27/01/2016
3 recensioni Buonasera
a tutti, lettrici affezionate e sempre graditi visitatori.
Sbuco dopo tanto con un aggiornamento rapido che tratta di un tema che volevo proporre da tanto tempo. In verità sono stata una buon'ora valutando bene cosa postare; ero molto indeciso ma alla fine ho fatto la mia scelta, e spero che vi piaccia :')
Ebbene, manca un ultimo capitolo alla fine di questa raccolta così speciale per me. E' così brutto avere tante idee ma poco tempo per svlupparle!
Orsù, vi lascio alla lettura del capitolo e confido in un vostro parere!
Grazie mille a chi mi dedicherà un po' del proprio tempo :)
Un bacio a tutti,
MellyVegeta.
Sbuco dopo tanto con un aggiornamento rapido che tratta di un tema che volevo proporre da tanto tempo. In verità sono stata una buon'ora valutando bene cosa postare; ero molto indeciso ma alla fine ho fatto la mia scelta, e spero che vi piaccia :')
Ebbene, manca un ultimo capitolo alla fine di questa raccolta così speciale per me. E' così brutto avere tante idee ma poco tempo per svlupparle!
Orsù, vi lascio alla lettura del capitolo e confido in un vostro parere!
Grazie mille a chi mi dedicherà un po' del proprio tempo :)
Un bacio a tutti,
MellyVegeta.
DRAGON BALL © 1984 Akira Toriyama/Shueisha. All Rights Reserved.
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#29. Nome.
Bulma
non ricordava il giorno in cui Vegeta aveva cominciato
a chiamarla per nome.
Lo aveva sentito distrattamente uscire per caso dalle sue labbra sottili, in un sibilo che graffiava l'udito e scendeva come un brivido lungo la schiena.
Vegeta continuava a morderle il collo e i suoi palmi ruvidi marchiavano la pelle bianca, e quando pronunciò il suo nome la presa sui fianchi divenne più salda.
Era stato come un ringhio a lungo represso sulla punta della lingua, una debolezza umana che al Saiyan non parve infastidire; si limitò a stringere la mascella spigolosa in un attimo di consapevolezza, per poi scuotere il capo e avventarsi sul seno pieno della donna.
Bulma aveva sgranato gli occhi azzurri ma senza domandare nulla; il sorriso che le illuminò il volto valeva più di mille parole.
Lo aveva sentito distrattamente uscire per caso dalle sue labbra sottili, in un sibilo che graffiava l'udito e scendeva come un brivido lungo la schiena.
Vegeta continuava a morderle il collo e i suoi palmi ruvidi marchiavano la pelle bianca, e quando pronunciò il suo nome la presa sui fianchi divenne più salda.
Era stato come un ringhio a lungo represso sulla punta della lingua, una debolezza umana che al Saiyan non parve infastidire; si limitò a stringere la mascella spigolosa in un attimo di consapevolezza, per poi scuotere il capo e avventarsi sul seno pieno della donna.
Bulma aveva sgranato gli occhi azzurri ma senza domandare nulla; il sorriso che le illuminò il volto valeva più di mille parole.
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