Sharrkan non l'aveva sognato.
Era sicuro di averla vista, senza ombra di dubbio.
Era una donna dai lunghi capelli azzurri, apparentemente da dietro, nuda, seduta comodamente su uno scoglio, mentre fissava l'orizzonte.
Lui era lì, sulla riva di quel mare cristallino, come ogni pomeriggio, per migliorare le sue abilità da spadaccino.

Non faceva altro che pensare a lei.
Appena osava chiudere gli occhi, l'immagine di quella donna, gli appariva in mente.
Nel bel mezzo di una festa, si mise in disparte, ad un tavolo, iniziando a pensare.
Poggiò il gomito sulla superficie di legno, e la guancia sulla mano.
Aveva deciso che il giorno seguente, sarebbe ritornato lì, per rivederla. Nella speranza di trovarla ancora, voleva capire chi fosse e perché era lì.

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Il giorno seguente, l'albino si recò nuovamente alla riva di quella spiaggia, notando che lei era proprio lì, rivolta sempre di spalle, avrebbe cercato di attirare la sua attenzione, così mise le mani ai lati della bocca, iniziando a chiamarla.
Facile, pensò. 
Lei si girò, e poté intravedere ogni suo lineamento, dal viso così puro, fino ai fianchi, formosa, e ai seni coperta da delle conchiglie color corallo, mentre i suoi occhi erano cristallini come quel mare che li circondava. Una bellissima donna.
Sussultò. 
Lei non rispondeva.
Sharrkan aggrottò le sopracciglia, voleva sapere, a tutti i costi, così, si gettò in mare, nella speranza di raggiungerla.
L'uomo aveva dimenticato un particolare, lui possedeva molte catene.
Una di queste, pesante com'era, trascinò l'albino sott'acqua.
Si dimenò, ma nulla.
Imbarazzante, patetico, pensò. 
Prima di chiudere gli occhi a causa della mancanza di ossigeno, notò qualcosa, o meglio, qualcuno venirgli incontro.
Nuotava, e possedeva una coda, poi fu buio.

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Aprì gli occhi, notando che al suo risveglio, la visione era quella di un viso femminile.
Proprio il viso di quella donna misteriosa, che continuava a fissarlo, ad accarezzaegli la guancia.
Sorrise.

"Chi.. sei tu?"

Riuscì a dire il generale, non ottenendo nessuna risposta, ma anzi, solo un fuga da parte della blu, che si precipitò in mare.
Lui si sedette sulla sabbia, toccandosi la testa come stordito.
Alzò lo sguardo verso l'oceano, notandola lì, nell'acqua.
Incrociò il suo sguardo con quello di lei.
Non altro che bellissima, pensò. 
Lei si gettò in acqua, mostrando la sua coda.
Una sirena, senza dubbi.
Aspettò una manciata di minuti sulla riva, nella speranza che ella si sarebbe rifatta viva, nulla, speranze annegate.
Quello che sapeva, è che lo aveva salvato.
Lui sapeva che ormai non avrebbe fatto altro che pensare a lei, ogni singolo giorno.
Ed è per questo che sarebbe tornato lì tutti i pomeriggi, nella speranza di rivederla ancora.