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Autore: deryck_747    26/01/2016    2 recensioni
Eric Firth ha quattordici anni, è il terzo di quattro figli, tre maschi e una femmina.
All'età di otto anni, gli è stata diagnosticata la Sindrome di Asperger.
Da allora vive nel suo mondo, composto da aerei, galassie, numeri e dati.
Odia essere toccato, tranne che dalla madre e dai due fratelli, ogni minimo spostamento degli oggetti nella sua stanza lo turba. Nonostante tutto, frequenta la scuola pubblica, con ottimi risultati,grazie sopratutto ad un ragazzo, Matthew, che ha deciso di apprezzarlo per quello che è realmente.
Perchè, in fondo, Eric è un genio. Conosce alla perfezione ogni minimo ingranaggio di un Boeing 747, o di qualsiasi altro aereoplano, ha imparato a memoria la maggior parte dei corpi celesti conosciuti, ed è in grado di svolgere, in poco tempo, ogni tipo di operazione matematica, in modo del tutto naturale.
Eric ha imparato a relazionarsi con gli altri, per quanto possa concedergli la sua minima abilità nell'interpretare le emozioni altrui.
Sono gli altri, però, che non vogliono relazionarsi con lui.
Con un ragazzo dalle conoscenze infinitamente maggiori delle loro.
Con un ragazzo difficile da comprendere.
Con un ragazzo del quale sarebbero inferiori.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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WHAT MAKES YOU DIFFERENT FROM THE REST OF THE “NORMAL” WORLD





Eric era seduto esattamente al centro del tappetto blu, il quale si trovava esattamente al centro della sua stanza.
La loro era una casa molto grande, a due piani, più la soffitta che aveva la funzione di fargli da camera da letto.
Era decisamente più grande di quella dei suoi fratelli. Il letto era posizionato nell’angolo più distante dall’ingresso, mentre la scrivani si trovava sotto il lucernario che suo padre aveva fatto montare qualche mese prima, con lo scopo di migliorare l’illuminazione.
Nell’angolo opposto a quello del letto, trovavano spazio due chitarre, una elettrica e l’altra acustica, ed una tastiera.
Ad Eric piaceva la musica.
Odiava, invece, il rumore. Il rumore non è musica, diceva sempre.
Su una mensola, erano allineati, con precisione quasi maniacale, circa una trentina di modellini di aereoplani.
Ad Eric piacevano gli aerei.
Anche se facevano rumore.
Sulla libreria, infine, erano disposti, in ordine alfabetico, tutti i suoi libri, tutti i suoi DVD e tutti i suoi CD.

Seduto sul tappeto , stava sfogliando un atlante delle costellazioni. Glielo aveva regalato Charlie.
Charlie è il fratello di Eric, il più grande, ha diciassette anni.
Mentre Parker e Amber ne hanno rispettivamente, sedici e dieci.
Eric, quindi, è il terzogenito.
Eric tiene molto ai suoi genitori ed ai fratelli più grandi, alla sorellina minore meno, è troppo rumorosa ed invadente.
E’ consapevole delle difficoltà che comporta l’averlo come figlio.
Ci prova a non essere strano, a comportarsi come tutti gli altri.
Ci prova seriamente.
Per questo ha accettato di frequentare la scuola pubblica, nonostante la detesti e odi chiunque la frequenta.
Tranne Matthew.
Eric tiene a Matthew. O Matty, come l’ha soprannominato sua madre. La madre di Eric adora Matthew, lo tratta quasi come se fosse figlio suo. Probabilmente perché è la dimostrazione che Eric può farcela.
Può essere come tutti gli altri.

“Eric! C’è Matty, lo faccio salire.” Urla la madre dal piano di sotto, ma Eric non la sente. Non l’ho fa apposta, semplicemente è talmente concentrato da ignorare qualsiasi altra cosa.
Se ne accorge solamente quando vede l’amico sedersi accanto a lui.
“Hey, Albert. Come va oggi?”
Matthew lo chiamava sempre con il nome di un personaggio famoso che si crede possa essere stato affetto dall’Asperger.
Se non era Albert, era Syd, o Isaac, oppure anche Wolfang*.
Eric gli risponde indicando il libro di astronomia.
“Quindi oggi si va alla scoperta della volta celeste.” Afferma Matthew, spostandosi con la mano destra il ciuffo castano da davanti gli occhi, rivelando così due perle azzurre come il mare.
Eric aveva, invece, i capelli di un colore indefinito fra il rosso ed il castano, mentre gli occhi erano un miscuglio di grigio, verde e blu.
Tutti gli dicevano che aveva degli occhi spettacolari.
A lui non sembrava, dopotutto erano solamente degli occhi. Come quelli di tutti gli altri.
Mica riusciva a vedere attraverso i muri.

Passarono così una mezz’ora.
Eric spiegava nei minimi dettagli ogni particolare che riguardasse la Via Lattea. E Matthew lo ascoltava, gli interessava veramente, non stava fingendo.
Era probabilmente l’unico ad essersi accorto dell’immenso potenziale di quel quattordicenne dagli occhi multicolore.
La madre entrò con in mano un vassoio, su cui erano in equilibrio precario due bicchieri, quello di Eric era di colore blu, riempiti fino all’orlo di quello che, a prima vista, sembrava succo d’arancia, ed una grande ciotola di patatine
Matthew ringrazia la donna e posiziona il tutto sul tappetto, di fianco a loro.
Eric, invece, aveva ripreso a leggere, senza accorgersi minimamente di tutto ciò.
Matthew sorride e scrolla leggermente la spalla dell’amico, che si gira verso il suo viso con un’espressione confusa, non capisce perché è stato distratto da quello che stava facendo.
Matt gli porge il bicchiere, che il secondo beve tutto d’un fiato.
Non si era nemmeno accorto di star morendo di sete.




ANGOLO AUTRICE

Grazie a chiunque di voi, legga, recensisca (le recensioni sono MOLTO gradite), o metta fra le preferite/seguite/ricordate questa storia.

*Albert= Albert Einstein
Syd= Syd Barrett
Isaac= Isaac Newton
Wolfang= Wolfang Amadeus Mozart
Tutti e quattro ritenuti possibili Asperger
   
 
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