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“Forza vieni che dobbiamo andare!”. Ecco mia mamma. Misi a posto la bambola con cui stavo giocando e andai da lei. Avevo nove anni e andavo in quarta elementare. Quel pomeriggio stavamo andando da un amico della mamma. Lei non aveva molti amici, anzi quasi nessuno, a parte i genitori di Simon, Luke e uno strano giovane (a cui secondo me mancavano alcune rotelle, ma almeno era divertente).
Mi mise il giubbotto e poi uscimmo. Quel amico abitava in un loft non lontano da casa nostra. Una mezz’oretta ed eravamo là. La sua casa era abbastanza grande e moderna. Ogni tanto cambiava stile, infatti un giorno era moderna e qualche mese dopo rustica, e così via. Quel giorno aveva scelto lo stile moderno. Appena entrammo in casa sua ci trovammo in soggiorno e l’odore di crostata alle ciliegie ci avvolse. Crostata di ciliegie, la mia preferita!
“Benvenute!”, ci accolse con il suo solito sorriso.
“Ciao Magnus. Avanti saluta!”.
“Ciao…”, dissi timidamente.
“Posso lasciartela per tutto i pomeriggio? Devo fare alcune cose”, chiese mia madre.
“Ma certo! Vai e rilassati!”.
“Come se ne avessi il tempo!”, disse mia mamma uscendo e lasciandomi lì.
Non era la prima volta che rimanevo da lui per tutto il pomeriggio.
“Allora, dammi pure il giubbotto” lo appese e poi mi porse la mano “Vieni, c’è una cosa che ti piacerà!”.
Lo seguii nella mia camera, dove ci avevo messo tutti i giochi che avevo quando stavo da lui. Era pieno di bambole, peluches e anche di fogli, pastelli e pennarelli, nonché di disegni.
Vicino al letto vidi che ci aveva messo una cesta per gatti. E in effetti dentro di essa c’era un micetto, un cucciolo.
Allungai una mano per accarezzarlo e lui mi annusò la mano, iniziando a fare le fusa su di essa.
“È molto bello. È tuo?”.
“Sì, ma puoi scegliere tu il nome; è un maschietto”.
Che nome avrei potuto dargli? Fuffy? No, troppo classico. Miao? Carino, ma… Ma certo!
“Presidente Miao!”. Lui fece un sorriso a 32 denti.
“Davvero un bel nome!”.
Alcune ore dopo avevo mangiato due fette di torta e stavo disegnando nella mia cameretta con il Presidente che mi guardava incuriosito.
“Ecco questo sei tu!”, dissi mostrandolo al Presidente.
Lui miagolò, mentre correvo da Magnus.

(Magnus)

La vidi correre verso di me con un foglio in mano.
“Guarda! Ho disegnato il Presidente!”.
Sul foglio era disegnato un gattino che assomigliava molto al mio gatto. Era davvero brava, anche se era ancora piccola. Ovviamente aveva preso tutto dalla madre.
“Si stata molto brava! Se vuoi lo appendiamo”.
Lei sorrise e mi mostrò dove voleva appenderlo: sopra la cesta del Presidente. Ovvio, non c’era posto migliore.
Il campanello suonò: sua mamma era arrivata.
La vestii, dopodiché andai ad aprire. Lei corse subito ad abbracciarla.
“Mamma!”.
Mi salutarono e una volta che furono fuori dal palazzo potei tornare ad essere il Sommo Stregone di Brooklyn.

(Clary)

“Allora, ti sei divertita?”, mi chiese mia mamma una volta a casa.
“Sì molto! Lo sai che ha comprato un gattino? L’ho chiamato Presidente Miao!”
“Ma che bel nome!”. Ecco anche Luke, che entrava in cucina. Veniva spesso a cena da noi ed era come uno di famiglia.
Stavamo bene insieme, sembravamo una famiglia felice. E in effetti eravamo una famiglia felice.

Note: ho immaginato che anche se Magnus impedisce a Clary di vedere il mondo soprannaturale lei lo veda come un umano e che sia come un amico di famiglia.
Spero che vi sia piaciuta!
Baci AliceMiao