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Autore: pezzino    31/01/2016    0 recensioni
É artificiale il contesto in cui viviamo, artificiali le emozioni, i gesti, la speranze e le delusioni. Non importa saper essere qualcuno, ma fingere di essere...
Breve racconto di funzioni e illusioni
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un tavolo vecchio stile, con una tovaglia tirolese per illudersi di appartenere a un qualcosa di più apprezzato della tua regione. 
Qualche sedia, con cuscini rigorosamente abbinati alla tovaglia, guai a far sorgere anche solo il dubbio che quella non fosse una casa curata. 
Il tutto era giallo, così come gialla appariva l intera stanza a un primo colpo d occhio. Era luminosa, raggiante, aggressivamente rilassante. E giallo era quell orologio, che da anni scandiva le tappe fondamentali di una famiglia. Era forse esso stesso parte della famiglia, in fondo c era quando muovevo i primi passi, quando mio fratello diventava dottore in legge, quando preparavo valigie per partire, quando Stefania portava a casa il  primo di una lunga serie di fidanzati impresentabili. C'era quando papà perse, era lì quando eravamo seduti un po attorno al tavolo e un po sul divano e ci convincevamo che in fondo diventare sindaco non era poi così eclatante. Era lì, sempre, inossidabilmente, giallo. 
Come quando da bambino ti chiedono il tuo colore preferito e rispondevi in base alle caratteristiche e all impressione che poteva dare di te la scelta di un determinato croma, così io ancora scelgo il giallo. Ho sempre voluto apparire più brillante, quasi un reale, specchio delle abitudini di una famiglia. Da questo punto di vista i De Vita sono profondamente, estremamente, gialli. Quasi lussuosi, alti borghesi di una città che di reale non ha nulla, innamorati persi delle proprie origini, buffoni nel modo di pensare ma piccoli nelle scelte davvero importanti. Belli, non nei tratti, ma nei gesti: innaturalmente spontanei e funzionali nel contempo.
Io sono nota di questo spartito, sol minore di una canzone al pianoforte, un viziatello in camicia e maglioncino Harmont&Blaine radicato nel suo contesto ma del tutto estraneo ad esso. Prima e terza persona, emblema e eccezione del mondo all interno di una di quelle palline che se scuoti compare la neve. Mondo di una bellezza disarmante, di brividi e illusioni, di soldi sporchi e nobili crimini. Un mondo, in poche parole, giallo.
   
 
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