Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |      
Autore: Il_Trio_Infernale    18/03/2009    7 recensioni
Questa è la flashfic che per un bel po' di tempo mi terrà occupata e dopo di questa mi prenderò un perdiodo di pausa dallo scrivere...
"-Ehi, vecchio mio, quanto tempo!- risuona dall’altra parte un’altra voce, allegra, calda.
Non visto, il giovane scuote la testa, facendo muovere i lunghi capelli albini e sorridendo.
-Axel, cosa c’è? Hai bisogno di soldi?- chiede, tornando serio, dopo il breve momento di serenità che si era concesso.
L’altro scoppia in una fragorosa risata simile a un latrato, prima di rispondere.
-No, si tratta di un lavoretto. Sai com’è, mi serve un buon fotografo e tu sei la prima persona che mi è venuta in mente. Così ho pensato “perché non telefonare al mio buon vecchio e caro amico Riku”?-"
"-Allora vuoi farmi da fotografo?- chiede, e nella sua voce c’è parecchia speranza.
-No, ma te ne posso raccomandare uno veramente bravo. Certo, è un po’ giovane, però il suo è talento innato. E acquisire un po’ di esperienza non gli farà certo male!-
-E dovrei affidare la riuscita di tutto il mio lavoro ad un novellino?- è sospettoso, indeciso sul da farsi e si domanda seriamente se sia una buona idea.
-Puoi fidarti di me, so quel che dico, ho visto alcuni dei suoi album, sono molto belli.- lo rassicura l’albino, omettendo che in realtà li ha visti tutti e sperando che l’altro si fidi. -Quando lo posso incontrare?- domanda con nuova petulanza Axel, e Riku lo può già immaginare storcere il naso dall’altra parte del telefono.
-Che ne dici di domani, a casa mia?-"
Dedicata a CrAzYtEn
E' vietato inserire il doppio tag < br > nelle introduzioni. Lely1441, assistente amministratrice
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sport Estremo
Oh, Ambra, lo faccio per te!






Questa flashfic sarà il mio unico lavoro in ambito di fan fiction per un po’ di tempo, anche perché ho intenzione di portarla a termine, al contrario di come è successo a Cinquemila Mini Mani.
La storia mi è venuta in mente così, dal nulla, grazie a CrAzYtEn -a cui è dedicata la fanfic- e alla sua passione per il Jumpstyle.
All’inizio io, povera ignorantella, non avevo la più pallida idea di cosa fosse, e sono andata un po’ a intuito.
Cosa può avermi suggerito il mio istinto? Ecco la più grossa ca**ata del secolo. E’ ammesso il lancio di ciabatte/pomodori marci/oggetti non qualificati.

Jumpstyle = qualcosa-di-simile-al-base-jumping.

E ora verrò squartata senza pietà da CrAzYtEn. Addio, vi ho amati tutti quanti, soprattutto tu, Roxas, il mio puttanicchio preferito, e tu, Axel (insieme a te conto anche Reno, tanto siete simili XP), sappi che quando sei morto mi sono rotolata sul pavimento piangendo. Naminè, a te invece ti odio, ma penso che questo tu già lo sappia.
Non ho avuto il coraggio di scriverlo su messenger, perché ho avuto paura delle conseguenze.
Beh, ora che hai letto, mia caVa AmbVa, puoi anche uccidermi.
Comunque l’idea ha preso il via e, sebbene solo in seguito abbia scoperto cosa sia realmente il jumpstyle, ciò non ha influito minimamente con la storia.
Premetto per questo primo capitolo, che se provate a dirmi che ho sbagliato o che non avete mai sentito parlare di un qualche nome specifico di falena/pianta/o fotografo, giuro che vi tolgo la vita con le mie stesse mani, macchiandomi di un terribile reato, perché solo il cielo sa quanto sia stata su stupide enciclopedie polverose sugli alberi o sulle falene, comprate al mercatino dell’usato.
Ok, forse per la data di morte di *** ***(spolier) posso avere sbagliato, o può essere errato il calcolo degli anni che sono passati da quando è deceduto, ma su questo punto il mio 6 scarso a matematica parla da sé e non mi credereste se vi dico che sono il disonore italiano in campo matematico e che alcuni calcoli li faccio ancora con le dita perché non riesco a spremere il cervello.
In ogni caso ora smetto di tediarvi e vi lascio alla straziante lettura del mio ultimo lavoro.


*papparapapapaaaaaaa*



Il telefono suona.
Una, due tre volte. Alla terza la cornetta si alza e un ragazzo chiede nel ricevitore chi parla.
-Ehi, vecchio mio, quanto tempo!- risuona dall’altra parte un’altra voce, allegra, calda.
Non visto, il giovane scuote la testa, facendo muovere i lunghi capelli albini e sorridendo.
-Axel, cosa c’è? Hai bisogno di soldi?- chiede, tornando serio, dopo il breve momento di serenità che si era concesso.
L’altro scoppia in una fragorosa risata simile a un latrato, prima di rispondere.
-No, si tratta di un lavoretto. Sai com’è, mi serve un buon fotografo e tu sei la prima persona che mi è venuta in mente. Così ho pensato “perché non telefonare al mio buon vecchio e caro amico Riku”?-
-“Buon vecchio e caro amico”?- lo cita ironicamente l’albino –Vedi di non far troppo il ruffiano, tanto la risposta sarà comunque no.-
-Cos…-
L’ultima cosa che sente è la frase lasciata a metà di Axel, perché riattacca subito.
Non ha la minima intenzione di tornare a lavorare con quel pazzo.
A meno che…
Compone velocemente il numero dell’amico e questi risponde quasi subito.
-Beh, cosa c’è, mi pare che tu mia abbia riattaccato in faccia, no?- domanda con fare scocciato.
-Ti serve ancora un fotografo?-
-No, guarda, è appena passato Man Ray e ha accettato il posto…-
-Axel, Man Ray è morto da un bel pezzo.-
Un grido strozzato lo raggiunge dall’altra parte della cornetta.
-Cosa? I-io non lo sapevo! Quand’è successo?- chiede, scandalizzato.
-Da più o meno trentatré anni, mi sa che sei un po’ in ritardo per il funerale…- sghignazza Riku.
Axel impreca qualcosa, prima di ritornare alla conversazione.
-Allora vuoi farmi da fotografo?- chiede, e nella sua voce c’è parecchia speranza.
-No, ma te ne posso raccomandare uno veramente bravo. Certo, è un po’ giovane, però il suo è talento innato. E acquisire un po’ di esperienza non gli farà certo male!-
-E dovrei affidare la riuscita di tutto il mio lavoro ad un novellino?- è sospettoso, indeciso sul da farsi e si domanda seriamente se sia una buona idea.
-Puoi fidarti di me, so quel che dico, ho visto alcuni dei suoi album, sono molto belli.- lo rassicura l’albino, omettendo che in realtà li ha visti tutti e sperando che l’altro si fidi.
-Quando lo posso incontrare?- domanda con nuova petulanza Axel, e Riku lo può già immaginare storcere il naso dall’altra parte del telefono.
Sono anni che lavorano insieme, hanno vissuto molte avventure e gli vuole un bene immenso, ma stavolta davvero non può. Vuole rimanere a casa, fare una vita tranquilla come ogni singolo essere umano e magari innamorarsi di qualcuno.
Cioè, al momento innamorato lo è, ma non ha proprio il coraggio di dichiararsi e teme che un nuovo viaggio lo possa allontanare il suo cuore.
Attimi di silenzio al telefono.
Dall’altra parte Axel è impaziente, lo sente sbuffare.
-Che ne dici di domani, a casa mia?-



//


-Sora, la vedo!-
-Dov’è, Roxas?-
-Là, sulla camelia!-
-Non la vedo, Ro!-
-Oddiomio! E’ sui petali del fiore di lato!-
-Eccola!-
Erano giorni che quella farfalla veniva nel giardino per succhiare il nettare dei numerosi fiori che vi erano.
E –ovviamente- erano giorni che i due ragazzini cercavano di fotografarla, ogni volta senza successo.
Ma stavolta ci sono quasi.
Si avvicinano quatti, cercando di non farla volare via.
E’ il gran momento.
Sora afferra la macchina fotografica, avvicina l’occhio all’obbiettivo, sta per scattare, quand’ecco che all’ultimo momento allontana la macchina da sé.
-Non ce la faccio Roxas!- bisbiglia al biondo al suo fianco.
-Non dire idiozie, ce la puoi fare! E’ una settimana che le corriamo dietro!- bofonchia l’altro.
-Fallo tu!- dice, passandogli la fotocamera.
Con un sospiro Roxas la afferra e si avvicina ancora di più, armeggiando allo zoom. Mentre si prepara a scattare inizia a parlare con la farfalla, così come fa con tutto ciò che deve fotografare.
-Su, piccolina, non muoverti. Ecco, così, brava… Sei perfetta.- sussurra al colorato insetto, mentre scatta la fotografia.
Una volta fatto, la macchina produce il classico bip, per segnalargli che è fatta.
Il biondo si allontana soddisfatto, con un sorriso compiaciuto sul volto.
Sora gli si avvicina e si mette a guardare la fotografia dal display della fotocamera.
-E’ magnifica, sei stato magnifico…- ammette, osservando ammaliato la farfalla mostrare fiera i propri colori.
Marrone, che sfuma al rosso, le ali posteriori che variano da una forma arrotondata ad una estremamente allungata, mentre le sue antenne sono arrotondate all’indentro, dando l’impressione della forma di un cuore.
-Avanti, andiamola a stampare- lo incoraggia Roxas – e poi la facciamo vedere a Riku, così ci dice che tipo di farfalla è!-
Sora annuì sorridendo ed entrambi si avviarono correndo verso casa, mentre la farfalla volava via, volando verso il cielo.




Qualche mezz’ora dopo, i due ragazzini si precipitano in salotto, dove Riku sta guardando la televisione.
Nella foga della corsa Sora però inciampa, e finisce disteso sulle gambe dell’albino.
-Ohi, ohi…- si lagna il moro, e mentre si tira su, incrocia lo sguardo dell’altro ragazzo.
Entrambi si fissano intensamente per qualche istante, ma poi si girano ognuno dalla parte opposta, avvampando, con il sottofondo della finta tosse di Roxas, che ha usato come scusa per voltare lo sguardo.
Solo quando si sono ricomposti entrambi, Riku ha il coraggio di parlare.
-Ehm… a cosa devo questa vostra visita?- domanda, imbarazzato.
Come svegliatosi da un sonno profondo, il biondo sussulta, e gli porge la fotografia.
-Vorremmo che tu ci indicassi che tipo di farfalla è.- dice, alzando con semplicità le spalle.
Riku con serietà la afferra e la studia attentamente.
-E’ una bella foto, complimenti Roxas. In ogni caso questa non è una farfalla, ma bensì una falena ed è per giunta velenosa. Il suo nome è Erateina Staudingeri, ma mi domando cosa ci faccia qui una falena che dovrebbe vivere in Venezuela…-
-Venezuela?- domanda il biondo, perplesso, mentre nel frattempo Sora scatta in piedi urlando con le lacrime agli occhi e corre via.
–E’ velenosa! Abbiamo fotografato una farfalla velenosa e abbiamo rischiato la morte! Velenosa!-
All’improvviso, dal corridoio in cui è appena fuggito Sora, una voce raggiunge i due in salotto.
-Ehi, vecchio mio, se è lui il fotografo che mi avevi promesso, allora ne durerò parecchia di fatica…-
Riku sbuffa, divertito dall’affermazione appena fatta.
-Axel, cosa ci fai qui? Non si usa suonare?- lo schernisce l’albino.
-Beh, io l’avrei fatto volentieri, ma siccome la porta era aperta ne ho approfittato…- si giustifica il ragazzo, mostrandosi.
Subito lo sguardo dell’altro ragazzo cerca severamente quello di Roxas, che si giustifica con un sorrisetto di scuse.
-In tal caso, accomodati pure.- dice, sottolineando le parole, pur continuando a guardare duramente Roxas negli occhi – E sono sicuro che Sora accetterà volentieri di smettere di piagnucolare e chiuderà la porta di casa, prima che entri qualche altro squinternato…-
Dal corridoio si sentono alcuni tonfi, come se qualcuno inciampasse in qualcosa, e poi il suono secco di una porta che si chiude.
-Ah, ma se volevi un altro della banda, là fuori c’è Demyx…- tenta di scherzare Axel.
-Non ci provare. Ti devo ricordare quando mi ha allagato il bagno perché considerava che una semplice boccia troppo misera per i suoi bellissimi pesciolini rossi vinti al parco giochi?- ringhia Riku.
-Oh, mi ricordo… è stata quella l’occasione in cui l’hai cacciato di casa?- chiede con un risolino isterico il rosso.
-Vedo che sei perspicace. Adesso non vivo con gente avente maggior quoziente intellettivo, almeno per quanto riguarda Sora, ma fortunatamente questi due non si divertono ad aprire il rubinetto e guardare l’acqua scorrere giusto per sentirne il suono.- dice, facendo scoppiare a ridere Axel.
-Già, ora noto che vivi con dei ragazzini- osserva quest’ultimo, facendo scorrere lo sguardo su Roxas e esaminandolo attentamente, mentre il biondo avvampa.
-Si da il caso che il qui presente marmocchio sia il fotografo di cui ti avevo parlato…- Riku gli porge la fotografia e il rosso la squadra con occhio critico.
-Come posso giudicare la sua bravura da questa? Certo, è molto bella, ma può essere stato comunque un caso fortuito…- insinua Axel, prima di essere interrotto dalla scarpa che gli arriva in testa.
Si volta verso la direzione in cui è arrivata e vede Roxas stringere nella mano destra anche l’altra.
Ha le sopracciglia aggrottate, e lo osserva da dietro i ciuffi ribelli che gli nascondono leggermente gli occhi.
-Se non ci credi puoi vedere camera mia, Riku ti può accompagnare.- dice, con sufficienza, prima di sparire a recuperare Sora e tornare in giardino con lui.
Rassegnato, l’albino lo guida nella stanza del biondo.
Sulla porta c’è una scritta graffitata, con scritto in caratteri occidentali “ie”.
-Ie? Cosa sarebbe?- domanda Axel, sconcertato.
-Vuol dire “casa” in giapponese. Roxas è per metà nipponico, non te ne sei accorto?- chiede Riku, sollevando il sopracciglio destro.
-No, a dire il vero no…- risponde il rosso, aprendo la porta.
La stanza all’interno è tutta bianca e le pareti sono tappezzate di fotografie, riempiendo ogni spazio libero, tranne un muro, sul quale c’è una grande finestra.
Si avvicina ad un muro e prende a scorrere ogni istantanea, notando la cura che il ragazzo mette nel fotografare e constatando la spasmodica mania del giovane per fotografare ogni minima cosa.
-È davvero bravo- osserva il rosso.
-Sì, lo è. Sai, a telefono ho mentito. Ho visto tutti i suoi album… Anzi, diciamo che l’ho visto formarsi come fotografo…-
Ad un tratto Axel scoppia in una risata, improvvisa.
-Ci avrei scommesso, vecchia volpe!- esclama, avvicinandosi ad una foto in particolare.
Ritrae diverse persone, tra le quali riconosce solamente Roxas, abbracciato ad una ragazza bionda che gli somiglia molto e circondato da altri ragazzi e ragazze.
Sta per chiedere chi siano gli altri, quando una voce lo sorprende.
-Sono mia sorella e i miei amici.-
È il biondino, fermo sulla porta, che scruta sospettoso il più grande.
-Ah…- il rosso si ritrae, con un sorriso. Ma certo, l’avrebbe dovuto immaginare…
Ne frattempo nella stanza cala il silenzio.
Riku osserva con finto interesse alcune delle istantanee, mentre Axel e Roxas si studiano a vicenda.

Ma si può sapere cosa vuole da me? , pensa il biondo.

È perfetto... Non avrei immaginato che fosse così in gamba. E carino. , pensa contemporaneamente il rosso.

In quel momento, a rompere quella specie di incantesimo, irrompe Sora nella stanza, con una tavoletta di cioccolata in bocca.
-Nesshuno vuole uno shnack?- urla sventolando delle merendine.
La reazione di Riku è immediata. Si volta e fulmina il moretto, mentre il poveretto diventa paonazzo e si libera la bocca.
-Ehm… s-scusate, per caso ho interrotto qualcosa?- balbetta, imbarazzato.
-No, non preoccuparti Sora…- dice Roxas a bassa voce, mentre con un movimento rapido e leggero si volta e prende la mano all’amico e lo porta in salotto.
Riku e Axel li seguono a ruota.
-Però, che caratterino, eh?- commenta il rosso.
-Devi solo imparare a conoscerlo ed entrare in confidenza con lui, poi scoprirai che non è così male. Prende qualunque lavoro molto sul serio ed è molto responsabile.-
-Già, ma entrare in confidenza con lui, ho l’impressione che si rivelerà più difficile del previsto.- borbotta Axel, scatenando l’ilarità di Riku.
Il rosso sospira.
No, non sarà facile.


Per niente.




▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀▄▀





Un’ultima cosa: il capitolo l’ho scritto ascoltando “Camilla”, una canzone trovata da qualche parte del mio pc tra i file ricevuti, ed è di Basshunter, un tipo a me ignoto. Però è parecchio bella. Ho mentalmente sostituito al nome “Camilla” quello “Roxas” e il gioco è fatto u.u Non sono geniale? Ambra, amami! (ma mi sa che lo fai di già... rossoamby rocks xD)

Inoltre per questa flash chiedo di avere pazienza, perché tra un capitolo e l’altro dovrò documentarmi su ciascuno sport estremo. È un’impresa impossibile aggiornare velocemente, perciò chiedo un po’ di pazienza!
In ogni caso vi consiglio di andare a cercare su internet la “Erateina Staudingeri”, personalmente l’ho scelta per la particolarità delle sue ali e delle antenne.


Inoltre voglio dare il merito della mia decisione di scrivere una fic prima di un periodo di pausa dallo scrivere per un periodo che durerà fino ai miei esami di terza media, al forum Akuroku [http://akuroku.blogfree.net], capitanato dalle mimicissime Xion e Kiki (la Kiki-samaaaaa!), senza le quali non esisterebbe certo il PRIMO AKUROKU ITALIAN FANFORUM!

Al momento non sono molto in me e seriamente, devo allentare un po’ la presa.
Ma non temete! Parochan continuerà a leggere, commentare, inserire tra i preferiti e semmai non ci sarà per un po’ di tempo o non si farà sentire, tranquilli, vi segue dall’ombra! <
Naturalmente a nessuno fregherà, ma mi piace la frasHe *w*


P.s.: ringrazio tutti coloro che hanno commentato le shot Carebbean Blue, Unnamed, The Twilight – Il Tramonto e giuro che se andate sull’akuroku fan forum trovate là una fic che non ho mai postato su efp.
Si chiama “Se il principe cade addormentato…” o qualcosa del genere. Se v’interessa, sapete dove trovarla! ^^
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Il_Trio_Infernale