Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: much_ado_about_nothing    01/02/2016    0 recensioni
Un'archeologa italiana che lavora in Turchia.
Una star hollywoodiana.
Due mondi troppo lontani per incontrarsi?
~~~~~~~
Lei era pentita di aver accettato quel lavoro ancora prima di iniziare.
Lui lo considerava una perdita di tempo.
Non immaginavano che quelle due settimane avrebbero cambiato le loro vite.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oggi riprendo a pubblicare dopo alcuni mesi di assenza, quindi colgo l'occasione per ringraziare chi ha seguito questa mia storia dall'inizio, ma anche chi si è aggiunto in questi mesi, (il contatore delle visite ha continuato incredibilmente a crescere!), siete in tanti a leggere, anche se silenziosi.
Ringrazio chi ha lasciato un commento, chi mi ha scritto e chi legge solamente.



Quando la sveglia suona, io sono già in piedi da più di un'ora.
Ho fatto una doccia, mi sono vestita... e poi ricambiata almeno un paio di volte.
Come ci si veste per lavorare su un set hollywoodiano?
Alla fine ho optato per il mio normale "abbigliamento da scavo": pantaloni comodi di tela, T-shirt e scarponcini. In fondo non farò niente di molto diverso da ciò che faccio di solito.
Mentre mi pettino e raccolgo i capelli nella solita coda, sento dei rumori provenire dalla stanza accanto.
Anche il mio vicino è mattiniero. Probabilmente un turista che ha fatto tappa qui per la notte ed ora è ansioso di proseguire per la Cappadocia.
Mi fa uno strano effetto pensare che non ci sia Robert al di là del muro: in queste due settimane, mi ero abituata al fatto di saperlo nella stanza accanto alla mia.
Ieri sera, di ritorno da Istambul, mi ha accompagnato qui da Flore, poi ha proseguito per l'hotel dove alloggia il resto della troupe.
Avrei dovuto anch'io stare lì, ma non ho nemmeno preso in considerazione la cosa: sarebbe come se al mio ritorno a casa andassi a stare in un albergo. Assurdo.
Oltre al fatto che la pensione di Flore è a due passi dagli scavi, e quindi dal set.
La porta della stanza accanto si chiude: il mio vicino è già pronto a partire. Gli auguro mentalmente buon viaggio, mentre un po' lo invidio: la Cappadocia è un posto fatato, potessi andare con lui... 
Un viaggio con uno sconosciuto mi spaventa meno di questo primo giorno sul set.
Prendo la borsa e scendo anch'io a fare colazione.
Non ho voglia di mangiare da sola, così entro direttamente in cucina, dove so di trovare Flore.
Quando sono qui per gli scavi facciamo spesso colazione insieme, è quasi un'abitudine e anche una scusa per chiacchierare un po'.
Oggi poi, sento di aver proprio bisogno del potere tranquillizzante della mia amica.
Quando mi affaccio sulla porta però, Flore e Tarik si girano a guardarmi come fossero sorpresi di vedermi. Scuoto la testa scacciando questa assurda senzazione: il nervosismo mi sta facendo brutti scherzi.
-Buongiorno a tutti! Posso fare colazione con voi?-
Tarik apre bocca per dire qualcosa, ma Flore lo zittisce con una occhiata, mentre si alza per raggiungermi sulla porta.
-Bien sûr!- dice prendendomi sottobraccio, -Prima però vorrei mostrarti una cosa.-
Che sta succedendo? I miei due amici si comportano in modo strano anche per loro, che non sono certo persone convenzionali.
-Non posso far colazione, prima?- tento.
-No, prima devi vedere questa cosa.- ribatte trascinandomi fuori dalla cucina.
Si ferma appena varcata la soglia della sala ristorante e mi guarda sorridendo.
Guardo la sala, poi guardo lei...
Ok, ora forse dovrei cominciare a preoccuparmi! È tutto tale e quale a una settimana fa ma la mia amica si comporta come se ci fosse qualcosa che non posso fare a meno di non notare.
Forse la cosa migliore e assecondarla...
-Hai cambiato le tende? Forse il colore delle tovaglie?- azzardo.
Flore alza gli occhi al cielo, come ad invocare l'aiuto divino di fronte a tanta ottusità, poi mi indica il tavolo vicino alla finestra che dà sul giardino.
È occupato da qualcuno che riconosco subito, anche se è di spalle.
-È arrivato ieri sera, dopo che tu eri già salita in camera.- mi sta dicendo Flore -Mi ha chiesto se avevo una stanza libera, gli ho ridato quella accanto alla tua.-
Ecco chi era il mio vicino. Altro che turista!
Se cercavo un modo per farmi passare la tensione da nuovo lavoro, non potevo chiedere di meglio!
-Che ci fai qui?- lo aggredisco.
Si gira a guardarmi sorridendo come niente fosse:-Faccio colazione.-
-Mi prendi in giro? Hai capito benissimo cosa volevo dire.- sibilo.
Mi guarda confuso. Che attore! Mi chiedo perché non gli abbiano ancora dato un Oscar!
Idiota, possibile che non si renda conto di cosa ha combinato? 
-Idiota.- stavolta non lo penso soltanto, ma lo scandisco chiaramente, anche se a mezza voce, mentre mi giro per uscire dalla sala senza far neanche colazione. Mi è passato l'appetito. Ora non sono più nervosa, sono furibonda!
Oltrepasso Flore che mi guarda stupefatta, e come una furia esco dall'albergo. Ma davvero nessuno si rende conto in che razza di situazione mi ha messo, venendo a stare qui?
-Barbara, aspetta...-
"Dai aspettalo!" 
"Zitta, stupida vocina ! Non ti impicciare."
Giro l'angolo e imbocco la strada che porta agli scavi.
Lui cerca di afferrarmi per una mano:-Accidenti, ti vuoi fermare?- ma mi divincolo e continuo a camminare verso il set, ignorandolo.
Poi cambio idea e svolto a sinistra nel vicolo che torna verso il retro dell'albergo: ci mancherebbe solo che dessimo spettacolo davanti a tutta la troupe! 
Come se non bastassero i pettegolezzi che fioriranno quando si saprà che alloggiamo nello stesso albergo! 
Mi supera, poi mi si ferma davanti, sbarrandomi la strada.
-Fammi passare, Robert.- sibilo. Sono arrabbiata con lui, ma anche con me stessa: l'altro ieri, in giro per Istambul, mi sono lasciata andare, troppo. E il bacio con cui gli ho augurato la buona notte? Ma che mi era preso? Chissà lui ora cosa si è messo in testa... Ben mi sta! Questa è la conseguenza delle mie sciagurate azioni.
-Mi dici che ti succede?- insiste senza spostarsi di un millimetro. Non è minimamente impressionato dalla mia furia.
-E tu, mi spieghi perché non sei rimasto nel tuo bell'hotel a 5 stelle?- lo incalzo puntandogli l'indice sul petto.
"Però, che pettorali..." 
"La smetti di scocciare maledetta vocina?" 
-Qual'è il problema?- la sua calma mi fa infuriare ancora di più.
-Il problema sei tu. Qui. Nel. Mio. Stesso. Albergo.- scandisco -Mi dici cosa ti sei messo in testa?-
"Beh, mi sembra chiaro, vuole stare con te."
"Dannata vocina, vuoi stare zitta?"
-Se credi che sia qui per te, ti sbagli...-
"Com'è che adesso non parli vocina disgraziata?"
-C'è stato un malinteso con le prenotazioni: qualcuno della produzione ha annullato per sbaglio la camera di Noomi, così le ho offerto la mia.-
"Si, perché è normale che si dimentichino della coprotagonista. Si è mai sentita una giustificazione più assurda? Non gli crederai mica!"
-Quello che credo io non conta.- ma sto rispondendo a lui o alla dannata vocina? -Conta quello che penseranno gli altri. Abbiamo passato due settimane insieme, soli, ora tu lasci il tuo bell'hotel di lusso per venire a stare in un semplice albergo a conduzione familiare, dove, guarda caso, alloggio anch'io. Quali conclusioni credi che ne trarranno? Potevi andare in un altro albergo... Non è che qui ne manchino...-
-Era tardi, venire qui da Flore mi è sembrata la soluzione più logica. E poi mi piace qui.-
-Ma non pensi a tua moglie?-
-Scusa, ma che c'entra Susan in tutto questo? Sai che stiamo divorziando.-
-Appunto, non credi che chiacchiere del genere, anche se false, potrebbero influire sulla causa?-
"Santo cielo, adesso ti ci metti anche tu con le assurdità." 
"Ok, forse mi sto un po' arrampicando sugli specchi, ma ha una causa di divorzio in corso, quindi il ragionamento fila."
"Si, certo, come no. E poi... nominare la sua ex! Quando è qui per te. Ma che ti dice il cervello?"
"Devo ricordare che ha appena detto che NON è qui per me?"
"E ci hai creduto? Ma dai!"
-Susan ha già firmato i documenti, io lo farò appena tornerò negli Stati Uniti. Non ha nessun interesse a tirare le cose per le lunghe, visto che lei e il suo compagno stanno già organizzando il matrimonio.-
-Oh... non lo sapevo.- tutta la mia animosità si affloscia all'istante.
-Capita anche agli attori sexy e famosi di essere sostituiti con qualcun'altro.- tenta di scherzare, ma la sua bocca prende una piega amara.
-È stata lei a...?- mi interrompo imbarazzata. - Scusa, credevo che...- 
-Che fossi stato io a lasciarla?- conclude per me, -Beh, ti sbagliavi.- aggiunge in tono brusco. -Comunque, se il fatto che io stia qui ti mette a disagio, oggi cercherò una stanza in un altro posto. Credevo non ti importasse di ciò che pensa la gente... a quanto pare mi sbagliavo anch'io.-
Detto questo, si gira e se ne va.
Brava! Un hurrà per me! 
Ho ottenuto quello che volevo.
Allora perché mi sento uno schifo?
"L'hai deluso."
"Oh, vuoi stare zitta, accidenti!"
Lo guardo allontanarsi da me e poi sparire dietro l'angolo.
Ho fatto un gran casino. E per cosa, poi? Per paura di qualche stupido pettegolezzo? Ma davvero tengo più al giudizio di qualche pettegolo che alla sua amicizia? 
...e poi quella luce ferita negli occhi quando ho nominato il suo divorzio... accidenti a me!
 Ero nervosa e ho reagito in modo esagerato. Io voglio che continuiamo ad essere amici.
In fondo chi se ne frega di cosa pensano gli altri!
   
 
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