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Autore: LoveFandom22    30/01/2016    1 recensioni
Newtmas- AU_Crossover Percy Jackson.
Non c'è bisogno di aver letto Percy Jackson.
Questa ff parla del momento in cui Thomas e Newt decidono di parlare riguardo ai loro sentimenti
Recensite mi raccomando :)
Questa è la mia prima fanfiction. Spero che vi piaccia :3
la trovate anche su Wattpad sul mio profilo TommaMoon
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Thomas
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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_Thomas_





Fu una voce scuoterlo dal suo sonno.
"Devi dirglielo".
"Devi dirlo a Newt".
Una voce... che Thomas conosceva perfettamente.
Appena aprì gli occhi si ritrovò a faccia a faccia con il suo incubo: Perseus Jackson, figlio di Poseidone, era inginocchiato accanto a lui, a mezzo metro di distanza dal suo orecchio.
-Buongiorno bell'addormentato- urlò Percy alzandosi.
-Giorno Sirenetto.. Senti, ho capito che devo parlare con Newt, ma c'era bisogno di farmi il lavaggio del cervello mentre dormivo?-
Da quando il moro aveva rivelato all'altro ragazzo e alla sua ragazza, non che sorella di Thomas, la sua cotta per Newt, entrambi lo riempivano di domande, consigli, proposte e lavaggi di cervello.
-Numero uno,non chiamarmi Sirenetto. Numero due, quello non era un lavaggio del cervello, poiché non l'hai nemmeno- Sorrise Percy dolcemente, dopo aver terminato la frase, come per scusarsi.
- Si dà il caso che sia un figlio di Atena, quindi sta certo che un cervello l'ho. Invece tu, Testa D'alghe?- Lo stuzzicò Thomas mentre si sedeva sul letto.
-Numero tre,solo Annabeth può chiamarmi così, caro Tommy- rispose alla provocazione il figlio del mare.
- Tommy lo può dire solo Newt- ribatté il moro lanciandogli uno sguardo truce che l'altro ricambiò.
-Ragazzi, sembrate due bambini di cinque anni, cosa succede qui?- chiese Annabeth, entrando nella capanna numero sei. Aveva indosso i vestiti del campo, come sempre, ma i capelli biondi erano legati in una graziosa treccia.
- Le solite cose- Le rispose Thomas.
- Ovviamente, cos'altro potevo aspettarmi- Disse la figlia di Atena con un mezzo sorriso, andando a sedersi accanto a Percy, che le cinse la vita con un braccio.
-Allora? Hai deciso cosa fare? Se dirglielo o no? Oggi è il quattro luglio, potresti invitarlo a vedere i fuochi d'artificio dopo la Caccia alla bandiera o non so...- propose la bionda.
Il moro arrossì, immaginandosi lui e Newt sulla spiaggia per vedere i fuochi, mano nella mano.
- Non saprei. Sarebbe una cosa troppo romantica. E se non gli piacessi, come lui piace a me? Se rovinassi tutto?-
- Thomas fai troppe domande. Fallo e basta. Carpe Diem- Lo consigliò Annabeth
-E' latino. Significa lasciar perdere ogni cosa e cogliere l'attimo- Spiegò Annabeth quando i due ragazzi la guardarono confusi.
-Ora però basta parlare, dobbiamo andare a mangiare e dopo ad allenarci. Ho una fame degna di un ciclope-Disse Percy, uscendo in tutta fretta mentre gli altri lo seguivano.
- Quanto odio i suoi paragoni- sbuffò il moro
-Lascialo in pace- rise la bionda



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_Newt_





Era arrivata ora di pranzo. Newt era seduto al tavolo di Apollo con i suoi fratelli e mentre mangiava, lanciava occhiate al tavolo di Atena. Tutti i figli della dea stavano parlando vivacemente, forse per scambiarsi opinioni di progetti o altro.
-...uscire, perché no? Ehi Newt, mi stai ascoltando?- chiese Will Solace mentre sventolava una mano davanti agli occhi del biondino per svegliarlo dal suo stato di trance.
-Scusa Will, stavo guardando una cosa- disse Newt spostando velocemente il suo sguardo da Thomas all'altro ragazzo.
-Qualcosa o qualcuno?- domando il fratello con un ghigno.
-Non so di cosa stai parlando- ribatté il biondino.
- Lo sai benissimo invece- replicò l'altro ragazzo, con il solito sorriso sul volto.
-Puoi smetterla di parlarne? Da quando ti ho confessato la mia cotta, non fai altro che urlarlo al mondo- sbuffò Newt, mettendo il suo solito broncio.
-Come se non si capisse. Ahi! che dolore- urlò Will, con fare molto drammatico, poiché il fratello gli aveva dato un pugno sul braccio scherzosamente.
- Che succede? A un tratto sei diventato delicato signor Solace?- rise il biondino.
L'altro figlio di Apollo fu contagiato da Newt e scoppiò anch'egli in una grossa risata.
-Okay, adesso torniamo seri- disse Will - Cosa farai con Thomas?-
-Non ho la più pallida idea- ammetté Newt, annullando il contatto visivo per osservare la piacevole spiaggia di Long Island.
"Questa sera, con la luna piena e i fuochi d'artificio, sarà ancora più bella".
-Geniale - gridò Will
-Cosa?- chiese un Newt leggermente confuso
-La spiaggia. Oggi è il quattro luglio. Invita Thomas per vedere lo spettacolo degli scoppi colorati- propose Will.
Il biondo rise -Scoppi colorati?  Sul serio?-
-E' un modo più romantico di dire fuochi d'artificio- dichiarò Will
- Vedrò al da farsi. Intanto vado ad allenarmi. A stasera-  E detto questo, Newt si allontanò.



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_Thomas_






Thomas si stava allenando al poligono di tiro. Era bravo con i duelli con le spade e il resto, ma l'arco non era tra le sua specialità. Aveva già lanciato cinque frecce e neanche una si avvicinava al centro.
-Dovresti tendere la corda un po' di più, Tommy. E sei anche tutto storto - lo consigliò una voce alle sue spalle.
Al moro non servì girarsi per vedere chi fosse. Solo una persona lo chiamava così.
-Se magari mi aiutassi invece di criticare, potrei fare meglio.Non credi Newt?- domandò Thomas.
Il biondo sbuffò leggermente e si pose davanti al suo Tommy e incominciò a correggerlo.
-Per iniziare le gambe devono stare divagate e la schiena dritta. – Thomas si sistemò meglio che poté.
-Va bene così?- chiese Thomas.
-Allargale un po' di più-
Thomas fece quel che l'altro ragazzo gli ordinò e lo vide annuire.
-Adesso passiamo alle braccia.- decise il biondo avvicinandosi a Tommy.
Il contatto tra le loro mani procurò un brivido a entrambi ma nessuno disse niente.
-Devi mettere questa mano giù; le dite devono essere tre, una sopra la freccia e le altre sotto..- continuò a spiegare Newt.
-E infine devi tirare di più la corda, così.- e detto questo Newt si andò a mettere dietro Thomas. Il suo petto sopra la schiena dell'altro. Il suo viso sopra la spalla del moro. Thomas poteva sentire il suo respiro caldo sul collo.
- In questa maniera puoi stare sicuro che avrai una buona mira. Prova- lo incoraggiò il biondo.
Thomas prese una freccia e la mise nell'arco; prese la mira e lanciò. Aveva fatto centro.
-Visto? Segui i miei consigli e sarai un arciere degno di Apollo –disse Newt contento.
Thomas girò il viso per vederlo meglio. Sussurrò un grazie al quale il biondo rispose sorridendogli e si persero uno negli occhi dell'altro. Entrambi arrossirono e fu allora che Newt cominciò a brillare. Non era una luce intensa ma era un lieve bagliore,come il barlume delle lucciole.
–Newt sei...- stava per dire bellissimo ma,per fortuna l'altro ragazzo lo salvò dalla figura che avrebbe fatto.
– Brillante? Luminoso? Non capita spesso, però può succedere. Quando un figlio di Apollo si emoziona o arrossisce s'illumina stile Edward Cullen – risero entrambi, senza mai staccare il contatto visivo.
E allora Thomas decise di osare – e perché mai dovresti arrossire?- chiese mordendosi il labbro inferiore.
– Beh, dimmelo tu poiché non sono l'unico a sembrare un pomodoro.-
Newt si avvicino appena un po',i nasi che quasi si toccavano. E fu allora che arrivarono i fratelli Stoll. I due ragazzi si sciolsero da quella strana posizione, un po' imbarazzati da quello che stava per succedere e un po' amareggiati dalla distanza che adesso li divideva.
-Hey ragazzi. Siamo venuti ad avvisarmi. Fra circa dieci minuti inizia la caccia alla bandiera- fecero all'unisono i figli di Ermes - Ti aspettiamo fuori Thomas. Sbrigati o fra cinque minuti ti prenderemo dalle gambe e ti trascineremo fino al bosco- conclusero mentre si allontanavano verso l'uscita.
Newt e Thomas aspettarono che i fratelli Stoll fossero usciti prima di parlare.
- Allora,riprendiamo il nostro discorso un'altra volta?- domando il biondo a testa basta,per non farsi vedere ancora rosso in viso.
- c-che ne dici s-stasera?- propose il moro, grattandosi la testa- Questa cosa di illuminarsi è molto interessante-
Newt ghignò - Beh, se lo dice un figlio di Atena ci crederò. A stasera Tommy- lo salutò Newt.
– A stasera- ricambiò Thomas.
Quando usci dal poligono i fratelli Stoll stavano contando
- 177,178,179, Eccolo- Grido Connor, indicandolo.
– Quasi tre minuti, per tua fortuna. Andiamo o Annabeth s'infurierà- disse suo fratello.
-Andiamo allora- affermò Thomas, anche se un po' distrattamente.
"Stasera. Solo io e Newt. Non oso pensare cosa sarebbe successo se loro due non fossero arrivati. Lo avrei baciato? Probabilmente. Cavoli Thomas stai di nuovo parlando con te stesso."
– Ehi Thomas. A che pensi?- domandarono i fratelli in contemporanea.
– Alla strategia di guerra. A che altro potrei pensare- mentì Thomas.
– Bravo, così si fa. Non ho ancora digerito la sconfitta dell'altra volta.- disse Connor.
-Dobbiamo vincere assolutamente- affermò Travis con un sorriso maligno.



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_Newt_





-Mi dispiace dirvelo ragazzi,ma siete nostri prigionieri- annunciò Newt sorridendo.
La Caccia alla bandiera era iniziata da circa un'ora e la casa di Apollo aveva già catturato Thomas,un paio dei suoi fratelli e Percy.
-Ragazzi siete peggiorati e di molto anche– rise Will.
-Will sta zitto.- ordinò Percy.
-Oh no, per niente. E la seconda volta che battiamo la casa di Atena, ve lo devo far pesare - rise di nuovo, questa in compagnia di Newt
- Che fai Newtie? Ridi delle nostre disgrazie? Questo non te lo perdono- sbuffò il figlio di Poseidone, facendo ridere tutti.
- Dai percy, non fare il bambino- disse Thomas divertito.
-E tu lo proteggi pure. Ma bravo. Proteggi il tuo amichetto- Quando Percy finì la frase , tutti sorrisero divertiti mentre Newt e Thomas rimasero impassibili e non si guardarono,un po' a disagio ripensando a quel pomeriggio.
Percy continuò a protestare per tutta la strada fino alla prigione.
-eccoci arrivati. Newt fai tu di guardia?-propose Will
-Certo,rimango io. Mi raccomando, vincete per Apollo.-
- Stanne certo- disse Will, dandogli due pacche sulla schiena e si allontanò urlando -Per apollo!-
Percy,Thomas e gli altri prigionieri si sedettero a terra e lo steso fece Newt al di fuori della prigione.
Alcuni figli di Atena si misero a parlare della strategia di Annabeth,di come avrebbero potuto usare i progetti di Dedalo; altri si misero a disputare una partita a carte spuntate da chi sa dove. Percy  invece si addormentò,con la testa poggiata sulle gambe di Thomas.
-Sembra quasi un angelo. Tranquillo e non irritante.- sbuffò Newt sorridendo.
- Sembra infatti. Se non sbavasse mentre dorme, sarebbe un angelo a tutti gli effetti- disse Thomas facendo una smorfia.
-Che siamo schizzinosi- lo prese in giro il biondo.
– Io schizzinoso? Hai mai provato la sensazione di avere la saliva di Percy sulle gambe? Blah.- rispose Thomas.
Newt rise ancor più forte e Thomas non poté non farsi coinvolgere.
Passarono un po' di minuti prima che uno di loro aprisse bocca.
-Newtie , quanti minuti sono passati? Chiese Thomas seccato.
- E no Thomas. Non incominciare a lamentarti-
- Siamo qui da un'eternità- si lamentò il moro.
-Sono passati appena quindici minuti- specifico Newt.
- Dettagli- sbuffò Thomas tormentandosi il naso, come faceva sempre qunado era nervo o impaziente.
Newt sorrise dolcemente :adorava il modo in cui Tommy arricciava le labbra e si metteva a giocare con il suo piccolo naso all'insù.
Passarono altri venti minuti e Newt si alzò - Io vado a vedere a che punto stanno.- disse
-No Newtie,mi abbandonare- lo pregò Thomas, infilando una mano tra le sbarre e tenendolo per un braccio.-
- Smettila di fare il drammatico- sogghigno, il biondo.
Thomas cominciò a opporsi alla decisione dell'altro ma Newt si limitò a sorridere e ad assicurarsi che la prigione reggesse. Prima di tornare sul campo di battaglia, si voltò e gli fece l'occhiolino.
-Ci vediamo ai fuochi d'artificio ?-
Non aspettò nemmeno una risposta prima di sfrecciare nei boschi. E Thomas restò seduto lì,un po' incredulo, aspettando che la casa di Apollo vincesse il gioco.



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_Thomas_






-Era ora che arrivaste. Ma quanto tempo ci avete messo?- urlò Percy in direzione dei figli di Apollo.
- Scusaci Percy ma la vittoria deve essere assaporata con dolcezza- spiegò Will
-Tu e le tue dolci parole- fece il figlio din Poseidone calmo.-Ora facci uscire!- Ordinò mentre cercava di aprire la porta della prigione.
- Calma le acque testa d'alghe, sei troppo agitato- lo consigliò Will aprendo la gabbia.
- siano lodati gli dei- gioirono Thomas e Percy all'unisono
-Io vado Ragazzi. La mia donzella dai lunghi capelli biondi mi aspetta- li salutò quest'ultimo, andando verso le capanne.
- Però che stile eh?- disse Will, facendo ridere i suoi fratelli.
- Hey ragazzi, dov'è Newt?- domandò Thomas, non vedendo la testa del biondino da nessuna parte.
- Non lo so- rispose Will confuso – l'ultima volta che l'ho visto era quando lo abbiamo lasciato di guardia-
- Beh, grazie Will. Vi lascio anch'io. Ci si vede- e detto questo Thomas si allontanò in direzione della spiaggia. Si fermò quando notò una figura luminosa lungo la riva della spiaggia.
-Newt?- chiamò Thomas
-Hey Tommy- salutò l'altro - Avvicinati. Non mordo mica- lo invito il ragazzo.
-Sai essere figlio del dio del sole è molto utile: se ti perdi, puoi illuminarti per farti vedere- Rifletté Newt a voce alta, guardando però il mare.
Thomas si sedette accanto a lui.– Non avevi detto che v'illuminavate quando vi emozionavate?
-Infatti è così. Pensi a qualcosa e diventi una torcia umana- scherzò Newt.
- Wow, non oso immaginare cosa pensi per farti emozionare- rise Thomas
Newt si lasciò coinvolgere. -Tranquillo, nulla di traumatizzante- rispose ridendo il biondo.
-Invece perché oggi sei arrossito?- chiese serio Thomas
Newt lo guardò e fu esattamente come quel pomeriggio: i volti vicini e i loro occhi incatenati a quelli dell'altro.
Thomas deglutì e abbasso lo sguardo.
-Sei così ottuso- disse Newt, una nota di amarezza nella voce. Il moro alzò gli occhi da terra e lo guardò confuso
-Quello che voglio dire è che non vedi le cose più ovvie, per esempio cosa provano le persone, anche se ti danno indizi e sono del tutto palesi.- Newt, mise la sua mano sopra quella di Thomas.
- A volte mi meraviglio che tu sia figlio di Atena- sorrise debolmente , forse un po' triste.
-ma sai, non importa. Atena è dea della mente, non del cuore, è del tutto logico che non tu ne sappia niente.-
Newt fece per alzarsi ma Thomas lo prese per le mani e lo tirò verso di sé,facendolo inginocchiare difronte a lui.
-Apollo invece è dio del cuore no?Infanti la poesia è solo un insieme di parole e sentimenti e questa volta sono io a meravigliami di te.- Newt inclinò la testa e Thomas si avvicinò
- Essendo figlio di Apollo dovresti capire i sentimenti delle persone no? E allora perché non capisci i miei?-
E detto questo lo baciò. Prese il viso di Newt tra le mani e fece incontrare le loro labbra. Le mani di Newt passarono sui suoi fiacchi. Le dite del biondo trovarono uno spazio lasciato scoperto dai vestiti e Thomas rabbrividì. In lontananza si sentivano gli scoppi dei fuochi d'artificio ma essi erano troppo presi dal bacio che si fece più appassionato e urgente. Thomas cadde all'indietro e Newt  fu subito su di lui. Le mani del biondo corsero lungo i suoi addominali mentre quelle dell'altro gli accarezzavano i capelli. Thomas riuscì a sedersi e Newt si mise a cavalcioni su di lui e lo baciò ancora, con tutta la passione che si portava dentro da un sacco di tempo. Quando si staccarono avevano entrambi il fiatone.
-Forse dovremmo continuare il nostro discorso in un luogo più appartato- propose Newt con un sorriso malizioso.-
Così lo afferrò per una mano e lo portò in uno spazio circondato da cespugli da un lato e da rocce dall'altro, dove essi poterono finalmente far "brillare" il loro amore.
 
   
 
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