.:Game:.
[Un ultimo sguardo
allo specchio del bagno e sistemandosi per l'ennesima volta una ciocca di
capelli fuori posto uscì con una certa fretta dalla stanzetta azzurra.
Poggiando un dito
sulle labbra rosse osservò con preoccupazione la stanza dell'ufficio che si
trovava davanti. Diciamolo non era la prima volta che ci entrava, ma ogni volta
che Fudo le affidava un nuovo cliente mentre beveva il suo thé verde c'era da
preoccuparsi parecchio; ancora si chiedeva come Sophia avesse potuto sposarlo.
Scosse la testa per scacciare le preoccupazioni e facendo un bel respiro
strinse la maniglia della porta.
"Ah,
capisco". Nei suoi ventidue anni di vita non aveva mai visto una persona
più rozza di quella che, nell'ufficio di Gen Fudo, sedeva accanto a lei. Certo
non si poteva dire che non fosse educato, ma ad osservarlo bene c'era qualcosa
in lui che faceva pensare agli uomini della pietra, quelli stile "Vilma
dammi la clava" o "Io uomo, tu donna".
"Silvia cara,
tu capisci la mia situazione, vero?" incrociando le mani davanti a le e
poggiandovi sopra il mento Mr.Fudo osservava la ragazza bionda che con un
sorriso forzato cercava inutilmente di mantenere un certo contegno.
"Certo"
fece lei socchiudendo ancora gli occhi. Come succedeva ogni volta Mr.Fudo
doveva dei soldi ad un tizio, il tizio moriva e il figlio del tizio veniva a
rompere. E Silvia de Alisia fortunata nel gioco d'azzardo finiva sempre per
aiutarlo]
Prese il bicchiere
da champagne tra le mani, una smorfia sul volto leggermente truccato. Accavallò
con grazie le gambe, il vesti nero che attraverso lo spacco laterale faceva
vedere le pelle chiara. I lunghi capelli biondi legati in una complessa
acconciatura, qualche ciocca che sfuggiva al fermaglio le ricadeva
elegantemente sul viso.
"Affari,
Silvia?"
Si girò verso la
voce che aveva fatto il suo nome. Tsugumi. Sorrise e indugiò con lo sguardo
sull'abbigliamento dell'amica; anche se erano in un albergo molto prestigioso
la castana non aveva desistito dal truccarsi molto e indossare un abito al
limite del decente.
Tsugumi si sedette
sullo sgabello libero e ordinò del vino rosso.
"Si,
affari" mormorò la bionda avvicinando il calice di vetro alle labbra rosa.
"Anche io"
rispose l'altra mettendo mano alla borsetta e cacciando un biglietto da visita.
Lo porse a Silvia con un sorrisetto non prometteva nulla di buono.
"Io tuoi non
sono affari, Tsugumi. Più che altro... truffe?" sorrise sforzatamente, poi
leggendo il bigliettino aggiunse "Pierre Veira? Il tuo prossimo
cliente?"
La castano annuì
fortemente prima di mandare giù con un sorso il suo drink.
"Disturbo,
signore?"
Tsugumi spalancò gli
occhi e Silvia sorrise sorpresa.
Apollo Black sorrise
di rimando. “Allora, vogliamo andare” si rivolse a Silvia porgendole il
braccio.
La biondina fece un
cenno di assenso con la testa, scesa dallo sgabello si aggrappò al braccio del
rosso “A domani, Tsugumi” disse all’amica prima di avviarsi verso l’ascensore.
“Questa sera vedi di
fare una fortuna come ieri, eh?” fece Mr.Black pigiando il bottone
dell’ascensore di vetro dell’hotel. Si sistemò la giacca scoccando uno sguardo
al vestito della de Alisia. “Mi piace questo abito, vestiti più spesso così”
disse poi accennando implicitamente al lungo spacco laterale.
“Tsk!” sbottò lei
assestandogli un borsettata sul braccio “Io sono qui, con te, solo per fare un
favore al signor Fudo, intesi Black?” la voce fredda e impassibile.
“Come vuole Miss
Freezer” rise lui.
Le porte
dell’ascensore si aprirono con un leggero sciocco. Apollo si fece da parte per
far passare Silvia che con un sorriso stampato sul volto si addentrava sicura
nell’ampio casinò.
***
“A-ah, ritardo”.
Poggiò la penna rosa sul foglio e scrisse con una fluida calligrafia de Alisia. Sorrise all’interessata socchiudendo
gli occhi verdi.
“Is, te ne prego non
segnare ritardo!” le mani congiunte davanti a se e lo sguardo implorante,
Silvia de Alisia si presentò al lavoro con due occhiaie enormi e con la faccia
di una che invece di aver preso l’auto si era di corsa infilata nella
metropolitana piena di puzzolenti avventori.
“No no no!” continuò decisa la ragazza al bancone, scosse la testa
in modo che i capelli castano chiaro e corti rimanessero ordinati. “Silvia è la
quarta volta e con questa la quinta che ti copro con Black e Mr. Fudo” le
scoccò un occhiata scocciata “E questa sarà anche l’ultima”. Rassegnata
cancellò il nome della bionda dalla magra lista dei ritardatari.
Is lasciò un attimo
la sua postazione dietro il bancone e avvicinandosi a Silvia disse “Allora,
com’è andata ieri sera?”
L’altra sorrise
compiaciuta come sempre e mettendo mano alla borsa tirò fuori un mazzetto di
soldi piuttosto alto “Meglio delle altre sere, tesoro”.
“Bene, contenta tu!
Comunque Apollo di aspetta nell’ufficio di Fudo, dice di voler parlare della
vostra prossima uscita”
“Quell’animale! Ieri
per poco con cedevo alle sue lusinghe. Ma ancora non ha visto di che pasta è
fatta Silvia de Alisia, ma lo vedrà eccome se lo vedrà” puntò il pugno in
aria e con fare cospiratorio si diresse
verso la porta scura dell’ufficio.
"Cos-?!"
Silvia prese il
bigliettino che trovò sulla scrivania dell'ufficio, ancora più irritata di
prima lesse:
-Siamo in cucina,
raggiungici lì, le Tre Frecce-
Strinse il biglietto
tra le mani e uscì dalla stanza sbattendo la porta. Arrivata in cucina, rimase
sulla porta la bocca spalancata e l'espressione inorridita.
Dietro il bancone di
lavoro Apollo e Fudo con le braccia alzate mostravano in mano uno una padella
gigante e l'altro una frusta per uova. Entrambi con l'espressione da gnorri
guardarono la ragazza sulla porta dicendo "Salve!"
La biondina, dopo un
attimo di confusione, cercò di tornare seria e rispose acida "Mi ricorderò
di chiamarvi quando saremo attaccati dalle uova giganti"
"Qui è tutto a
posto" fece Apollo appoggiando la padella sul bancone di marmo.
"Già, il fatto
che noi ci diamo all'arte di cucinare non è un problema" aggiunse Fudo
prendendo tre coltelli e unendoli a formare "Le Tre Frecce"
(patetico).
"E cosa
definireste un problema?" chiese allora Silvia, scettica.
"Essere
attaccati dalle uova giganti?"
Note Autrice fuori di testa:
Allora, allora eccomi qui con la
mia prima FanFic su Aquarion!!! Allora è un AU, ormai
la sezione di Aquarion galleggia grazie alle AU, comunque ringrazio in anticipo
chi leggerà, chi recensirà, chi metterà tra i preferiti e via dicendo. La
“Trama” l’avete già letta nell’introduzione, l’ho chiamata ‘Key’ (chiave) per
un ben preciso motivo, poi lo scoprirete!!! Al prossimo capitolo
Lightning_