A Carnevale, il costume di Iron Man vale

Un altro Carnevale era in corso.

Tony era febbricitante: aspettava quel momento dell’anno con impazienza: vedere i bambini vestiti a tema gli era sempre piaciuto. Ora era famoso, molto famoso, e ne era sicuro: avrebbe visto un sacco di costumi del suo alter ego.

Camminava accanto ad un allegro Steve Rogers, mentre da lontano un gruppo di fanciulli si lanciava coriandoli.

“Piccoli Iron all’orizzonte!” esultò il moro, battendo le mani. Steve sorrise, fischiettando un motivetto che aveva da poco imparato.

Si avvicinarono ai piccoli: il magnate già pregustava le urla euforiche, le incessanti foto e gli autografi a cui piaceva sottoporsi.

Due maschietti corsero verso di loro.

Tony notò con orrore che entrambi erano vestiti da Capitan America.

“Scherziamo?” fece lui, guardandoli perplesso. Si voltò verso il biondo, che tentava in maniera fallimentare di trattenere le risate.

“Dicevi?”

Stark sbuffò.

“Questi te li concedo, ma i prossimi saranno me.”

Aumentò la velocità del passo, ma le sue speranze vennero frantumate: nessuno, ma proprio nessuno, era vestito da Iron Man.

“Capitan America, un pirata, un orso incrociato con un panda… oh guarda, pure Hulk!” il commento derisorio di Steve non aiutò l’umore dell’amico, che si stava crogiolando nella commiserazione.

“Questo gruppo non capisce nulla di super eroi; andiamo oltre.”

Subito altri fanciulli comparvero davanti le loro iridi. Ma del costume ideato da Stark, nessuna traccia.

“Diamine… possibile che non indossino qualcosa del mio personaggio?”

Steve gli posò una mano sulla spalla.

“Magari non sono riusciti a farlo. In fondo, non è facile realizzare la tua tuta!”

“È vero” ammise Tony, sollevato da quella giusta intuizione “Per Hulk basta tingersi di verde, per te con uno scudo e una bandiera degli U.S.A. hanno fatto il lavoro. Ma essere me non è cosa comune.”

L’ex soldato rise di gusto. “Sei sempre il solito megalomane!”

“Consoliamoci: dei Vendicatori, quelli più sexy siamo noi!”

I due continuarono a passeggiare, superando alcune famiglie con le figlie vestite da principesse.

Da lontano sentì la voce di un bambino: un piccolo ricciolino aveva riconosciuto Tony Stark; elettrizzato, correva verso di lui con un block notes in mano.

Compiaciuto, Tony gongolò di felicità, salvo poi accorgersi del costume del giovane.

Steve faticava a stare in piedi dalle risate.

“Andiamo! È vestito da Occhio di Falco! Questo è davvero troppo!”