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Autore: releuse    19/03/2009    5 recensioni
Ecco 26 drabble per 26 lettere dell'alfabeto...la Challenge ha drogato anche meXD Questa è l'evoluzione della storia d'amore fra Jun e Ken, raccontata con i loro ricordi, le loro sensazioni, le peripezie della vita calcistica e quotidiana.
Genere: Commedia, Malinconico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Jun Misugi/Julian Ross
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non ci avrei mai creduto io stessa...ed invece eccomi qui con la Challenge della cara Pucchyko...eh sì, è stata una splendida idea che sta ispirando tante fan writers! *__* Devo dire che trovavo l’idea molto carina sin dall’inizio, ma, per come sono io...troppo strutturata! Insomma, si parla di 26 drabble di 100 parole ciascuna, con l’iniziale corrispondente alle lettere dell’alfabeto!Non pensavo che sarei riuscita a seguire uno schema così...invece...due giorni fa l’illuminazione! Sono partita dalla Y, poi la Z, poi la A...e via via tutte quante!

Non mi sono mai divertita tanto a scrivere una ff, credetemi! Ovunque fossi e qualsiasi cosa stessi facendo, come mi veniva un’idea subito la scrivevo! Anche oggi mentre pulivo la stanza mi sono lanciata sulla H!!
Quindi...alla fine l’ho terminata! ^O^

Il pairing è sempre Jun/Ken...ormai li adoro insieme *___*  Kojiro (mio pg preferito con Jun) va solo con Matsuyama XDD

Per chi non ha terminato il Cuore e il Pallone, questa è l’evoluzione della storia...non ci sono grandi spoiler, solo cose abbastanza prevedibiliXDD Mentre ci sono spunti per una prossima ff che avevo già in mente...insomma questa è una via di mezzo!



Ringraziamenti: A Endless Field, alle sue scrittrici e disegnatrici (la threeshome di Pucchyko*ç*)....grazie a loro mi è ripresa la voglia di scrivere che tanto mancava nell’ultimo periodo! _O_ Grazie!!

A Ichigo, la mia oneechan, vanno i ringraziamenti e la dedica,  perchè ha seguito in tempo reale questa mia follia, sorbendosi le mie bakate, nonchè suggerendomi la parola per la W! Grazie, cara!!

Ecco a voi l’evoluzione della storia d’ammmmore fra Jun e Ken, 26 drabble per 26 lettere! Non c’è un vero filo logico, diciamo sono diverse situazioni in diversi momenti;)

A voi tutte....buona lettura!!!




Le lettere...che non ti ho detto!
Di Releuse




Amooooooore!” L’ululato di Ken, ogni volta che faceva cadere qualcosa a casa di Jun, frantumandola. Il principe del calcio si chiedeva come un portiere del suo calibro potesse avere le mani di burro non appena metteva piede nella sua dimora. Bicchieri, piattini, vasi, l’importante è che fosse qualcosa che si potesse rompere. Cominciava a sospettare che il suo ragazzo ne avesse un desiderio irrefrenabile! “È che qui sembra tutto di cristallo!” Pigolava Wakashimazu, in cerca di comprensione. “No, sei tu che hai la sensibilità di un elefante!” Rispondeva esasperato Misugi, cercando l’ennesimo tubetto di Attack in qualche cassetto della casa.

****

Battaglie erano quelle che si svolgevano sul campo, rendendoli rivali. In quelle occasioni nessuno dei due cedeva all’altro, entrambi volevano vincere e dimostrarsi i migliori. Calciare il pallone, pararlo, ricalciarlo con forza, a volte sembrava che la partita fosse uno scontro privato fra loro. “Forza, mostriamo a Jun Misugi come si gioca a calcio!” Gridava Ken.
“Forza, sfondiamo la porta di quel portiere!” Incitava Jun.
La loro era una lotta per la supremazia in cui uno dei due rimaneva sempre sconfitto.
Ma, Battaglia, era anche quella che facevano a letto, solo che, in quell’occasione, non c’erano né vincitori né vinti.

****

Cuore, la bomba ad orologeria che batteva nel petto di Jun e che faceva accorrere uno spaventatissimo Ken, ogni qualvolta udiva il suo ragazzo dire “Ahi!”. Poi, magari, Misugi si era solo fatto un taglietto affettando la cipolla, o era inciampato su qualcosa, ma queste erano cose secondarie...
 “Sei prevenuto!” Esclamava Jun, sbuffando per la sua eccessiva apprensione, glielo ripeteva da quando si erano conosciuti. Ken nascondeva l’imbarazzo con una risata, scherzando su se stesso. Rideva allo stesso modo anche quando voleva nascondere la paura che lo divorava. La paura che quel dannatissimo cuore un giorno glielo avrebbe portato via.  

****

Danny Mellow!” Aveva esclamato un marmocchio, indicando Takeshi, mentre lui, Wakashimazu e Hyuga uscivamo da scuola. “Che cosa ha detto?” Il povero Sawada si rivolse ai due compagni interrogativo. “Non mi avrà insultato, spero!” Quello sguardo sconfortato fece sbellicare dalle risate i suoi amici. “Ma va, ti avrà scambiato per qualcun altro!” Lo rincuorò Ken, dandogli una pacca sulla spalla.
La sera stessa raccontò l’aneddoto a Jun, mentre erano al telefono, ridendo ancora per la faccia scioccata dell’amico.
“Mah, guarda...” Rispose pensoso Misugi “Anche a me tempo fa è successa una cosa simile: mi hanno scambiato per un certo Julian Ross!”

****

Emozione, nell’avvertire le dita del compagno vagare sul proprio corpo, premere sui fianchi, insinuarsi nelle parti più nascoste. Provocare, sentirsi desiderati, lasciarsi andare, il loro era un gioco infinito il cui unico scopo era scatenare il piacere nell’altro ed alimentare il proprio, in un dare e ricevere che li vedeva coinvolti ed appassionati. Le labbra di Jun bagnate, morbide e carnose erano una droga alla quale Ken non riusciva a resistere, come allo stesso modo il corpo del portiere, il suo torace scolpito o quei fianchi sodi protesi verso di lui, erano un invito che il principe non sapeva rifiutare.

****

Ferie, erano quelle che adoravano passare insieme, solitamente nella pensione dove si erano ‘conosciuti’ o in una delle villette in riva al mare dei Misugi. E questo scatenava la continua rabbia di Hyuga, che si sentiva sempre dire “no” ad ogni invito che faceva all’amico. Ok, Ken gli aveva detto che aveva fatto amicizia con Misugi, che andavano molto d’accordo, che si divertiva...eppure più ci pensava, più qualcosa gli sfuggiva; non gli sembrava che i due avessero così tante cose in comune. Odiava ammetterlo, ma quella situazione cominciava a dargli fastidio.

Non voleva essere secondo a nessuno, neppure in amicizia!

****

Gelosia...a volte li coglieva entrambi. Ken era quello che la mostrava di più, scattando adirato quando la situazione sembrava non quadrargli.
“Che diavolo voleva da te Ozoora?” Ringhiava nervoso.
“Parlavamo di calcio...di che altro vuoi parlare con lui?”

Misugi aveva un modo tutto suo di mostrare la sua gelosia. Invece di arrovellarsi senza motivo il fegato, appena vedeva il suo ragazzo parlare da troppo tempo con un altro giocatore, si avvicinava al tipo con tanto di nochalance dicendogli che voleva un suggerimento per una tattica di gioco.

Così, l’ignaro, si allontanava con lui e Ken era finalmente libero...e incredulo!

****

Ho la certezza!”
Ken era piombato nella stanza di Jun, sbattendo la porta.
“Di che cosa?” Chiese Misugi, ripresosi dallo spavento di quel brusco arrivo.
“Che Morisaki e Izawa stanno insieme! Li ho visti poco fa...erano convinti che non ci fosse nessuno e si sono...ehm, baciati...” Ken era imbarazzato ma felice.

Non aveva molta confidenza con Morisaki, anche se erano entrambi portieri ci aveva scambiato sì e no dieci parole da quando si conoscevano! Però, il sapere che lui e Jun non erano gli unici...

“Ti fa sentire meno solo, eh?” Gli sorrise comprensivo il suo ragazzo.


“Penso di sì...”**

****


Innovativa. Così era stata chiamata la nuova  tecnica d’operazione al cuore realizzata negli Stati Uniti. A quanto dicevano i medici era meno invasiva e permetteva un più rapido recupero di forze  nei giorni successivi. Inoltre...c’erano alte probabilità di sopravvivenza, ma, a preoccupare Ken, erano le basse probabilità.
“Non so cosa fare, Ken...” Jun si stringeva a lui, nel buio di quella stanza. Preferiva infatti parlarne durante la notte, forse perché temeva lo sguardo del suo compagno.
“Qualsiasi cosa tu scelga di fare, io ti starò vicino...” Gli sussurrava Ken, tranquillizzandolo, mentre il suo stomaco si comprimeva come un sacchetto sottovuoto.

****

J-league, la sua scelta, quando Mikami lo aveva sostituito con Wakabayashi. Si era sentito preso in giro, una ruota di scorta da usare solo ed esclusivamente quando Genzo faceva i cazzi suoi in Europa.

“La gente vuole giocare contro di te e ti sfida in quanto Ken Wakashimazu. Non si sofferma sul fatto che tu sia migliore o meno di Genzo Wakabayashi” Gli aveva detto tempo prima Jun...e lui ci aveva creduto, evidentemente le cose non stavano così.

Fortuna che poi ci aveva ripensato vedendo giocare Genzo in quello stato, spronato da Kojiro e seriamente minacciato di morte da Jun.

****

Karaté...non lo aveva abbandonato del tutto. Quando aveva bisogno di migliorare agilità e riflessi,  Wakashimazu si dedicava a quell’arte marziale, addestrandosi nella palestra di casa. A volte Jun era con lui e, in silenzio, lo osservava, soffermandosi sui movimenti, sulla determinazione scolpita sul viso del compagno. Pensava a quanto fossero utili le arti marziali per temprare corpo e mente. Trovava molto giusto  che Ken avesse un altro interesse oltre al calcio.

Fu dopo aver riflettuto su questo, che confessò al ragazzo il suo desiderio per il futuro.

“Voglio studiare medicina...in modo da poter aiutare i giocatori con problemi di salute...”

*****


La madre di Ken lo adorava. Continuava a chiedersi come un ragazzo così bello, elegante, gentile e di buone maniere potesse stare con quello zotico di suo figlio. “Stanno insieme, certo!” L’aveva capito subito, lei! Ma non le dava fastidio? Bè, non più di tanto. In fondo non poteva dimenticarsi che la sorella con cui andava più d’accordo fosse lesbica! Inoltre uno zio di suo marito conviveva con un uomo...saranno stati i geni, no? L’importante era che il marito per ora non lo venisse a sapere...non voleva diventare vedova così presto!

Per fortuna il loro primogenito era un rinomato Dongiovanni!



****

Matrimonio?” Ken smise di bere la sua spremuta d’arance, stupito. “Yayoi e Misaki si sposano?”
“Ahah!” Annuì Misugi. “...ed io farò da testimone a Yayoi!” Rivelò soddisfatto.
“Auguri, Jun! Dai, sono proprio contento per loro!” Esclamò Ken, raggiante.
“Mh...sarà. Comunque si trasferiranno in Francia dopo il matrimonio!”
“Davvero? Questo mi rende ancora più felice!”
Jun a quel punto sospirò. “Certo che non hai ritegno!”

Il portiere scoppiò a ridere. Non che ce l’avesse con l’Aobe, però meglio che girasse alla larga dal suo ragazzo, dato che, un tempo, era stata innamorata di lui.

“Seee, ai tempi della pietra!” Sbuffò Jun.

****

Nagoya Grampus Eight era la squadra dove Ken aveva deciso di giocare come professionista. Era soddisfatto, anche se Jun continuava a rimproverarlo per aver rifiutato le proposte di alcune squadre estere. Anche Hyuga aveva cercato di convincerlo a seguirlo in Italia, ma Wakashimazu era stato inamovibile.
“Non voglio lasciare il Giappone!” Aveva risposto al migliore amico, ma, la verità, era che non voleva abbandonare Jun. Non poteva stare lontano da lui, perché, per il portiere, il calcio e Misugi erano indissolubilmente legati. Inoltre, presto il suo ragazzo avrebbe deciso per l’operazione e lui non se la sentiva di lasciarlo solo.

****

Oroscopo, quello che Jun leggeva ogni mattina. Ken non avrebbe mai pensato che credesse a certe sciocchezze. La cosa che lo faceva andare il collera era quando Misugi interpretava ogni cosa che facesse in base al suo segno, il capricorno.
“Vedi? Sei irragionevole, come il capricorno esprimi il tuo parere senza riflettere...” Lo accusava Jun, quando discutevano.
 “Come il capricorno...sei irascibile ed aggressivo!” Continuava, quando Wakashimazu litigava con qualcuno in squadra.
“Sei eccessivamente critico, come i capricorni...” Lo accusava, quando lo sentiva inveire contro il rivale Wakabayashi.

Insomma, si chiedeva il portiere, possibile che ‘sto capricorno avesse solo caratteristiche negative?

****

Passione, quella che Jun gli aveva fatto tornare, quando l’aveva persa. Se non lo avesse incontrato...forse non avrebbe continuato a giocare a calcio. Quando i dubbi l’avevano tormentato, Misugi glieli aveva chiariti, spronandolo ad avere più fiducia in se stesso.
Ancora adesso, quando cadeva nello sconforto o nel timore di non farcela, lui era sempre presente.

“Ma non dire fesserie! Ti sarebbe tornata comunque” Lo sgridava Jun. Se Ken era tornato a giocare non era merito suo, ma della forza di volontà del ragazzo, ne era convinto.
“Tu dici?” Rifletté Wakashimazu “Secondo me è merito tuo!”
“No, tuo!”
“Tuo!”
“Tuo!”

****

Qui si mette male...!” Esclamò agitato Wakashimazu, quando Jun gli rivelò candidamente di aver detto ai genitori della loro relazione. “...e come hanno reagito?”
“Mia madre ha pianto per due ore, mio padre si è chiuso nel suo mutismo...” Rispose tranquillissimo Jun.
“Ma...e tu?”
“E io cosa?” Fece spallucce il principe.
“Non hai detto nulla...”
“Bah, la vita è la mia e la gestisco come mi pare. Loro non hanno alcun diritto di intromettersi...e poi... passerà. Li conosco. Ormai con me sono abituati a prendersi spaventi!” Ridacchiò Misugi.

Ken era sconvolto. No, assolutamente non era un principe, ma un DESPOTA!

****

Rabbia provava Jun, quando Wakashimazu parlava della loro storia come una semplice amicizia, soprattutto quando lo faceva con Hyuga. Non gli sembrava corretto che mentisse all’amico, anche perché sentiva spesso su di sé lo sguardo truce della tigre per avergli ‘soffiato’ il migliore amico e la cosa lo dispiaceva alquanto. Comprendeva lo stato d’animo di Kojiro, in fondo. Inoltre, doveva ammetterlo, soffriva del fatto che Ken tenesse nascosta la relazione ad ogni costo, perché si sentiva negato, come se per lui non fosse nulla di importante.

Sapeva non essere così e, questo, lo rincuorava, facendolo pentire di quei pensieri assurdi.

****

Se stesso, quello che riusciva ad essere Jun, quando era in compagnia di Ken. Non più il principe nascosto dietro un vetro dal quale osservare la realtà e nella quale poter intervenire con la massima lucidità e determinazione, dopo averla attentamente studiata, ma solamente un ragazzo che vive nella realtà, lasciandosi coinvolgere da essa, mettendosi in gioco. Con Ken poteva abbandonare la sua imperturbabilità, il suo sorriso calmo, con lui si divertiva e, spesso, si arrabbiava.

Con lui poteva gridare e disperarsi per la sua malattia, cosa che non riusciva mai a fare davanti a nessuno, neppure i suoi genitori.

****

Timore provava Ken, nel dire a Kojiro come stessero realmente le cose. Aveva paura del suo giudizio, non poteva negarlo. Uno come Hyuga avrebbe mai accettato di avere un amico gay? Se lo chiedeva spesso, Ken, ma non riusciva mai ad avere una risposta. Hyuga era sempre stato una spalla per lui, lo spronava e credeva nel suo talento di portiere. Wakashimazu rispettava ed ammirava Kojiro, non avrebbe mai sopportato un suo sguardo disgustato, né avrebbe voluto perdere la sua amicizia.

Per questo preferiva litigarci di tanto in tanto per aver rifiutato un suo invito, invece di digli la verità.

****

Un’ora e quattro minuti il treno da Yokohama a Tokyo. In quegli anni il tragitto non gli era mai pesato, in fondo, non erano poi così lontani. A Ken piaceva salire su quel treno, partire, contare i minuti che, a volte lentamente, altre più velocemente, scorrevano, diminuendo man mano che si avvicinava alla meta. Spesso rimaneva ipnotizzato dalle immagini che scorrevano veloci sul finestrino, sovrapponendosi l’una all’altra e, per questo motivo, ogni tanto non si rendeva conto di essere arrivato, finendo per saltare la  sua fermata, cosicché doveva scendere a quella successiva e prendere un nuovo treno per tornare indietro.*

****

V per Vendetta! Già, era quella che cercava sempre Ken, ogni volta che Jun fingeva di stare male per ottenere qualcosa da lui.
“Aaaaah, il mio povero cuore straziato dal dolore!” Si lamentava il principe del calcio, mani al petto ed espressione sofferente sul viso.
Ken lo guardava di sbieco, cercando di capire se fingesse o meno; in fondo, mai abbassare la guardia! “Tesoro, lo sai che potresti fare l’attore drammatico?”
“Davvero? Ma io sto male!”
“Sì, me lo dici ogni volta...”
“Hai ragione...”
“Quindi non barare...”
“....”
“Jun...”
“...”
“J-Jun...”

Caduto in terra.

“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, Jun!!!!!”
“Era uno scherzo, amore!”

****

Wafer...Ken li adorava, erano i suoi dolci preferiti, riusciva a sgranocchiarli in ogni dove e in ogni quando se ne aveva voglia. Purtroppo, amava anche sbriciolarli ovunque gli capitasse, cosa che mandava letteralmente Jun in collera. Certo, non era un tipo viziato Misugi, aveva sempre cercato di non esserlo, di non apparire tale, ma non poteva rinnegare totalmente l’educazione ricevuta!

“Tesoro...” Disse una sera Ken con un risolino. “Se ti stendi li mangio sopra di te i wafers....”
“Uh...?” Jun si fece cogliere impreparato, ancora intento a disperarsi per lo scempio sul pavimento.

“Bè, così dopo posso leccare via le briciole!”

****


Xavier, il capo degli X-Men, il film preferito da Wakashimazu. Il dottor X era dotato di enormi poteri mentali e Ken avrebbe voluto essere come lui, quando vedeva Jun estraniarsi e fissare il vuoto, per poi sospirare e sbuffare annoiato. Avrebbe voluto leggergli nella mente per capire che cosa gli passasse per la testa, anche se...poteva immaginarlo. Sapeva che il ragazzo soffriva per la sua debolezza al cuore, per il poter giocare solo pochi minuti a partita...tutto ciò stava indebolendo il suo fisico e la sua potenza, ridimensionandone le capacità. Mh, forse non erano necessari grandi poteri mentali per comprenderlo.

****

Yaoi, legge yaoi...” Rispose Jun facendo spallucce, quando Ken gli chiese come mai, quando incontravano Yayoi, la ragazza li guardasse in quello strano modo: a volte aveva un’espressione inebetita sul volto, altre arrossiva di colpo, evitando lo sguardo; altre ancora sembrava estasiata e li tempestava di domande sulla loro relazione...ma che roba, mica erano bestie rare! Bah, per Wakashimazu la ragazza era semplicemente pazza, nonché una gran ficcanaso.

“Che ne so io cos’è ‘sto yaoi!” Sbuffò Ken, spazientito.

“Ecco, questo è yaoi...” Disse un giorno Misugi, porgendogli un fumetto. “Yayoi l’ha dimenticato qui!”
“Aaaaargh!” Il grido del compagno, dopo averlo sfogliato.

****

Zitto...” Gli sussurrava Jun, dolcemente, quando si stringeva a lui dopo che avevano fatto l’amore. Adorava stare in silenzio in quei momenti, inebriandosi del profumo di Ken e godendo del suo calore. In quegli istanti il silenzio era d’oro...anche se, data l’impulsività del suo ragazzo, sapeva bene che se gli fosse passata una cosa per la testa non sarebbe riuscito a tenersela.
“Jun...” Gli disse infatti, d’improvviso. “Sei sicuro che Yayoi abbia ‘dimenticato’ il fumetto?” Misugi lo guardò con occhi da cucciolo smarrito “Ma che dici?”  Poi gli diede un bacio, lungo ed appassionato.

Quello era l’unico modo per distrarlo

****

FINEEEEEEEE *____________*



* Oneechan, ogni riferimento al nostro viaggio è puramente casualeXDDDD
* Piccolo omaggio a Melanto ^O^ Sono così carini Mamo e Yuzo!
  
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