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Autore: germangirl    29/01/2016    9 recensioni
Slaughter suggerisce a Castle di smettere di chiedere permesso e di riprendersi sua moglie. E lo scrittore pare intenzionato a mettere in pratica questo consiglio ma... qualcuno si intromette.
Post 8x06 e da lì via alla fantasia
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jackson Hunt, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Capitolo 1 – From New York with love

Se ne sta seduto al bancone della cucina, avvolto dalla penombra del loft. Sorseggia un whisky, meditabondo, la mente persa in un turbine di pensieri. E’ rientrato da poco e si è limitato a salutare Lucy, informandola educatamente di non aver voglia di chiacchierare. Cosa che, di per sé, la dice già lunga: Lucy è stata la sua confidente più fidata delle ultime settimane e si è sorbita interminabili elucubrazioni sui veri motivi che hanno spinto la terza signora Castle ad andarsene e infinite strategie su come riconquistarla. Per fortuna dello scrittore, Lucy è programmata per rispettare le sue richieste. Se ci fossero state Martha o Alexis, probabilmente non si sarebbe potuto crogiolare in quel silenzio stasera. Anzi, le due readheads lo avrebbero sommerso di domande o di attenzioni, spinte dal grande amore che provano per lui e dal desiderio di vederlo finalmente stare bene, pronte a fornirgli il loro incondizionato supporto o almeno a passargli i fazzoletti di carta.

Fra pochi giorni sarà il loro primo anniversario di matrimonio, quello che ogni coppia festeggia sempre con grande entusiasmo (e tanto, tanto ottimo sesso, quello spumeggiante e con quel senso di sicurezza che regala sempre una marcia in più) e invece eccoli qui che vivono in appartamenti diversi.

Si sono presi una pausa.

O meglio, lei gli ha chiesto una pausa e lui non ha potuto fare altro che concedergliela. Perché Richard Castle è così: un uomo buono, rispettoso e dal cuore grande. Un cuore che stravede per Katherine Houghton Beckett.

Forse è proprio questo il suo errore, come gli ha fatto notare Ethan Slaughter senza troppi giri di parole. Deve smettere di chiedere il permesso e deve riappropriarsi di sua moglie e della loro vita insieme. Deve fare l’uomo, insomma.

Un momento, sta prendendo seriamente in considerazione l’idea di dar ragione al detective Slaughter? Davvero?

L’uomo che ha messo in pericolo la sua vita più di una volta quando si sono incontrati anni fa, tanto che ha dovuto assumere ansiolitici per un mese?

L’uomo che lo ha coinvolto in una rissa anche nelle ultime ore?

Dio, è messo proprio male.

Considerare Ethan Slaughter come un mentore, come un modello da imitare. No, non se ne parla nemmeno. Posa il bicchiere sul piano d’appoggio e si passa le mani sul viso, quasi a voler scacciare fisicamente quel pensiero che si fa strada nella sua mente. Ma compie quell’azione con troppa enfasi e il naso ancora dolorante per le botte prese gli manda un segnale chiaro e forte. Non è proprio cosa.

Eppure…

Slaughter è anche l’uomo che gli ha suscitato una grassa risata. Anzi, per meglio dire che gli avrebbe provocato una grassa risata, la prima da quando lui e Beckett si sono presi il time out, se solo non avesse prevalso il terrore per come avrebbe reagito a quello scoppio di risa. Gli ci è voluta tutta la sua forza d’animo per trattenersi dallo sghignazzare sapendo che il suo interlocutore al college aveva studiato musical theatre e che era stato sposato con una diva della lirica.

Lui.

Quello stesso uomo che capisce solo violenza, minacce e sopraffazione. Insomma, dai, tutta la faccenda è esilarante. Però… beh, il suo amico Slaughter ha anche dimostrato di saperci fare in cucina. E per cucinare bene ci vuole una certa delicatezza. Oddio, l’immagine di quell’armadio con il grembiulino che prepara manicaretti deliziosi resta inquietante, eppure lo ha visto lui stesso all’opera e ha assaggiato di persona la squisitezza dei suoi piatti. Quindi qualcosa di buono ci deve essere in lui. Se non altro, è stato una fonte di distrazione, che lo ha distolto dalla malinconia nella quale era sprofondato ancora una volta quella mattina. Allora può permettersi di dare una chance anche ai suoi consigli, anche se lo prende in giro appellandolo Sherlock. Del resto, qui tutti si sentono in dovere di raccomandargli come agire con Kate, a partire da Martha che a breve pubblicherà “Unsolicited Advice by Martha Rodgers”, un libro che raccoglie una serie di suggerimenti non richiesti, arte nella quale è davvero una maestra. E Rick è una fonte più che autorevole per affermarlo: ne beneficia da un’intera esistenza, e a dosi massicce.

Insomma, Slaughter non è certo la quintessenza della sensibilità ma anche lui si è accorto che Kate è innamorata persa dello scrittore. Intendiamoci, è giunto a questa conclusione per spiegare più che altro a sé stesso e al suo orgoglio virile il motivo per cui quella donna tanto sexy non si sia concessa a lui direttamente su una scrivania del Dodicesimo e senza nemmeno chiudere la porta dell’ufficio. Ma ragionamenti contorti a parte, a modo suo gli ha detto la stessa cosa dell’esperta profumiera, quella povera donna affetta da iperosmia. Con la sola differenza che quella di Mia era una deduzione scientifica. Il suo naso le aveva detto che i feromoni del capitano Beckett erano impazziti appena aveva visto il marito. Insomma, era ancora profondamente stregata da Rick. E delle sue capacità olfattive non si può certo dubitare.

In fondo anche lui percepisce l’amore che Kate prova nei suoi confronti, anche se la sua decisione di allontanarlo da sé gli ha triturato il cuore, sminuzzandolo in mille pezzi. Per l’ennesima volta. Comprende il suo senso di giustizia, il dolore che ha provato quando ha scoperto che persone che lei conosceva e stimava hanno perso la vita per colpa sua, diretta o indiretta che fosse. Ma non riesce ad accettare il fatto che la sua Kate sia tornata la vecchia Beckett, quella che affrontava le proprie battaglie da sola, come un condottiero solitario in cima alla montagna, pronta a scontrarsi con un intero esercito e a immolare la propria esistenza per la causa.

Non può più essere così. E al diavolo il rischio che il suo coinvolgimento potrebbe causare. Si sono sposati. Dov’è finita la loro promessa nuziale di essere partners in crime and in life?

OK, è deciso. Ha ragione Slaughter. E’ arrivato il momento di riprendersi sua moglie. Ora basta pensare a un piano per raggiungere questo scopo. Dunque, Kate è fuori città in questi giorni… potrebbe aspettarla davanti al suo appartamento e farle una bella sorpresa. Parafrasando il titolo di un film di James Bond, è un modo per salutarla da New York con amore.

Oh sì, lui adora le sorprese.

Sono sempre state il suo forte, se lo dice anche da solo. E si darebbe persino una pacca sulla spalla a sottolineare l’evidenza, se non fosse che grazie alla zuffa di poche ore fa ha le braccia doloranti e ogni movimento gli provoca delle fastidiose fitte. A dir la verità, anche Kate è brava con le sorprese: guarda che super festa di compleanno gli ha organizzato qualche anno fa con tanto di delitto inscenato, quando lo scrittore era costretto a casa con una gamba rotta a morire di noia. Era stata epica! Ma non divaghiamo. Dunque, sì, il piano per riconquistare il capitano Beckett prevede di recarsi a casa sua. Ma… ops, manca un piccolo dettaglio. Castle non è mai stato nel nuovo appartamento di Beckett. Conosce l’indirizzo ma non si è mai presentato lì.

Non che sia stata sua moglie a comunicargli la sua nuova residenza, intendiamoci.

Diciamo che è un’informazione di cui è venuto a conoscenza. Del resto fa l’investigatore privato, scoprire dettagli è il suo lavoro, no? Ok, non ci giriamo tanto intorno e confessiamolo pure. Ha origliato mentre Kate ne parlava con Lanie. Ma non è colpa sua se lui passava da lì proprio in quel momento. E’ stato un segno dell’universo e chi è lui per mettersi contro il Fato?

Quindi, potrebbe appostarsi davanti all’edificio e attendere il suo rientro. O forse Kate è già a New York? Non ha idea di quali fossero i suoi programmi per il viaggio. Non sa nemmeno qual è il vero motivo per cui è partita. Gli pare di aver capito che è a un incontro sull’antiterrorismo, ma deve ammettere che ultimamente non si fida del tutto di quello che gli dice sua moglie. Ed è una sensazione terribile. Questi dubbi non dovrebbero esistere in una coppia. Ma è più forte di lui. Sicuramente ha degli ottimi motivi per non raccontargli tutto: forse lo fa per proteggerlo o perché magari si tratta di informazioni confidenziali, ma non ne può più di segreti e bugie. Anche se… lui stesso ha un bel bagaglio in quel senso. Quel buco di mesi che si ritrova nella memoria non depone a suo favore, con l’aggravante di essere scomparso proprio il giorno del suo matrimonio, abbandonandola letteralmente sull’altare.

Vabbè, torniamo al piano. Potrebbe sempre fare un giro in quella zona e ritrovarsi per caso a quell’indirizzo e, sempre per caso, potrebbe presentarsi alla sua porta e invitarla a prendere un caffè, così, senza un vero motivo, senza un secondo fine. Sempre che non ci sia un portiere nello stabile in cui si è trasferita. Magari un omone grosso come un armadio, pronto a prenderlo a calci là dove non batte il sole. Se non a fargli di peggio.

Però non è il momento di essere pavidi. Correrà il rischio di farsi menare dal mobile a sei ante, se serve per riprendersi sua moglie.

Mette il bicchiere nel lavello della cucina, vola a farsi una doccia rinfrescante, cercando di non pensare a quante shower routines hanno visto quelle pareti di vetro, per non parlare delle effusioni più o meno erotiche che si sono scambiati sotto il getto dell’acqua. Evocare quelle immagini provoca un’immediata reazione nel suo fisico, tanto che è costretto a distogliere il pensiero. Non vuole correre il rischio di arrivare al punto di non ritorno, adesso non ha tempo per quello. Meglio pensare a Slaughter e ai pericoli che gli ha fatto correre anche questa volta. Ecco infatti che la paura ha un effetto immediato e tutto torna ad essere sotto controllo.

Si asciuga rapidamente e indossa un paio di pantaloni scuri e la camicia azzurra, quella che mette in risalto i suoi occhi e che Beckett adora. Aggiunge un po’ di quel dopobarba che sua moglie gli ha detto di amare particolarmente. Insomma, non lascia niente di intentato. In guerra e in amore tutto è permesso. E lui sta per affrontare una battaglia non da poco, quindi occorre schierare l’artiglieria al gran completo. Ma il premio che spera di ottenere vale ogni strategia: sua moglie.

Rinfrancato dai suoi propositi belligeranti, afferra le chiavi della Ferrari, si avvia verso la porta del loft, gira il pomello e… di fronte si trova l’ultima persona che si aspettava di incontrare.

 

 

Nota dell’autrice

Mancavo da questi schermi da un po’ e, come ho già confessato in altre occasioni, l’attuale stagione di Castle non mi convince. Confidavo che l’ultimo episodio prima della pausa invernale mi avrebbe fatto cambiare idea ma rimango perplessa. E allora ho lasciato che la fantasia mi aiutasse a riscrivere la storia e… eccola qui.

Grazie come sempre al mio angelo custode che – nonostante i suoi mille impegni lavorativi e familiari – si legge i capitoli in anteprima e mi supporta nelle mie elucubrazioni.

E grazie a chi di voi mi ha regalato il proprio tempo ed è arrivato fino qui.

Al prossimo capitolo,

Deb

  
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