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Autore: Lou Asakura    31/01/2016    4 recensioni
Voleva tornare a casa. Dal suo mare, dalle sue onde, dalla sua nave. Dalla sua famiglia.
Strinse i pugni premuti sulle ginocchia, serrò i denti sulla sigaretta accesa e si voltò a fronteggiare Nami.
La sua Nami. Colei per cui, più di chiunque altro, sarebbe tornato. Disse semplicemente «Tornerò», ma lei capì tutto ciò che c'era da capire.
E seppe che sarebbe tornato davvero, perché c'era il mare nei suoi occhi, nient'altro che tranquille distese azzurre e onde che s'infrangevano burrascose, del blu immenso e profondo che solo un uomo di mare come lui poteva conoscere.
Non erano gli occhi di Sanji Vinsmoke, terzo figlio di una famiglia di assassini.
Erano gli occhi di Sanji Gambanera, pirata di cappello di paglia.
~ [Sanji \ Nami, Spoilers capitoli 813 in poi]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tutto si sarebbe aspettato tranne quello.

D'un tratto era apparsa dinanzi al suo sguardo, fiera e splendente come non mai mentre si stagliava sullo sfondo ventoso della finestra, i capelli rossi che l'avvolgevano come una luce. Gli apparve come una musa, o una dea. Quanto aveva sognato di vederla? Quanto aveva sognato di averla con sé?

«Nami-san», gracchiò. La voce sembrava essersi nascosta da qualche parte in fondo alla gola. «Non... non dovresti essere qui», affermò mentre la consapevolezza dell'intera situazione si faceva strada nella sua testa. Nami era lì, affacciata alla finestra della casa dalla quale aveva tentato di fuggire per anni, e chissà come ci era arrivata o che intenzioni avesse, ma non poteva restarci.

«Vieni dentro, presto», capitolò aiutandola a scavalcare il davanzale.

Lei atterrò sul pavimento con un tonfo sottile e si sistemò l'orlo del vestito, il bell'abito impreziosito di perle che Wanda le aveva donato. Gli apparve innaturalmente bella, quasi sovrannaturale.

«Ciao, Sanji-kun», annunciò semplicemente.

Lui avrebbe voluto fare molte cose, chiederle spiegazioni, dirle di andar via, che era troppo pericoloso, o ancora chiederle di restare con lui per sempre e ancora di mettersi al sicuro prima che fosse troppo tardi o compiere i due passi che li separavano ed abbracciarla, lì e subito, ma non riuscì a fare nulla di tutto ciò. Si accasciò sul bordo del materasso, di colpo stanco, le mani premute sulla fronte.

«...perché sei venuta? Avevo detto che sarei tornato».

Lei scosse il capo con veemenza e i capelli si agitarono sulla schiena come una fiamma.

«No invece. Lo sapevamo tutti, non provare ad ingannarci! Ti conosciamo, Sanji-kun. Quello non è il sorriso di uno che ha intenzione di tornare». Si strinse nelle spalle, gli occhi bassi. «È un addio».

Poteva negarlo? Poteva mentire a lei, musa di ogni suo giorno e regina di ogni respiro?

«Nami-san. Credimi se ti dico che non c'è bisogno che voialtri siate coinvolti in tutto questo. Non ho intenzione di sposarmi, non con la ragazza scelta per me dalla mia famiglia... ma devo chiudere i conti con loro, altrimenti non sarò mai libero».

Nami rimase ad ascoltarlo in silenzio. Poi sospirò ed andò a sederglisi accanto. «Non devi fare tutto da solo. Non se non vuoi. Lo sai, vero?»

Lui le sorrise, grato. «Lo so. E vi ringrazio infinitamente. Ma stavolta....»

«Senti di doverlo fare».

«Sì. Altrimenti non riuscirò ad andare avanti».

Lei annuì comprensiva e rivolse gli occhi alla finestra ancora aperta, sorridendo. «È stato così anche per me, quando ho deciso di affrontare Arlong. Allora non volevo l'aiuto di nessuno, ricordi? Ma voi siete degli idioti, e mi avete aiutata lo stesso».

Sanji si lasciò sfuggire una risata e la sigaretta gli scivolò dalle labbra. Si chinò a raccoglierla lentamente, mentre la cenere crepitava sul pavimento.

«Come potrei dimenticare? Eri così diversa, allora. Non sorridevi mai e trattavi tutti con freddezza. Ma eri anche così forte, così coraggiosa, che al solo guardarti ho sentito parte di quel coraggio fluire dentro di me. E lo conservo ancora qui», si batté con la mano sul petto, «per ricordarmi giorno dopo giorno che se tu, mia dolce Nami, sei sopravvissuta a quegli anni d'inferno, allora anch'io posso trovare la forza di superare qualsiasi prova». 

Era così bello parlare di nuovo con lei. Così bello e così strano averla accanto in quella casa, in quella stanza, che improvvisamente gli parve meno opprimente che mai. Ma non poteva restare. Prima o poi l'avrebbero scoperta, e... non riusciva neppure ad immaginare cosa sarebbe accaduto allora.

Si voltò a fronteggiarla, e gli occhi color del mare si scontrarono con due iridi brune come la terra e accese di determinazione. Fu lei a parlare, ancor prima che Sanji riuscisse a trovare la propria voce.

«Ascoltami bene. Non ho intenzione di riportarti indietro, non se tu senti di avere ancora da fare qui. Ma fai ancora parte della ciurma di capello di paglia, e Luffy non ti permetterà di morire o di abbandonarci prima di averlo accompagnato fino al trono. Hai capito bene?»

«Ma, Nami--»

«Niente ma! Promettimelo, Sanji-kun. Promettimi che tornerai da uomo libero, che quel sorriso non era un addio. Giuralo sul nostro Capitano».

Quello fu più di quanto Sanji potesse sopportare. Voleva tornare? Diamine, certo che sì. Anelava il profumo di salsedine, lo sciabordio delle onde, la dolce e nostalgica ninna nanna del mare che ogni notte lo cullava verso i propri sogni. Voleva sentire i risolini di Chopper quando passandogli accanto gli faceva una carezza, il profumo di caffè che Robin-chan si portava dietro ad ogni suo passo, le esclamazioni entusiaste di Luffy ad ogni pasto, le note del violino di Brook che suonavano in lontananza... sarebbe stato disposto a sopportare non una, ma cento volte addirittura i rumori molesti che Franky e Usopp producevano lavorando ad uno dei loro strani progetti, avrebbe sopportato addirittura lo sbuffare irritato di Zoro.

Voleva tornare a casa. Dal suo mare, dalle sue onde, dalla sua nave. Dalla sua famiglia.

Strinse i pugni premuti sulle ginocchia, serrò i denti sulla sigaretta accesa e si voltò a fronteggiare Nami. La sua Nami. Colei per cui, più di chiunque altro, sarebbe tornato.

Disse semplicemente «Tornerò», ma lei capì tutto ciò che c'era da capire. E seppe che sarebbe tornato davvero, perché c'era il mare nei suoi occhi, nient'altro che tranquille distese azzurre e onde che s'infrangevano burrascose, del blu immenso e profondo che solo un uomo di mare come lui poteva conoscere.

Non erano gli occhi di Sanji Vinsmoke, terzo figlio di una famiglia di assassini.

Erano gli occhi di Sanji Gambanera, pirata di cappello di paglia.

«Noi saremo lì ad aspettarti, sai. La nave è ancorata in un anfratto del porto. Va, fai quello che devi fare e poi torna da noi. E se dovessi aver bisogno...»

Lui sorrise. «..lo so. Vi chiamerò».

Non ci fu bisogno di dire altro. Loro erano così, s'intendevano con uno sguardo.

«Adesso va, Nami-san. Non hai idea di quanto sia pericoloso questo posto, ti voglio al sicuro fuori di qui il prima possibile».

«Certo, certo... agli ordini!»

La aiutò ad issarsi sul davanzale, silenziosa come solo una gatta ladra sapeva essere. Atterrò sull'erba del giardino senza un suono e poi si voltò verso di lui, i capelli che le danzavano sulle spalle. Stava già per allontanarsi quando si fermò.

«...Sanji-kun. Solo un'altra cosa».

Aveva una luce diversa negli occhi. D'un tratto apparve come tormentata da qualcosa, diversa dalla solita Nami decisa e autoritaria che non esitava mai.  

«Tutto ciò che vuoi. Dimmi pure».

«Qualsiasi cosa succeda, promettimi...». Esitò un attimo, ma non smise di guardarlo negli occhi. «...promettimi che non sposerai quella ragazza. Promettimelo o non ti perdonerò mai».

«Ma, Nami--»

«Promettimelo, ho detto!»

Gonfiò le guance colorate di porpora e si sporse sul davanzale fino ad arrivare a un soffio da lui.

«...Sanji-kun.», sussurrò. «Ti prego».

«...Nami-san. Non sposerei mai una donna che non amo. Puoi starne certa. L'unica che sogno di sposare...».

Ma lei non lo lasciò continuare. Si sporse ancora in avanti, fino a sfiorargli le labbra per un breve istante, uno soltanto, e poi ritrarsi.

«...va bene così. È tutto ciò che volevo sentire».

Le ultime parole furono poco più di un sussurro nella notte, e un attimo dopo Nami era già stata inghiottita dal buio per far ritorno alla nave, silenziosa come sempre.

Ma Sanji non avrebbe dimenticato. Avrebbe conservato quel solo attimo dentro di sé fino a che non fosse riuscito a fare ritorno, e allora l'avrebbe ricambiata cento, mille volte. Di colpo riuscì a figurare perfettamente il proprio matrimonio davanti a sé, ma colei che lo aspettava all'altare, radiosa, non era una donna dal volto sconosciuto... era una bella piratessa dai capelli rossi e dal sorriso furbetto che profumava di mandarini.

E nessun'immagine prima d'ora gli era parsa mai così perfetta.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore ~

Hola, gente! Stavolta sarò breve perché ho da fare uvu Innanzitutto chiedo scusa per essere sparita dal fandom, ma questi due sono sempre nel mio cuore ♥ E come potevo non omaggiare gli ultimi sviluppi del manga, che confermano tutto ciò che noi Sanjomani credevamo da tempo, ovvero che c'è di più nel suo passato??? Non vedo davvero l'ora di scoprire cosa ci riserverà Oda-sensei ~

Riguardo la fanfic, non mi piace sbilanciarmi troppo su sviluppi del manga che ancora non conosco perché sicuramente le cose andranno in modo diverso da quanto previsto, perciò ho lasciato la descrizione di casa e famiglia di Sanji molto molto vaghe. Volevo concludere la fanfic prima dell'ultimo pezzo ma non ce l'ho fatta a non concedere almeno una gioia al poveretto, ho ceduto al richiamo della SaNami <3 Inoltre ci ho pensato un po' prima di scrivere la frase in cui Nami gli chiede di non sposarsi. Ero indecisa, non sapevo se farle usare il solito tono "tsundere" oppure uno più serio (che mi sembrava un po' OOC), ma alla fine ho optato per una via di mezzo. Spero non sembri un comportamento troppo strano per lei T__T Insomma, data la faccia scocciata che ha fatto quando si parlava del matrimonio di Sanji nell'ultimo capitolo credo che la cosa non la lasci proprio così indifferente X°°°

As always, fatemi sapere cosa ne pensate con una bella recensione <3 Ciao belli!

   
 
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