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Autore: Little Vixen    17/03/2005    6 recensioni
Neo & co. stanno cercando in Matrix un nuovo sconosciuto programma, che inaspettatamente attacca Neo, mostrando di saper leggere le menti degli altri... e un certo interesse per Trinity...
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa è la mia prima fan fiction a capitoli

Questa è la mia prima fan fiction a capitoli. L’ho scritta e pubblicata anche in inglese (il che è stata una faticaccia!) su un altro sito, e ho deciso di lasciare il titolo invariato. Spero vi piaccia! 

 

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Mind Games

 

Capitolo primo: Unknown threat

 

~ Avanti… no, avanti… accidenti! ~

Il pezzo di codice verde che lampeggiava in tono luminoso stava lentamente svanendo. Link premeva furiosamente i vari pulsanti della tastiera, occhi fissi sul codice, tentando ogni cosa, entro i limiti umani della conoscenza informatica, per trattenerlo sugli schermi.

~ Io non mi arrendo, sottospecie di… ~

Sfortunatamente, i suoi tentativi non funzionarono, il codice del programma, improvvisamente sparì senza lasciare traccia, come se non fosse mai esistito. L’operatore esplorò attentamente l’area, provando tutti i modi possibili ed immaginabili per riportarlo indietro, ma fu presto costretto ad arrendersi. Definitivamente niente codice.

~ Ok, niente codice = niente programma. E niente programma = fallimento totale. ~

Sopprimendo l’ormai impellente bisogno di fare un massacro con il computer, Link si limitò a sferrare un pugno, tanto per scaricare la sua crescente irritazione. Sfortunatamente, il colpo si rivelò troppo violento per i gusti della macchina, che sembrò prendere il gesto come un maltrattamento ed emanò pericolose scintille, come se minacciasse di spegnersi. Il che accadde solo pochi secondi dopo, lasciando con un palmo di naso uno stupefatto e incollerito operatore, ormai giunto ai limiti della pazienza umana.

“Maledizione! Non ci posso credere! L’ho perso per l’ennesima volta!” Link gridò esasperato, lasciando cadere pesantemente la testa sulla tastiera in segno di resa. ~ Quel coso già sparisce da solo, ora anche il computer è contro di me… ~ pensò frustrato.

L’urlo di disperazione era echeggiato per l’intera nave e, a conferma di ciò, un Morpheus dall’aria alquanto rassegnata presto raggiunse Link di fronte agli schermi.

“Sparito di nuovo?” chiese – una domanda che suonava più come una constatazione – poggiando una mano sulla spalla dello sconsolato operatore. La risposta di Link fu solo un mugugno strascicato. Il capitano trattenne una risata nel vedere l’espressione imbronciata del suo membro d’equipaggio, un’espressione che risultava particolarmente comica, e pazientemente lo aiutò a riaccendere il computer.

“Dimmi esattamente dov’era prima che scomparisse.”

“Per adesso si è sempre mosso intorno alla stessa area, ma spesso il codice scompare per alcuni secondi o minuti, a volte anche ore.”

Link rapidamente mostrò una mappa di codice verde e indicò il luogo.

“Ci infiltriamo, capitano?” chiese.

Morpheus fece un leggero cenno affermativo con la testa, poi usci dalla stanza.

~ A prendere i piccioncini ~ pensò, sorridendo maliziosamente.

 

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“Mi sbaglio, o quello era Link?” Neo chiese, sollevando leggermente la testa dal cuscino, ma continuando a stringere gentilmente la vita snella di Trinity. La donna inizialmente si limitò a rispondere con un gemito appena udibile, rannicchiandosi di più contro il corpo caldo di lui, immersa in una sorta di dormiveglia, e forse desiderando ancora un po’ di riposo. Poco dopo, comunque, aprì gli occhi.

“Si… sicuramente è un’altra volta a causa di quel nuovo programma che si aggira in Matrix.”

“E’ davvero pericoloso?”

“Potrebbe esserlo. Non abbiamo mai visto un codice del genere, lo sai.” Lei mormorò nel suo collo.

Neo sorrise con soddisfazione, mentre con una mano le accarezzava la pelle liscia della schiena, disegnando piccoli cerchi immaginari con le dita. Non che non fosse preoccupato riguardo ad un nuovo possibile nemico, ovviamente… ma le sue domande erano soltanto una scusa per sentire la dolce voce di Trinity solleticargli l’orecchio. Osservò la pelle color crema della donna, il suo corpo affusolato, l’espressione sul suo volto così rilassata, libera da qualunque preoccupazione. Era così diversa da come si mostrava agli altri, specialmente prima di imparare a conoscerli e a fidarsi di loro. Non c’era una sola cosa che non amava di lei.       

~ E’ così bella… e affettuosa… che cosa ho fatto per meritarla? Quasi non riesco a credere che lei sia mia… ~

Non ancora per molto…

Neo si irrigidì. Il suo stomaco si contrasse in una cupa sensazione. La sua mano involontariamente smise di muoversi.

~ C- cosa è stato? Come diavolo ho fatto a pensare una cosa simile? No… non ero io… io non potrei mai… ~

Qualcuno bussò alla porta della loro cabina, interrompendo la sua inquieta riflessione. Neo afferrò la coperta e coprì i loro corpi nudi, prima di invitarlo ad entrare. La porta si aprì leggermente e Morpheus infilò la testa all’interno.

“Preparatevi, entriamo in Matrix fra pochi minuti.”

“Va bene, veniamo subito.”

Il capitano annuì e chiuse la porta. Trinity sentì Neo alzarsi e si mosse, sbadigliando quietamente. Si alzò a sedere sul letto e si stiracchiò, mentre i suoi luminosi occhi azzurri ancora tinti di sonno si posarono sul compagno, che stava raccattando i loro indumenti dal pavimento.

“Qualcosa non va?”

Neo alzò lo sguardo per incontrare il suo, con un’espressione interrogativa dipinta sul viso.

“Sembri preoccupato.” Lei spiegò semplicemente, scrutandolo con attenzione.

~ Uhm… non le sfugge mai niente… ~ sospirò mentalmente.

“Sto bene… perché non dovrei? Stai tranquilla.” Si limitò a dire, in quello che lui sperava fosse un tono rassicurante.

In ogni caso, Trinity chiaramente non era convinta e aprì la bocca per ribattere, quando l’uomo improvvisamente le afferrò gentilmente il braccio e l’attirò a se. Iniziò a baciarla, dolcemente all’inizio, poi sempre più appassionatamente, muovendosi dalla sua bocca verso il mento e la gola pulsante, sui punti più sensibili, per poi ritornare ad incontrare le sue morbide labbra. Neo la sentì avvolgere le braccia intorno alle sue spalle ed emettere un sospiro di piacere. Dopo un paio di baci ardenti si staccarono, lasciando però che le loro fronti si appoggiassero l’una all’altra, mentre respiravano lentamente per riprendere fiato e inspiravano ognuno il profumo dell’altro.

“Cosa dovevi dirmi?” Neo domandò, fissandola con un sorriso malizioso.

“Scusa… stavamo parlando?” lei chiese di rimando in un sussurro, come se non avesse più voce.

D’un tratto si baciarono di nuovo, per quello che sembrò un’eternità. E probabilmente avrebbero continuato per solo Dio sa quanto, se Trinity non si fosse tirata indietro. ~ Bene, ora sono del tutto sveglia… ~

“Ok, faremo meglio ad andare, altrimenti…”

Neo la strinse forte, strusciando la guancia contro la sua, i loro respiri fondendosi.

“Si… hai ragione…”

 

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Trinity sbatté le palpebre nel momento in cui si ritrovò nel familiare sfondo bianco della Struttura, il programma di caricamento. Strano… non stava indossando i suoi soliti occhiali da sole. Fece un passo verso Neo e sentì le gambe un po’ ostacolate nei movimenti. Confusa, esaminò il suo abbigliamento e rimase letteralmente a bocca aperta. Indossava pelle nera attillata, questo si… ma si trattava di un lungo abito, senza maniche, che accentuava le curve flessuose della donna. ~ Che cosa…? ~ pensò, alzando lo sguardo. Neo sorrise innocentemente, ed anche Morpheus mostrò un sorriso di divertimento.

“Potreste spiegarmi cosa significa?” la donna chiese con fare minaccioso, mettendo le mani sui fianchi e lanciando occhiate truci. Fu allora che notò che anche i due uomini indossavano completi eleganti.

“Beh… l’ultimo posto dove Link ha scorto il programma era il ristorante di un raffinato albergo, dove qualcuno ha organizzato una festa… non possiamo andare là con il nostro equipaggiamento da terroristi, no?”

Neo le rivolse un sorriso di scusa. Trinity cercò di sembrare furiosa, ma anche lei finì col sorridere, in realtà era tutt’altro che infastidita da quella sorpresa. “D’accordo… ma ricordate: questa me la pagherete!”

 

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“Siamo dentro.”

I tre uscirono da un vecchio palazzo abbandonato e si recarono verso la loro destinazione, camminando lentamente, per non attrarre troppa attenzione. Il che, ad ogni modo, era impossibile, dal momento che nessun uomo che incontravano per strada poteva fare a meno di lanciare un’occhiata allusiva a Trinity. E la donna non gradiva molto questo tipo di attenzioni, se non da Neo.

“Su, andiamo… non dirmi che sei di nuovo arrabbiata!” Neo disse in tono scherzoso, notando l’espressione della sua compagna. In verità, era lui ad essere nervoso ora, ricordando quel pensiero inspiegabile nella sua mente… Non ancora per molto… perciò non stava cercando di distrarre solo Trinity, ma anche se stesso. Non l’aveva detto a nessuno, ma come avrebbe potuto descriverlo? Forse era stato soltanto uno scherzo della sua immaginazione… il timore di perderla. Sarebbe stato orribile. ~ Grandioso, proprio come mi sento adesso… ~

“Non rigirare il coltello nella piaga!” Trinity replicò, a disagio. La sua voce lo riportò alla realtà. “Molti già mi fissano, quando indosso il mio solito completo, questo è peggio!” fece una breve pausa, giusto il tempo per lanciare un’occhiata torva ad un altro paio di uomini, che sembravano quasi sbavarle addosso. “Comunque, ci sono altri divieti morali, abbigliamento a parte?”

“Non essere così dura, Trin! Tu sei bellissima, non rifiutarlo. Sempre… ma, Dio, sembri davvero una regina in questo vestito.”

Trinity non poté fare a meno di arrossire. Neo aveva il rarissimo dono di saperle tirare su il morale in qualsiasi situazione. Era così dolce. E così dannatamente carino

 

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“Love...
I used to think that I knew what we needed,
I just assumed we would always be fine...”

 

“E’ troppo affollato… riesco appena a distinguere i codici…” Neo mormorò in tono pensieroso, guardando la massa di gente che si divertiva. Un’enorme massa di gente. Si trovavano di fronte alla pista da ballo, proprio nel mezzo della festa. Una canzone dalle note armoniose stava suonando dolcemente su di loro. ~ Sarebbe più piacevole, se fossimo qui per divertirci anche noi… ~

“Link ha detto che il programma si muove assai velocemente, appare e scompare anche in secondi sugli schermi...” Trinity disse. “Siamo sicuri che ha un aspetto umano?”

“Si…” Neo rispose. “Ma sarà un’impresa.”

“Separiamoci e tenete gli occhi bene aperti. Non possiamo trovarlo in nessun altro modo, e non riusciamo nemmeno a seguirlo sul computer. Chiamate immediatamente se notate qualcosa di strano.” Morpheus comandò.

Neo e Trinity annuirono, e i tre furono inghiottiti dalla folla, sparendo in diverse direzioni. Nessuno di loro scorse un’ombra che li pedinava.

 

“... Now I don't think that we lost the feeling,
but we let everything build up inside...”

 

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“… It's only love,
but love... should make us strong...”

 

~ E’ come cercare un ago in un pagliaio… ~ Neo pensò, un po’ scoraggiato, schivando agilmente un altro gruppo di persone che danzavano. Improvvisamente, percepì una presenza innaturale dietro di sé e si voltò di scatto. Nell’attimo in cui i suoi occhi castani incrociarono un paio di metallici occhi grigi, Neo scivolò in una fredda oscurità.

 

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“… It's only love,
but love... has been hurting so long...”

 

Il cellulare di Morpheus squillò all’improvviso.

“Morpheus! Il programma!” Link urlò nel ricevitore, agitatissimo. “Sta facendo qualcosa a Neo, ma non so cosa! Ho cercato di contattarlo, ma non ha risposto!”

“Stai calmo, dove si trovano?” Il capitano chiese immediatamente.

 

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Freddo… il freddo gli stava trapassando la pelle, strisciando fino al suo cuore… respiri rauchi che gli facevano gelare il sangue nelle vene…

 

~ E’ buio… e freddo… sento freddo… no, Neo… non è reale… ~

 

Ne sei sicuro? La mente lo rende reale…

 

Neo sobbalzò al suono improvviso della voce. Si girò verso la direzione dalla quale pensava che provenisse, ma non riusciva a vedere nulla. Era troppo buio. Un buio soffocante dappertutto. Niente musica, né risate, o altro. Solo un profondo silenzio. Solo quella voce bassa e cupa.

 

~ Cosa sta succedendo?! Chi sei? O… cosa sei? ~

 

Io sono ciò che sono stato creato per essere…

 

~ Creato… un programma… le macchine… ~

 

Si… ma non sono un loro schiavo… come tu lo eri una volta…

 

La voce pronunciò con molta enfasi le sue ultime parole.

 

~ Cosa? Come… ~

 

Faccio soltanto quello che mi sento di fare…

 

~ Sentire… ~

 

Che cosa senti adesso?

 

~ Freddo… chi sei tu? Che cosa vuoi da me? Vattene! ~

 

Avevo ragione, non mi ero sbagliato… la tua mente è davvero interessante… molto di più rispetto alle altre…

 

~ La mia mente…? Che cosa significa? ~

 

Ho appreso molte cose riguardo te… riguardo alla tua vita, se posso chiamarla “vita”… il modo in cui la trascorri lascia molto a desiderare… posso leggere tutti i tuoi pensieri… amici, nemici… ah, ma guarda, c’è anche un’amata “lei”…

 

La misteriosa voce scoppiò a ridere in tono ironico.

 

~ Lei… no… non lei… non ti azzardare a toccarla… ~

 

E’ molto attraente, almeno hai buon gusto in questo caso… e il suo nome è Tr-

 

~ BASTA! SMETTILA! SPARISCI! ~

 

Silenzio improvviso. Un gelo ancora più intenso calò su di lui. Il fiato gli si mozzò nel petto. Udì risate crudeli, poi urla terrificanti e grida di dolore. Una nebbia densa vorticava intorno a lui, dentro di lui… Neo sprofondò in quel gelo che sembrava non avere fine…

 

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N.d.A. Vi è piaciuta fin qui? Se si, grazie! Se no, pazienza, ognuno ha i suoi gusti. Commentate!

  
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