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Autore: Napee    03/02/2016    7 recensioni
[future!AU dal nono capitolo]
Rin è cresciuta al villaggio con la sporadica presenza del suo "Signor Sesshomaru", ma come si evolverà il loro rapporto?
***
Era da quando l'aveva lasciata al villaggio che lei lo sognava, ogni notte, ogni singola notte, per dieci anni,lei lo aveva sognato.
Sognava il suo "Signor Sesshoumaru" che tornava a prenderla, che le accarezzava il viso come quando era piccola, ed ogni mattino era sempre una tortura doversi svegliare ed interrompere quel dolce idillio.
***
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. La festa

La festa per il ritorno al villaggio di Kohaku si prospettava esemplare.
Sango preparava moltissime portate: dalle più semplici alle più complesse ed, in ogni portata, perse totalmente il senso della misura, che alla fine cucinò per quasi metà villaggio.
A Kagome venne affidato il compito di preparare qualche dolcetto tipico della sua era ed il fabbro le diede la sua fucina da trasformare in forno per dolci... Ed anche lei perse il senso della misura cucinando per l'altra metà del villaggio.
Gli uomini allestivano tutto l'occorrente per l'enorme falò che avrebbe illuminato a giorno la notte, tranne InuYasha che vegliava sulla sua dolce metà sbraitandole ogni volta che poteva di essere una sciocca e di dover stare a riposo.
I bambini furono affidati alla vecchia Kaede che, da brava sacerdotessa, stava avviando le gemelline verso l'arte delle erbe mediche.
Rin invece fu l'unica senza compiti... O meglio, un compito glielo aveva affidato Sango all'ultimo minuto: tenere lontano Kohaku dal villaggio.
Sicuramente la sterminatrice aveva scelto la sua giovane amica per questo incarico solo e solamente per farla stare sola con lo sterminatore... A discapito di Rin che ancora era in difficoltà per l'episodio della carezza del giorno prima e ciò le impediva di adempiere il suo compito alla perfezione.
Aveva portato Kohaku a fare una passeggiata sulle rive del fiume, impiegando tantissima difficoltà  per scegliere le parole giuste ,in modo da non fargli fraintendere il suo gesto, e, adesso che erano da soli, fra loro si era creato un silenzio imbarazzatissimo.
"Allora.. Tu come ti trovi al villaggio?" Fu Kohaku a romperlo con una domanda molto stupida in effetti ,considerando che ormai ci viveva da dieci anni...ma sempre meglio del silenzio!
"Bene. Anche se mi manca girovagare per il mondo con il Signor Sesshomaru." Confessò lei sinceramente, dopotutto era la verità, ma quando pronunciò quel nome, il suo sguardo si rabbuiò all'istante e nella sua mente tornarono a tormentarla i soliti dubbi.
Sesshomaru starà bene?
Quando tornerà?
Tornerà?
"E come mai vorresti viaggiare?"
"Che domande... Per vedere posti nuovi, gente nuova... Nuove avventure ogni giorno!" Rispose lei entusiasmandosi solo a pensarci, ma omettendo comunque che il bello di viaggiare sarebbe stato poter vedere il demone bianco ogni singolo giorno.
"Si? Beh... Potresti viaggiare con me.. almeno vedresti tantissimi posti nuovi al di fuori delle terre dell'ovest!" Propose Kohaku prendendole una mano calamitando così gli occhi neri di lei nei suoi cioccolato.
"Che ne dici, Rin?" La esortò lui con un'espressione gioiosa e carica d'aspettativa che la ragazza proprio non voleva stroncare.
"Non lo so..." Tentennò vaga sfuggendo a quegli occhi dannatamente profondi e ritraendo subito la mano che iniziava a bruciare fra quelle dello sterminatore.
"Perché non lo sai? È quello che vuoi dopotutto." Continuò lui cercando di convincerla e riacchiappando la sua mano, stavolta mantenendo una presa più ferrea.
"Si, ma non me la sento di partire così su due piedi... Insomma, Kagome partorirà a momenti ed io voglio vedere il piccolo... Poi c'è il signor Sesshomaru, dovrei avvisarlo che parto con te altrimenti si offenderebbe..." Accampò qualche scusa a caso, di cui l'ultima decisamente meno credibile.
Sesshomaru non si sarebbe certamente offeso, come minimo non avrebbe battuto ciglio perché non gliene sarebbe importato nulla.
Nella vita del grande demone cane, tutto lo sfiorava ma niente lo scalfiva, e lei non faceva certo eccezione.
"Capisco.. Beh, però Sesshomaru avresti potuto avvisarlo ieri."
La frase dello sterminatore mandò in allerta i sensi di Rin.
Come ieri?
Perchè proprio ieri?
Cosa voleva dire?
Kohaku si accorse del repentino cambio emotivo della ragazza, e lo sguardo allarmato che gli rivolse, lo convinse a continuare a parlare fornendo più dettagli.
"L'ho visto ieri alla radura del pozzo, dopo che sei andata via...credevo che venisse da te." L'allerta si trasformò in panico.
Sesshoumaru era stato qui!
Era tornato! Doveva vederlo prima che ripartisse!
Subito sottrasse la mano dalla morsa di Kohaku ed iniziò una frenetica corsa verso casa sua ripetendo mentalmente una preghiera ai Kami, quasi un mantra.

Fa che sia ancora qui. Fa che sia ancora qui. Fa che sia ancora qui. Fa che sia ancora qui.

In pochissimi minuti raggiunse la sua capanna, quella che condivideva con la vecchia Kaede, ci si fiondò dentro senza badare a togliersi i sandali.
Raggiunse la zona notte, dove c'era il suo futon, e sopra vide un pacchettino incartato con stoffa bianca.
Era un regalo... Un suo regalo... L'ennesimo...
"Rin... Ma che succede?" Sincopò Kohaku una volta raggiunta la ragazza.
Non capiva proprio quello scatto improvviso... O meglio, un'idea ce l'aveva, ma non voleva darvi troppo credito, forse per egoismo, forse per convenienza.
Rin lo ignorò completamente, non aveva nessuna voglia di spiegare all'amico il motivo del suo repentino cambio d'umore, soprattutto perché per lo sterminatore non sarebbe stato affatto bello.
Velocemente pensò a dove potesse essere andato.
Che fosse già ripartito?
Kami, sperava proprio di no...
Che la stesse aspettando nella radura?
Poteva anche essere, ma era passato un po' di tempo... Che ci fosse ancora?
Uscì dalla capanna come un uragano intimando a Kohaku di restare dentro e non uscire per nessun motivo.
Corse. Corse come il vento sperando che non fosse troppo tardi, anche se ad ogni passo una strana angoscia le andava sempre più appesantendo il cuore.
No. C'era! Doveva esserci!!
Intanto le lacrime iniziarono a pizzicarle gli occhi, ogni passo che si avvicinava, aumentava sempre di più la consapevolezza che i suoi timori fossero veri.
Raggiunse la radura e si guardò intorno disperata.
"No... No... No..." Furono le sue ultime e flebili parole, strozzate dalle lacrime che adesso fluivano via dai suoi occhi indisturbate, non vi era più motivo di trattenerle.
Lui non c'era, se n'era già andato...
Si accasciò con la schiena poggiata al pozzo e pianse.
Pianse tutta la sua frustrazione, pianse tutto il suo dolore, pianse tutta la sua solitudine.
Lui non c'era, lui non l'aveva aspettata, lui non era rimasto per lei.. La dura consapevolezza di aver ragione: lei per Sesshomaru non era niente.


***


Contro ogni probabilità, si costrinse ad alzarsi dal freddo terreno ed incamminarsi verso la sua capanna dove, ne era certa, vi era ancora il festeggiato.
Con passo lento e strascicato percorse tutto il bosco che divideva il villaggio dalla radura e quando arrivò alle prime capanne si costrinse ad indossare un sorriso di finta serenità.
Lei non era felice, come si può esser felici quando si vive attendendo un suo ritorno?
Quando ogni giorno senza lui è come un'altro giorno senza ossigeno?
Raggiunse la capanna della vecchia Kaede ed entrò.
Come prevedibile, Kohaku era ancora li che l'aspettava giocando allegramente con la piccola Kirara.
"Hey! Allora com'è andata?" Chiese lo sterminatore scattando in piedi non appena vide entrare la giovane.
"Niente... Non c'era." Confessò con un sorriso tirato.
Mai parole furono più difficili da pronunciare.
Lui non c'era per lei...
"Mi dispiace... Però ti ha portato un nuovo regalo, che ne dici di aprirlo?" Propose Kohaku cercando di tirar su il morale di Rin.
Anche se ostentava quell'ampio sorriso, si vedeva lontano un miglio che fosse triste in verità.
"Si... Buona idea... Vuoi farmi compagnia?"
Ben magra consolazione, un regalo, l'ennesimo regalo... Avrebbe preferito passare un po' di tempo con lui invece di spacchettare l'ennesimo regalo.
"Certo! Così farò finta di non vedere mia sorella che addobba il villaggio!" Scherzò Kohaku riuscendo a strappare alla giovane un piccolo sorriso sincero, forse il primo dei tanti.. Chi poteva dirlo?
Scartarono il regalo insieme, scoprendo un meraviglioso kimono ricamato finemente con pietre preziose direttamente incastonate e cucite nella stoffa.
"Wow..." Fu l'unico commento possibile che uscì all'unisono dalle bocche dei giovani.
"È meraviglioso! Perché non lo indossi per la festa?" Propose Kohaku bonariamente, senza sapere che in verità stava risvegliando quel dolore apparentemente acquietato nell'animo di Rin.
Kimono... Era solo un kimono... Un pezzo di stoffa... Nulla di più.
"Si... Magari potrei..." Acconsentì apatica.
Era solo un kimono, l'ennesimo kimono... Nulla di più.


***


Come previsto, la festa per il ritorno di Kohaku ,non fu una festicciola fra soli pochi intimi, ma bensì sfociò in una festa dell'intero villaggio.
Ovunque vi erano persone felici di riaccogliere il giovane sterminatore: C'era chi intonava canzoni popolari, c'era chi brindava alla salute dello sterminatore, c'era chi suonava ,mentre i più giovani si erano dati alle danze più sfrenate intorno all'enorme focolare.
Tutti si stavano divertendo da impazzire, persino InuYasha aveva messo da parte le sue continue paure per l'incolumità della consorte e l'aveva fatta ballare in pace... Impacciata, ma in pace.
Solo Rin se ne stava in disparte, a battere le mani a tempo, cercando di mantenere un'espressione abbastanza felice, anche se lo si poteva vedere benissimo che stesse solo fingendo.
La mente della fanciulla era da tutt'altra parte, era rimasta ancora nella radura del pozzo mangia ossa a fargli rivivere quel momento di sconforto ancora e ancora.
Come poteva continuare così?
"Hey,Rin!!" Trillò un'InuYasha un po' troppo allegro con una giara di sakè vuota sotto braccio... Ed ecco spiegato il motivo della sua poca preoccupazione nei confronti di Kagome! Era troppo impegnato a brindare per prestare attenzione alla moglie...
"InuYasha, puzzi terribilmente d'alcol!" Disse Rin coprendosi il naso.
Certamente quella non era l'unica giara vuota per colpa del mezzodemone.
"Cosa?!" Gridò lui offeso.
"Allora sai che ti dico? Puzzi anche tu e molto più di me!!" Aggiunse poi sedendosi accanto alla giovane amica... O meglio, tentando di farlo, dato che i fumi dell'alcol gli avevano fatto mancare la sedia spedendolo direttamente con il sedere sul terreno.
"Non è vero, io non ho bevuto!" Rispose lei fintamente risentita.
"Invece si, puzzi di Sesshomaru... il che è anche peggio."
Al sol udire quelle parole, Rin arrossì come una bambina.
Era stupido, era insensato, anche perché non era lei a "puzzare" come Sesshomaru, ma bensì la stoffa del kimono, ma nonostante tutto si sentì felice.
Era come avere un po' del demone con lei... Ben magra consolazione, ma sempre meglio di niente!
"Era da una vita che non mi divertivo così!" Esordì Kagome raggiungendo i due e sedendosi accanto ad InuYasha con qualche difficoltà a causa del pancione.
"Tsè! L'altra notte mi sembrava che ti fossi divertita anche tu a letto.." Biascicò InuYasha, evidentemente preda dell'alcol, ma questo non bastò a fargli scampare l'ira funesta della sua compagna che, dopo esser arrossita come un peperone, lo mandò diverse volte a cuccia facendo ridere a crepapelle Rin.. Forse per la prima volta quella sera.
"Hey!! Ma che ho fatto?!" Protestò il mezzodemone, ricevendo in risposta solo l'ennesimo "a cuccia!".
"A...allora Rin, kimono nuovo?" Tentò di cambiare argomento Kagome, ricevendo un segno d'assenso poco convinto in risposta.
"Da parte di Sesshomaru, presumo."
"Già.."
"Che c'è? Non ti piace?" Chiese la miko studiando attentamente la ragazza.
Da quando Rin, la super chiacchierona e sempre allegra Rin, parla a monosillabi con uno sguardo triste negli occhi?
Qualcosa non quadrava, e Kagome era pronta a scoprirlo.
"No no!! È bellissimo!!" Confermò la giovane smentendo subito quella possibilità.
Come poteva non piacere quel meraviglioso kimono?
"Allora cosa c'è? Si vede lontano un miglio che sei triste." Chiese Kagome poggiando una mano sulla spalla di Rin come a volerla rincuorare.
"È solo che..." Iniziò la giovane, ma tacque subito dopo.
Non voleva rivelare i suoi sentimenti per il demone proprio a sua cognata... Però, Kagome era un'amica fidata, dopotutto poteva fidarsi di lei, e lei avrebbe certamente capito.
"Mi manca... E tanto." Confessò infine puntando i suoi occhi in quelli della miko, come se cercasse di farle capire il vero significato di quelle parole.
Non era una mancanza semplice da esprimere, il suo sentimento era una sensazione di vuoto all'altezza del petto che la faceva soffrire terribilmente.
Ma Kagome capì.
Capì perfettamente quello che le stava comunicando con lo sguardo, quello stesso sguardo che aveva avuto lei molto tempo prima quando InuYasha andava da Kikyio.
Rin era innamorata di Sesshomaru, aveva sempre avuto il sospetto e adesso era stato confermato.
Lei lo amava, e stava soffrendo molto per la sua assenza.
Istintivamente le sorrise come a volerla consolare, come se volesse rassicurarla, tirarle un po' su il morale.
"Andrà tutto per il meglio."
"Lo spero..." Sussurrò in risposta Rin sorridendole a sua volta.
"Rin, dimmi una cosa." Esordì InuYasa d'un tratto fattosi serio e tenendo gli occhi puntati su qualcosa al limitare del villaggio.
Magari le botte del "a cuccia" lo avevano fatto rinsavire...
"Dimmi." Rispose lei prestandogli subito attenzione.
"Se il kimono te lo ha regalato Sesshomaru, siete dunque promessi sposi?" Chiese infine voltandosi verso di lei e rivelando alle due donne il suo sguardo appannato dai fumi del sakè.
Rin, udendo quelle parole, assunse diverse tonalità di rosso, dalle più chiare alle più scure, arrivando infine ad un bellissimo bordeaux.
"A cuccia!" Gridò ancora Kagome, andando in aiuto dell'amica, che mai come in quel momento le fu così grata.


La festa si protrasse fino a tarda notte, ma Rin decise di congedarsi da tutti abbastanza presto accampando come scusa quella di esser troppo stanca per continuare a far baldoria, mentre in verità non era proprio dell'umore di festeggiare un bel niente.
Certo, il breve siparietto comico fra InuYasha e Kagome l'aveva decisamente divertita, ma dopo, quando poi se ne erano andati a dormire, la tristezza aveva ripreso il sopravvento e non era proprio il caso di rovinare una così bella festa con il suo malumore.
Salutò tutti, compreso il festeggiato con non poco imbarazzo, e si diresse verso la capanna, dove l'aspettava un comodo futon che avrebbe accolto silenziosamente le lacrime che le avrebbero rigato le guancie per tutta la restante notte.
 
 
***
 
 
Sesshomaru se ne stava su di un ramo di un albero al limitare del villaggio.
Aveva tenuto d'occhio Rin per tutta la sera, aveva colto il suo malumore, aveva percepito le sue lacrime, ma non volle mai muoversi per andare da lei , nonostante lo volesse tremendamente.
Ancora era troppo presto, non era il momento giusto, prima doveva scoprire se le voci che giravano nelle terre dell'ovest erano fondate, non poteva certo allarmarla per niente, e con lei tutto il villaggio.
D'un tratto, il gracchiare della voce di Jaken che lo cercava gli stuprò le orecchie.
Con un agile balzo, scese dall'albero palesandosi agli occhi del suo devoto servitore che subito lo accolse con mille elogi e complimenti.
"Cos'hai scoperto?" chiese il principe dei demoni ignorando gli onorevoli appellativi che gli rivolgeva il piccolo kappa.
"Mio giovane signore, le voci che circolano fra i demoni sembrano essere vere ed il vostro gran vassallo è riuscito persino a trovare un testimone che ha visto la strega che si nutre di sangue." rispose Jaken prostrandosi umilmente ai piedi di Sesshomaru.
Il demone maggiore non rimase affatto contento nell'udire quelle parole ,dopotutto i suoi timori si erano infine rivelati fondati.
"Chi sarebbe il testimone?" chiese con voce autoritaria.
"lo conoscete bene, mio signore, è il demone Royakan della foresta." rispose Jaken soddisfatto.
Sapeva di aver eseguito l'ordine del suo signore alla perfezione, forse anche di più perché aveva persino trovato un testimone oculare che potesse fornire una descrizione della strega.
Lo sentiva, anche se il suo giovane signore non lo esprimeva a causa del suo carattere, era comunque immensamente soddisfatto del suo opetato.
Con ben poca grazia,Sesshomaru calpestò il povero kappa e si incamminò nuovamente verso il fitto bosco, dove sapeva che avrebbe certamente trovato le informazioni che cercava.
 
 
 
Buona seraaaaa!!
Come state?? tutto bene?? io si, sono contenta perché ho finalmente trovato il tempo di aggiornare qualcosa di diverso dall'altra ff :D
Non sono ancora pienamente soddisfatta, avrei preferito riuscire ad aggiornare tutte le mie storie, ma non ho avuto tutto questo tempo a disposizione purtroppo T-T
Ma torniamo a noi,Piaciuto il capitolo? :D
Finalmente si inizia a delineare un possibile antagonista e la storia inizia ad addentrarsi nella trama vera e propria..cioè, dall'ultima parte in poi stiamo iniziando a trattare la storia vera e propria,  capitoli precedenti sono solo serviti a descrivere per bene i due protagonisti.
Allora, nell'altro capitolo vi avevo detto che prima di vedere i due piccioncini fare scintille, avreste dovuto attendere un po' e che la risposta sarebbe stata in questo capitolo... ebbene, Rin ,per quanto cotta a puntino, non riesce a credere di essere un minimo importante per il demone... e certamente il comportamento di lui non l'aiuta affatto..in più, ora ci sarà di mezzo anche questa strega ciuccia sangue..riuscirò mai a non far patire le pene dell'inferno a quei due??
Probabilmente no! >:)
Alla prossima cari lettori!!
un bacio! <3
  
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