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Autore: Oktavia    26/01/2016    3 recensioni
Aveva sempre pensato che lui, uno dei tre Giudici Infernali, il più malvagio e potente fra tutti e centootto gli Specters, non si sarebbe mai abbassato a provare un sentimento tanto sciocco e tanto futile come l’amore.
Povero illuso.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pandora, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le disavventure della Viverna'
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I dolori del giovane Rhadamanthys
 

Oh, mia dolce Pandora, anche stanotte ti ho sognata!
Eri bella, amore mio, e il tuo corpo sinuoso offuscava la mia mente…

 
Era una situazione che stava andando avanti da tanto, troppo tempo, una situazione che lo sfiniva e logorava ogni giorno di più. Lei, quella donna, quello splendido fiore dai petali neri come la notte, era diventata il suo dolce tormento, la sua follia…
Aveva sempre pensato che lui, uno dei tre Giudici Infernali, il più malvagio e potente fra tutti e centootto gli Specters, non si sarebbe mai abbassato a provare un sentimento tanto sciocco e tanto futile come l’amore.
Povero illuso.
Eros – quel gran bastardo! – l’aveva imprigionato nella sua morsa, e lui, l’invincibile Rhadamanthys della Viverna, non aveva potuto fare altro che arrendersi al suo volere, perché questa volta nessuna barriera l’avrebbe protetto, nemmeno il Sommo Ade avrebbe potuto aiutarlo a fuggire dall’infame destino di ogni uomo innamorato.
Era fottuto, decisamente fottuto.
Ormai Pandora, la nobile Pandora, era diventata il centro dei suoi pensieri. Ogni volta che chiudeva gli occhi le immagini di lei, del suo splendido viso e del suo corpo di giovane donna gli danzavano sensualmente davanti. Era come una droga.
Aveva cercato in tutti i modi di conquistarla, di far colpo su di lei, ma – per sua grande sfortuna – sembrava che le cose non stessero andando per il verso giusto. I mazzi di rose nere e appassite, le cene romantiche a lume di candela, i lunghi abiti gotici, le lettere appassionate, le serate al cinema, le lunghe giornate trascorse ad assistere ai più cruenti sacrifici umani… sembrava che nulla riuscisse a suscitare la felicità o anche solo l’interesse della sua meravigliosa Pandora, anzi, via via che il tempo passava lei gli sembrava sempre più annoiata, quasi seccata; ma Rhadamanthys della Viverna non si arrendeva facilmente, ci voleva ben altro per farlo desistere, perché nulla era impossibile per lui! Era certo che quella di Pandora non fosse altro che pura finzione, che stesse solo mettendo alla prova il suo amore. Il momento in cui anche lei avrebbe ceduto a Eros era vicino, molto vicino!
Aveva deciso, aveva deciso che quel giorno avrebbe fatto il grande passo. Come soleva ormai da secoli, si sarebbe inginocchiato davanti a lei, al cospetto della sua regina, e poi… le avrebbe chiesto di sposarlo, di cominciare finalmente una vita – se tale poteva essere chiamata quella di uno Specter – insieme. Ne era pienamente sicuro, questa volta aveva la vittoria in pugno, Pandora sarebbe capitolata ai suoi piedi!

- Che cosa c’è, Rhadamanthys?
La voce di Pandora era calma, come al suo solito e, a primo acchito, la Sacerdotessa di Ade sembrava piuttosto infastidita nel vederlo entrare ancora una volta nella sua stanza, ma Rhadamanthys sapeva che era solo una recita, che fra pochi secondi avrebbe visto i suoi meravigliosi occhi d’ametista brillare di gioia.
Si inchinò al suo cospetto.
- Nobile Pandora, avrei bisogno di parlarvi.
Lei non rispose, si limitò a smettere di suonare l’arpa, per poi alzarsi e fissarlo con aria di sufficienza, come se lui non fosse altro che un tenero animaletto, un tenero e insulso animaletto.
Fu proprio in quell’istante che lo Specter alzò lo sguardo, fissando la donna dritta negli occhi, per poi tirare fuori un pacchettino quadrato rivestito di seta viola. Senza alcuna esitazione, lo aprì, rivelandone subito il contenuto: un anello d’argento con incastonata una grossa pietra in onice nero, nero come la lunga e fluente chioma della sua donna, come la sua anima.
- Mia adorata Pandora, sono qui per chiedere la vostra mano. Volete sposarmi?
Un sorriso beffardo, se non addirittura maligno, comparve sulle labbra sottili della Sacerdotessa.
- Oooh! – esclamò con finto stupore – Quale onore, Rhadamanthys! Sono davvero lusingata! – il suo sorriso si fece ancor più sarcastico – Accetterò la tua proposta di matrimonio, – disse poi – ma a una condizione.
- E quale? – domandò Rhadamanthys, rivolgendole uno sguardo speranzoso.
Per poco, Pandora non si lasciò sfuggire una risatina di scherno, beffandosi di quel povero stolto che ancora pensava di poter riuscire a conquistare il suo cuore. Che spettacolo penoso…
- Ti sposerò solo se ti deciderai finalmente a fare un salto dall’estetista. – rispose ghignando.
Gli occhi di Rhadamanthys si spalancarono, gocce di freddo sudore cominciarono a scorrere sulla sua pelle. Rimase lì, completamente immobile, come una statua di marmo, le braccia a mezz’aria e la bocca semiaperta. Il pacchettino con l’anello gli cadde di mano, sul suo volto si dipinse un’espressione di puro terrore.
I suoi peggiori incubi stavano divenendo realtà.
Era pronto a tutto, era pronto a tutto pur di conquistare finalmente la donna dei suoi sogni, il solo e unico amore della sua vita, avrebbe affrontato qualunque avversario per riuscire finalmente a fare breccia nel suo cuore, ma non aveva fatto i conti con le sue paure più nere, con quella maledetta fobia che l’aveva sempre accompagnato fin da piccolissimo e che mai era riuscito a superare.
Di scatto, si alzò in piedi e, ormai del tutto in preda alla pazzia, si portò le mani alla testa.
- No! – urlò disperato – Tutto, ma non l’estetista!

 
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Angolo dell’autrice
E… niente. Sono tornata nel fandom di Saint Seiya con questo delirio abissale.
Non so nemmeno io da dove sia uscito fuori, ma tant’è…
L’unica certezza è che il monociglio di Rhadamanthys non l’ho mai, e dico, mai potuto soffrire, così come Rhadamanthys stesso, ma quello è un altro discorso.
Ovviamente, questa brevissima shot (che essendo una storia alquanto demenziale non tiene conto della continuity) non è volta a fare bashing sul personaggio, semplicemente ho voluto prendere un po’ in giro il fatto che lui cerchi sempre di farsi notare da Pandora, fallendo miseramente ogni volta, LOL. Detto ciò, beh, spero che – pur nella sua insensatezza e demenzialità – questa piccola cretinata vi sia piaciuta.
Ci si rivede al prossimo aggiornamento della long (che almeno è qualcosa di serio, LOL)!
   
 
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