Inspiro profondamente, cercando di calmarmi. L' odore della salsedine, il lontano fragore delle onde che abbracciano gli scogli, la distesa agitata di acqua blu che si stende davanti ai miei occhi... Tutto contribuisce a regalarmi un momento di pace e serenità. Vengo molto spesso qui a riflettere, sopratutto quando sono nervoso. Il che accade spesso. Anche se... Ora è diverso.
La forza è in subbuglio. Agisce su di me come un formicolio di cui non mi riesco a liberare... Sento il dolore, la rabbia... E so perfettamente chi ne è la causa. Sospiro con angoscia al pensiero di Ben trasformato e mutilato dal lato oscuro. A dire il vero, penso spesso a lui da quando sono andato in esilio. Avverto frequentemente la sua paura, la sua insicurezza. Anche se so che è impossibile, voglio ancora credere che per lui ci sia speranza. Ben è stato il mio migliore allievo. Non avevo mai conosciuto qualcuno dotato quanto lui. Sorrido al ricordo di quel bambino vivace dai capelli arruffati, avido di conoscenza. Mara lo adorava. E anche Rey.

Il pensiero di Rey mi rabbuia ancora di più. Nonostante siano passati quindici anni, la ricordo ancora vividamente. Lasciarla su Jakku è stata la decisione più difficile che abbia mai preso. Mara era morta da un' anno. Ero distrutto. E per di più il Primo Ordine mi stava cercando.

All' epoca non era forte quanto adesso, ma... Era temibile. E spietato. Così, dopo aver preso con me Rey e Ben, lasciai la mia casa e feci rotta verso uno dei pianeti più remoti della Galassia: Jakku. Certo, non potevo abbandonare Ben. Era il mio padawan e il suo addestramento non era ancora stato ultimato. Sarebbe stato pericoloso portarlo con me, ma era necessario che venisse. Rey era ancora troppo piccola per diventare una padawan e quindi presi la dolorosa decisione di separarmi da lei. È vero, avrei potuto affidarla a Leia, ma era troppo pericoloso. Avrei messo in pericolo sia l' incolumità di Rey sia quella di mia sorella: se il Primo Ordine avesse scoperto che avevo una figlia non si sarebbe fatto scrupoli ad elliminare lei e chi la proteggeva. Era l' unica alternativa: così la lasciai lì, dove nessuno l' avrebbe mai trovata.

Le sue grida disperate mi tornano improvvisamente in testa, rimbombando, stringendomi il cuore in una morsa dolorosa. Chissà se si ricorda di me...

Mi stringo nel mantello, quasi nauseato dalla solitudine che mi circonda. Sento solo il mio respiro... Il vento che soffia sulle onde spumeggianti... E un rumore di passi. Un rumore di passi?!

Rimango con il fiato sospeso, turbato dall' idea che sia tutto frutto della mia immaginazione. Ma no, non me lo sto immaginando!

Passi leggeri, felpati, sempre più vicini... E all' improvviso il silenzio. Il cuore mi batte talmente forte che ho paura stia coprendo il rumore. Preso dal dubbio, mi giro lentamente, scostando dal viso il cappuccio.

C'è una ragazza a pochi metri da me. Sembra sconvolta, quasi spaventata. Con mani tremanti prende qualcosa dalla bisaccia che porta a tracolla e me la tende. La mia vecchia spada... La spada che mi donò Obi-Wan e che persi su Bespin... La spada di mio padre. La fisso negli occhi, incredulo.

Quante cose vedo nel suo sguardo. Ne ha passate tante questa ragazza. Ma è forte, decisa... E la forza in lei scorre potentissima . Quante cose riesco a vedere in quegli splendidi occhi castani, gli stessi della mia adorata Mara...

“ Rey “... È l' unica parola che riesco a sussurrare, prima che le lacrime offuschino la mia vista.