Non siate troppo cattivi, sono all'inizio
Un abbraccio
_Broken_Wings_
CAP 1.
Stavo camminando verso scuola, jeans blu, felpa nera, capelli ricci come al solito al vento, con ancora la matita del giorno prima che mi incornicia gli occhi color pece coperti da un paio di occhiali dalle dimensioni notevoli e la montatura nera, e le mie inseparabili converse nere, anche se oramai consumate, con lo zaino nero strapieno di libri.Ancora per metà addormentata ma già assorta dai miei pensieri, cammino e vedo il camion della spazzatura fermo, la porta si apre e vi esce un ragazzo, giovane, di massimo 24 anni, non gli presto molta attenzione, sono troppo presa dai miei pensieri, continuo a camminare senza guardare dove vado, fa freddo e c’è una fitta nebbia che mi offusca la vista senza dare peso alle auto che sfrecciano a gran velocità.
E’ un attimo, non ho il tempo di capire ciò che succede che sento un clacson di un auto
“attenta!” mi sento tirata indietro da un braccio, strizzo gli occhi e quando li riapro mi ritrovo avvolta dal braccio del ragazzo del camioncino della spazzatura.
Spalanco i miei occhi neri, sento le guance che piano piano mi vanno in fiamme, non so che dire, mi sento così stupida.
“Devi fare attenzione, le macchine vanno veloci ed essendoci la nebbia non si vede bene” mi rimprovera
“G-grazie” balbetto ancora un po intontita da quanto successo
“Comunque mi chiamo Alex” si presenta togliendosi il guanto destro da lavoro e porgendomi la mano dalle lunghe dita ossute
“A-Anastasia” rispondo
Mi afferra la mano e inchinandosi lievemente gli da un lieve bacio sul dorso, sento le guance ancora più in fiamme che mi ci vorranno i pompieri per spegnerle.
Si rimette in posizione eretta, finalmente riesco a vederlo bene: è alto, molto alto, ha gli occhi verde smeraldo, i capelli corvini e la pelle di carnagione scura.
Sento il cellulare vibrarmi nella tasca, non controllo il messaggio arrivatomi dal mio operatore telefonico ma mi soffermo solamente sull’ora: è tardissimo!
“E’ tardissimo, scusa devo andare” dico frettolosa
“Va bene, ci vediamo” fa lui sorridendo e scuotendo lievemente la mano a destra e a sinistra
Inizio a correre verso scuola, sento che arriverò in ritardo, e se succede, chi la sente la vecchia racchia di matematica?