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Autore: ToraStrife    04/02/2016    1 recensioni
[The Mask]
[The Mask][The Mask] [La Guerra dei Mondi]
Fronteggiare l'invasione dei marziani de La Guerra dei Mondi con solo una maschera? Sì, se è quella di The Mask.
Genere: Angst, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Mask contro la Guerra dei Mondi.
THE MASK
contro
LA GUERRA DEI MONDI






L'orrore può trasformarsi in grottesc...grottesticit...insomma, probabilmente sì, facendo già fatica a trovare un sostantivo per "grottesco"?
E' un inizio bizzarro, potreste dire, ma non lo è meno di guardare un tripode che emerge dal terreno nel bel mezzo di una cittadina e comincia a sparare raggi disintegratori.
Neppure fosse Goldrake.
Ma forse è meglio andare con ordine.
Era iniziato tutto quel pomeriggio, quando Eddie (nome di fantasia), noto nerdone di trent'anni che non aveva ancora scelto di abbandonare le sue stupide passioni di bambino, stava attraversando la strada con le borse cariche degli ultimi acquisti.
Naturalmente niente cose normali, come viveri o vestiti, ma tutto ciò che avrebbe schifato per la sua puerilità un bambino di sei anni.
Cose come pupazzetti di cartoni giapponesi, che lui si ostinava a chiamare "action figures" e "anime", libri di fantascienza e infine fumetti, che lui si ostinava a chiamare "manga" e "comics", come se un termine straniero dipingesse il tutto di professionalità.
In effetti a trent'anni, sosteneva, poter chiamare "hobby" le proprie fissazioni dà tutto un altro significato alla vita.
Nessuno capirà mai come facesse. No, non inteso come fare quella vita, ma riuscire a farla e poter permettersi anche una fidanzata come Betty.
Si è mai visto un nerdone avere una gran puledra come lei? (No, ma dopotutto anche i personaggi, e anche questa storia sono di fantasia).
Imperdonabile.
No, non il fatto che un brutto disadattato in sovrappeso avesse una bibliotecaria con l'hobby del modellismo, pardon, di fare la modella.
Imperdonabile per il motivo per cui il cellulare iniziò a trillare, cosa che lo costrinse a gettare le borse a terra e a frugarsi nelle tasche in  cerca dell'apparecchio.
Per poco non lo fece cadere, quando finalmente riuscì a premere il tasto verde.
Una serie di giustificati insulti gli attraversò la testa da un orecchio all'altro.
Era Betty. Come aveva potuto, quell'idiota, andare a fare "shopping" dimenticandosi completamente l'appuntamento che aveva per quel pomeriggio?
Passò circa una mezz'ora quando finalmente si incontrarono.
Ne seguì uno schiaffone, e la mezz'ora successiva con scena muta davanti al tavolo di un bar.

Lei con l'espressione indecifrabile, guardava il vuoto, o forse lui.
Lui che giocherellava nervosamente con il contenuto delle borse, indeciso se tirare fuori qualcosa o lasciare prudentemente il tutto celato.
I frappé stavano ormai diventando brodaglie indefinite.
Eddie se ne accorse e finì il suo tutto d'un fiato.
Poi osservò l'altro bicchiere e accennò con una mano: gli sembrava un peccato sprecare il beverone zuccheroso che si stava sciupando a causa dell'inappetenza di lei, ma l'espressione da rotweiller della medesima lo frenò.
Rimise la mano dentro la borsa e continuò a giocherellare col contenuto.

- S...sei ancora arrabbiata? - Balbettò, dopo una pausa che sembrava infinita.

- Secondo te come dovrei essere? - Ribatté lei, seccata. - Dimenticare il nostro appuntamento. E poi per... per...

Guardò le borse di nylon, le colpevoli. Eddie abbracciò i contenitori con fare protettivo.

- Beh, avevo letto su Internet di novità assolute che erano uscite oggi ed ero così eccitato che mi era uscito per la testa che...

Ti eccitano più di me?


Eddie si interruppe, incerto di aver davvero sentito quelle parole provenire da Betty. Poi notò che la bocca di lei era ben chiusa, e sospirò.
Era stata solo una fantasia erotica legata alla visione del suo generoso seno.

- ... Scusa. - Aggiunse solo.

Betty sospirò.

- Senti, non ce l'ho con te perché ti piacciono queste... queste...
Non le definì, ma il gesto con la mano era eloquente.
Eddie si sentì un po' ferite per la frecciatina ai suoi oggetti di valore, mentre Betty continuava.

- ... Però è inammissibile che tu abbia sempre la testa fra le nuvole e che io in quelle nuvole non ci sia.
- Ma  tu  ci sei, Betty!  - Ribatté Eddie. - E' che...
- Non puoi dimenticarti un appuntamento così, spensieratamente. E a me non ci pensi?

Il nerdone avvampò. Certo che ci pensava. Anzi, la prima volta che lei gli si era dichiarata (sì, lei! Credevate che lui facesse il primo passo?) era come se una stella fosse caduto sulla sua vita.
Finalmente una donna. La mia vita cambierà. Ho tutto ciò che ho sempre sognato. Sarò come gli altri, e chissenefrega di questa pila di carta e infantilità.
Era stata la boria di un momento. La verità è che le passioni non le spegni così, a comando. Almeno non nel caso di Eddie. Fare l'adulto è gratificante, ma non sempre divertente. A meno che non ci sia l'argomento sesso.
E Betty, nonostante tutto, in quell'argomento era persino più imbranata di lui. O forse molto puritana, che è peggio!

Il silenzio di riflessione di Eddie spazientì Betty, che si aspettava una risposta più pronta, più coinvolta.

- Credo che per oggi sia meglio terminare qui.

La donna tirò fuori un paio di verdoni e li appoggiò sul tavolo. Pure l'onta (?) di far pagare lei.

- Ci vediamo.

La porta del locale scampanellò e si richiuse, mentre una vecchia cameriera cinquantenne arrivò a togliere i bicchieri ed a squadrare con compatimento il povero ciccio abbandonato con la sua vergogna.

Fu allora però che tutto cambiò.
Un colpo si avvertì in lontananza, cupo e violento. Fu accompagnato da una lieve scossa che fece tremare tutto il locale.
Tutti ammutolirono.
Seguì un altro colpo, e poi un altro, e un altro ancora, come se un gigante si stesse avvicinando.
Se avete mai visto Cloverfield capirete. Eddie infatti lo capì.
Molteplici urla cominciarono a sentirsi lungo la strada, fuori dal locale.
Lungo la vetrina una folla di persone passò di corsa, come in una maratona di beneficenza, ma in questo caso la posta in palio era la vita.
Improvviso, un lampo cadde in mezzo alla folla, uno sfavillante e terrificante fulmine rosso.
Una nube di polvere si levò, e una marea stracci cominciò a volteggiare per aria.
Con orrore, Eddie riconobbe quegli stracci come vestiti, e ancora peggio, poteva giurare di aver visto prima quegli indumenti addosso a persone che correvano.
Il nerdone imprecò. Quella assurda situazione era molto peggio di Cloverfield.
Il panico contagiò anche il locale.
Incurante del panico, Eddie fece una cosa tremendamente stupida: uscì in strada, trasportando con sé le borse.
Era davvero un comportamento che aveva rinfacciato a molti personaggi fittizzi, dando loro degli idioti, e decantandone con superiorità la loro brutta fine.
Però la curiosità uccide il gatto, e lui era un tipo davvero curioso.
O forse solo un capriccio, per soddisfare il dubbio che la sua cultura fantascientifica continuava a suggerire.
Quasi non si stupì, quando riconobbe un Tripode della Guerra dei Mondi avanzare.
Era un set cinematografico? Stavano girando un nuovo remake dopo quel mezzo schifo con Tom Cruise?
Ne dubitò, quando un nuovo raggio incenerì sul posto un poliziotto accanto a lui.
Eddie osservò la scena con un misto di terrore e curiosità.
Trovò come un corpo umano possa sgretolarsi e ridursi in polvere.
Sembrava Sandman di Spiderman, solo che il villain da sabbia poteva tornare uomo. Non era quello il caso.
Polvere sei, e polvere ritornerai.
Dannato reverendo Manson e le sue prediche.
Eddie cominciò a correre senza sapere dove.
Stava facendo una cosa molto stupida, a scappare in mezzo alla folla.
Ma in quella folla c'era Betty.
Era tutto ciò che contava, per lui.
E allora perché stava correndo con le borse strette a lui?
Quando se ne accorse, un raggio laser passò pericolosamente vicino a lui.
Eddie cadde, e tutta la sua spesa finì sull'asfalto.
Poi alcuni "passi da gigante" lo avvertirono del suo destino segnato.
Eddie si pisciò addosso, quando alzò titubante lo sguardo al cielo e trovò quelle specie di occhi verdi ad aspettarlo, mentre alcuni tentacoli si agitavano all'impazzata ghermendo le persone che il mostro meccanico aveva deciso di non incenerire.
Tremanti, le mani di Eddie frugarono nella borsa in cerca di qualcosa.
Qualsiasi cosa.
Fosse stata anche la finta spada laser che funzionava come lampada al neon rosso.
O persino quella maschera di Loki presa dal fumettaro, quella ispirata a The Mask.
Ovviamente, una volgare riproduzione. Sul serio?
Il dubbio assalì il ciccione quando una strana luce attraversò la maschera.
Una irresistibile attrazione spinse la maschera contro la faccia del nerd.
Non oppose neppure troppa resistenza: dopotutto, cosa c'era da perdere?
Un bagliore investì Eddie, e come una saetta partì alla velocità della luce fuori dalla traiettoria del terzo colpo laser.

Non seppe come, ma ora Eddie stava indossando una maschera verde, ed impugnava la spada laser finta.

- Sto sognando? - Chiese la parte razionale di Eddie.

Il suono di una sveglia risuonò in una delle tasche del giubbotto. L'uomo tirò fuori l'alarm clock e osservò il display: "E' ora che ti svegli!"

- E' vero! - Sentenziò gettando via la sveglia. Poi alzò lo sguardo e rivide il tripode. Gli uscirono gli occhi dalle orbite, letteralmente.
Instintivamente scappò. Quel che non si accorse, è che era partito a razzo ed aveva distanziato il tripode di almeno un miglio. Frenò.
Da quando era diventato così veloce?

- Dai, è impossibile. - Concluse. - Se funzionasse davvero questa finta spada...
Però ad agitarla il ronzio si sentiva. Un realistico e familiare ronzio.
Osservò la lama. Non vi era alcuna lampada, ma la luce sfrigolante di un laser autentico. Incredulo, Eddie abbassò la lama su una macchina parcheggiata, tagliandola in due come burro.

- Forte. - Commentò. - Quindi la maschera è vera!

Rendendosi conto della rivelazione, la paura scomparve ed un senso di eccitazione si impossessò di lui.

- Il più grande crossover di tutti i tempi! - Sentenziò, mentre un elmo e un mantello si materializzarono. - La Guerra dei Mondi contro Mask Vader!

Nel frattempo il Tripode aveva accorciato la distanza, ed ora era pronto ad affrontare quel bizzarro umano. Costui, in posa plastica, tese la mano sinistra contro il mecha.

- La forza è con me. - E cominciò a mugolare, come se fosse sottoposto a un grande sforzo.

Il Tripode si fermò per un attimo a studiare il terrestre, poi sollevò una macchina e gliela scagliò contro.

- Inutile! Io... - E la carcassa lo travolse in pieno. Un paio di secondi e una serie di sciabolate laser  tagliò a cubetti l'ingombrante ammasso di lamiere.

Mask Vader si rialzò in piedi. - Niente poteri psicocinetici, a quanto pare.

Poi un urlò attirò la sua attenzione. Uno dei tentacoli aveva prelevato Betty.

Con un balzo spettacolare Mask Vader raggiunse la donna e amputò il tentacolo con la spada, poi afferrò Betty e la portò in salvo.

La ragazza osservò il suo salvatore incredula. - Chi sei?

Mask Vader fece una posa plastica e cominciò la sua interpretazione.

- Ktchhhhhh Fwhooooooh... Sono Mask Vader... Ktchhhhhh Fwhooooooh...

Betty lo guardò con incredulità. - Eddie?

Dopotutto, solo lui poteva essere abbastanza idiota da vestirsi come Casco Nero nel bel mezzo di un'invasione aliena.

Colto nel segno, il nerd rispose.

- Ktchhhhhh Fwhooooooh.... sì Betty....Ktchhhhhh Fwhooooooh.... sono io! ..Ktchhhhhh Fwhooooooh... Non ci crederai, ma ho dei poteri....Ktchhhhhh Fwhooooooh.

- Va bene, Eddie, ho capito. Puoi smetterla però di fare il respiro alla Fener.

- No, Ktchhhhhh Fwhooooooh.... Non è per quello....Ktchhhhhh Fwhooooooh...

E poi si tolse l'elmo.

- Non si respira con sto coso!

- Eddie, la tua testa è tutta verde!

- E' una maschera! Sono un supereroe!

Betty alzò un sopracciglio, perplessa.

- E chi saresti, Hulk?

- Posso diventarlo, se lo voglio!

- Insomma, non mi pare il...Ommioddio! - Il terrore paralizzò Betty alla vista del Tripode. - Ci ucciderà tutti!

- Non ti devi preoccupare! - Disse Eddie con tono sereno. - Se indosso questa macchina sono completamente invulnerab...

Prima di poter finire la frase, un raggio laser lo investì in pieno e lo disintegrò. Tutto ciò che rimase fu la maschera, dei vestiti svolazzanti e una nube di polvere.

Betty gridò, poi cominciò a piangere. - Invulnerabile, eh? Ma se non hai più un corpo, cosa vuoi indossare, Eh? - Proruppe, poi si avvicinò e fece per prendere la maschera.

Aspetta.

Betty si guardò intorno. Le era sembrato di sentire Eddie parlare. Ma non era possibile: era stato appena scomposto in particelle subatomiche.

- Eddie?

Sono qui.

- Qui, dove?

Qui intorno a te.

Betty si stropicciò gli occhi. Non era possibile. - Sto parlando con mucchio di polvere?

La donna credette di avere le allucinazioni. Come se una nube di polvere potesse avere una volontà sua e volare a dispetto del vento.
E quel mucchietto polvere andò a finire sotto la maschera, creando una piccola montagnola.

- Eddie, sei tu?

A quanto pare. Te lo dicevo che la Maschera è indistruttibile.

-
Lei sì, ma tu? Sei polvere. Polvere! Cenere alla cenere, polvere alla...

Lascia stare le prediche del reverendo Manson. Guarda sotto la maschera.

Betty si chinò, esitante. Non le andava l'idea di avvicinare la mano ai resti cremati del suo ragazzo, ma...
 Sollevò leggermente la maschera, sotto di essa, sul mucchio di polvere, vi era una piantina, e ai suoi piedi, un cartello: "Non calpestare le aiuole".

- Eddie, sei...una pianta?

Fece per alzare completamente la maschera, ma la voce la fermò.

Ferma! Se mi stacco dalla maschera, muoio sul serio!

- Ma allora che posso fare?

Innaffiarmi.

- Innaffiarti?!?

Certo.

- E con cosa?

Le tue lacrime.

- Le mie cosa?!?

Dai, ne basterà una. Sono cariche del tuo amore. E mi farà nascere a nuova vita.

Betty portò un dito sugli occhi lucidi, e raccolse una goccia di liquido, sorridendo. - Questa te la sei inventata, ammettilo.

Forse, ma con la Maschera è così. Se ci credi, si avvera!

Il momento venne interrotto dall'ombra del Tripode che si allungava sulla donna.

Betty, sbrigati!

Il dito della donna cominciò a tremare, insieme al resto. Per poco la lacrima non cadde sull'asfalto. Riuscì invece a centrare il mucchio di ceneri, e subito la piantina mutò in una pianta gigante di fagioli che portò la maschera fin sopra le nuvole.

Il Tripode si fermò davanti alla crescita del vegetale, confuso.
Gli alieni al suo interno confabularono: che avessero sbagliato "Il Giorno" dell'invasione, e che quello fosse "Dei Trifidi"?

Subito dopo, dalla pianta di fagioli scese, fedelmente alla favola di Jack e il fagiolo magico, un gigante. Un gigante con la testa verde.

- Ucci ucci. - Sentenziò il gigante. - Sento odore di alienucci.

Betty ne approfittò per mettersi in salvo.

Il gigante mascherato scese sul terreno e si scrocchiò le dita.

- E adesso vediamo come te le cavi con uno della tua taglia.

Fu una pessima idea, perché la risposta fu di nuovo il raggio laser.
Questa volta, però, Eddie fu più tempestivo e si infeltrì prima di essere toccato.
I vestiti del gigante svolazzavano, ma questa volta per altri motivi.

Ritornato a dimensioni normali, il mascherato assunse una forma raccapricciante: il volto era un teschio, dalle cui orbite spuntavano fuori due occhi strabuzzanti, e il cranio era deformato in modo da somigliare a un grande cervello.

- Per combattere gli omini verdi ci vuole un altro omino verde! - Sentenziò.

Poi tirò fuori uno strano fucile.

- Anche io ho il disintegratore. - E aggiunse, citando il film da cui prendeva l'aspetto: - "Mask Attacks!"

Un fulmine rosso partì per andare a schiantarsi... a pochi centimetri dal tripode, disperdendosi nell'aria circostante.

- Un A.T. Field? - Commentò Eddie, nella sua Evangelionana cultura, in riferimento a campi di forza usati come scudo. Il che gli diede un'idea.

Un Eva-01 si materializzò sul campo di battaglia, con Eddie alla guida.

Il tripode rispose alla minaccia con un raggio laser, e fu con soddisfazione che il pilota mascherato premette prontamente il pulsante dell'A.T. Field.

Il raggio calorico extraterrestre si infranse contro un esagono di energia.

- Siamo ad armi pari! - Esclamò ridendo Eddie.

L'Eva tirò un pugno contro il tripode, ma questi si infranse contro la barriera avversaria.

- Accidenti, è una situazione di stallo. Come fare...?

Poi si accorse che qualcuno lo stava chiamando. Betty.

L' Eva si inginocchiò.

- Tutto bene?

- Sì! Volevo dirti riguardo gli alieni.

- Ehm, sì, sto cercando di lavorarci...

- Sai come finiva il film de La Guerra dei Mondi?

- Quello con Tom Cruise? Una cag...

- Quello o l'originale, è lo stesso! Gli alieni muoiono per un motivo preciso!

- Un motivo precis... ma è una sciocchezza!

Betty gli ripeté le parole che poco prima lui aveva detto a lei. "Se ci credi, si avvera!"

Illuminato dalla rivelazione, Eddie ringraziò l'acume della ragazza e sparì, lasciando l'EVA a fare da scudo.
Uscì e si lanciò contro il Tripode, e sotto gli occhi esterrefatti di Betty, si  fece investire da un raggio disintegratore.
Forse non si era spiegata bene.

Anche gli alieni guardarono il genio umano, chiedendosi di quale motivo idiota lo avesse spinto così, al suicidio.
Cominciarono a ridere di gusto.
Conquistare così la terra sarebbe stato un gioco da Face-huggers, pardon, da bambini.

Poi uno degli alieni cominciò a tossire.
Un altro gli fece ecco con uno starnuto.
Un altro gemette, lamentando di tremori di caldo e di freddo.
Se avessero potuto vedere al microscopio, avrebbero potuto notare milioni di infinitesimali nano-Eddie che devastano i loro organismi.

- Sono più micidiale dell'ebola! - Esclamarono tutti in coro. Un coro di circa mille milioni di miliardi di vocine.

Altro che La maschera della morte rossa. Lui era la maschera della morte verde.

Quando l'equipaggio alieno fu stecchito, il tripode si fermò, e l'Eva 01 sparì.

Davanti agli occhi di Betty, il corpo di Eddie si ricostruì come in una scadente animazione in CG .

Ne seguì il più classico dei "Mio eroe!" e la scena della bella con le braccia al collo di lui che lo premiava con un sontuoso bacio.
Staccate le labbra, Betty lo pregò. - Togli la maschera, voglio baciarti "a pelle".
Lui sorrise e con un gesto della mano si tolse la maschera.

Fu un attimo, e il corpo di lui, senza la protezione dell'accessorio, tornò al suo stato iniziale, inteso come dopo colpito dal raggio, e la maschera cadde per terra, sopra il mucchio di polvere.

E mentre Betty si abbandonava a grida strazianti in preda all'isterismo, Eddie avrebbe tanto voluto dirle: "Via, non è il caso di scomporsi", perché la Maschera gli aveva regalato un grottesco senso dell'umorismo.
E questo rimarrà un finale aperto?


Contenuti Extra:

Finale "Mask Gordon."


La maschera di Loki viene inquadrato sopra il mucchio di polvere, mentre la scritta "The end" appare sullo schermo.
Poi una misteriosa mano (Betty?) raccoglie la maschera, e si ode la risata di Eddie mentre un punto interrogativo getta il dubbio su "The end?" e i titoli di coda cominciano a scorrere.

Finale "The Mask va all'inferno".

Betty comincia a ripetere, impazzita: "E' solo un sogno, è solo un sogno, è solo un sogno...".
Arriva Freddy Krueger che la uccide, e poi con la mano artigliata raccoglie la maschera e se la porta con sé sotto terra, il tutto mentre la sinistra risata di Freddy si consuma tra i titoli di coda.





  
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