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Autore: Chiruno94    04/02/2016    0 recensioni
Questa non è una storia, ma solo uno "sfogo" partorito dalla mia mente malata. Parla di un ragazzo disperso nel deserto che cerca di raggiungere la persona amata, ma la situazione volge al peggio e una tempesta di sabbia di abbatte su di lui. Spero vi piaccia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Deserto. L'ambiente ideale per perdersi. Era ciò che pensai, mentre vagavo per quella landa così tranquilla, ma allo stesso tempo così inospitale. Camminavo con la testa china, a guardare i migliaia di granelli di sabbia che erano quasi impercettibili agli occhi.

Mi sentivo uguale: una minuscola briciola in mezzo a tante altre. Un piccolo frammento che non avrebbe fatto la differenza, non ero essenziale; la mia sparizione non avrebbe destato alcuna preoccupazione.

Ma c'era Lui. Grazie a Lui mi sentivo speciale, una goccia splendente in un mare torbido. Lo sapevo, non sarei mai stato importante per Lui, ma ero disposto a tutto pur di risplendere insieme. Una tempesta di sabbia: ecco cos'era per me. Un sentimento improvviso che mi ha accecato gli occhi e il cuore. Di fronte a me non vedevo altro che sabbia, ma sapevo che alla fine della tempesta ci sarebbe stato Lui. “Seguirò il mio cuore e ti raggiungerò, dovessi anche arrivare fino al confine del mondo”.

All'improvviso dei bisbigli attirarono la mia attenzione:

“Non ce la farai”.

“È tutto inutile”.

“Morirai qui”.

Erano gli spiriti delle persone morte che avevano provato a raggiungere la salvezza. Non volevo ascoltarli, non volevo. Non mi sarei mai arreso, avrei continuato a lottare contro questa tempesta fino a che il mio corpo avrebbe sopportato.

Ma erano passati giorni dall'inizio del viaggio, le mie forze stavano iniziando a cedere, non sarei sopravvissuto ancora per molto. Il deserto sembrava non finire mai e la tempesta diventò quasi piacevole, volevo solo abbandonare tutto e accasciarmi al suolo, in attesa che la sabbia nascondesse il mio fallimento. Non volevo più combattere.

Caddi a terra stremato. Iniziai a urlare e a piangere. Per quanto ci possa provare, per quanto io possa continuare ad avanzare, la Sua sagoma rimaneva lì, immobile. Non era né lontana né vicina, è sempre stata alla stessa, effimera, distanza.

Forse il mio sentimento non è così forte”.

Continuai a ripetermelo, doveva esserci una motivazione.

Poi, successe una cosa. Pensai a Lui, al Suo sorriso, ai Suoi occhi. Mi ritornarono alla mente tutti i momenti passati insieme e mi resi conto della mia stupidità: per raggiungerlo non dovevo avanzare, ma dovevo solo rendermi conto che non sono un granello di sabbia inutile, ma sono molto di più.

E la prova è l'amore che sento nei suoi confronti.

Il mio è vero amore e non lascerò che le mie paure mi blocchino. Rivoluzionerò il mondo, per te.”

Mi rialzai e notai che la tempesta si stava diradando, lasciando il posto a un cielo stellato. La sagoma stava prendendo forma: era Lui.

“Ce l'hai fatta, finalmente” mi disse sorridendo.

Amavo il suo sorriso più di ogni altra cosa, riusciva a farmi stare bene anche nelle giornate più cupe. Corsi verso di lui e lo abbracciai. Lacrime di gioia iniziarono a sgorgare dai miei occhi.

Lo guardai e gli dissi: “Tu, sei la mia rivoluzione” e lo baciai.

Avevo raggiunto la fine del mondo, per lui.

   
 
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