In questa sala gremita di persone, individui senza volto.
Bianchi visi senza connotati.
Indossano completi scuri, che fanno risaltare il pallore cadaverico.
Distinguo il loro sesso solo dal differente taglio di stoffa delle vesti che indossano.
Dove sei?
Mi sento circondata.
Dove sei?
Cammino cercandoti tra questa folla ma non ci riesco.
Essi mi ostacolano, mi bloccano.
Dove sei?
Sto soffocando.
Sento le loro mani su di me, gelide come il ghiaccio.
Invoco il tuo nome con l'ultimo respiro rimasto.
E all'improvviso appari.
Le mie preghiere sono state accolte allora.
Ti fai strada fra questa gente.
Il tuo volto pallido sembra quasi emanare una luce eterea che rischiara un poco l'oscurità presente nella stanza.
La tua veste sfiora il freddo marmo del pavimento.
Il mantello nero, tuo fedele compagno, ondeggia dietro di te in un movimento quasi ipnotico.
Fiero.
Al tuo passaggio questi "esseri" si ritraggono,
sembra quasi che si inchinino al tuo cospetto.
Ti lasciano andare, sparendo dalla nostra vista.
Lasciandomi sola con te.
I tuoi occhi sono fissi su di me, sembra che vogliano trapassarmi da parte a parte.
Due opali d'ebano che ardono come braci.
Provo a parlarti ma nessun suono esce dalla mia bocca.
Solo rantolii, e mi sento mancare.
Il mio corpo cedere, infrangersi al suolo
rompersi come se fosse fatto di cristallo.
Sento le tue braccia stringermi.
Sorreggi il mio corpo e non accenni a mollarlo
come se fosse l'oggetto più prezioso dell'intero cosmo.
Il tuo mantello mi avvolge, ulteriore carezza su di me.
Sembra così banale ma questo pezzo di stoffa sembra più forte di uno scudo. Un'armatura che mi protegge.
Il tuo odore, misto di erbe e pozioni, punge e solletica piacevolmente le mie narici.
Aspra amarezza, odore della mia Amortentia.
Ma almeno parlami, la tua voce di velluto terribilmente mi manca.
Ho freddo Severus.
Il mio abito di seta è troppo sottile, non mi riscalda,
e mi aggrappo forte a te.
Se tutto questo è un sogno non svegliarmi,
voglio che tu continui a cullarmi per l'eternità.
La luce sembra svanire.
Cosa succede?
Sento che mi stai lasciando.
Perché non parli!
Ed ora comprendo il perché. Sei morto.
Non avevo capito. Adesso so.
Ironico vero? L'insopportabile So-Tutto-Io che non capisce qualcosa.
Ecco perché tutti si ritirano davanti alla tua figura.
Sei morto.
Sei diventato il re degli Inferi
Ade
Fai di me la tua Persefone
perché senza te sono nulla,
senza di te sono il niente.
Una morta che percorre le strade tracciate dai vivi.
Ti prego fai di me la tua regina.
Semplicemente rimani a fissarmi. Immobile.
L'odore nella stanza diventa più forte, muta.
Il tanfo della morte impregna ogni cosa.
E io torno alla realtà,
agli orrori della guerra, passati ma non cancellati.
Nessun vestito di seta, ma la divisa.
Nessun corpo che mi stringe, solo il vuoto che mi avvolge.
Dimenticata nell'aula di Pozioni
abbandonata.
Con le lacrime del mio dolore a farmi compagnia.
Mi hai fatto credere ad un sogno.
Invece è un incubo.
Invece è realtà.