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Autore: Il_Genio_del_Male    01/02/2016    7 recensioni
Sehun è etero. Jongin no, ed è un bel probema.
Jongin è etero (e innocente). Sehun no, ed è un bel problema.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kai, Kai, Sehun, Sehun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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Lallallero lallallà, dovrei concentrarmi su altro e invece scrivo fyccine sempre uguali su fagiani scemi ed innamorati. La colpa, stavolta, è di Yummy Yummy (prima parte: https://www.youtube.com/watch?v=39PdYy0TfOc). Mannaggia agli show cinesi! In attesa che uscisse la seconda parte sottotitolata, io ho fatto le tre di notte a plottare questa cosa. Non è niente di che, perciò vi esorto a godervi senza rimorso alcuno il quarto episodio (https://www.youtube.com/watch?v=Tp1jy-8fcFc). Se invece ci tenete proprio a leggere quanto segue, grazie di cuore sin da ora.

 

 

 

 

 

“Vi frequentate?”

La domanda coglie entrambi impreparati. Non c’era sul copione che un assistente di produzione di Yummy Yummy ha consegnato loro poche ore prima l’inizio delle riprese.

“E’ solo un canovaccio, non dovete imparare nulla a memoria” li aveva rassicurati. “Vogliamo che le vostre reazioni siano il più spontanee possibile, è il punto di forza dello show. Ma questo”, aveva indicato il plico di fogli stampati, “servirà a darvi un’idea di cosa aspettarvi dai conduttori. Tao Zi, in particolare, è una signora molto arguta e diretta, vi conviene cercare di assecondarla e stare allo scherzo”.

Jongin e l’improvvisazione, a meno che non si tratti di ballo e affini, non vanno granché d’accordo. Deve sforzarsi non poco per diventare -o anche solo sembrare- Kai, esprimere sicurezza e disinvoltura. Nella vita reale, anzi, è vittima di attacchi di timidezza castrante, al limite del patologico, che però i fan trovano assolutamente adorabile.

Sehun regge la tensione meglio di lui, benché la maggior parte delle volte dimostri di possedere la maturità emotiva di un broccolo acerbo. Chanyeol è solito prenderlo in giro dicendo, senza peli sulla lingua né formalità, che ha la faccia come il culo.

“Vuoi scherzare, il suo culetto è molto più carino di quel muso da pesce lesso che Madre Natura gli ha fornito in dotazione!” è l’immancabile replica di Baekhyun, salvo poi subire una scarica di pizzicotti accompagnati da grugniti metà indignati e metà scazzati. Con i pesci lessi non si scherza.

“State insieme?” ripete Tao Zi, e Jongin torna alla realtà in una frazione di secondo. Legge nelle iridi vispe e color onice della donna una genuina curiosità. Conosce quella scintilla birichina; simili insinuazioni non gli giungono affatto nuove.

“No, no” si affretta a sorridere. “Stavamo riposando”.

“Sì”, lo segue a ruota Sehun, “riposando”. Distoglie lo sguardo come uno scolaretto vergognoso, mentre un velo di rosa che non può essere fard gli tinge le guance.

Jongin inizia a sudare freddo: se anche l’amico soccombe all’imbarazzo, sono spacciati. Prega che in fase di montaggio taglino la scena, o almeno che il pubblico a casa sia cinico a sufficienza da scambiarlo per fanservice studiato a tavolino.

“Ah, quindi è così che vi riposate?” insiste Tao Zi. “Lui si stende con la testa sulle tue gambe?” fissa Sehun dritto negli occhi, quasi volesse sfidarlo a smentire tutto. Ma forse non vi è reale malizia nelle sue domande incalzanti, chi può dirlo.

“Già” Sehun risponde dopo un attimo di esitazione, suscitando l’ilarità generale.

Jongin si unisce alle risate, le ciglia che sbattono contro il vetro delle lenti; non è abituato a indossare gli occhiali. Negare l’evidenza sarebbe inutile oltre che patetico. L’arrivo degli ospiti in dormitorio proprio nel bel mezzo del loro momento di relax tra best bros ever (come un tempo li chiamava, sornione, Yifan) li ha colti di sorpresa. Un minimo di preavviso sarebbe stato gradito.

Uno degli altri conduttori si impietosisce e cambia discorso. Il battito cardiaco di Jongin si regolarizza. Non saprebbe spiegare, senza ritrovarsi i palmi delle mani umidi, che in effetti lui e Sehun hanno questo rituale, risalente a poco dopo il debutto, di occupare il divano e restarci ore ed ore, impegni permettendo. Sehun si siede, sprimaccia un cuscino sulle ginocchia e Jongin ci appoggia la testa sopra, steso sulla schiena a braccia conserte. E’ la parte migliore della giornata. Chiacchierano, si confidano, spettegolano un po’. Talvolta si dividono un paio di auricolari e ascoltano musica in perfetto silenzio fino a che Jongin cede al sonno e si assopisce. Spesso la mano di Sehun scivola a sfiorare una delle sue. E’ tutto molto platonico e fraterno. Cameratesco, ecco.

Via via che le riprese proseguono, però, Jongin non riesce a rilassarsi completamente. Avverte un’elettricità strana nell’aria, una specie di tensione sotterranea, impalpabile. Sehun si allontana da lui solo per andare in bagno, il resto del tempo lo trascorre appiccicato a lui. Quando si addentrano in cucina per mostrare il contenuto della loro dispensa alle telecamere, l’amico gli sta alle spalle, col fiato -letteralmente- sul collo. Lo affianca mentre si avvicendano ai fornelli; tornati in salotto per le sfide di assaggio, gli sta attaccato come una cozza allo scoglio. Durante la partita a ping pong contro Tao Zi e Xiao Yu [1], ogni occasione è buona per toccarlo. Di fronte al fotografo incaricato di scattare le immagini che verranno in seguito postate su Weibo, Sehun lo arpiona a sé con un braccio e le sue dita, non si sa come, gli atterrano dritte dritte su un capezzolo [2]. Jongin finge allegria ed inconsapevolezza, ma vorrebbe scavare una fossa nel pavimento e sprofondarci dentro.

 

 

Jongin se lo è chiesto di frequente negli ultimi anni, eppure ancora adesso la risposta tarda ad arrivare: non sa cosa, esattamente, gli piaccia di Sehun. L’amico ha sempre riscosso un notevole successo tra il gentil sesso, persino all’epoca delle scuole superiori, con quell’infelice casco di capelli spioventi sulla fronte. Jongin non ne ha mai compreso il motivo, benché sia lui stesso innamorato come una pera cotta.

Certo, Sehun è alto. Sottile e forte, la muscolatura ben definita grazie alla palestra. Ha un arnese di tutto rispetto, su questo nulla da obiettare; Jongin lo ha intuito già prima di ritrovarsi a farci la doccia insieme. Ma sono caratteristiche sufficienti per venire considerato sexy e desiderabile da un branco, invero alquanto nutrito, di adolescenti e giovani donne (più qualche maschietto)? Personalmente non ritiene che Sehun abbia lineamenti particolarmente belli o cesellati come Lu Han. Quando ride gli viene un enorme naso a patata e gli occhi si assottigliano sino a scomparire. E quel sedere sporgente, mioddio, è impressionante. Non sfigurerebbe addosso ad una ragazza, ma sul suo fisico asciutto all’inverosimile risulta grottesco. Jongin è seriamente inquietato dal Sebooty. Tuttavia…

E’ frustrante scoprirsi attratti da qualcuno che non si stima o, peggio, che ci sta cordialmente sul cazzo. Non è quello il caso: Jongin vuole bene all’amico, al di là del culone e dell’anaconda che minaccia di sformargli i pantaloni in modo irrimediabile, tanto è ingombrante. Ammira la sua dedizione al lavoro, la lealtà. Si fida di lui. Ne rispetta l’idiozia cronica e l’espressione da broccolo assente di default, ride ai suoi scherzi anche quando sono tremendi e nel profondo del proprio cuore sa che, se mai dovesse sbarazzarsi di un cadavere, è a Sehun che chiederebbe aiuto (sebbene Kyungsoo gli sembri un complice più adatto).

Sehun è così, prendere o lasciare. Bisogna mettere in conto qualche palpatina fugace e di troppo sul fondoschiena, sguardi in tralice che metterebbero i brividi ad un maniaco sessuale, mani raminghe che sembrano voler rivendicare la proprietà di capezzoli o glutei o avambracci o spalle che non gli appartengono. E’ una persona fisica e territoriale, che c’è e non ci fa. E’ più forte di lui, è il suo modo di vivere la loro amicizia. Non vi è alcun secondo fine in tutti i suoi sfioramenti casuali.

Infatti Sehun è etero. Jongin no, ed è un bel problema.

 

 

Sehun ha un metodo di approccio collaudato di cui va molto fiero. Quando desidera stringere amicizia, punta il povero malcapitato come un falco la sua preda, ma ci aggiunge un pizzico di seduzione. All’inizio procede piano, gentilmente. Gli gira attorno, lo circonda. Poi si tira indietro e aspetta. Lascia che l’altro se ne domandi il perché, lo cerchi. E al momento giusto colpisce. Lo accarezza. Lo accerchia. L’altro non si rende conto di cosa stia accadendo; non fa in tempo a realizzarlo che si è già impigliato nella rete, è coinvolto. E Sehun sa di possederlo.

Si aspettava che con Jongin sarebbe avvenuto lo stesso. Era un ragazzino allora, fresco di diploma, e a breve avrebbe debuttato sotto contratto con la SM Entertainment. Aveva notato Jongin già al liceo, ma poiché erano in anni diversi non aveva osato avvicinarglisi prima. Lo intimidiva. Ritrovarlo tra i suoi futuri colleghi e compagni di band era stata un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Tuttavia qualcosa è andato storto nel procedimento.

E’ stato Jongin a ghermirlo, non viceversa. Jongin con il suo candore e i fianchi stretti, le lunghe gambe e una tenera forma di narcolessia, la passione per la lettura, le labbra da mordere, la flessibilità del giunco che si piega ai capricci del tempo e mai si spezza, i cani che ama come dei figli. Jongin lo ha sedotto senza nemmeno capirlo; lo ha aiutato, gli è stato vicino nei momenti più bui ed in cambio non ha chiesto nulla. E’ naturale che Sehun in sua presenza fatichi a controllare i propri istinti, che gli orbiti intorno sperando di catturare la sua attenzione. Quando pensa che l’amico non se ne accorga lo guarda e basta, si lascia assorbire da ciò che vede. Jongin è un duca, un duca nel suo dominio. E’ un conquistatore delicato, incantevole, destinato a vincere e ad annientare. A volte l’amore che prova per lui e il terrore del rifiuto, inevitabile, lo sovrastano e si sente male. La nausea si insedia in gola, aspra, e brucia. Lo stomaco si chiude. Il respiro si spezza.

Perché Jongin è etero (e innocente). Sehun no, ed è un bel problema.

 

 

 

 

 

[1] Chi ha realizzato i sottotitoli è un po’ confuso riguardo al nome di quest’uomo, perché non si è capito bene se si chiami Xiao Yu o Xiao Liu.

[2] Sehun, vecchio marpione. (https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xtp1/v/t1.0-9/12541066_1046239442106456_6884323807363190440_n.jpg?oh=7cd4bef22fbc674bdaa267f96b32c757&oe=57318EC2)      

 

Non ringrazierò mai abbastanza la straordinaria intervista di Truman Capote a Marlon Brando del 1957, alla quale mi sono ispirata per il titolo e un paio di idee.


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