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Autore: giambo    28/01/2016    7 recensioni
Era un eroe?
No, decisamente no. Lui non era un eroe. Era un fallito, un inetto, un uomo che era stato capace di condannare a morte certa il suo migliore amico per non aver avuto la forza di premere un pulsante.
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Era un eroe?
Ovviamente no, gli eroi non compiono sciocche pazzie suicide. Gli eroi hanno sempre la situazione sotto controllo, mentre lui non l'aveva mai avuta in tutta la sua vita.
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Era un eroe?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sacrifice

 

 

Era un eroe?

No, decisamente no. Lui non era un eroe. Era un fallito, un inetto, un uomo che era stato capace di condannare a morte certa il suo migliore amico per non aver avuto la forza di premere un pulsante.

Le prime gocce di sudore si fecero strada sulla sua schiena, mentre constatava, ancora una volta, come lui avesse paura. Una terribile, bruciante, fottuta paura.

E gli eroi non hanno paura. Goku non aveva mai tremato di fronte ad un nemico, anche se quest'ultimo era molto più forte di lui. Vegeta...Vegeta, il sadico, crudele, sanguinario principe dei saiyan. Vegeta, così egoista, così orgoglioso, così cocciuto...Vegeta, quel bastardo, non aveva mai avuto paura, non aveva mai desiderato fuggire. Quella paura di nascondersi, sperando che, un altro, un eroe appunto, avesse la forza per fare ciò che gli altri non potevano.

No, Vegeta non aveva avuto mai paura. Era morto con onore, guardando in faccia la morte, sorridendo, quasi sfidandola. Vinto forse, ma mai nello spirito.

Ma lui...lui era diverso.

Indietreggiò di un passo, sudando freddo, mentre guardava fisso negli occhi il mostro davanti a lui. Occhi spietati, rossi come il sangue, privi di qualsiasi ragione e logica. Erano gli occhi di chi si compiace di essere folle, di chi è perfettamente consapevole che non c'è alcuna logica o giustizia in quello che fa, tranne la sua.

 

Bene...chi mangio per primo? Un uomo...oppure una graziosa donnicciola? Ne vedo parecchie qui.”

 

Il cuore di lui si bloccò di colpo, mentre un gelo gli penetrava nelle vene. Sua moglie era là con lui, lei e sua figlia avrebbero condiviso il suo stesso destino. Sarebbero state condannate ad una morte orribile ed inumana.

Strinse i pugni, tremante, mentre cercava di ordinare alle sue gambe di muoversi, di smetterla di indietreggiare. Perché non c'era più nessuno dietro cui poteva nascondersi, come aveva fatto per troppo tempo. Non c'era più nessuno che poteva fermare la furia di quella creatura. Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo...avevano affrontato quel mostro, ed avevano perso. Le schiene dietro le quali si era nascosto per anni non c'erano più. Ora era nudo, indifeso davanti alla furia di quel mostro, ed ai suoi propositi omicidi nei confronti della sua famiglia.

 

Ho paura, mamma! Ho tanta paura!”

 

Le parole della figlia gli trafissero il cuore. Marron, così piccola, così dolce, così bella. Non era passato giorno dalla nascita di lei che non l'avesse amata con tutto il suo essere, ringraziando gli dei per quel dono, ai suoi occhi così immeritato. Un dono d'amore, l'ennesima dimostrazione d'affetto da parte di sua moglie.

Digrignò i denti. No, ormai non poteva più nascondersi. Non si trattava più della sua sola, misera vita.

Aveva paura certo, ma la cosa che più lo terrorizzava non era il suo destino, ma quello della sua famiglia. Una famiglia che amava, una famiglia senza la quale, la sua intera esistenza non aveva più senso.

Voleva fare qualcosa. Per salvarle, per poter dare loro ancora una speranza, la possibilità di vedere una luce in mezzo all'oscurità che li circondava.

Crilin voleva vivere.

Ma desiderava con molta più forza la salvezza della sua famiglia.

Lo vide sgranchirsi il collo, il sorriso folle sempre più marcato, e comprese che non aveva più molto tempo, che se voleva compiere qualcosa doveva agire subito.

Era un eroe?

Certo che no, gli eroi non avevano paura, mentre lui ne aveva tanta, troppa.

Si girò per una frazione di secondo, osservando la testolina tremante di sua figlia tra le gambe di 18. Mentre la osservava, quella sgradevole sensazione sotto lo sterno diventò più forte, bruciante, dilaniandolo dall'interno.

Lui voleva vivere, con tutte le sue forze.

Ma ora aveva qualcosa di più prezioso della sua vita da proteggere.

Era un eroe?

No, non lo era. Perché gli eroi non sono deboli, mentre lui sì. Debole, quasi inerme, davanti alla forza più devastante dell'universo. Una forza che era stata capace di piegare anche quella dei saiyan.

Eppure ora non aveva più schiene dietro il quale nascondersi, non aveva più ripari.

Perché ora era lui il riparo per la sua famiglia.

Il tempo sembrava scorrere al rallentatore, mentre le sue gambe si misero in posizione di guardia. Una difesa quasi ridicola, ma che reggeva, per il momento. Nascondendo ciò che più di prezioso aveva dalla vista del mostro.

Era sudato fradicio, aveva una fottuta paura in corpo, e stava per attaccare la creatura che aveva ucciso Vegeta, Gohan e Piccolo.

Doveva essere completamente impazzito.

 

18...ho intenzione di attaccarlo.”

Cosa?!”

 

Percepì stupore, misto a paura nella voce di sua moglie. Una tonalità che raramente le aveva sentito. Non gli serviva girarsi per sapere che lei lo stava guardando sbigottita, incredula di fronte alla pazzia che gli aveva esposto. Lui, piccolo, insulso, debole Crilin, voleva tentare di distruggere Majin Bu.

Era un eroe?

Ovviamente no, gli eroi non compiono sciocche pazzie suicide. Gli eroi hanno sempre la situazione sotto controllo, mentre lui non l'aveva mai avuta in tutta la sua vita.

I suoi muscoli facciali tremarono, assaporando gli ultimi secondi prima della fine.

Non era nuovo alla morte, ma stavolta sperava che servisse a qualcosa, che avrebbe permesso alla donna che amava di salvare Marron.

 

Nel frattempo tu prendi la bambina e gli altri e nascondetevi nel palazzo di Dio.”

Crilin...”

 

Era un piano sciocco, al limite del ridicolo. Non poteva funzionare, non avrebbe mai potuto funzionare. Lui, piccolo inerme terrestre, tentava di mettere in scacco la furia devastatrice di Majin Bu.

Era pazzia pura.

Si sorprese lui stesso di quello che stava per compiere, dell'atto insensato che era intenzionato a fare. Un tempo non sarebbe stato così folle, un tempo non avrebbe buttato la sua vita in quella maniera stupida, un tempo...non avrebbe condannato a morte il suo migliore amico per tentare di salvare una splendida androide omicida.

Un sorriso nervoso si disegnò sulla sua faccia, mentre i suoi muscoli tremavano. Questa volta avrebbe pagato per le sue colpe, avrebbe fatto come Goku: si sarebbe caricato tutto sulle spalle, senza pensare alle conseguenze.

O almeno ci sperava.

Dopotutto, sotto un certo aspetto, era quasi bello poter dare ancora una speranza alle persone che amava, anche se pagando con la sua vita.

Era un eroe?

 

Se mai un giorno dovessi tornare in vita...allora ci rivedremo.”

Crilin...”

Addio, Amore Mio.”

 

Partì.

Le sue gambe si mossero rapide, quasi desiderasse farla finita subito, come se non vedesse l'ora che quella follia, da lui stesso architettata, terminasse.

Udì sua moglie urlare il suo nome, la voce ricolma di disperazione e paura. Fu quasi felice di sapere che la sua adorata Juu-chan avesse a cuore così tanto la sua vita, che fosse capace di manifestare in quel modo l'amore che provava per lui.

Ma ora non era tempo di perdersi in quelle effimere gioie.

Davanti a lui non c'era più nessuna schiena dietro la quale nascondersi.

Urlò, lanciando un grido di battaglia insensato, mentre il sorriso folle davanti a lui si ingrandiva, diventando vorace.

Era un eroe?

No, gli eroi non avevano paura di morire. E lui...non ne aveva.

Non più ormai.

 

Sto arrivando!

 

Era un eroe?

Forse.

Tutto quello che sapeva, era che stava dando la vita per la sua famiglia.

E non aveva più paura.

 

Un giorno, quando tutto sarà terminato, noi ci rivedremo. È una promessa.

E gli eroi mantengono sempre le promesse.

 

 

FINE

  
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