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Autore: Sunsight    26/01/2016    0 recensioni
Margherita è come il fiore di cui porta il nome. Delicata, spontanea, dolce.
Alberto non è un fiore. Lui è un albero, di quello difficili da scalare, ma per qualche motivo ti spingono a provarci anche se la possibilità di farsi male è alta.
Margherita e Alberto.
Una storia d'amore come tante, ma nessuna è come loro.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Neve. 
Scendeva copiosa, a fiocchi grandi e leggeri, candidi e soffici come angeli. Danzavano vorticosamente davanti alla grande finestra della camera, immersa nella luce soffusa delle lucine che contornavano la testata del letto.
Seduta sullo sgabello rosa con gli animaletti che aveva da quando era piccola, guardava fuori dalla finestra con il mento appoggiato su una mano.
Aveva lo sguardo attento, anche se in realtà non stava pensando a niente, o meglio, pensava a tutto, ma a nulla di concreto. La sua mente viaggiava vorticosamente come i fiocchi di neve.

"Margherita, tesoro!"

Un fiocco si posò sul vetro e catturò l'attenzione di Margherita.

"Margherita!"

Il fiocco si sciolse rapidamente e Margherita avrebbe voluto aiutarlo a tornare nella sua forma originale.

"Margherita, santo dio, mi vuoi rispondere?"

Altri fiocchi di neve seguirono il primo e si disciolsero tutti in acqua liquida, correndo lungo la scia prodotta dal primo fiocco.
Dei colpi alla porta la riscossero dai suoi sogni ad occhi aperti e la fecero sobbalzare sullo sgabellino vintage.
"Margherita, ma si può sapere che stai facendo?"
Sua madre, con la coda sfatta e l'aria di chi ha appena messo a soqquadro la casa, stava in piedi davanti alla porta della camera, con le bracca incrociate e uno straccio abbandonato sconsolatamente sulla spalla. 
"Nulla mamma, guardavo la neve"
Sua mamma sbuffò, mentre un mezzo sorriso le spuntava sulle labbra.
"Vuoi scendere a fare merenda? Ho fatto la cioccolata"
Con un sorriso Margherita acconsentì alla merenda pomeridiana che più preferiva nelle lunghe e fredde giornate invernali. 
Sistemò una ciocca di lunghi e biondissimi capelli dietro l'orecchio e prese il cellulare, pronta a scendere. 
Controllò lo schermo ancora una volta, come aveva fatto altre centinaia di volte soltanto nell'ultima ora. 
Nessuna notifica, o almeno, nessuna che riguardasse lui.
Sua madre stava versando la cioccolata nella tazza azzurra, anch'essa vintage, di Margherita. 
A volte si sentiva infantile a tenere ostinatamente tutte quelle cose che appartenevano al mondo dell'infanzia, ma sentiva che staccandosene avrebbe perso per sempre quel periodo della sua vita, prima che il padre scappasse in Argentina per un questione che Margherita era troppo piccola per contendere. Ora, non si sforzava più nemmeno di chiedere, per lei era una storia vecchia e sepolta.
Si sedette sul bancone della cucina, di fronte a sua madre.
"Attenzione alla tazza, scotta" Sorseggiava con cautela la sua cioccolata, con lo sguardo basso e triste, ogni tanto intervallato da una rapida occhiata allo schermo del cellulare.
Vedeva che sua madre la stava osservando di sottecchi, e sapeva che ben presto avrebbe detto qualcosa.
"Ti ha scritto?"
"Mamma, non ne voglio parlare"
"Margherita... Lo so che è dura, ma passerà, vedrai e-"
"No, non passerà. Non ci siamo lasciati di comune accordo, non ci siamo lasciati perché non ne potevano più entrambi e non ci siamo lasciati parlandone, quindi non passerà"
"Ho capito, ma non vedo perché struggersi così per qualcuno che ti ha fatto del male"
Margherita sbuffò. Sentiva gli occhi pizzicarle di rabbia, perché sua madre aveva ragione.
Lui le aveva fatto male.
"So che ora non lo capisci, che le mie parole ti fanno solo arrabbiare e che pensi che sia una vecchia befana che non sa nulla dell'amore, ma ho avuto anche io 18 anni. I ragazzi a quell'età sono stupidi, ancora più che da adulti. Non sanno quello che vogliono e non sanno tenersi quello che hanno perché a loro fa paura. Ti ha tradita e questo ti ha distrutta, lo so. Il mondo è pieno di bravi ragazzi e hai tempo per capirlo. Ora esci con le tue amiche, svagati, datti quell'importanza che lui non ha saputo darti. Margherita, vali molto più di quel che lui ti ha fatto credere"
Sentì una lacrima calda rotolarle lungo la guancia e la vide cadere inesorabile sul piano del tavolo, formando una piccola goccia trasparente accanto alla tazza azzurra con la foto di lei e della sua migliore amica delle elementari. 
Le parole della madre piano piano la stavano scaldando e le avevano impresso una forza che da quel giorno, due mesi prima, sentiva di aver perso.
Era tempo di voltare pagina, di scrivere un nuovo capitolo.
Finita la cioccolata, diede un bacio sulla guancia alla madre e tornò in camera sua. 
Aveva avuto bisogno di tempo per metabolizzare quel che era successo e quel tempo era finito.
Margherita doveva rinascere, con la stessa tenacia di un fiore nel deserto.
  
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