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Autore: Manu75    04/02/2016    0 recensioni
"Il viso era affascinante, con il prominente naso adunco che lo dominava. Ma erano gli occhi quelli che attiravano maggiormente l’attenzione, erano azzurri e brillanti, limpidi come ruscelli di montagna. Bastava incrociare quello sguardo una volta, per comprendere quanto Albus Silente fosse intelligente, arguto, abile. Quanto fosse straordinario.
Di sicuro era bastata una volta a Minerva Mc Granitt"
Minerva è la studentessa più brillante della Scuola, è una ragazza acuta ed intelligente, con la testa sulle spalle ma, Minerva è anche una ragazza di diciotto anni con un animo delicato e un cuore pieno d'amore.
Albus Silente è il Vice Preside di Hogwarts, è un insegnante ed è uno dei maghi più potenti mai esistiti. Un uomo del genere, quale donna potrà mai amare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Buona lettura ^_^



'Come un diamante'

 

PARTE SETTIMA (Giugno- La vigilia del ballo)

 

Il sabato che seguì la conclusione degli esami e che precedette la sera del ballo fu una giornata calda ma ventosa. Le poche nuvole presenti in cielo venivano spazzate via velocemente e la domenica prometteva di essere una giornata splendida, anche dal punto di vista meteorologico.
Tra gli studenti che avrebbero potuto presenziare al ballo serpeggiavano un'eccitazione ed un entusiasmo senza precedenti, gli altri si consolavano con la fine degli esami e, in attesa di conoscere i risultati, si crogiolavano al sole nei Giardini della Scuola, rilassandosi o giocando allegramente.
Quella mattina Minerva attraversò il prato senza guardarsi intorno e, con un cestino sotto braccio, si avviò a passo deciso verso il limitare della Foresta Proibita.
Camminava con gli occhi semichiusi, lasciandosi accarezzare il viso dal vento tiepido e godendosi la temperatura gradevole. Per una volta era sola, anzi, nelle ultime due settimane lo era stata molto spesso. Con il progredire degli esami il tempo a sua disposizione era stato davvero limitato e aveva visto poco sia Pete che Charlotte.
Minerva si fermò sul sentiero, con sul volto un'espressione molto seria.
Ritornò con la mente, per l'ennesima volta, a quello che era seguito all'esame di Trasfigurazione.


Minerva era subito corsa a cercare la sua amica e l'aveva trovata, infine, nel loro dormitorio. Era seduta sulla sponda del suo letto con gli occhi arrossati ma il volto sereno.
- Il Professor Silente è davvero eccezionale- aveva esordito la ragazza, prima ancora che Minerva avesse potuto dire una parola - Capisco bene perché tu lo ami così tanto, Minerva- Charlotte aveva emesso un sospiro tremulo, ma ancora una volta aveva prevenuto la sua amica ed aveva proseguito - Mi ha detto di non preoccuparmi, ha convinto la commissione che lo stress mi ha giocato un brutto scherzo e li ha convinti a darmi un'altra occasione. Martedì sosterrò il mio esame, contemporaneamente a quello di Incantesimi- sospirò di nuovo.
- Mi fa piacere...- aveva mormorato Minerva, non trovando niente di meglio da dire.
- Meno male che la Hataway mi adora! Forse perché non mi considera una ragazza che possa rubarle la scena...- Charlotte aveva fatto un sorrisetto amaro.
- Che dici...- aveva sussurrato Minerva, che aveva cominciato a preoccuparsi del tono piatto della sua amica. C'era qualcosa che non andava.
- Minerva, sei così ingenua a volte...e anche irritante...- la voce di Charlotte aveva continuato a mantenersi calma, ma era diventata leggermente più acuta.
- Si, in effetti probabilmente hai ragione - aveva assentito Minerva, cercando di non mostrare quanto quelle parole l'avessero ferita - Non riesco a capire cosa ti stia succedendo ultimamente, infatti-
Charlotte l'aveva guardata in faccia per la prima volta ma solo per pochi istanti, poi aveva nuovamente distolto lo sguardo per fissarlo fuori dalla finestra.
- Questo perché tu non capisci mai...- la voce di Charlotte si era spezzata per un momento - Sei così intelligente e brillante a scuola, tutti ti ammirano. Sei talmente acuta!-
Minerva aveva capito che, in realtà, l'amica non intendeva lodarla. Con il cuore che batteva sordo nel petto l'aveva lasciata proseguire, senza interromperla.
- Non capisci le persone, Minerva. Vai in giro con la mente rivolta a grandi obiettivi, a grandi persone, e non capisci nulla di quello che ti accade sotto il naso- aveva continuato la ragazza.
- Aiutami a capire, allora- aveva mormorato Minerva con il cuore stretto.
- E' questo il punto! Ho paura perché, se io ti apro il mio cuore, tu capirai che...-  la voce di Charlotte si era spezzata del tutto - capirai che in realtà sono una persona orribile! Così orribile che non riesco più nemmeno a guardarmi allo specchio!- aveva emesso dei profondi respiri per respingere le lacrime.
Minerva le si era avvicinata e si era inginocchiata davanti a lei.
- Charlotte! Non sei una persona orribile!Sei meravigliosa, sei piena di ottime qualità!E sei l'amica migliore che si possa desiderare!- le aveva detto accoratamente.
Charlotte aveva fissato a lungo il volto appassionato di Minerva e aveva sorriso.
- Ti sbagli. Non sono una buona amica - il sorriso le si era spento.
Erano rimaste in silenzio per un po di tempo, poi Charlotte si era alzata.
- Scusami, è solo la tensione degli esami- Minerva, ancora inginocchiata a terra, l'aveva guardata incredula - Sono così in crisi che non so più quello che dico...-
Charlotte si era voltata verso di lei sorridendo apertamente, come se nulla fosse.
- Che ne dici di darmi un po' di ripetizioni di Trasfigurazione? E poi devi dirmi com'è andato il test da Animagus!-
- Charlotte!- Minerva si era alzata - Non è la tensione degli esami e lo sai!C'è altro!Dimmi quello che ti turba, dammi la possibilità di aiutarti!- l'aveva implorata.
Ma la sua amica si era messa a frugare nel proprio baule, voltandole le spalle.
- Tu hai i tuoi segreti, Minerva, e io ho i miei, tutto qui!- la voce aveva un tono quasi metallico.
Solo in quel momento Minerva si era resa conto che Charlotte l'aveva chiamata con il suo nome completo per tutto il tempo, non l'aveva chiamata Evy nemmeno una volta.

 

Minerva sospirò, riprendendo a camminare. Dopo quel giorno le cose erano tornata quasi alla normalità. Charlotte aveva superato i suoi esami tranquillamente e loro due non avevano più parlato di ciò che era successo. Minerva aveva cercato di illudersi che in effetti fosse stata solo la tensione degli esami a provocare tutto ciò e il comportamento della sua amica nei giorni seguenti aveva confermato questa ipotesi. Era tornata la Charlotte di sempre, allegra e frizzante.
Ma, quando Minerva ripensava alle cose che si erano dette nel dormitorio, l'inquietudine cominciava nuovamente a serpeggiarle dentro.
Scrollò il capo, come per scacciare quei brutti pensieri, agitando la lunga treccia sulla schiena come faceva sempre quando era irritata o tesa e cercò di godersi la passeggiata.
Giunse in prossimità della capanna del Custode di Hogwarts, un vecchio rude e scorbutico, che stava sempre in giro e non si trovava mai quando serviva.
Sentì un richiamo e sollevò il braccio in aria, sventolandolo per salutare.
- Hagrid!Buongiorno!- chiamò allegra.
Un ragazzo ricambiò il saluto agitando a propria volta il braccio. Un braccio grosso come il ramo di una quercia.
In effetti, visto da lontano, non pareva affatto un ragazzo. Era alto una volta e mezza i suoi coetanei e portava dei capelli incolti e arruffati sulla testa. Il volto era liscio e gli occhi grandi e scuri, pieni di calore. Solo guardandolo in viso, infatti, si sarebbe potuto capire che Hagrid aveva appena tredici anni.
- 'Giorno, signorina Mc Granitt- salutò, con voce lievemente vergognosa. Era molto timido.
- Che magnifica giornata, eh?- gli sorrise Minerva cordialmente - E ti ho pregato mille volte di chiamarmi Minerva- lo rimproverò, bonaria.
Lui la guardò arrossendo.
- Ma io non posso!Lei è un Caposcuola!- balbettò.
Minerva lasciò perdere e gli sorrise nuovamente.
- Allora, oggi hai fatto buona caccia?- gli chiese gentilmente.
- Oh, si!Buona davvero!- si entusiasmò lui - Nella Foresta c'è di tutto! Al vecchio Ogden non ci piace che io vado la, ma ...- e si bloccò, diventando paonazzo, quando notò lo sguardo esasperato di Minerva.
Lei scosse la testa.
- Hagrid!Sai che non hai il permesso di andare nella Foresta!Domani arriveranno il Ministro e altre persone importanti!Se scoprono che infrangi le regole non ci penseranno due volte a mandarti via!-
Lui si fissò i piedi vergognoso. Vicino a lui Minerva, che pure era alta, sembrava una miniatura.
- Il Professor Silente ha fatto di tutto per farti restare qui, ma se ti scoprono finirete nei guai tutti e due!-
Hagrid sollevò la testa di scatto.
- Nessuno ci deve fare del male al Professor Silente!- ruggì, diventando improvvisamente molto temibile.
Lei gli sorrise per nulla turbata: conosceva troppo bene Hagrid per spaventarsi, anche se non ne sottovalutava la forza.
- Tranquillo Hagrid, tu bada a te stesso!Il Professor Silente sa difendersi da solo!- disse con orgoglio.
- Sagge parole!- esclamò una voce divertita alle sue spalle.
Il cuore di Minerva fece una capriola e lei si voltò di scatto, con le guance rosee per l'emozione.
Hagrid biascicò un saluto.
- Buongiorno Signorina Mc Granitt, Buongiorno Hagrid- salutò Albus Silente in persona, avanzando verso di loro con passo elastico e sicuro.
Quel giorno indossava una sontuosa veste verde pallido. E non era solo, con lui vi era un uomo che Minerva non aveva mai visto prima. Hagrid, invece, sembrò riconoscerlo perché parve rimpicciolirsi e si nascose, o meglio ci provò, dietro Minerva.
Era un uomo anziano dall'incarnato molto pallido. Persino gli occhi erano pallidi, i capelli bianchi erano perfettamente lisci sulla testa e i vestiti che indossava erano lussuosi quanto quelli di Silente, anche se più sobri.
Minerva lo detestò al primo sguardo.
- Bene bene...a quanto pare qui c'è in corso una riunione dei Suoi ammiratori, Albus!- mormorò quell'uomo, con una voce affettata e strascicata.
Hagrid divenne paonazzo e Minerva impallidì.
Silente rivolse ad entrambi un sorriso luminoso e uno sguardo tenero. Sotto quello sguardo lei si sentì sciogliere. Per un attimo i loro occhi si incatenarono ma lui, con grande rammarico e sollievo, allo stesso tempo, di Minerva, li distolse quasi subito per guardare Hagrid
- Allora, ragazzo hai messo la testa a posto?- chiese duramente il vecchio sconosciuto ad Hagrid.
Silente si volto verso il suo accompagnatore.
- Suvvia Lucius, non siamo qui per questo- gli disse Silente, con voce gentile ma ferma.
Minerva ebbe un motto di comprensione, quello non era altri che Mr. Malfoy Senior.
Il vecchio lanciò uno sguardo a Silente ma, incontrandone gli occhi fermi e limpidi, non ebbe il coraggio di replicare.
- Ebbene, dov'è questo Ogden? Son venuto qui un giorno prima proprio per parlare con lui!- proseguì l’uomo con tono imperativo.
Hagrid si accucciò letteralmente dietro la schiena di Minerva cercando, inutilmente, di rendersi invisibile. Malfoy Senior ebbe un moto di disgusto e di disprezzo.
- Il Signor Ogden non è qui al momento!- esclamò risoluta la ragazza, cogliendo di sorpresa anche Silente - Il sabato di solito si reca ad Hogsmeade!- concluse e lanciò uno sguardo gelido a quell'odioso vecchio pieno di boria.
Gli occhi di Silente brillarono.
- Bene, allora lo cercherò li- disse Mr. Malfoy lanciando un'ultima occhiata a lei e Hagrid - Albus, Viene con me? Dobbiamo parlare di domani e di alcune idee che ho in mente...- chiese con aria altezzosa.
- La raggiungo subito, Lucius - rispose calmo Silente.
L'altro assentì poi si voltò e si incamminò senza salutare.

- Fossi in voi, prima di fare simili discorsi e proclami, mi accerterei di essere davvero al sicuro da orecchie indiscrete!- disse il vice-Preside ai due ragazzi, ma il tono era chiaramente divertito.
- Ci scusi...- mormorò Minerva.
- Siete pronti per un pic-nic?- chiese, indicando il cestino che la ragazza teneva sotto braccio.
- Sono solo dei biscotti- rispose lei arrossendo suo malgrado.- Ne vuole uno?- gli chiese di slancio.

Lui la fissò un momento in silenzio.
'Ecco, sono stata troppo sfacciata!'
- Volentieri- mormorò Silente e accettò un biscotto con sul volto un'espressione stranamente seria, molto insolita per lui. Fu solo un attimo, assaggiò il biscotto e sorrise a Minerva - Biscotti con pezzetti di cioccolata! I miei preferiti!- esclamò con voce compiaciuta e un'aria golosa togliendosi allegramente qualche briciola dalla barba.
Osservandolo Minerva pensò di essersi solo immaginata quell'espressione così cupa e seria.
- Allora buona giornata ad entrambi. Hagrid coraggio- e sorrise al ragazzone, che ricambiò - Bene, scusatemi ma il mio ospite mi attende!Il whisky del vecchio Ogden ha molto successo!- esclamò, strizzando loro l'occhio.
Poi fece per andarsene ma, inaspettatamente, allungò un braccio e sfiorò i capelli di Minerva, vicino all'orecchio.
- Una foglia- spiegò e ritirò la mano catturando, mentre lo faceva, una lunga ciocca che era sfuggita alla treccia di lei.
Minerva rimase senza fiato, poi lui si voltò e se ne andò, con la lunga veste verde agitata dal vento.
La lunga ciocca di capelli di lei le sventolò davanti agli occhi, nascondendolo per un attimo alla sua vista. Quando si liberò il volto, lui era già sparito.


FINE PARTE SETTIMA
  
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