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Autore: Lightning_    19/03/2009    3 recensioni
Appena svegliata si portò una mano al collo come ogni giorno. Tastò la pelle. Nulla. Una brutta consapevolezza le si insinuò in mente. Lei, Silvia de Alisia, aveva perso la cosa più importante per la sua famiglia. Girò di scatto la testa verso il comodino, con un pensiero pieno di rabbia constatò che uno di biglietti per la Cina era scomparso. Tragedia. Una parola che poteva definire ciò che era successo. Come era possibile che tutto il patrimonio degli Alisia fosse nelle mani di un cafone ome Apollo Black?
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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.:Game:.

[Un ultimo sguardo allo specchio del bagno e sistemandosi per l'ennesima volta una ciocca di capelli fuori posto uscì con una certa fretta dalla stanzetta azzurra.

Poggiando un dito sulle labbra rosse osservò con preoccupazione la stanza dell'ufficio che si trovava davanti. Diciamolo non era la prima volta che ci entrava, ma ogni volta che Fudo le affidava un nuovo cliente mentre beveva il suo thé verde c'era da preoccuparsi parecchio; ancora si chiedeva come Sophia avesse potuto sposarlo. Scosse la testa per scacciare le preoccupazioni e facendo un bel respiro strinse la maniglia della porta.

 

"Ah, capisco". Nei suoi ventidue anni di vita non aveva mai visto una persona più rozza di quella che, nell'ufficio di Gen Fudo, sedeva accanto a lei. Certo non si poteva dire che non fosse educato, ma ad osservarlo bene c'era qualcosa in lui che faceva pensare agli uomini della pietra, quelli stile "Vilma dammi la clava" o "Io uomo, tu donna".

"Silvia cara, tu capisci la mia situazione, vero?" incrociando le mani davanti a le e poggiandovi sopra il mento Mr.Fudo osservava la ragazza bionda che con un sorriso forzato cercava inutilmente di mantenere un certo contegno.

"Certo" fece lei socchiudendo ancora gli occhi. Come succedeva ogni volta Mr.Fudo doveva dei soldi ad un tizio, il tizio moriva e il figlio del tizio veniva a rompere. E Silvia de Alisia fortunata nel gioco d'azzardo finiva sempre per aiutarlo]

 

Prese il bicchiere da champagne tra le mani, una smorfia sul volto leggermente truccato. Accavallò con grazie le gambe, il vesti nero che attraverso lo spacco laterale faceva vedere le pelle chiara. I lunghi capelli biondi legati in una complessa acconciatura, qualche ciocca che sfuggiva al fermaglio le ricadeva elegantemente sul viso.

 

"Affari, Silvia?"

Si girò verso la voce che aveva fatto il suo nome. Tsugumi. Sorrise e indugiò con lo sguardo sull'abbigliamento dell'amica; anche se erano in un albergo molto prestigioso la castana non aveva desistito dal truccarsi molto e indossare un abito al limite del decente.

Tsugumi si sedette sullo sgabello libero e ordinò del vino rosso.

"Si, affari" mormorò la bionda avvicinando il calice di vetro alle labbra rosa.

"Anche io" rispose l'altra mettendo mano alla borsetta e cacciando un biglietto da visita. Lo porse a Silvia con un sorrisetto non prometteva nulla di buono.

"Io tuoi non sono affari, Tsugumi. Più che altro... truffe?" sorrise sforzatamente, poi leggendo il bigliettino aggiunse "Pierre Veira? Il tuo prossimo cliente?"

La castano annuì fortemente prima di mandare giù con un sorso il suo drink.

 

"Disturbo, signore?"

Tsugumi spalancò gli occhi e Silvia sorrise sorpresa.

Apollo Black sorrise di rimando. “Allora, vogliamo andare” si rivolse a Silvia porgendole il braccio.

La biondina fece un cenno di assenso con la testa, scesa dallo sgabello si aggrappò al braccio del rosso “A domani, Tsugumi” disse all’amica prima di avviarsi verso l’ascensore.

“Questa sera vedi di fare una fortuna come ieri, eh?” fece Mr.Black pigiando il bottone dell’ascensore di vetro dell’hotel. Si sistemò la giacca scoccando uno sguardo al vestito della de Alisia. “Mi piace questo abito, vestiti più spesso così” disse poi accennando implicitamente al lungo spacco laterale.

“Tsk!” sbottò lei assestandogli un borsettata sul braccio “Io sono qui, con te, solo per fare un favore al signor Fudo, intesi Black?” la voce fredda e impassibile.

“Come vuole Miss Freezer” rise lui.

Le porte dell’ascensore si aprirono con un leggero sciocco. Apollo si fece da parte per far passare Silvia che con un sorriso stampato sul volto si addentrava sicura nell’ampio casinò.

 

***

“A-ah, ritardo”. Poggiò la penna rosa sul foglio e scrisse con una fluida calligrafia de Alisia. Sorrise all’interessata socchiudendo gli occhi verdi.

“Is, te ne prego non segnare ritardo!” le mani congiunte davanti a se e lo sguardo implorante, Silvia de Alisia si presentò al lavoro con due occhiaie enormi e con la faccia di una che invece di aver preso l’auto si era di corsa infilata nella metropolitana piena di puzzolenti avventori.

“No no no!” continuò decisa la ragazza al bancone, scosse la testa in modo che i capelli castano chiaro e corti rimanessero ordinati. “Silvia è la quarta volta e con questa la quinta che ti copro con Black e Mr. Fudo” le scoccò un occhiata scocciata “E questa sarà anche l’ultima”. Rassegnata cancellò il nome della bionda dalla magra lista dei ritardatari.

Is lasciò un attimo la sua postazione dietro il bancone e avvicinandosi a Silvia disse “Allora, com’è andata ieri sera?”

L’altra sorrise compiaciuta come sempre e mettendo mano alla borsa tirò fuori un mazzetto di soldi piuttosto alto “Meglio delle altre sere, tesoro”.

“Bene, contenta tu! Comunque Apollo di aspetta nell’ufficio di Fudo, dice di voler parlare della vostra prossima uscita

“Quell’animale! Ieri per poco con cedevo alle sue lusinghe. Ma ancora non ha visto di che pasta è fatta Silvia de Alisia, ma lo vedrà eccome se lo vedrà” puntò il pugno in aria  e con fare cospiratorio si diresse verso la porta scura dell’ufficio.

 

"Cos-?!"

Silvia prese il bigliettino che trovò sulla scrivania dell'ufficio, ancora più irritata di prima lesse:

 

-Siamo in cucina, raggiungici lì, le Tre Frecce-

 

Strinse il biglietto tra le mani e uscì dalla stanza sbattendo la porta. Arrivata in cucina, rimase sulla porta la bocca spalancata e l'espressione inorridita.

Dietro il bancone di lavoro Apollo e Fudo con le braccia alzate mostravano in mano uno una padella gigante e l'altro una frusta per uova. Entrambi con l'espressione da gnorri guardarono la ragazza sulla porta dicendo "Salve!"

La biondina, dopo un attimo di confusione, cercò di tornare seria e rispose acida "Mi ricorderò di chiamarvi quando saremo attaccati dalle uova giganti"

"Qui è tutto a posto" fece Apollo appoggiando la padella sul bancone di marmo.

"Già, il fatto che noi ci diamo all'arte di cucinare non è un problema" aggiunse Fudo prendendo tre coltelli e unendoli a formare "Le Tre Frecce" (patetico).

"E cosa definireste un problema?" chiese allora Silvia, scettica.

"Essere attaccati dalle uova giganti?"

 

 

 

 

Note Autrice fuori di testa:

Allora, allora eccomi qui con la mia prima FanFic su Aquarion!!! Allora è un AU, ormai la sezione di Aquarion galleggia grazie alle AU, comunque ringrazio in anticipo chi leggerà, chi recensirà, chi metterà tra i preferiti e via dicendo. La “Trama” l’avete già letta nell’introduzione, l’ho chiamata ‘Key’ (chiave) per un ben preciso motivo, poi lo scoprirete!!! Al prossimo capitolo

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Lightning_

 

 

 

 

 

  
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