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Autore: Selva oscura    03/02/2016    7 recensioni
L'amore si sa è anche sofferenza e gelosia.
Kagome lo sa bene, specialmente dopo aver visto Inuyasha insieme a Kikyo.
Ma cosa succederebbe se nella vita di Kagome entrasse Sesshomaru, il principe degli Inuyokai, affascinante ma allo stesso tempo irraggiungibile?
Riuscirà lei a far chiarezza nei suoi sentimenti? O si ritroverà innamorata di entrambi i fratelli?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era caduto insieme a lei.
Kagome non riusciva a spiegarsi come fosse stato possibile. Aveva  sempre creduto che solo Inuyasha fosse in grado di attraversare il pozzo. Avere Sesshomaru nella sua epoca era un grosso problema. Se nascondere la vera natura del mezzodemone era relativamente semplice, non poteva dire lo stesso di Sesshomaru. Le orecchie canine di Inuyasha erano state abilmente nascoste da un berretto, ma dubitava di poter fare lo stesso con il fratello. In primo luogo, non si trattava soltanto di un paio di orecchie, ma di una voluminosa coda; e poi dubitava che Sesshomaru avrebbe acconsentito a vestirsi all'occidentale per evitare gli sguardi curiosi.
Inoltre, non poteva dire di conoscerlo, e la sua presenza la metteva fortemente a disagio.
<< Stai bene? >> gli chiese un po' timorosa, nel buio del pozzo non riusciva a distinguere la sua figura ma percepiva la sua presenza.
<< Umana dove mi hai trascinato? >> borbottò chiaramente impaziente di avere una spiegazione plausibile.
<< Ti ho già detto che non mi chiamo umana! Mi CHIAMO KAGOME! >> urlò indispettita. Aveva una tale voglia di mandarlo a cuccia come faceva con Inuyasha.
" Peccato che Sesshomaru non indossi il Kotodama no Nenju .....perché su di lui lo  userei a più non posso. "pensò mentre le labbra si incurvavano in un sorriso divertito.
<< Sorellona! Sei tornata finalmente, il nonno ha ormai esaurito le scuse delle malattie per coprire le tue assenze a scuola. >> gridò un ragazzetto sopra la loro testa.
<< Arrivo Sota! E avvisa la mamma che ho portato un ospite. >> rispose iniziando a risalire sulla parete fredda e umida.
<< Chi è il fratellone Inuyasha? >> chiese allegramente suo fratello.
<< Ehm! No si tratta di Sesshomaru, suo fratello. >> ribatté abbassando la testa sospirando e proseguì la sua scalata. Si sentì afferrare da lui e in un attimo fu fuori.
<< Grazie. Ehm..... Ascolta Sesshomaru qui non ci sono demoni come da te, per favore non fare pazzie e ritorna nell'epoca Sengoku. >> disse Kagome guardandolo per la prima volta nei suoi occhi dorati. Percepì  immediatamente una sensazione simile al l'imbarazzo distolse, e immediatamente lo sguardo arrossendo.

<< Nemmeno io voglio rimanere nella tua stupida epoca, ma soprattutto non prendo ordini da te! >> rispose freddamente voltandogli le spalle e lasciandola di stucco.
<< Cosa?! Aspetta Sesshomaru! >> scattò lei inviperita cercando di bloccarlo per digliene quattro. Riuscì  solo a sfiorare la sua coda con la punta delle dite, mentre lui spiccava un balzo per rientrare dentro il pozzo.
Kagome tirò un sospiro di sollievo  si apprestò a uscire dal santuario. Fece scorrere la porta, e ogni parete legnosa venne inondata di luce; il pozzo risaltava come una gemma preziosa.
<< Umana! Spiegami perché non sono riuscito a tornare! >> sibilò Sesshomaru alle sue spalle facendola gridare di paura.
<< Non farlo mai più! Mi hai capito? Mi hai fatto prendere un accidente! E  poi quante volte te lo devo ripetere non chiamarmi umana! Io ho un nome. Usalo che non lo consumi mica! >> rispose piccata cercando di controllare la respirazione e rivolgendogli uno sguardo assassino.
<< Ka..go...me >> la chiamò lui mettendoci una cura esagerata nel calcare le sillabe del nome per nulla intimorito dagli occhi furibondi di lei.
<< Ah! È stato tanto terribile pronunciare il mio nome? >> chiese strafottente continuando a inveire contro di lui.
" Questa femmina mi fa imbestialire. Se non spacco qualcosa la uccido. " pensò Sesshomaru fulminandola con lo sguardo.

" E poi questa è nuova. Sembra che il principino non riesca a tornare. " ragionò Kagome, e presa dallo sconforto iniziò a camminare su e giù davanti a lui cercando una possibile spiegazione che al momento non gli veniva assolutamente in mente.

"Accidenti mi ci voleva anche Sesshomaru tra i piedi! Non posso nemmeno soffrire un po' in pace. " pensò melodrammatica. " Però una soluzione va cercata, se voglio liberarmi in fretta della sua presenza." 
<< Vieni dentro casa. Ti cambi gli abiti e poi ci pensiamo ok? >> propose lei tirandolo per una manica.


<< Ciao mamma, ciao nonno sono tornata a casa! >> gridò non appena ebbe varcata la soglia. Poco dopo una sorridente signora mora in maglietta marrone e gonna della stessa tinta, entrambe  coperte da un sinale bianco, si fece capolino dalla cucina, accompagnata da un sacerdote anziano dal l'espressione accigliata.
Il nonno di Kagome squadrò lo strano giovane che era assieme a sua nipote: capelli lunghi argentati, lo sguardo truce, abito bianco e decorazioni rosse completato da un armatura, la pelliccia bianca che ricadeva sulla spalla. Poi spostò i suoi occhi sul viso e vide il marchio a forma di spicchio di luna e le strisce sugli  zigomi. Sussultò, realizzando la natura del ragazzo.
<< Io ti sigillo spirito maligno! >> gridò lanciandogli contro talismani stropicciati e logorati dal tempo.
Il suo attacco fu così fulmineo quanto scadente che Kagome scoppiò in una fragorosa risata la prima dopo tante ore di turbamento.
" Chissà che voleva fare il vecchio? Ma se ci riprova gli faccio assaggiare i miei artigli avvelenati. " pensò Sesshomaru allettando la presa sull'elsa della sua Tokijin.
<< Sesshomaru lui è mio nonno e lei è mia madre! >> fece le presentazioni Kagome tornando per un istante seria.



" Finalmente sola. " pensò lei sospirando, mentre si chiudeva la porta alle sue spalle. Aveva lasciato Sesshomaru in soggiorno con i suoi parenti, aveva chiesto alla mamma dei vestiti per lui in modo di farlo confondere in questo mondo. E lei era corsa nella sua camera al sicuro dai sguardi indiscreti dei suoi.

" Inuyasha! Sei ancora con lei vero? " pensò tristemente.
Le lacrime che aveva trattenuto infine riuscirono a scorrere lentamente sul viso.
Kagome si portò una mano alla bocca per sopprimere un singulto  di dolore per non farsi sentire da nessuno, soprattutto da Sesshomaru che aveva un udito particolarmente fine. Si tuffò sul suo morbido letto, coperto da un piumone rosa, affondò la testa nel cuscino per attutire il suono del suo dolore.
" Che posso fare io? Lui ha occhi solo per Kikyo!" pensò disperata. " Qual'è veramente il mio posto affianco a Inuyasha? Perché soffro così? Se questo è quello che chiamano Amore, io non lo voglio. Lui non mi guarda come una ragazza da amare. Capisco che l' abbia salvata ma..."  pensò ancor più sconfortata. "Come posso tornare? Forse potrei rimanere nel mio mondo e non tornare più. Ma che diavolo sto pensando...Non lo so, mi sento confusa. Perché lui sceglie alla fine sempre e solo lei, e io che cosa sono? Il suo rimpiazzo? La seconda scelta di Inuyasha? " 
Kagome per la prima volta lasciò le lacrime e i pensieri liberi di vagare nella sua mente fino a lasciarla sfinita e facendola precipitare in un sonno profondo senza sogni.

 
Nel frattempo al piano di sotto Sesshomaru era seduto assieme ai familiari di lei, era stato tempestato di domande sul suo rapporto con Kagome e perché erano venuti assieme.
<< Mamma, Kagome ha detto di dare dei vestiti a fratello Sesshomaru! >> ricordò Sota.
La Signora Higurashi corse immediatamente nella sua camera da letto e prese alcuni abiti: camicie, pantaloni, giacche, calzini, scarpe, magliette e dolcevita appartenuti al suo defunto marito. Passarono pochi minuti ed era già di ritorno nella calda stanza, depositò i vestiti sul tavolino basso in mogano. Sesshomaru guardò  con distacco i gesti accurati della donna. 
' Che diamine sarebbero questi  insulsi abiti? Non si aspettaranno mica che io li indossi? ' si chiedeva, mentre la mamma di Kagome gli sventolava una maglietta a maniche lunghe nera e dei pantaloni blu, che erano di una stoffa a lui sconosciuta.
<< Mah! Non capisco proprio quella benedetta ragazza! Affibbiarci questo qui e filarsela! >> si lamentava il nonno rivolgendosi al nipote minore, mentre sorseggiava il suo the.
<< Nonno! Ma che dici! >> lo rimproverò Sota guardando di sottecchi, chiaramente incuriosito, il demone.
<< Scusa Sesshomaru è vero quello che mia sorella racconta di te? Che il fratellone Inuyasha è più forte di te? >> gli chiese con innocenza destando  immediatamente la furiosa reazione  di lui.
<< Tsk! >> grugnì andando vicino al ragazzo e con un elegante movimento della mano  la frusta avvelenata spezzò il tavolo in due parti uguali.
<< Wow! Che bravo! Che ottima mira! >> lo elogiò Sota applaudendo allegramente.
<< Che diavolo blateri. Ti ho mancato! >> rispose gelido inchinandosi a raccogliere a caso i vestiti caduti per poi uscire dalla stanza seguito a ruota dalla signora, mentre il nonno piangeva sui resti del malcapitato mobile gridando: " E ora dove ci mettiamo a mangiare. "

Intanto Inuyasha non si dava per vinto. Provava a saltare  dentro il pozzo e puntualmente veniva rimandato fuori.
E più tentava. E più falliva. 
Era sconcertato, il pozzo non lo lasciava attraversare per andare da Kagome.
Non sopportava il pensiero che lei era lontana e per di più in compagnia del fratellastro, e lui non poteva essere al suo fianco. Una sensazione di impotenza lo pervadeva mista rabbia e disperazione.
" Kagome sei una stupida! Perché sei andata via? " pensò rabbiosamente. Sfoderò Tessaiga e scagliò la cicatrice del vento a ridosso della collina, lasciando su di essa tre solchi profondi e lunghi.

<< Per tutti i kami! Che diavolo è successo qui? >> disse un giovane monaco dai capelli castani raccolti in un codino alla base del collo, sbucando all'improvviso alle sue spalle . << Credevo che ti avessero attaccato dei demoni! Ma a quanto pare sei solo in collera! >> continuò mettendosi seduto affianco al pozzo.
<< Taci dannato! >> sibilò Inuyasha rinfoderando Tessaiga.
<< Ti cercavo! La Divina Kagome non è più nella capanna e ora credo di capire dove sia. E se il mio istinto non mi tradisce tu ne sai qualcosa. >> gli disse guardandolo dritto negli occhi dorati.
<< Quando sono ritornato stanotte... lei non c'era già più! >> confessò il mezzodemone.
<< Ah! Capisco ti sei dilettato in un incontro amoroso con la venerabile Kikyo ! >> osservando l'amico attentamente si accorse di aver visto giusto, ora doveva capire se Kagome li aveva visti insieme e glielo domandò direttamente senza alcun giro di parole. 
<< Mi sembrava di aver sentito il suo odore. Ma... >> 
<< Ma eri troppo occupato... per accettarti se lei era lì! Io proprio non ti capisco sei un testone ottuso! Possibile che non riesci a decidere con quale delle due vuoi stare? >> lo rimproverò bonario Miroku. << Hai provato ad andare da lei? >> chiese.
<< Si! Però guarda tu stesso. >> rispose Inuyasha spiccando un salto altissimo diretto all'interno del pozzo, ma appena vi entrò venne respinto nuovamente.
<< Mmmmm... Ora è certo! Kagome ti ha visto! >> dichiarò serio il monaco.
<< Cosa? >> disse sconcertato.
<< Inuyasha è semplice vieni respinto  forse perché... nel momento in cui la divina Kagome ha attraversato il pozzo, ha provato dei sentimenti negativi verso di te. >> spiegò tranquillamente.
<< Spiegati meglio! >> rispose rabbioso sedendosi accanto a Miroku.
<< Sei proprio una testa dura! Come fai a non capire che Kagome era sconvolta e i suoi sentimenti hanno sviluppato una potente barriera che ti impedisce di attraversare il pozzo. >> concluse mestamente.
<< Una barriera?! >> rispose illuminandosi sfoderando di nuovo Tessaiga facendo diventare la lama rossa, scagliandosi sul pozzo.
Contrariamente alle aspettative di Inuyasha, Tessaiga non scalfì minimamente la barriera.
   
 
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