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Autore: eppy    01/02/2016    6 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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" Dai, Jane! Sbrigati" Sophie incitò l'amica con tono supplichevole
" C'è solo una persona davanti a me nella fila..ce la facciamo" la rassicurò lei sussurrando, e pregando in cuor suo che quella signora dovesse solo ritirare la sua ordinazione, e non guardare incantata i cupcakes per mezzora senza riuscire a decidersi in merito al gusto o all'aspetto, come molto spesso capitava a lei. 
" Se perdiamo questo autobus, ci toccherà aspettare un'ora" le ricordò Sophie, in piedi sulla soglia della pasticceria, metà dentro e metà fuori dal negozio
" Vieni qui, e dimmi quali sono i preferiti di tua madre piuttosto" rispose lei
" Prendili misti, va bene qualunque cosa...e non esagerare con le dosi come al tuo solito" disse, per poi tornare alla sua postazione.
Da lì poteva controllare la strada, e di conseguenza l'eventuale transito del bus sul quale sarebbero dovute salire per raggiungere casa sua.
Sophie aveva invitato Jane a pranzo da lei, e la ragazza non aveva alcuna intenzione di presentarsi a mani vuote, soprattutto perchè quella sarebbe stata la prima volta che incontrava i genitori dell'amica.
Aveva conosciuto Sophie soltanto pochi mesi prima, una settimana dopo l'inizio dei corsi all'università, ma avevano legato in fretta, e si capivano a vicenda come a Jane non era mai capitato con nessuno prima di allora. Forse solo con Annie, ma non poteva mettere la cosa sullo stesso piano: quest'ultima viveva a Londra, e anche se si sentivano spesso su whatsapp e si trattenevano al telefono chiacchierando per ore, da quando aveva conosciuto Sophie, Jane si era resa conto che avere la possibilità di trascorrere effettivamente del tempo insieme a un'amica, era molto meglio che sentirla soltanto grazie alle invenzioni tecnologiche del ventunesimo secolo.
Certo, non ci voleva certo un genio per arrivare a una conclusione del genere...ma il rapporto che Jane aveva instaurato con le ragazze del suo paese d'origine non era minimamente paragonabile all'amicizia che la legava a Sophie in particolare, ma anche a Elisabeth (per tutti Lizzie), Rose e persino Federica (l'taliana del loro gruppo), e prima di conoscere loro, Jane aveva trovato in Annie un'ottima alternativa alle deboli e in certi casi false amicizie della sua infanzia.
 Aveva conosciuto Sophie, Lizzie, Rose e Fede all'università, e si trovava bene con tutte loro, però c'era qualcosa che si dall'inizio l'aveva avvicinata molto a Sophie. Avevano cominciato leggendo insieme i libri assegnategli dai professori, in biblioteca o sulle panchine di fronte la facoltà, così, per farsi compagnia prima dell'inizio delle lezioni o durante una classica ora buca; poi avevano studiato insieme per un test, e per quello dopo, e ancora prima che entrambe potessero rendersene conto, erano passate dall'essere compagne di corso all'essere amiche.
" Fatto!" soddisfatta, e con un pacco tra le mani, Jane raggiunse l'amica che la stava aspettando fuori dalla pasticceria
" Tra quanto passa  l'autobus?" si informò subito dopo
" Due minuti...ma la fermata è dall'altra parte della strada, dobbiamo correre!" riflettè l'amica
" Correre Soph?" domandò lei, con aria scettica
" Ok, forse non proprio correre" si corresse l'altra, rendendosi conto che se avessero corso i cupcakes appena acquistati avrebbero fatto una brutta fine
" Camminare a passo svelto, ce la possiamo fare" decretò Jane, prendendo la situazione in mano e mettendo in pratica ciò che aveva appena proposto
" Ma non potevi comprare qualcosa di meno delicato di una scatola di capcakes?" la domanda le sorse spontanea
" Cosa? Una bottiglia di vino?" ribattè Jane, al che Sophie farve riflettere sulla proposta
" Sai..poteva essere un'idea! Al massimo sarebbe diventato spumante a furia di essere agitato, ma anche in quel caso, non sarebbe stato un problema: avremmo pututo conservarlo fino a Capodanno" 
Jane scoppiò a ridere " Certo Soph...tua madre considerebbe normale una che a marzo le porta un vino/ pseudo spumante da utillizare praticamente dieci mesi dopo"
" Ok..hai ragione tu come al solito" ammise a quel punto Sophie
" Oddio..ma è quello il nostro autobus?" e in quel momento si guardarono entrambe in preda al panico, e presero a correre...al diavolo i cupcakes! L'aria era ancora molto fredda, la mezza era passata da un pezzo, e loro due non avevano alcuna intenzione di aspettare un'altra ora in quelle condizioni.
Per un attimo Jane dimenticò la fragilità di ciò che stava trasportando, e nella fretta di raggiungere l'autobus, ne combinò addirittura una peggiore.
Si scontrò corpo a corpo con qualcuno.
Sophie, che aveva raggiunto il mezzo prima dell'amica grazie a una corsa che l'aveva letteralmente sfiancata, fece segno all'autista di aspettare un minuto.
Intanto, pochi metri più indietro, la scatola dei dolcetti si era aperta e giaceva a terra, ma ciò che Jane temeva di più era che parte della panna montata dei capcakes fosse finita addosso allo sconosciuto, o alla sconosciuta..non aveva il coraggio di guardare con chi si fosse scontrata. Si sentiva un'emerita stupida.
" Jane Collins?" si sentì chiamare, e in quell'esatto istante fu colpita da un dejavù.
Sophie, che aveva preso il posto ad entrambe all'interno dell'autobus, si stava sbracciando nella sua direzione, accortasi del disastro.
Ma Jane aveva in testa quella voce e basta, era certa di conoscerla, e in cuor suo sapeva anche a chi appartenesse...solo, le pareva impossibile.
" Christopher Leeds?" domandò, alzando timidamente lo sguardo per puntarlo in quegli occhi verdi che le avevano regalato un Capodanno fuori dal comune.
" Jane" ripetè lui, ormai erano faccia a faccia
" Chris" e non potè fare a meno di concedersi un sorriso, prima di realizzare quanto grossa l'avesse combinata.
" Scusami, mi dispiace un sacco" disse, rossa d'imbarazzo. Gli aveva praticamente buttato addosso i dolci macchiandogli tutto il giubotto
" Non ti preoccupare...lo porterò in lavanderia" la rassicurò lui, gli occhi verdi ancora puntati nei suoi
" Davvero, perdonami. E' che andavo di fretta per non perdere-" e si bloccò di colpo, realizzando "l'autobus" aggiunse sconsolata
" Quale autobus?" domandò lui, per niente irritato dall'accaduto, solo piacevolemente sorpreso di averla rivista
" Quello che è appena partito" già, l'aveva definitivamente perso
" Oddio..Sophie!" esclamò a quel punto, portandosi una mano sulla fronte in un gesto al contempo incredulo e disperato
" E i capcakes! Il pranzo! Sua madre!" sì, diceva cose apprentemente sconnesse tra loro, seguendo un filo logico tutto suo che Chris faticava a interpretare
" Ei, ei, Jane...aspetta un secondo!" e così dicendo, le afferrò gentilmente un braccio, costringendola a focalizzare la propria attenzione su di lui.
Quanto era bello! Esattamente come la sera di San Silvestro...indossava addirittura lo stesso giubbino, quello al quale lei si era automaticamente aggrappata quando Chris l'aveva baciata a mezzanotte in punto.
Scosse la stessa per scacciare quel pensiero..non era assolutamente quello il momento di pensarci, e poi era chiaro che si era trattato di un episodio isolato, sicuramente condizionato dal contesto particolare in cui si trovavano. Insomma, si rendeva perfettamente conto da sola del fatto che non fosse stato Capodanno, se non ci fosse stato mezzo metro di neve a impedire il decollo del loro aereo, loro due non avrebbero trascorso il pomeriggio e la serata insieme, non avrebbero chiacchierato così tanto, e sicuro come il fatto che avesse appena combinato un disastro, non si sarebbero baciati.
" Non ci sto capendo nulla" e in quel modo, con quel maledetto e dolcissimo sorriso che le regalò, Chris la riportò al presente
" Devi aver pensato che sono una pazza" esclamò lei, di nuovo terribilmente imbarazzata
" No..no! " la smentì subito lui, passandosi distrattamente una mano tra i capelli ricci e scompigliati
" Invece sì" e nonostante tutto, Jane sorrise
" No, non è questo" ritentò lui, senza però riuscire a nascondere un'espressione piuttosto divertita che diceva il contrario
" Dai Chris ammettilo" lo spronò lei, parlandogli come si trattasse di un vecchio amico, e non del più bell'esemplare di maschio che avesse mai avuto la fortuna di incontare, e sottolineamo, nel caso qualcuno non avesse ancora capito, baciare. Grazie a una sventurata occasione, va bene, ma quelle labbre avevano lambito le sue per qualche istante, ed era stato bello.
Accidenti, ma a che diavolo stava pensando?! 
Jonas. Lei doveva pensare soltanto al suo Jonas.
" Ok, va bene...per un attimo l'ho pensato, ma sono più che sicuro che hai delle ragioni validissime per sclerare così" ammise, beccandosi un'occhiataccia dalla ragazza
" Addirittura sclerata?" domandò Jane, alzando un sopracciglio
" Moltissimo..non ho mai visto niente di simile. Sei praticamente da manicomio" stette al gioco lui
" Forza, andiamo, ti ci accompagno proprio ora...sei un pericolo pubblico, non puoi assoluatamente camminare per strada come se niente fosse. Dovrebbero esserci i manifesti in questa città: attenzione, Jane Collins è libera di circolare come qualcunque altro essere umano sano di mente. Non lasciate uscire i vostri bambini da soli, potrebbero ritirarsi a casa ricoperti di panna montata"
" Ma quanto sei scemo!" Jane respirava a fatica a causa delle troppe risate...aveva completamente dimenticato quanto fosse divertente Chris.
Lui sorrise calorosamente, nonostante fosse stato appena chiamato 'scemo'...almeno era riuscito a farla ridere, e il suono della sua risata era goioso, coinvolgente.
" Allora" e la prese per le spalle
Jane fu di nuovo costretta a guardarlo negli occhi, e fingere di non avvertire uno strano calore nei punti dove le mani di lui entravano in contatto con i suoi indumenti....ma che diavolo le prendeva? Doveva darsi una calmata! Era semplicemente Chris, il ragazzo conosciuto per puro caso all'aeroporto, e che si era autoconvinta di non rivedere mai più, dimenticando di conseguenza ciò che avevano vissuto insieme in quelle ore.
Fino a pochi minuti prima, lei era convinta di aver archiviato quell'episodio il giorno successivo a quello in cui era accaduto, e le era capitato molto raramente di soffermarsi a pensare a lui...praticamente soltanto quando veniva tirata in ballo l'esperienza di quella sera. Quando Sophie e il resto delle ragazze la prendevano in giro chiamandola 'sfigata' per come aveva trascorso la notte di Capodanno, per poi rendersi conto che da sole che tutto sommato era stata quasi una fortuna che su Belfast si fosse abbattuta una tempesta  di neve di proporzioni bibliche...alla fine Jane aveva rimediato un dolce bacio da quello che lei stessa aveva sempre descritto come un figo pazzesco.
Lo stesso ragazzo che in quel momento la guardava fisso negli occhi.
" Si può sapere a cosa pensi? " si incuriosì il suddetto, notando quanto la ragazza fosse distratta da altri pensieri
" Nulla" replicò molto velocemente lei, terrorizzata dall'idea che Chris potesse intuire anche solo una minima percentuale delle sue sensazioni
" Ok, allora...hai detto quattro cose: Sophie, cupcakes, pranzo e madre" decretò, e Jane aspettò che dicesse altro
" Devi darmi qualche altro indizio...non riesco proprio a collegare le cose" disse lui divertito, curvando subito dopo le labbra in un altro caloroso sorriso
" La madre di Sophie, la mia migliore amica, mi ha invitato a pranzo da loro"
" Vai avanti" la incitò lui, fingendosi alquanto pensieroso
" Non volevo presentarmi a mani vuote, quindi siamo andate a comprare dei cupcakes" proseguì Jane, divertita dall'atteggiamento del ragazzo
" Ma la smetti di fare lo scemo?" e suo malgrado, Jane gli sorrise
" Continua" e con quel dito che picchiettava sulle labbra, Chris rischiò di farle perdere di nuovo il filo del discorso.
"  Abbiamo perso tempo in pastecceria, e quando siamo uscite ci siamo messe a correre per non perdere l'autobus...solo che io sono talmente imbranata che nella fretta non mi sono accorta di te, ti sono finita addosso con tutti i cupcakes..e niente, ho perso l'autobus, perdendo di conseguenza anche Sophie" finì di spiegare
" Quindi se io ora ti accompagnassi dalla tua amica sarebbe tutto risolto, giusto?" si informò lui, capendoci finalmente qualcosa
" Beh..tutto ad eccezione del tuo giubotto! Mi dispiace Chris" ...davvero: come era riuscita a mettersi in quel casino? Con lui, poi!
" Lascia perdere per un attimo questo giubotto...e vieni con me, ti accompagno da Sophie" si offrì, le sue labbra curvate in un sorriso sincero, i suoi occhi ancora fissi in quelli di Jane
" No, non c'è bisogno. Non voglio farti perdere altro tempo...tra" alzò il braccio per guardare l'ora sull'orologio al suo polso "tra quaranta minuti dovrebbe passare un altro autobus" spiegò
" Ma non ho nessun impegno improrogabile..posso accompagnarti io, davvero" ritentò lui
" Ti ho già incasinato abbastanza oggi...non ti preoccupare" ok, a onor del vero, protestò piuttosto debolmente, di colpo dispiaciuta di fronte alla prospettiva di doversi separare da lui
" Appunto! Sai quanti casini ancora protesti combinare in questi quaranta minuti? Non abbiamo appena stabilito che sei un pericolo pubblico?" la prese in giro, sfruttando palesemente la situazione a suo favore
Jane non potè fare a meno di ridere di nuovo. 
Dio, non aveva mai riso così tanto come in quel lasso di tempo piuttosto limitato, quale quello che aveva trascorso con Chris.
Era bello da mettere in imbrazzo persino Brad Pitt, gentile e divertente...doveva trovarglielo qualche difetto! E fu questo il motivo che la spinse ad accettare quel passaggio, o almeno così si disse.
Ok, sapeva che avesse tutte quelle qualità anche prima di rivederlo, ma il punto era proprio quello: non pensava di rivederlo, perciò aveva resettato la sua mente in modo tale da dimenticare qualsiasi cosa potesse in qualche modo riportarla a quella serata di qualche mese prima.
Prese posto in macchina sul sedile del passeggero e si mise la cintura, pronta a partire, ma poi si accorse che Chris la stava guardando, e si voltò nella sua direzione.
" Che c'è?" domandò confusa
" Pensavo che sei una delle poche ragazze che indossa ancora un orologio" disse lui, come si trattasse di una riflessione profonda.
E Jane si lasciò andare per l'ennesima volta a una risata spensierata, poi scosse la testa divertita, guardandolo con la coda dell'occhio e scoprendo che anche lui rideva.
In quel momento capì che durante quel breve tragitto, avrebbe fatto meglio a trovare quanti più difetti possibili in lui... altrimenti  rischiava grosso!




BUONSALVEEEEE!!!
Innanzi tutto, vi voglio dare il benvenuto nel mondo di Jane, Chris, Sophie, Jonas e tanti altri :)
Questo è il primo vero e proprio capitolo di questa storia, e spero con tutto il cuore che vi abbia incuriosito. Ovviamente non abbiamo avuto modo di capire se dove si trovano i protagonisti, nè come Chris sia finito proprio in quel luogo, e per quale motivo..ma rimedierò con il prossimo capitolo, promesso :)
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, perciò non siate timidi, e scrivetemi tutto quello che volete <3
Non ho ancora deciso se aggiornare una volta alla settimana o ogni due settimane...probabilmente però propenderò per quest'ultima alternativa. Tra poco inzieranno i corsi, e di nuovo non avrò molto tempo libero, quindi vorrei evitare di accavallarmi o farvi aspettare troppo.
Un bacione, e al prossimo capitolooooooooo<3<3<3

Ps. Recensite, recensite, recensiteeee!!! ;)















  
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