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Autore: Manu75    02/02/2016    2 recensioni
"Il viso era affascinante, con il prominente naso adunco che lo dominava. Ma erano gli occhi quelli che attiravano maggiormente l’attenzione, erano azzurri e brillanti, limpidi come ruscelli di montagna. Bastava incrociare quello sguardo una volta, per comprendere quanto Albus Silente fosse intelligente, arguto, abile. Quanto fosse straordinario.
Di sicuro era bastata una volta a Minerva Mc Granitt"
Minerva è la studentessa più brillante della Scuola, è una ragazza acuta ed intelligente, con la testa sulle spalle ma, Minerva è anche una ragazza di diciotto anni con un animo delicato e un cuore pieno d'amore.
Albus Silente è il Vice Preside di Hogwarts, è un insegnante ed è uno dei maghi più potenti mai esistiti. Un uomo del genere, quale donna potrà mai amare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Scrissi questa storia dieci anni fa, senza grosse pretese e senza avere molto tempo per dedicarmici con la dovuta attenzione. Nonostante gli errori di battitura, di forma etc, dovuti alla fretta e alla mancanza di un'accurata rilettura, questa fan fiction resta, tra quelle che ho scritto, la più amata e quella che mi ha dato le maggiori soddisfazioni.

Le mie lettrici di allora mi perdonarono certi errori e amarono moltissimo questa storia romantica e scritta con il cuore. A distanza di tanti anni, dopo aver rifatto l'accesso al mio account, ho trovato una recensione molto recente che mi ha convinta a rimettere mano a questa ff, senza alterarla minimamente, ma solo correggendo, qua e la, ciò che non va. Lo faccio per correttezza e per porre fine ad un mio cruccio. Se qualcuno vorrà leggerla ne sarò felice ^_^

 


'Come un diamante'

PARTE PRIMA

Marzo.

La luce pallida del mattino filtrava nei corridoi imponenti di Hogwarts.
Un uomo corpulento e dall’aria piuttosto irascibile percorreva quei corridoi a testa bassa, mugugnando in tono lamentoso e furente, insieme, qualcosa di incomprensibile. Urtò una ragazza che avanzava nella direzione opposta e, senza neppure sollevare lo sguardo, borbottò qualche parola di scusa e proseguì la sua marcia verso l’uscita del Castello.
La ragazza si massaggiò la spalla destra, lanciando uno sguardo accigliato a quell’uomo così maleducato e poi, dopo aver fatto ondeggiare la lunga treccia di capelli scuri sulla schiena con aria irritata, riprese il suo cammino.
- Evy!Hei, Evy!- una voce, seguita dall’allegro scalpiccio di passi, bloccò nuovamente la ragazza dalla lunga treccia bruna.
Un attimo dopo, un’altra ragazza le si precipitò addosso, abbracciandola e facendola vacillare, ridendo e ansimando insieme.
- Evy! Eccoti finalmente !E’ una vita che ti cerco!-
- Se tu non passassi metà del tuo tempo a chiacchierare in ogni angolo della Scuola non dovresti passare l’altra metà a cercarmi , Charlotte!- le rispose, con voce quieta, la ragazza; ma il suo era un rimprovero bonario e affettuoso. E lo sapevano entrambe.
Erano due ragazze graziose ma che, ad una prima occhiata, apparivano molto comuni: Charlotte aveva dei begli occhi azzurri, ma il viso era cosparso di lentiggini e si poteva definire tutt’al più simpatico. Una massa di ricci biondo scuro completavano quell’aria sbarazzina, che comunicava energia e vitalità.
- E poi, si può sapere quando la smetterai di chiamarmi Evy?!E’ una cosa assurda!-
- Sono sette anni che me lo chiedi Evy e, da sette anni, io ti do sempre la stessa identica risposta!- e, schiarendosi la voce in maniera teatrale, Charlotte fece un passo indietro e assunse un' aria didattica.
- L’unico diminutivo per il tuo nome, che avesse un nesso logico e fosse plausibile, era Minnie e, francamente, ti si addice come un tutù rosa si addice al Professor Slughorn!Tuttavia il tuo nome completo, Minerva, è veramente troppo lungo e serioso, ragion per cui io ti chiamo Evy!-
Minerva alzò gli occhi al cielo, ma il pensiero del Professor Slughorn avvolto da un attillato tutù rosa ebbe il sopravvento e scoppiò a ridere di gusto.
Il riso si addiceva al volto magro e asciutto di Minerva, perché la illuminava e la faceva parere la ragazza giovane che era. Di solito la sua aria quieta e severa ed i suoi modi rigidi la invecchiavano un po’. Il suo volto aveva dei lineamenti molto fini, con un bel naso diritto e occhi grandi, scuri e vellutati, ombreggiati da lunghe ciglia scure. La bocca era troppo sottile e dalla linea severa, però, e i capelli, sempre raccolti in una strettissima treccia, non aiutavano ad addolcire l’insieme di quel viso interessante ma non bello.
Ripresero a camminare, chiacchierando.
- Uh!Lo sai chi era quel tizio?- sbottò ad un certo punto Charlotte – Ma si, quello che ti ha quasi travolta poco fa, Evy!- proseguì, in risposta allo sguardo interrogativo dell’amica – Era il segretario del Ministro della Magia! Si, si, ne sono sicura, ho le mie fonti io!Non sbuffare Minerva e non guardarmi con quegli occhi!Comunque, sai per quale motivo era venuto qui?- fece una pausa d’effetto -Per proporre nuovamente al Professor Silente un incarico importante al Ministero!-
Minerva continuò a marciare lungo il corridoio con il volto leggermente incupito.
Charlotte le lanciò un’occhiata maliziosa.
- Ma, ovviamente, il Professor Silente ha rifiutato!- improvvisamente scoppiò a ridere – Mi hanno detto che mentre quel tipo, quel Segretario, gli portava l’ambasciata del Ministro, il Professore continuava a trasfigurare il proprio braccio in un bastone di ulivo dall’aria molto dura e pesante, dicendo che stava preparando la sua prossima lezione! Credo che quel poveraccio abbia temuto di vederselo piombare in testa! E’ matto il Professor Silente!- e lanciò nuovamente un’occhiata a Minerva, la quale continuava a marciare con un’espressione sempre più buia sul volto.
- Dovresti mostrare più rispetto per il Professor Silente, Charlotte. Non è affatto...matto!- le narici le si dilatarono un istante - è solo...-
- Un genio…- finì per lei la sua amica, con l’aria di chi si è sentita ripetere qualcosa all’infinito.
Minerva si girò verso di lei e, vedendone l’espressione divertita sul volto, arrossì leggermente.
- Oh, Evy! Sei proprio cotta! - Charlotte scosse la testa, sconsolata.
- Charlotte!Non dirlo nemmeno per scherzo. Io l’ammiro perché è un mago geniale, davvero. Un ottimo insegnante. Per cortesia, non farti sentire mentre dici certe sciocchezze. Rammenta che lui è un Professore- la redarguì Minerva.
- Si, ma è, per prima cosa, un uomo- sospirò Charlotte – E piuttosto affascinante anche! In un suo modo tutto particolare!- lanciò ancora uno sguardo a Minerva, che camminava impettita con le sopracciglia corrugate.
- Povero Pete…- sussurrò la ragazza, desolata.
- Come dici, Charlotte?- le chiese Minerva di rimando.
- Nulla. Dicevo che se non ci sbrighiamo faremo attendere il Professor Silente!- ed entrambe accelerarono il passo fino all’Aula di Trasfigurazione.
Arrivarono appena in tempo. Non appena presero posto, infatti, il Professor Silente in persona fece il suo ingresso.
Ogni sua apparizione aveva dell’incredibile in quanto il suo aspetto, già fuori dal comune, era reso straordinario dal suo abbigliamento, sempre incredibilmente appariscente. Tutti sapevano che Albus Silente era un eccentrico. Non si poteva non notarlo, anche in mezzo ad una folla.
Era alto, magro e camminava sempre con un passo elastico e deciso, con un’aria energica e dinamica.
Aveva dei lunghi capelli che scendevano oltre le spalle, di un caldo color castano che andava spruzzandosi d’argento ogni giorno di più, così come anche la lunga barba.
Il viso era affascinante, con il prominente naso adunco che lo dominava. Ma erano gli occhi quelli che attiravano maggiormente l’attenzione: erano azzurri e brillanti, limpidi come ruscelli di montagna. Bastava incrociare quello sguardo una volta per comprendere quanto Albus Silente fosse intelligente, arguto, abile. Quanto fosse straordinario.
Di sicuro era bastata una volta a Minerva Mc Granitt.
Avvertì una leggera stretta alla bocca dello stomaco quando il Professore fece il suo ingresso, come sempre le accadeva, ma nascose alla perfezione il proprio turbamento.
Minerva era una ragazza pratica e con la testa sulle spalle. Di certo non incline a facili romanticismi. Lei lo ammirava, tutto qui.
Tuttavia non perse un singolo movimento, una sola espressione, di Albus Silente.
Li catturò e li ripose nel proprio cuore. Presto avrebbe conseguito i suoi M.A.G.O e non l’avrebbe rivisto mai più. Quelle ultime lezioni sarebbero divenute il suo tesoro, da conservare per sempre. Lo aveva deciso così come un Generale decide la propria strategia per la battaglia finale.
Travolta dalla malinconia che le dava quel pensiero, rimase lì, in mezzo agli altri studenti con l’aria impettita e severa di sempre, accanto a Charlotte, come sempre aveva fatto in quei sette anni trascorsi ad Hogwarts.
- Bene, oggi affronteremo il complicato tema della trasfigurazione di una singola parte del corpo umano in un oggetto inanimato. Procedimento molto delicato, specialmente per quello che riguarda il processo inverso- disse il Professore, con la sua voce chiara e cordiale che sapeva mantenere il silenzio in classe senza sforzo alcuno - Ritrasformare la parte trasfigurata senza perderne la vitalità e le funzionalità, infatti, comporta davvero notevoli difficoltà. Vi prego di osservare.-
E, con un’espressione vagamente divertita, il Professore trasformò il proprio avambraccio destro in un poderoso bastone d’ulivo, nodoso e dall’aria a dir poco letale. I suoi occhi brillavano ilari, come se un pensiero molto divertente stesse attraversando la sua mente.
Minerva si voltò verso Charlotte. Le due fecero uno sforzo immane per non scoppiare a ridere.
Per darsi un contegno, Minerva scrisse qualcosa sulla propria pergamena, mentre un grande calore le inondava il petto.
Albus Silente era davvero speciale.

FINE PARTE PRIMA


 
 
  
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