi verdi era sul serio così fredda?

   
 
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