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Autore: Mikayuu96    27/01/2016    2 recensioni
Bene, in poche parole questa storia mostra il primo incontro tra Ferid e Mika, dopo che quest'ultimo è stato mutato in un vampiro.
Per Ferid l'inizio delle botte, mi piace chiamarla così XD
Spero vi piaccia!
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ferid Bathory, Mikaela Hyakuya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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                             ~ I hate you. ~




Ferid aveva ormai estinto il sorriso che lambiva le sue labbra, del resto nessuno poteva vederlo in quel momento e fingere con la sua maschera di sorrisi e docili espressioni non era necessario.
Pochissime ore lo dividevano dal massacro che aveva portato e ora, il ricordo di aver ucciso anche il suo protetto, dipingeva con toni furiosi il suo nobile volto.
Dio quanto era buono il piccolo Mikaela, quanto era adorabile e giudizioso, sapeva benissimo che non ne avrebbe mai più trovato uno simile, nemmeno se avesse capovolto il mondo.
Il primo bambino che si offriva a lui e in cambio chiedeva viveri per la sua famigliola.
Era persino propenso a farsi portare al limite delle sue forze, senza protestare nemmeno una volta.
Anzi addirittura lo invitava a saziarsi e quando poi si staccava, lo appagava ancora con quel suo dolcissimo faccino, e quegli occhi del colore del mare aperto umidi di lacrime.
Non aveva mai capito se erano lacrime di gioia per aver assicurato un pasto alla sua famiglia, o magari di paura.
Beh comunque ormai era morto e malgrado lo rivolesse indietro, sapeva che non poteva.
Nel tragitto si era persino messo a pensare che magari poteva mutarlo in vampiro, ma ricordando le sue condizioni si disse che sarebbe stata strada inutile, ormai doveva essere più morto che andato.

"Ahh piccolo Mika, che stupidino sei stato... Saresti diventato proprio un bel ragazzo."

Bofonchiò, svoltando un ennesimo corridoio.
Si prodigava ad una lenta passeggiata per arrivare alla sua stanza, e la lotta con Krul lo aveva sfinito.
Inoltre la pallottola che si era beccato alla testa faceva male, nonostante fosse ormai tutto perfettamente rigenerato.
Ecco un ennesimo corridoio e fu nel momento in cui lo svoltò che il suo sguardo si allargò, dipingendo le iridi vermiglie di pura sorpresa.
Il piccolo Mikaela camminava mogio e a testa bassa, rimuginando e rimpiangendo tutto ciò che da poco gli era accaduto.
Se si concentrava poteva ancora avvertire il dolore al petto, nel punto in cui Ferid lo aveva trafitto con la mano, con l'ausilio dei suoi artigli a punta.
Aveva sete e fame, e il piccolo doveva ancora fare i conti con la consapevolezza che quelle due cose avrebbero ormai fatto per sempre parte della sua vita.
Essere un vampiro era orribile per il ragazzino, ma almeno gli conferiva un ottimo olfatto ed ecco che esso gli fece catturare l'odore di un altro vampiro.
Fu un momento e finalmente alzò lo sguardo, di un blu così bello e intenso che trovare la giusta descrizione per rendergli omaggio, non è cosa facile.
Aveva così tante sfumature, ed era così profondo che rendevano il piccolo Mika ancora più bello, pareva un angelo.

"L-Lord Ferid..."

Chiamarlo in quel modo era un'abitudine per lui ormai, abitudine che si sarebbe tolto presto.
Fu uno scambio di sguardi attoniti per diversi istanti.
Ferid non faceva che osservarlo sbigottito, percependo in quella piccola creatura l'odore dei predatori.
Cercò di schiudere le labbra per dire qualcosa, ma prima un largo sorriso gli prese posto su di esse.
Non era dispiaciuto, affatto, anzi... Era insanamente felice che non fosse morto.
Si abbassò all'altezza del bambino, ma quando fece per sfiorarlo alla guancia con il dorso di una mano, il tremolare delle iridi e del corpo di Mika lo fermarono.

"Avrai paura di me adesso.
Non tremare, Mika.
So di averti fatto del male, ma vedi... Mi hai fatto arrabbiare.
Io sono felice che tu non sia morto."

Quando si muta in vampiro il sangue resta invariato, e quello di Mika era un sogno per Ferid.
Dolce come miele, caldo come dio comanda.
Era un piacere anche solo sentirlo pulsare nelle vene.
E se in quel momento il suo interesse era il suo sangue, nel tempo sarebbe anche stato altro.
Alle sue parole, il bambino parve sciogliersi, anche se non aveva smesso di tremare.

"Lord Ferid... Davvero sei felice che io non sia morto?"

Ma che docile zuccherino che era.
Sempre così dolce e malleabile...
Il nobile sorrise con dolcezza, una maschera che celava il suo animo crudele.

"Ma certo mio piccolo dolcetto.
Ti chiedo scusa anche, ho mostrato la parte peggiore di me."

Stavolta la mano si posó sulla guancia del neo vampiro, vagando fino alla sua gola.
Le vene pulsavano sangue fresco e caldo e Ferid sentì la gola seccarsi all'improvviso.

"Mika-chan..."

"Ha sete? Sono ancora il suo protetto, se vuole può bere da me."

Il bambino gli sorrise ancora, inclinando la testa al passaggio delle sue dita violacee sul suo tenero collo.
Ora la gola di Ferid pareva arsa dalle fiamme e le pareti dell'esofago sembravano sfregare tra loro come carta vetrata, la lingua che non faceva che incollarsi al palato.
Annuì, cullato dal suono umido del suo sangue viaggiare nelle vene.
Il dito del nobile passò in una affettuosa carezza sul nasino di Mika e dopo essersi leccato le labbra, iniziò ad avvicinarsi al suo collo.

"Il mio dolcetto preferito..."

Sussurrò contro la sua pelle, prima di snudare assetato i denti.
Già pregustava poter sentire di nuovo il sapore di quel sangue, dolce come miele, e la morbidezza della carne, in cui era così facile e piacevole affondare.
Tuttavia non arrivò piacere, non arrivò nemmeno ad affondare nella sua gola, seppe solo emettere un urlo strozzato quando i denti di Mika gli si serrano nella punta di un orecchio, strappandolo quasi.
Aveva sbagliato, il piccolo non tremava di paura, oh no... Tremava di rabbia, averlo davanti adesso lo urtava.
Lo disgustava, lo odiava e lo sapeva, sapeva che gli avrebbe fatto pagare tutto il male che aveva fatto a lui e alla sua famiglia.
Il nobile lo spinse via, fissando il piccolo confuso.
Riuscì a posargli lo sguardo addosso per brevi istanti, poiché Mika, successivamente, salì sul muro come una specie di ragno, come una bestia, un demone senza controllo, saltandogli sopra.
La mano lo colpì al viso, con una forza bestiale, innaturale vista la giovanissima età.
Possibile o no, Ferid si ritrovò per terra.
Forse era stato perché tutto accadde nel giro di pochi istanti, ma non era riuscito a parare nulla.
Mika, dal canto suo, nemmeno si rese conto di aver in mano un pugnale, preso da chissà dove in quello stesso istante.

"Questo è per la mia famiglia!"

Il suo tono uscì distorto fuorché dolce come era sempre stato, sembrava il raspare di artigli sulla pietra, qualcosa che faceva davvero accapponare la pelle.
Stavolta e per sua fortuna, Ferid seppe essere più agile, così da evitare la lama che altrimenti gli avrebbe squarciato la gola.
Si portò alle spalle del bambino e rapido gli spezzò l'osso del collo, un valido modo per far perdere i sensi ad un vampiro.

"Ma che ti danno da mangiare, steroidi?"

Esordì Ferid tra ansiti di pura stanchezza, asciugandosi il suo stesso sangue dalle labbra.
Dovette ammettere a sé stesso che era stato interessante però.
Il piccolo Mika era più forte, più aggressivo, questa cosa lo eccitava.
Lo lasciò inerme sul pavimento, ritirandosi nella propria stanza, dove ad attenderlo vi erano le calde carni piene di sangue di un bambino destinato al dissanguamento.


// Angolo scrittrice \

Eccoci qui! Che dire? Spero vi sia piaciuta e in caso di farmelo sapere con una piccola recensione.
Se dovreste riscontrare qualche errore grammaticale fatemelo pure notare, così che possa migliorare!
Sono nuova e spero di trovarmi bene.
Alla prossima con una storia a tema owari no seraph! ;)
  
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