Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Fabiola19    02/02/2016    0 recensioni
L' avventura dei nostri amici di Tomoeda continua in questa seconda parte del loro secondo viaggio nella Terra di Mezzo. Scampati all' agguato dell' Orco Pallido, il gruppo della giovane Sakura Kinomoto, il Guardiano alato Kerochan e 13 Nani, guidati da Thorin Scudodiquercia, continuano il loro viaggio alla riconquista del Regno dei Nani di Erebor. Lungo la strada incontreranno Beorn il cambia pelle, lo sciame di ragni giganti di Bosco Atro, gli Elfi Silvani della foresta guidati da Legolas, Tauriel e dal re Thranduil ed infine un uomo chiamato Bard che li condurrà a Pontelagolungo. Qui, i Nani e Sakura, cercheranno di convincere il Governatore e gli abitanti della Città a lasciarli proseguire nella loro missione, promettendo loro di entrare, alla fine dell' impresa, in possesso del tesoro della Montagna. Finalmente giunti alla Montagna Solitaria, si troveranno ad affrontare il pericolo più grande: il Drago Smaug. Kerochan, intanto, indagherà sul mistero del Negromante, intorno alle rovine della sua fortezza, per scoprire se la minaccia che incombeva sulla Terra di Mezzo un anno fa è tornata.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kero-chan -Cerberus, Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Touya/Toy, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Tauriel continuava a ripetere le stesse parole elfiche. Kili vide che l' Elfo femmina lo guardava con sguardo dolce nel mentre che pronunciava lentamente la formula un' ultima volta. Il bagliore che la circondava svanì alla vista di Kili, e quest' ultimo si accasciò con la testa sopra ad un mucchio di noci che improvvisavano un cuscino: << Sta bene? >> domandò Tomoyo in ansia: << Pare di sì >> rispose Bofur osservando Kili che all' apparenza respirava serenamente dopo che ebbe sopportato così tanto. Fili mollò un sospiro di sollievo notando subito che il colorito pallido del fratello stava svanendo gradualmente. Così come tutti quelli che erano dentro alla casa poterono stare sereni al peggio che si lasciarono dietro. Tauriel sembrò anche lei provata dalla tensione che si accumulò nell' aria di quella casa, e lentamente anche lei staccò le mani dalla gamba del Nano: << Uff! Meno male. La medicina ha dato ancora i suoi effetti guaritivi >> commentò Yuki a scampato pericolo. L' Elfo femmina fece così per ricordarsi di ciò che le disse Toy poco prima di mettersi a curare Kili. Il ragazzo si sentì lo sguardo fulmineo e sospettoso della creatura che ad ogni costo voleva sapere da lui il motivo della sua conoscenza con le storie elfiche. Toy la guardò solo per un attimo perchè il Nano Fili fece per parlare alla guerriera a cui non diede molta confidenza: << Ti chiedo le mie scuse. Ho fatto male ad attaccarti in quel modo >> disse con tono rispettoso adesso: << A volte capita, tra nemici >> ribattè tuttavia l' Elfa sapendo alla fine che le due razze si sarebbero continuate a odiare. Questo era un dato di fatto, e in tutti si poteva già intravedere la realtà come doveva essere: << Grazie per aver salvato mio fratello >> << Di niente >> aggiunse Tauriel con tono quasi superbo al Nano. Tilda e Sigrid poterono rasserenarsi anche loro e fecero per allontanarsi dal tavolo per sistemare un po' le ammaccature che c' erano ancora in tutta la casa. Bain si avvicinò alle due sorelle per aiutarle nel nuovo lavoro, ripulire quello che gli Orchi avevano distrutto e saldare le parti della casa che potevano essere rimesse a posto: << Ringraziamo Durin per ciò >> commentò Bofur respirando sereno anche lui.

<< Avanti. Andiamo a dare una mano anche noi >> << D' accordo >> rispose Tomoyo alla proposta della sua amica andando a raggiungere i figli di Bard per assisterli nelle faccende che dovevano ancora ultimare. Li era ancora impassibile e serio a quello che era appena successo: << Non vieni a darci una mano, Li? >> gli chiese la cugina per smuoverlo un po' dalla sua posizione: << Sì, adesso vi raggiungo >> rispose con tono serio il cinesino, concentrato nei suoi pensieri. Meiling notò quell' espressione in Li e cominciava anche lei a essere in pensiero: << Qualcosa non và? Mi sembri troppo serio >> << Beh, un po'. Non nego di essere preoccupato per Sakura >> affermò Li chiuso nel suo silenzio. E non potè fare a meno di continuare a fissare la vetta solitaria, sperando di intravedere Sakura che ne uscisse viva e in volo in sella al suo scettro magico diretta verso le braccia del cinesino. Questo si affacciò dalla ringhiera del balcone esterno e poggiò le mani su di essa. Il vento della notte gli si sbattè delicatamente nel viso del tutto che sereno. Anche nella tranquillità assoluta egli non voleva adagiarsi, sapendo che cose peggiori erano in atto nell' ombra della montagna. Più distante dalla casa di Bard, Legolas era ancora a dare la caccia agli Orchi che attaccarono il gruppo di Nani. L' Elfo guerriero saltava di tetto in tetto, avendo più velocità negli slanci che si dava per accorciare le distanze con il branco che fuggì dopo che parte di esso venne abbattuta dalla coppia di Elfi. Gli occhi azzurri di Legolas sembrarono non visualizzare più nessun Orco nei paraggi, nonostante si mise a sorvegliarli dai tetti delle case per avere una visuale più estesa. L' Elfo acrobatico si lanciò dal tetto di una dimora e planò a terra con tocco leggero, quasi fosse diventato una foglia. La creatura dei boschi si elevò in piedi e stette in silenzio, diventando un tuttuno con la calma che vi era in quel momento. Sembrava che stesse dando la caccia a un cervo, affidandosi ai suoi cinque sensi per scovarlo. Infine, un rumore di botti che si spostavano attirò lo sguardo di Legolas. Si girò di scatto alla sua destra, intravedendo tra le merci parcheggiate al lato di una casetta che vi erano in movimento dei piedi, seguiti da grugniti sinistri. Legolas riuscì a beccare una parte degli Orchi che erano ancora in fuga dalla casa che attaccarono. L' Elfo balzò con un gran salto nella palafitte alla sua destra e non appena svoltò l' angolo vide che due Orchi erano intenti a fuggire a gambe levate da lui. Con un' azione spettacolare, Legolas prese la rincorsa e saltò in aria, facendo una tripla capriola fino a schiantarsi contro il primo Orco, atterrandolo dalla schiena. L' Elfo per evitare che il mostro si agitasse con più foga, decise di finirlo con una pugnalata alla schiena. L' Orco gemette e Legolas estraò il suo coltello dalla spina dorsale della creatura uccisa. Più avanti, l' Elfo vide che il secondo Orco tornava a seguire una fila di suoi compagni che si dirigevano in più parti della città. Legolas ritrovò così la scia di Orchi e potè tornare a seguirli tranquillamente, tenendosi il suo carattere da massacratore per il momento opportuno, quando sarebbe stato vicino a raggiungere il capo del branco.

Alla Montagna Solitaria, il drago Smaug si divertiva a dare la caccia alla Compagnia che si mise in fuga da lui. Dopo aver fatto crollare uno dei ponti rialzati, Smaug si indirizzò ad addentare la metà del gruppo dei Nani che cadde rovinosamente sotto di lui. Il polverone svanì dal fondale del vasto regno di Erebor dove Smaug era atterrato. La sua bocca però non gustò alcun sapore di Nani e intorno a lui vide le macerie del ponte distrutto che caddero fin giù. Il suo sguardo terrificante andava adesso alla ricerca delle piccole creature che stava per addentare. Constatando che si dovevano essere salvati, Smaug emise il suo più grande ruggito di rabbia. L' eco del verso della bestia si espanse fino a raggiungere il soffitto e i piani superiori degli alti edifici delle case del regno Nanico. Da quelle parti vi era l' intera Compagnia insieme a Sakura che riuscì a scampare dalle fauci del drago furioso. La ragazzina teneva tra le mani lo scettro magico e dietro di sé aveva i restanti Nani che riuscì a salvare all' ultimo. Il grande gruppo si trovava al riparo su una cavatura di un altro passaggio superiore ad un' enorme fortezza: << C'è mancato un pelo >> disse Balin rincuorato dall' aver tra sé tutti i compagni d' avventura riuniti: << Quel drago stava per farci fritti, meno male che ci ha salvato Sakura! >> disse Nori ringraziando la ragazzina dai poteri magici. Questa si voltò dopo che mollò un sospiro di sollievo: << State tutti bene? Non vi ho fatto del male, vero? >> chiese in pensiero lei, ma invece ricevette un complimento da parte loro: << No, anzi sei stata in gamba >> << Dovremmo più abituarci a questa tua magia >> le dissero i due Nani Dori e Balin. In una mano, Sakura teneva una delle sue carte di Clow, quella del vento, utilizzata per intervenire sugli amici Nani: << Devo ammetterlo, e te lo dico chiaramente: ho sbagliato a valutarti poco all' inizio e me ne pento solo ora. Ottimo lavoro, cattura carte >> le disse Thorin ad un buon salvataggio fatto. Sakura accolse con positività il complimento fatto dal Principe dei Nani, che adesso era tornato in sé. Ma non poteva dimenticare lo sguardo feroce con cui la guardò nei momenti di prima e forse avrebbe fatto meglio a stare attenta. Una stessa sensazione ce l' aveva anche Balin che era sempre più convinto che quel carattere del suo amico non doveva essere tralasciato o non doveva passare inosservato. Tuttavia, i Nani che stavano riprendendo fiato fecero per risollevarsi da terra: << Coraggio. Dobbiamo raggiungere l' ingresso principale della Montagna, se vogliamo sfuggire da quel mostro >> disse Thorin a tutta la Compagnia riunita: << Ma come facciamo? Ci sono sale su sale qui. Ci metteremo una vita con quel drago alle spalle! >> << No, se non ci facciamo beccare di nuovo. Basterà agire quando lui sarà lontano da noi >> rispose Thorin alla sentenza di Sakura. Dwalin intanto si era avvicinato al ciglio del burrone e osservava i movimenti del drago in fondo al regno: << Sembra che si stia ritirando >> notò il nano massiccio. Tutti gli altri fecero per accorrere ad affacciarsi verso lo strapiombo immenso, curiosi anche loro di vedere cosa aveva intenzione di fare la bestia.

<< Se ne va? >> chiese Balin esitante, con il drago nei fondali della città che si muoveva misteriosamente. La testa andava da una parte e dall' altra, cercando di captare in una direzione il minimo rumore. Tutti i Nani rimasero in silenzio e con il fiato sospeso alla lunga permanenza della bestia nello stesso punto, credendo che sapesse dove si fossero nascosti. Le narici di Smaug si allargarono, inalando l' aria circostante per cercare di sentire almeno l' odore delle sue prede. Dopo un po', il drago ringhiò lievemente, avendo perso di vista ogni membro della Compagnia e avanzò oltre il punto in cui era, facendo tremare ancora il pavimento con maggior forza. Il lungo corpo della creatura alata sparì dopo che la lunga coda battè un' ultima volta per terra, creando una grande crepa nel lastrico di pietra. La Compagnia stette ad ascoltare fino all' ultimo i passi di Smaug che svanivano sempre più lontano, all' interno della grande città di Erebor. In contemporanea, mollarono un ennesimo sospiro di sollievo, avendo temuto per poco di essere stati scoperti: << Siamo diventati le sue prede. Quello ci cercherà in ogni angolo >> affermava Nori con ansia: << E allora noi ci nasconderemo >> disse Dwalin: << Non c'è un minuto da perdere. Sbrighiamoci >> consigliò Balin al resto del gruppo, facendo poi per finire di percorrere il passaggio in cui erano. Di nuovo nella dimora del chiattaiolo, l' Elfa Tauriel medicava per un po' la ferita di Kili, asciugandola con un panno asciutto nei contorni. Il resto del gruppo poteva finalmente tornare ad aspettare il ritorno dei loro compagni dalla Montagna con assoluta tranquillità, senza che avessero altre preoccupazioni tra le mani. Ora erano tutti speranzosi nel loro rientro e nell' uccisione da parte loro del drago che si risvegliò da alcune ore: << Mi chiedo se questa notte avrà mai una fine. Sembra interminabile >> commentò Tomoyo a volte anche lei affacciandosi alla vetrata di una delle finestre e osservando la Montagna: << Passerà in fretta, vedrai. Ce la faranno >> la consolò Meiling in modo ottimista. Li era tornato a sedersi e questa volta assunse una posizione da pensatore, mettendosi le braccia conserte e fissando ogni tanto il suolo con fare per un po' ansioso. L' Elfo femmina alzò lo sguardo dalla ferita di Kili che ora riposava sul tavolo di cucina e fissò il giovane che pareva sapesse ogni cosa. Toy era intento a discutere per un po' con Yuki, e un attimo dopo i due amici vennero interrotti dall' intervento della guerriera Elfo: << Tu, ragazzo. Dico a te >> fece per attirare la sua attenzione in modo rude come era solito il carattere degli Elfi Silvani sui Nani: << Voi chi siete in realtà? Non siete semplici umani, dico bene? Nascondete qualcosa >> affermò Tauriel venendo osservata dal gruppo della cattura carte non appena si sentirono che un loro compagno era stato richiamato come un colpevole. Toy esitò un momento prima di rispondere, poi si girò con faccia seria verso l' Elfa: << Già, è così >> rispose corto, dando un' espressione inaspettata a Tauriel che pensava che la risposta fosse stata un' altra: << Noi siamo il gruppo che salvò una volta questa Terra di Mezzo >> << Come? >> domandò Tauriel incredula.

Toy fece per proseguire ancora: << Allora il tuo popolo ha già sentito parlare di questa faccenda, vero? Perchè continui a nasconderlo, sappiamo che anche se siete confinati nelle vostre mura dal vostro Re, le notizie vi giungono lo stesso >> comunicò con molta intelligenza il ragazzo: << Sei stato molto a lungo tra gli Elfi, a quanto riesco a capire dalla tua certezza. Non sarai uno dei Raminghi? >> << Ho già sentito questa parola, e ti posso dire di no. Purtroppo non appartengo alla loro razza >> spiegò il giovane interrogato: << Insieme a me c' erano le persone che mi sono vicino. Ora siamo tornati per ultimare le nostre faccende. Ripulire l' intera Terra di Mezzo da ogni forma di vita del male >> << Se siete davvero quel gruppo, dovrebbe esserci tra voi il portatore. Chi era? >> chiese curiosa l' Elfo femmina: << Per la verità, ce n' erano due. Uno ero io, e l' altra si trova nella Montagna con Thorin e gli altri Nani >> intervenì il cinesino per rispondere alla guerriera: << Non avete più preso quelle navi. Il vostro destino era salpare verso Valinor. Perchè avete rifiutato il permesso degli Alti Elfi? >> << Perchè noi abbiamo già un posto dove stare. Il nostro compito è quello di continuare a esistere per mantenere l' equilibrio nel nostro mondo >> disse Li all' Elfa: << Quindi voi siete dei maghi. Ho notato il vestito che porti, e presumo che appartieni a qualche stregone che visse in questo mondo qualche tempo fa >> << Stregoni di carte magiche. Io sono uno dei due Guardiani che le controlla e che ho avuto il compito di custodirle in parte >> precisò Yuki presentandosi alla guerriera: << E con voi ci sono delle normali ragazzine. E' un po' troppo pericoloso per loro stare qua >> << Noi siamo le loro amiche. Io sono Tomoyo e questa è Meiling >> parlò la ragazzina dagli occhi blu e la cinesina fece per chinarsi in un suo saluto tradizionale: << Invece, l' altra amica che manca all' appello è molto abile nello sparire e comparire quando vuole, vero? >> domandò Tauriel forse arrivata alla causa che permise alla Compagnia di scappare dalle celle del Reame Boscoso: << Oh no... >> disse Tomoyo senza evitare di nascondere una faccia colpevole al segreto che stava a lungo nascondendo insieme agli altri: << C'è da ammettere che ha coraggio, però, quella ragazzina. Ci sa fare. Ha la stoffa della cattura carte, e anche da vendere >> disse Bofur facendo i complimenti al gruppo della loro amica partita alla Montagna con i Nani. Li sorrise serenamente ad un incoraggiamento anche da parte del Nano che contava sull' incolumità della giovane cattura carte: << Ditemi, allora, come fate a conoscere le leggende elfiche? >> << Sono stato per un po' in mezzo a loro. Ho saputo che mia madre aveva anche lei ereditato un po' del loro sangue, e quindi un giorno cominciò a portare me a Gran Burrone per farmi vedere le meraviglie di quel mondo che non pensavo esistesse. Fino a quando mia madre non è deceduta, mio padre era contento che io andassi in quelle terre. Alla fine ho scoperto che il mio compito per il quale mia madre voleva che io vivessi, era di proteggere mia sorella grazie al dono che mi posero alcuni Elfi, senza riuscire però ad adempiere al mio destino >> raccontò tutto d' un fiato Toy nell' avventura passata.

Il volto del ragazzo però nascondeva dell' altro in fondo. Tauriel non volle sapere altro riguardo al passato del giovane che aveva con sé una cicatrice dovuta a qualche persona che fu costretto a lasciare andare via. L' Elfo continuò quindi a medicare Kili. La Compagnia dei Nani di Erebor partiti alla Montagna adesso vagava ore e ore tra gradinate che sbucavano da ogni parte dell' immensa città sotterranea. Intrapresro una strada per seminare quanto più lontano possibile il drago. Ora regnava un silenzio tombale in ogni stradina di labirinti che conducevano sempre più all' interno di sale mai inesplorate. Sembrava che la quiete fosse calata come per avvertire che il pericolo stava dormendo in quegli istanti. Perfino nei ripiani inferiori della vasta città, che discendeva nelle fondamenta fino a parecchi metri al dì sotto del livello principale dopo l' ingresso, c' era una calma sinistra. I passi dei membri della Compagnia risuonavano come l' unico rumore di pochi abitanti presenti nella città. Thorin, Sakura e gli altri otto Nani stavano percorrendo a passo felpato un altro passaggio con l' inarcatura del soffitto poco più alto di loro che li nascondeva dall' aperto: << Ssh! >> disse ad un tratto Thorin per avvertire gli altri di non fare rumore. Il Principe notò dall' uscio del varco che oltre si estendeva una lunga strada rialzata costruita al dì fuori degli edifici e che passarvi sopra e attraversarla in fretta sarebbe stato un errore perchè il rumore dei passi si sarebbe propagato in tutta Erebor fino a giungere al cacciatore Smaug. Thorin fece per affacciarsi per primo dal varco, sbirciando da una parte e dall' altra se si vedeva il drago nelle vicinanze. Ma la situazione risultò tranquilla: << L' abbiamo messo nel sacco >> esultò a bassa voce Dori dietro al Principe: << No. E' troppo astuto per questo >> rispose Dwalin per smorzare ogni speranza di riuscire a raggirare Smaug: << E dove andiamo ora? >> chiese Sakura con un filo di voce, guardandosi insieme ai nani per trovare una via che poteva farli proseguire: << Nella guardina a Ovest. Magari c'è una via d' uscita >> disse Thorin bisbigliando: << E' troppo in alto. Non c'è possibilità >> << E' l' unica possibilità. Dobbiamo tentare >> ribattè il principe dei Nani a Balin. Il capo del gruppo fece così per accovacciarsi di poco e iniziare a far muovere gli altri dietro di lui, camminando a passo silenzioso sul pontile. Gli scarponi dei Nani emettevano un lieve rumore di suola a contatto con il marmo, e ognuno si tenne allerta con le spade sguainate davanti se si fosse intravisto il drago alla loro altezza. Il gruppo proseguì sempre con lo stesso passo cauto, arrivando alla metà del ponte e con ancora nessun guaio in vista: << Avanti >> disse Thorin per far muovere il resto ormai quasi riusciti a superare la stretta stradina. Sakura si affacciava ogni tanto per vedere se il drago stava passando di sotto, ma la situazione era normale ancora per il gruppo avventuriero. Ad un certo punto, una monetina cadde di fronte ai piedi di Sakura, emettendo un tintinnio più o meno forte.

Thorin si fermò al rumore della moneta che si espanse in tutta la costruzione del regno e balenò il suo sguardo verso Sakura, essendo l' unica che fosse entrata nella sala del tesoro e che poteva ancora avere qualche moneta attaccata al corpo. Tutti i Nani si voltarono verso la ragazzina che sembrò innocente in questa occasione. La giovane continuava a controllarsi le tasche per vedere se le si era infilata qualche altro tesoro durante la fuga da Smaug. Rimasero tutti in silenzio, scambiandosi occhiate scomode al rumore che li fece fermare e che li stava facendo perdere tempo. Un' ombra enorme coprì le teste di tutti i nani e di Sakura, e come alzarono gli occhi sopra notarono che altre monete cascavano dal soffitto. Ma invece le monete cadevano dal ventre di Smaug che setacciava la zona sopra alla Compagnia, scavalcando i pontili di sopra cui poggiava le sue pesanti zampe. Sakura sgranò gli occhi dal panico quando notò il drago terribilmente vicino a pochi metri di altezza dalla strada in cui era insieme ai Nani. Guardarono in silenzio e timore la possente bestia che li superava e che per loro fortuna non li aveva notati. Le monete continuavano a sbattere e a tintinnare nel marmo dei pontili che il drago superava. Thorin fece un segno con la mano per far proseguire il gruppo che notò l' avvertimento silenzioso del Principe dei Nani con la coda dell' occhio. Senza fiatare e con le bocche spalancate dall' impressione di ritrovarsi di nuovo Smaug davanti, i dieci componenti del gruppo camminarono lateralmente nella strada, non distogliendo mai gli occhi di dosso dal dorso della creatura malvagia che era ancora a girare sul suo terreno in cerca dei Nani. Lo sguardo minaccioso di Smaug passò infine oltre la zona ravvicinata con i Nani e proseguì ancora nel vasto labirinto di Erebor, emettendo il suo verso gorgogliante e inquietante dalla gola mentre si allontanava. La Compagnia raggiunse il varco opposto con un pizzico di tensione nel cuore, mantenendo il passo lento. Non appena oltrepassarono l' uscio del passaggio opposto, la Compagnia si mise a correre fino a raggiungere una stanza in cui ripararsi. Dori e altri Nani si poggiarono alla parete potendo finalmente far uscire tutto il fiato trattenuto dall' apnea di quei momenti: << Ce la scampiamo sempre per un pelo! >> disse Ori con il sudore alla fronte e le gambe che gli tremolavano: << Non fermiamoci. Almeno non qui >> aggiunse Thorin constatando la stanza troppo all' altezza del volo del drago. Sakura non potè fare a meno anche lei di fare una faccia più che mai tesa, lasciando che il fiato che trattenne lo buttò fuori in un colpo: << Queste scale portano ad una stanza superiore. Lì potremmo riposarci >> rassicurò Dwalin scorgendo le gradinate che portavano alla camera di su e che sicuramente era avvolta dal buio. Il Nano massiccio fece da guida alla Compagnia dietro di lui per risalire le scale: << Andiamo, signorina Kinomoto >> la richiamò Thorin: << Ma non c'è mai un attimo di pausa? >> chiese lei stanca di tutto quel lungo fuggire, seguendo poi la scia di Nani nelle scale. Dwalin raggiunse la camera di su, ed era composta solo da rocce lungo il pavimento. Il luogo era abbagliato dalla poca luce esterna attraverso delle crepe di media grandezza nel muro scoperchiato in alto. I Nani poterono così discutere sul piano da attuare dopo essere sfuggiti dal regno ora divenuto di Smaug, il predatore di Nani sventurati.

   
 
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