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Autore: Uta_Morgenstern    30/01/2016    1 recensioni
Com'è nata l'amicizia tra Mello e Matt? Tutti conosciamo il loro abbandono della Wammy's House e la loro alleanza alla mafia, ed infine tutti ma proprio tutti sappiamo bene cosa accade ai due giovani. Ma prima, quando erano ancora bambini, come si sono "trovati"?. Questa è la mia versione di come tutto ha avuto inizio e spero vi possa piacere.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio | Coppie: Matt/Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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STORIA DI UN’AMICIZIA

La pioggia di metà settembre scrosciava incessantemente fuori dalla finestra alla quale un piccolo nasino era schiacciato. Mello, questa era la sua occupazione preferita durante le ore nella stanza dei giochi. Tutti i bambini dietro di lui urlavano, schiamazzavano e si divertivano nei giochi più insulsi; tutti tranne due ovviamente: Elle e Near. Elle che raramente era stato visto in una stanza interagire con qualcuno era in un angolo della stanza, intento a ricostruire una riproduzione in scala del Colosseo utilizzando dei dadi, mentre dalla sua bocca pendeva una metà multicolore di quello che doveva essere un enorme lecca-lecca. Nell’angolo opposto della stanza Near invece ammassava forme geometriche di legno una sopra l’altra apparentemente senza senso. Gli altri bambini non lo capivano, non erano al suo livello; provare a giocare con L a qualsiasi cosa era impossibile per due ragioni primo, non accettava mai di giocare con qualcuno e secondo, nella rara occasione in cui accettava l’invito, faceva terminare il gioco, qualunque esso fosse appena iniziato. Con Nate la modalità era più o meno la stessa solo che la rivalità che Mihael provava verso l’avversario era tale che il giocattolo finisse nella pattumiera irriconoscibile quando perdeva, per cui quasi sempre. Proprio in quel momento un auto scura si fermò davanti ai grandi cancelli del collegio, una volta aperti la macchina procedette fino a fermarsi dinnanzi all’entrata dell’istituto. Dalla vettura scese una piccola persona – Oh no! – pensò Mello –un altro stupido bambino. Questo era basso, magrolino con lunghi capelli lisci e castani e occhi verdi. Era vestito molto banalmente con una maglia a righe e un anonimo pantalone nero. Le uniche due particolarità erano gli occhiali da sciatore che teneva tra i capelli e il coniglietto di pezza che stringeva nella mano. Dopo pochi minuti la porta della stanza dei giochi di aprì e il buffo bambino con il suo coniglietto vi fecero capolino; la tata che era pochi passi dietro di lui richiamò l’attenzione generale anche se loro tre rimasero impassibili a proseguire le loro attività. La donna disse che il bambino si chiamava Marc….Matt….. una cosa del genere e che da ora in poi sarebbe stato con loro. – Che seccatura – pensò Mello… dopotutto di bambini piagnucolosi e incapaci ve ne erano fin troppi. Sospirò e fece per aprire un’altra barretta di cioccolata quando sentì che il suo polso veniva trattenuto – Cosa avevamo detto Mihael? - disse la tata con una nota ammonitrice nella voce – solo una barretta al giorno e mi pare che quella che stavi aprendo fosse la seconda. Lo sparuto bambino biondo la guardò come se le augurasse le più dolorose calamità e consegnò il dolcetto nella sottile e rugosa mano della donna che tuttavia non ritirò la mano ben sapendo che il ragazzino nascondesse qualcosa – Tutte, signorino Kheel. Il ragazzino sbuffando vigorosamente tirò fuori dalla tasca almeno una dozzina di barrette di cioccolata e gliele consegnò borbottando qualcosa del tipo – A questo mondo non c’è fiducia…..La donna quindi con un’aria soddisfatta per aver interrotto qualcosa di illecito uscì dalla stanza e facendolo andò a sbattere contro il nuovo ragazzino che si scusò immediatamente, mortificato come pochi. Quando Mello fu sicuro che la donna fosse uscita e che non fosse a portata di orecchio si rigirò verso la finestra e sussurrò una sequela di imprecazioni contro la tata, che se fossero state udite, gli avrebbero garantito l’espulsione dalla Wammy’s house a vita. Improvvisamente sentì una voce che non aveva mai udito prima d’ora alle sue spalle : ne dedusse fosse il bambino nuovo ; egli con un buffo accento yenkie gli disse - Certo eh che la cioccolata ti piace? Mello replicò seccato – Non mi sembra siano affari tuoi. Perché non vai via visto che io non voglio parlarti? Il nuovo arrivato rise e rispose – In verità non voglio andarmene. Mi piaci : io e te andremo d’accordo. Così dicendo estrasse dalla tasca della giacca due delle barrette che erano state sequestrate dall’Istitutrice. - Cominciamo così. Mentre Mello ancora incredulo per quel gesto lo fissava con una strana espressione come se quel bambino fosse un misto tra il diavolo tentatore e il suo angelo custode, quest’ultimo si presentò : da dove veniva, cosa sapeva fare , capacità intellettive e cose varie. Mello una volta finita la prima barretta disse – Perché non ti isoli visto che come me odi tutti gli altri? Matt alzò le spalle e rispose – Io non sono come te. Io ho bisogno di te e tu di me. Mello si sentì strano, come se una parte di sé stesso che fino a quel momento era stata vuota si riempisse e impulsivamente prese la seconda tavoletta di cioccolata, la spezzò in due e diede una metà al suo nuovo e primo amico – Perché no…?

 

   
 
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