Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: HakunaMatata_3    27/01/2016    1 recensioni
Una festa sulla spiaggia la notte prima dell'ultimo anno a Hogwarts.
Qualche bicchiere di acquaviola e un interlocutore poco gradito.
Canzoni spagnole e gelosia.
Rose e Scorpius.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era cominciato tutto a causa di mia cugina e del suo stupido fidanzato. << È una festa sulla spiaggia, Rose! Ci divertiremo un mondo. Certo, come no! >> sbuffo afferrando borsa e bacchetta.
<< Mamma, vado a Diagon Alley! >> urlo prima di Smaterializzarmi proprio davanti a “Madama McClan: abiti per tutte le occasioni”. La strega dietro alla cassa mi accoglie con un sorriso e riconosco subito l’ex Cacciatrice di Corvonero, Melany Green.
<< Melany! >> esclamo abbracciando la mia vecchia compagna di squadra. << Lavori qui? >>
<< Rose! Sì, mi devo pagare il corso di Magisprudenza al Ministero. Tu, invece? Domani inizi l’ultimo anno, no? >>
<< Già. Mi aspettano i M.A.G.O., il Quidditch, Halloween, il Due maggio… >> inizio a elencare. Melany mi è sempre stata simpatica, spesso scendevamo insieme per gli allenamenti. Mi prendeva l’attrezzatura e mi aspettava fuori dall’aula o viceversa. È una delle poche persone di cui ero amica.
<< Non ci credo… Sei Caposcuola! Oh, Rose, mi fa davvero piacere! Allora, cosa ti serve? >>
<< Un vestito o una gonna. Roxanne mi ha costretta ad andare a una festa stasera >>
<< Mmm… vai a sinistra, ci sono i vestiti. Io ti recupero un paio di gonne dal retro >>.
Annuisco distrattamente e mi immergo tra i vari stand alla ricerca del vestito adatto. Ne trovo uno blu molto carino e me lo poggio addosso.
<< Ti facevo meno patriottica, Corvonero >>. Mi prende un colpo e la gruccia mi cade dalle mani. Mi piego per rialzare il vestito e mi affretto a posarlo.
<< Ciao >> dico senza guardare il proprietario della voce – impossibile non riconoscerlo – e mi chiedo cosa ci faccia qui. Fingo di guardare gli altri vestiti.
<< Ciao >>.
Il silenzio si protrae e io sto ferma davvero da troppo tempo. Dove si è cacciata Melany?
<< Eccomi! Quest’estate le gonne sono andate a ruba, mi sono rimaste solo queste. Ciao, come posso aiutarti? >>.
Melany riemerge da non so dove con cinque o sei gonne che le svolazzano dietro e ha gli occhi puntati addosso a Scorpius Malfoy.
<< Devo ritirare una camicia, ma c’era prima Rose. Posso aspettare >>
<< Non ti preoccupare, Rose deve provare queste. Vado a prendertela >>.
Melany mi molla le gonne in mano e la tenda di un camerino si leva. Entro dentro sentendomi addosso lo sguardo di Scorpius. Sbuffo mentre mi infilo una gonna sopra gli shorts.
Troppo larga.
Anche la seconda.
La terza è troppo elegante.
Le ultime due sono identiche, cambia solo il colore. Ne indosso una ed esco solo quando sento Melany dire Ecco a te. Chiedo alla mia amica cosa ne pensa.
<< Perfetta! Hai un top nero? >>
<< Mi faccio prestare quello di Roxanne >> medito. Mi sfilo la gonna e la do a Melany, che ridacchia.
<< Ottimo. Sono quindici Falci e ottanta Zellini. Se aspettate un attimo vi porto le ricevute >>.
Vi? Mi giro verso la porta e c’è Scorpius seduto su una poltrona, un sacchetto di carta tra i piedi, lo sguardo fisso su di me.
<< Ti sta bene il verde >> mi dice.
Gli do le spalle. Ma non se n’era andato?
Poso i soldi sul bancone e Melany compare con la mia gonna verde messa in un sacchetto identico a quello di Scorpius. Ringrazio la mia amica e me ne vado prima che Scorpius possa propormi di prenderci una Burrobirra insieme. Sulla soglia del negozio, Melany mi dice di farmi viva ogni tanto e io rispondo certo!
Ma non mi piace avere amici di piuma e non sono brava a conservare rapporti di qualsiasi tipo.
Sappiamo entrambe che non le scriverò.

*
La festa è una noia. Roxanne è subito andata non so dove (e non sono nemmeno sicura di volerlo sapere, a dirla tutta) con il suo ragazzo e gli altri miei cugini invitati alla festa (la maggior parte) non sono ancora arrivati. Mi avvicino al tavolo dove sono servite le bevande, mentre penso depressa che avrei fatto bene a insistere che con noi venisse anche mio fratello. Prendo un’acquaviola e inizio a sorseggiarla, poi una voce richiama la mia attenzione.
<< Rose! Wow, sei… sei bellissima! >>. Arrossisco leggermente, ma il cuore non fa scherzi, per fortuna. Mi giro verso Simon Gordon, capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro e mia ex cotta.
<< Simon! Ti ringrazio. Sei in forma anche tu >> osservo sorridendogli, ma inizio a sentirmi a disagio. Dove diavolo si è cacciata Roxanne?
<< Ho saputo che sei diventata Caposcuola per il Corvonero… Be’, spero di condividere con te quante più ronde possibili >>.
Simon ammicca al mio indirizzo e mi ricordo dei nomi degli altri Caposcuola: Simon Gordon per il Grifondoro, Samantha Shell per il Tassorosso e Scorpius Malfoy per il Serpeverde.
<< Già >> rispondo poco convinta. Mi guardo intorno alla ricerca di qualcuno al quale lanciare una richiesta di aiuto per sottrarmi a questa conversazione, che sono sicura prenderà una brutta piega, ma non trovo altri che Malfoy, intento a fissare me e Simon in maniera quasi preoccupante.
<< Senti, Rose, che ne dici di farci un giro qui intorno? >>. Simon sorride sornione e mi appresto a lanciare a Malfoy lo sguardo più eloquente che posso, prima di balbettare un “q-qui dove?” all’indirizzo del mio interlocutore.
Simon mi prende per mano e fa per avviarsi verso il bagnasciuga. Ah, se solo fosse successo l’anno scorso… sarei impazzita al contatto della nostra pelle, mi sarei lasciata trascinare ovunque, senza la debole resistenza che sto opponendo ora. Ah, se solo mio cugino non fosse amico di Malfoy…
<< Rose, finalmente! Ti ho cercata ovunque! >>. Eccolo qui.
Il mio salvatore, l’oggetto dei miei pensieri e dei miei sogni da mesi. Ecco Scorpius Malfoy.
<< Mal-… Scorpius! Scusami, mi ero attardata a parlare con Simon >> gli rispondo guardandolo colma di gratitudine.
<< Non preoccuparti. Ora puoi levarle le mani di dosso, Gordon >>. Simon sbuffa e mi saluta con un “ci vediamo in giro, Rose”, al quale Scorpius risponde con un “io non ci conterei troppo”.
<< Tutto bene? >> mi chiede preoccupato.
<< Tutto bene. Grazie, davvero >>. Era da tanto che non ci parlavamo seriamente, senza schernirci o altro.
<< Quando vuoi. Gordon ti sta ancora guardando >> mi informa. Sembra infastidito, ma non ci do troppo peso.
<< Oh, fantastico >> dico ironica. << Lo sapevo che non dovevo venire a questa stupida festa. Odio Roxanne. Me la pagherà, parola di strega >>. Scorpius ride.
<< Rose Weasley che se la prende con qualcuno che non sono io. Stento a crederci >>. Scuoto la testa sorridendo.
<< Posso sempre fare marcia indietro, Malfoy. Sbaglio o lo sguardo di Gordon continua a traforarmi la nuca? >>
<< Non sbagli >>
<< Bene. Odio anche lui >> decido prima di bere un sorso della mia acquaviola.
<< Vacci piano, Weasley. Gordon potrebbe essere sempre in agguato e io non posso farti da babysitter per tutta la sera >>
<< Perché no? >> chiedo scrollando le spalle e bevendo ancora un po’.
<< Perché voglio ballare, non starmene qui a vederti tracannare quella roba >>
<< È acquaviola, Scorpius. Ha la stessa gradazione alcolica di un succo di zucca, per quello che ne so >>
<< Appunto, per quello che ne sai. In ogni caso, non ho intenzione di restare qui tutto il tempo >>
<< Andiamo a ballare, allora >>
<< Che? >>.


***
Rose è diventata bordeaux subito dopo avermi proposto di raggiungere la pista da ballo e il mio “Che?” acuto e incredulo non ha giovato di certo al suo colorito.
<< Stavo scherzando >> si affretta a dire.
<< Certo, come no >> la schernisco, poi le offro il braccio.
Rose mi guarda scettica, poi lo afferra. Io le rubo il bicchiere e lo lascio su un tavolino lì vicino.
La pista è ancora fredda, sono ancora in pochi a ballare, ma ci avviciniamo lo stesso.
Mettono su una canzone in spagnolo che dovrebbe essere una canzone d’amore. Il ritmo è lento, la musica sensuale. Rose mi istruisce a distanza sui passi base della salsa, poi si fa più audace e mi si avvicina. L’afferro per i fianchi e sento il cuore battere all’impazzata. Lei intreccia le mani dietro al mio collo, poi inizia a sussurrare le parole della canzone.
<< Da quand’è che conosci lo spagnolo? >> le chiedo. Le faccio fare un giro su se stessa e la gonna verde danza insieme a lei.
<< Conosco la canzone. Sono andata per qualche giorno a Barcellona con Roxanne e sua madre quest’estate, si sentiva ovunque >>. Non mi piace il tono sognante e nostalgico con cui ha detto “Barcellona” e mi affretto a indagare.
<< Juan, Pablo, Josè? >> chiedo.
<< Eh? >>
<< Il nome dello spagnolo che ti ha rubato il cuore >> insinuo.
Rose sorride prima di rispondere. << Antoni >>
<< Antoni >> ripeto con l’amaro in bocca. Rose annuisce.
<< Antoni Gaudí >>.
Quando ero piccolo, i miei mi portarono a vedere la Coppa del mondo di Quidditch, che si sarebbe disputata in Catalogna. Alla fine del torneo, mia madre insistette per visitare qualche città, tra le quali Barcellona. È da questo ricordo che quel nome mi riaffiora alla memoria. Annuisco anche io nascondendo un sospiro di sollievo.
<< Un grande architetto >> le dico. Rose ride e io le faccio fare un altro giro, poi le rubo un bacio.
Sembra sorpresa, all’inizio, ma si riprende quasi subito. Affonda di più le mani tra i miei capelli, io le stringo di più i fianchi. Le sfioro piano le labbra con le mie con la lingua. Rose schiude piano la bocca e la sua lingua s’incontra con la mia. È il bacio più bello e passionale della mia vita.
Ci stacchiamo poco dopo, poi riprendiamo a ballare in silenzio.
<< Propositi per l’ultimo anno a Hogwarts? >> mi chiede qualche minuto dopo.
<< Darti del filo da torcere a Pozioni >> le rispondo, poi faccio un cenno col capo per dire che tocca a lei.
<< Mmm >> inizia. << Parare tutti i tuoi tiri >>. Sorrido.
<< Trovare il coraggio di invitarti a Hogsmeade >>.
Rose inciampa nei suoi stessi passi, se non avesse le mani serrate dietro al mio collo, a sfiorarmi i capelli, sarebbe di sicuro rovinata a terra. Scuoto la testa divertito. Rose riprende a ballare facendo finta di niente.
<< Accettare l’invito >> dice distogliendo lo sguardo.
Finisce anche l’ultima delle due-tre canzoni spagnole che hanno fatto da sottofondo a questa conversazione, poi parte una musica tutta salti e luci sparate a intermittenza negli occhi. Smettiamo entrambi di ballare, indecisi sul da farsi.
<< Ti va una passeggiata? >> propone arrossendo.
<< Wow, che intraprendenza stasera! >>. Rose mi fa la linguaccia. Sorrido. << Altra acquaviola? >>.
<< Mmm. Sì, grazie >>. Mi dirigo quasi correndo al tavolo delle bevande, prendo un bicchiere di acquaviola per Rose e uno di burrobirra per me. Torno in fretta dove eravamo prima, ma Rose non c’è. Inizio a pensare che forse Gordon  sia tornato a importunarla, ma la trovo poco più avanti, seduta sulla sabbia. Indossa un maglioncino nero che prima non aveva.
<< Freddo? >> chiedo porgendole il bicchiere.
<< Un po’ >>. Bevo un sorso di burrobirra e fisso il mare, pensando a cosa direbbero i miei se ci vedessero qui insieme: mio padre morirebbe d’infarto. Mia madre lo stesso, ma solo perché è troppo abituata a fare quello che fa mio padre.
Mio padre odia i Weasley e i Potter. Sembra che il padre di Rose e suo zio gli abbiano salvato la vita o qualcosa del genere. E se c’è una cosa che mio padre odia più delle due famiglie prima citate, è essere in debito.
<< Non funzionerebbe, vero? >> sussurra Rose.
<< No >> dico sospirando pesantemente.
<< Non è giusto >> sussurra di nuovo lei. Mi giro e vedo una lacrima rigarle il viso. Mi si stringe il cuore.
<< Rose, non fare così >> dico, poi le passo un braccio attorno alle spalle.
<< Mia madre capirebbe. Mio padre darebbe di matto, poi ci ragionerebbe su, ti guarderebbe minaccioso per un po’ e poi t’inviterebbe a cena >>. Scoppio a ridere.
<< Mio padre non capirebbe affatto e mia madre non sarebbe di grande aiuto >> le dico dando voce ai miei pensieri di prima.
Rose mi annuisce contro la spalla.
<< Non voglio che tu abbia problemi con i tuoi >> mi dice triste, poi chiede se può farmi una domanda.
<< Certo >>
<< Da quanto tempo? >>. Sorrido.
<< Dalla prima partita di Quidditch dell’anno scorso. Parasti il mio primo tiro e mi dicesti “non male, Malfoy” e facesti un sorriso meraviglioso. Credo da lì. Tu? >>.
Rose si siede dritta e mi guarda.
<< Non ne ho idea. Forse da quando finisti la Bevanda della Pace prima di me e mi guardasti raggiante prima di avvicinarti e dirmi che mi avevi battuta. Non mi dispiacque per niente non guadagnare punti, quel giorno >>. Annuisco e le catturo nuovamente le labbra. La resistenza di Rose è debole, si scioglie quasi subito e la sento inginocchiarsi per potermi baciare meglio. Le sorrido sulle labbra e le cingo la vita.
<< Non devono saperlo per forza >> le sussurro poco dopo. Rose sorride e annuisce, poi mi augura la buonanotte e si smaterializza via.
<< Buonanotte >> sussurro al mare, finisco l’acquaviola che Rose ha lasciato sulla sabbia e me ne torno a casa anche io. Penso a domani, al mio ultimo anno a Hogwarts in sua compagnia. Mi addormento col sorriso sulle labbra, il sapore di Rose e della sua acquaviola ancora in bocca.



Angolino “autrice”
Sento il bisogno fisiologico di pubblicare qualcosa su efp da un mesetto, ormai, e finalmente stasera sono stata folgorata. Non ne sono pienamente soddisfatta, ma questa shot si è praticamente scritta da sola e non mi andava di modificarla. Magari me ne pentirò tra qualche giorno, ma per il momento ve la regalo :P
A presto!
HM_3
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HakunaMatata_3