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Autore: Defiance    01/02/2016    3 recensioni
[After Civil War] [Spoiler Civil War] [Romanogers-Centric]
A un anno dalla fine della Civil War, gli Avengers stanno ancora cercando di rimettere assieme i cocci delle loro vite, specialmente due di loro. Purtroppo, non c'è pace per i supereroi e nuovi eventi sconvolgeranno il precario equilibrio che tanto avevano agognato, colpendo in particolare qualcuno...
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



Somebody
to Die
for
 


 
 
 
Primo Capitolo








La Guerra Civile era finita da ormai un anno; il Capitano Rogers aveva vinto la battaglia e gli Avengers erano, col tempo, ritornati ad essere ciò che erano sempre - o quasi - stati: una squadra.
Tony Stark e Steve avevano sotterrato i loro dissapori, Bucky era stato riabilitato, nessuno era morto in quella stupida faida che Natasha aveva immediatamente riconosciuto come una grandissima cazzata.
Eppure, sebbene inizialmente fosse riuscita a non ritrovarsi coinvolta nel bel mezzo dello scontro, aggirandosi ai confini per tenere la situazione sotto controllo, alla fine aveva deciso di combattere al fianco di Iron Man, scontrandosi addirittura con il suo migliore amico, Clint Barton.
Ma Occhio di Falco, lui l'aveva perdonata; non era la prima volta che combattavano l'uno contro l'altro e poi si scusavano a vicenda... Avrebbero anche potuto diventare nemici mortali, ma alla fine sarebbero ritornati l'uno dall'altra, consapevoli che mai si sarebbero potuti realmente ferire a vicenda.
Lei non avrebbe ferito neanche il Capitano.
Voleva solo poter scegliere secondo il proprio pensiero per una volta.
Non aveva chiesto di essere un'Avenger; non era stata una sua ambizione quella di essere trasformata in un mostro nella Stanza Rossa e, in un certo senso, non era stata neanche una sua decisione quella di entrare nello S.H.I.E.L.D..
Per la prima volta, Natasha Romanoff aveva potuto compiere una scelta; si trattava di una scelta ideologica la sua, non personale, ciò che la legava al Capitano o a Barton... Quello avrebbe dovuto restare fuori dall'intera faccenda.
Ma, alla fine, la sua unica scelta reale, le si era ritorta contro, perché a quanto pareva, Steve era stato in grado di perdonare praticamente tutti, fuorché lei.
Non riusciva a comprenderlo e questo la feriva; i suoi rifiuti, la sua indifferenza... La stavano consumando lentamente, anche se lei non se ne rendeva pienamente conto.
Quella sera, però, la Vedova Nera era ubriaca.
Ubriaca fradicia.
"Oh, Nat"
Clint l'aveva trovata nella sezione bar, da sola, a bere vodka come se fosse acqua; tre bottiglie vuote sul pavimento, infrante, una mezza vuota accanto a sè, poggiata sul bacone.
"Vuoi farti un goccetto, Barton?"
La sua voce era abbastanza ferma per essere una che aveva più sangue che alcool nelle vene in quel momento, ma d'altronde, lei era russa: tra la Vodka e lei, la Romanoff avrebbe sempre e comunque vinto.
"Magari berrò una birra con te. Ma tu dovrai dirmi cosa ti sta succedendo"
"Il karma, Clint. Ecco cosa mi sta succedendo"
Natasha lanciò all'amico la bevanda che aveva richiesto e quest'ultimo si accomodò proprio di fronte a lei.
"Tutto il male che ho causato, si sta rivoltando contro di me. Finalmente. Forse solo così potrò espiare le mie colpe. Mi sono resa conto di avere dei sentimenti e ora sono condannata a soffrire fino alla fine dei miei giorni"
"Uhm. Ed io che pensavo che fossi ancora un po' lucida" commentò sarcastico l'agente, facendola, tuttavia, sorridere.
"Steve non mi perdonerà mai" buttò fuori tutto d'un tratto, incupendosi.
"Lo farà, devi solo dargli tempo. Andiamo, è Rogers. Bucky ha cercato di ucciderlo - e per la miseria ci è quasi riuscito - e lui lo ha accolto a braccia aperte di nuovo!"
"Sì, ma Bucky era sotto controllo mentale. Io no" puntualizzò la rossa, "Sin da quando ci siamo conosciuti, ogni azione che ho compiuto, l'ho fatto consapevolmente"
A quel punto aveva già iniziato a bere la quinta bottiglia.
Gli effetti iniziavano a farsi sentire.
"Abbiamo lavorato insieme per anni e poi, d'un tratto, - e Dio, non so per quale motivo l'ho fatto -, ho iniziato a cercare di trovargli una compagna"
Si interruppe un attimo, poi rise.
"L'ho spinto tra le braccia della Carter. Forse ero semplicemente impaurita dal fatto che mi stavo affezionando a lui. Poi, l'ho mollato quando, probabilmente, aveva bisogno di me; avrei dovuto aiutarlo a cercare Bucky e invece sono scappata. Quando ci siamo rivisti, andavo dietro a Banner. Perché? Perché sono stupida. Con Bruce sarebbe stata una passeggiata; lui pensa di essere un mostro, io sono un mostro... Solo un mostro potrebbe amare un mostro, ho pensato!"
"Nat..."
Clint aveva davvero provato a parlarle, ma oramai la donna sembrava più che altro discutere con sé stessa che con lui.
"Si è presentata l'occasione di fuggire con lui, ma Dio, no! Io non potevo farlo! Dovevamo sconfiggere Ultron, servivamo tutti! E la prima cosa che ho fatto dopo avervi raggiunti, lo sai qual è stata? Trovare lui. L’altro. Trovare Steve. Ed è sempre con Steve che sono stata dopo, abbiamo allenato gli Avengers 2.0 insieme, perché la verità è che mentre tutti voi avete una casa a cui tornare dopo le battaglie, Rogers ed io siamo completamente soli. Era, in un certo senso, come se fossimo l'uno la casa dell'altro"
Impossibile ma vero, un singhiozzò sfuggì al controllo di Natasha, ma ella non si fermò neanche a quel punto.
"Poi ho fatto la coglionata più colossale. Gli ho voltato le spalle schierandomi dalla parte di Stark, lo stesso Stark che non si fiderebbe di me neanche se fossi l'ultima persona in vita sulla terra e fossimo circondati dagli zombie! Mi sono rivoltata contro Steve... e contro di te. E mentre io non ero più lì, a coprirgli le spalle, a lottare al suo fianco, c'era lei. C'era Sharon Carter, nelle cui braccia avevo cercato di spingerlo anni fa"
Barton capì; Laura si era accorta che Nat ci stava provando con Banner, ma lui aveva capito che in realtà era innamorata di qualcun altro... Solo che lei non lo avrebbe ammesso mai.
Prima di allora.
"E lei è stata furba, Clint. Non se l'è fatto scappare, perché non è stupida come me"
La Romanoff lanciò l'ultima bottiglia vuota contro la parete, infrangendola con violenza; poi scoppiò a piangere.
"E non mi perdonerà mai. Non ho neanche più la sua amicizia"
Occhio di Falco scavalcò il bancone e l'abbracciò; le sollevò il volto con le dita, facendo una leggera pressione sul mento e la donna fu costretta a guardarlo.
Sembrava distrutta; aveva gli occhi lucidi e arrossati, il trucco sbavato; il suo sguardo era sconvolto, impaurito, in agonia.
"Ascoltami, Natasha. Tu sei la persona più forte che abbia mai conosciuto. Sei Natasha Romanoff, per la miseria! E la Natasha che conosco io, quella tipa tosta della Vedova Nera... Lei andrebbe a prendersi ciò che vuole. O quanto meno ci proverebbe. Non è troppo tardi, Nat. Va' da Steve. Vai e digli cosa provi per lui, prima che sia davvero troppo tardi"
La rossa lo guardò per qualche istante, poi fece una smorfia ed esclamò: "L'unico posto dove voglio andare adesso, è il bagno"
E scappò.
Barton sospirò e scosse la testa; decise di farsi un'altra birra.
Non sapeva cosa fare, quella volta. Avrebbe dovuto parlare con il Capitano? Avrebbe dovuto chiedere alla Scarlet Witch di costringerli a chiarirsi? O avrebbe dovuto lasciar perdere?
Si incamminò verso la sua stanza una mezz'oretta dopo, trovando, sulla strada, Natasha, profondamente addormentata sul pavimento, con il capo poggiato contro la porta del bagno.
La riportò nella sua camera: il giorno dopo avrebbero parlato seriamente.
 
BOOM. BOOM. BOOM!
"Romanoff! ROMANOFF! Apri. Questa. Maledetta. Porta."
Qualcuno stava cercando di buttare giù la porta della sua camera... Da un bel po', a quanto le sembrava di capire.
Natasha mugugnò, ma si sforzò di aprire gli occhi; guardò l'orario sulla sveglia: segnava le 10.00.
"Cavolo!"
Non era sorpresa di udire la voce del Capitano che le urlava di darsi una mossa.
In quell'anno aveva lasciato la sua stanza solo per qualche missione, per gli allenamenti e per ubriacarsi; visti i rapporti incrinati - se non completamente spezzati -, con Rogers, allenare gli Avengers era diventata più che altro una tortura per lei.
Si alzò di scatto e un senso di nausea l'assalì, facendola collassare sul letto nuovamente.
"Un attimo!" provò a gridare lei, ma non uscì alcun suono udibile al di là della stanza.
Proprio in quel momento, Steve ruppe la serratura e comparve sull'uscio.
"Oh, ma fai sul serio?!" sbottò la rossa, che avrebbe dovuto spiegare a Stark come quello fosse successo.
"Romanoff! Che cosa ci fai ancora a letto?! E perchè non rispondevi? Mi hai fatto pr... Precipitare qui per portarti di forza agli allenamenti! Abbiamo delle responsabilità se non lo ricordi"
"BEH, E IO SONO UN TANTINO TROPPO UBRIACA ANCHE SOLO PER CAPIRE CHE DIAVOLO STAI DICENDO, ROGERS!!!" sbottò lei, per poi correre nuovamente in bagno.
Il Capitano osservò la scena sbigottito e, per un momento, non poté fare a meno di sentirsi in colpa, di chiedersi se lui fosse il motivo per cui la russa si era ridotta in quello stato.
Li aveva notati, i suoi tentativi di sistemare le cose con lui, ma non glielo aveva lasciato fare.
Si avvicinò alla porta del bagno e la aprì lentamente; Nat era per terra, in lacrime, nell'aria un malsano odore di Vodka e... vomito.
Steve l'aiutò a sciacquarsi il volto, poi la prese in braccio e la rimise a letto.
"Dovresti dormire" mormorò, improvvisamente in tono dolce, prima di allontanarsi.
"Steve..." lo chiamò con un fil di voce, ma lui la sentì ugualmente.
"Resta" sussurrò tra un singhiozzo e l'altro, "ti prego".
Sentire la Vedova Nera supplicarlo lo aveva spiazzato, completamente; vederla in quello stato, lo feriva... ma non era ancora pronto a perdonarla.
"Mi dispiace, non posso"
Disse soltanto, poi se ne andò.
L'alcool residuo nel suo corpo, Natasha lo espulse attraverso le sue amare lacrime per un cuore che non aveva fatto in tempo nemmeno a risorgere, che era già stato ridotto in pezzi.
 
Clint, alla fine, non si era dovuto preoccupare della faccenda.
C'era stata un'emergenza, quindi erano dovuti correre in missione, avrebbe parlato dopo con Natasha.
Le cose non stavano andando benissimo per gli Avengers; erano, come al solito, in minoranza, la Vedova Nera non era completamente in sé - ma aveva insistito per partecipare ugualmente all'azione -, Banner non si era fatto vivo.
E loro erano tutti circondati.
Tuttavia, non esisteva nemico che i Vendicatori non potessero fronteggiare; ci avevano impiegato un po', ma alla fine i loro avversari erano tutti KO.
Quello che accadde, accadde in una frazione di secondo; Barton non ebbe neanche il tempo di fare una mossa per impedirlo.
Un uomo, a terra, puntò la pistola contro il Capitano e sparò.
"NATASHA!" gridò e tutti si voltarono a guardare.
Vide Natasha lanciarsi in quella direzione e fare da scudo a Steve, prendendosi la pallottola al suo posto e collassando a terra.
Barton piantò una freccia nel cranio del bastardo che aveva fatto questo, poi corse da lei.
 
"Natasha"
Rogers la stringeva tra le braccia, lo sguardo perso negli occhi sofferenti della donna che boccheggiava, sussultando e lottando per non addormentarsi.
Aveva delle cose da dire, prima di andarsene.
"Perché?! Perché?! Perché?!" continuava a ripetere Steve, Clint lo aveva sentito; si era subito accovacciato vicino all'amica e aveva cerato di parlarle.
"Clint..." riuscì a sussurrare Natasha, abbozzò persino un sorriso, "di' ai tuoi figli che zia Nat li ama tanto"
"No, NO, NO, Nat non fare così. Nat, glielo dirai tu stessa..."
"Sappiamo entrambi che non potrò farlo. Grazie, Clint. Per essere stato il migliore amico del mondo... E per avermi regalato una seconda opportunità"
Le stampò un bacio sulla fronte.
"Sam" continuò la Vedova, "Bucky..."
"Lo sappiamo. Puoi contarci" dissero all'unisono.
"Sei stato un bravissimo alleato, Falcon"
"Mi dispiace di aver cercato di ucciderti" disse Bucky e Natasha rise, o meglio ci provò, perché la fitta che ne derivò le causò un dolore talmente allucinante che pensò sarebbe morta senza riuscire a dire le parole più importanti, alla persona più importante.
"Va bene così, Bucky" trovò la forza di perdonarlo.
Poi Steve si alzò, stringendola ancora tra le braccia.
"Ti prego" lo supplicò lei, "Ti prego, fammi parlare e basta"
"Puoi parlare mentre ti porto in ospedale, perché non ti lascerò morire, Nat" asserì deciso il Capitano; aveva lo sguardo terrorizzato, stava piangendo.
Iniziò a correre, veloce, come mai aveva fatto prima.
Natasha avrebbe faticato il doppio per farsi sentire, ma ci sarebbe riuscita; aprì la bocca per parlare, ma non uscì alcun suono: si rese conto di non sapere cosa dire, da dove iniziare.
"Perché l'hai fatto, Natasha?" domandò Steve, aumentando, - o almeno così sembrò a lei -, ancora di più la velocità.
"Perché ti amo, Steve. Sei sempre stato tu"
Avvertì qualcosa bagnarle il viso, forse Rogers stava piangendo, ma continuò, non poteva fermarsi, non poteva permetterselo.
"E io ho fatto tante cazzate e mi dispiace. E si, lo so, avrei potuto... avrei dovuto dirtelo, ma non avevo il coraggio di umiliarmi confessando i miei sentimenti per un uomo che non avrebbe mai potuto ricambiarli. Ma non ho più niente da perdere ora. Ti amo, Steve. E credimi, non avrei potuto desiderare... Un... un modo... Migliore... di questo... per... per..."







*Angolo Dell'Autrice*
Ecco, come promesso, il primo capitolo della mia mini-long Romanogers!
So di aver già esplorato questa via in altre storie, - Natasha che si sacrifica per salvare Steve e viceversa -,
ma avendo parecchie idee a riguardo, su come sviluppare gli avvenimenti dopo un possibile gesto simile,
ho dovuto dedicarvi diverse fanfiction. Questo perché non so rinunciare ad un'idea quando mi salta in mente.
Spero che la tematica iniziale non vi abbia annoiato.
Non c'è niente da fare, amo la Clintasha come rapporto di amicizia, o fratello/sorella, credo di averlo già dimostrato in precedenza.
Mi auguro che questo primo capitolo vi piaccia, se mi lasciaste una recensione, anche piccola, mi rendereste molto contenta.
Il secondo capitolo verrà pubblicato tra
due settimane.
A presto,
Bell :)


 
  
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