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Autore: ckofshadows_    04/02/2016    0 recensioni
In un'accogliente caffetteria in una piccola città, un ragazzo con bellissimi occhi azzurri siede allo stesso tavolo ogni giorno, come se stesse aspettando qualcosa, o qualcuno. Blaine si sente in dovere di sedere e parlare con lui... e scopre l'inimmaginabile.
*********
Questa storia è una traduzione!
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota dell’autrice:


Le mie scuse per l'intervallo di tempo tra i capitoli. Se avete capito bene quello che vi ho spiegato nei precedenti capitoli penso che mi capirete.

Spero di avere l’ultimo capitolo prima della fine di questo dicembre, in modo da poter mettere la parola fine alla serie “Roses”.*



La D.ssa Mathison deve aver assunto un decoratore per progettare il suo ufficio.

Ogni piccolo dettaglio è semplicemente perfetto…il morbido divano di velluto, i quadri rilassanti alle pareti, anche l’illuminazione fioca del lampadario.

"Blaine?"

Tutto è perfettamente stato scelto per calmare i nervi.

Si tratta di un posto per potersi rilassare, una lussuosa fuga dalle pressioni del mondo. 

Non c'è da stupirsi se mio padre ha scelto questo posto; probabilmente sta costando ad Henry Adams una piccola fortuna.

"Blaine, hai sentito la mia domanda?"

Sbatto le palpebre e la guardo.

 "Mi dispiace, cosa stava dicendo?"

La D.ssa Mathison mi scruta da dietro gli occhiali dalla montatura spessa, increspa le  labbra con forza , e scarabocchia qualcosa di  illeggibile sul suo blocco.

 "Ti ho chiesto come va oggi".

"Sto bene."

Ha all’incirca una cinquantina d’anni, cosa ho saputo solo grazie al diploma di Harvard appeso al muro.

Sembra molto più giovane, è elegante e ha stile con quel suo caschetto biondo e le sue scarpette di Manolo.

“”Come stanno andando le cosa dopo il nostro ultimo incontro?”

“Bene. I miei genitori stanno bene. Tutto è tornato alla normalità. 

Mio padre è tornato al lavoro. Mamma sta dando una mano ad organizzare non so che serata di gala.

Ed anche gli Hummel, le cui vite sono cambiate grazie ai soldi del Sig. Adams . Ora che i creditori sono stati pagati, Burt ha potuto riassumere i ragazzi che era stato costretto a licenziare.

Carole ha lasciato il suo secondo lavoro.

Finn ha iniziato a parlare di nuovo del college.”

“Mm..mm”

“Kurt però ancora non si comporta come suo solito”.

“Come mai?”

Mi acciglio ricordando la nostra ultima conversazione avuta poco prima di questo appuntamento.

Sembrava esausto.

“E’ spaventato per tutto il tempo. Non fa che parlarmi del fatto che le piccole città dell’Ohio non sono sicure per noi , a causa di tutti gli omofobi che vivono qui.

Ho cercato di ricordargli che Morgan non era un omofobo, ma sembra che questo non lo aiuti.

Tutto quello che ottengo è farlo arrabbiare ancora di più, perché pensa che non ci possiamo nemmeno più fidare dei nostri amici gay.”

Strofino i palmi sulle ginocchia.

“ Resta a casa tutto il giorno, tutti i giorni. Ed è terrorizzato ogni volta che devo uscire di casa.”

La dottoressa scrive qualcosa sul suo blocco.

“ Blaine, hai mai notato che ogni volta che ti chiedo come vanno le cose, parli dei tuoi genitori, di Kurt, della famiglia di Kurt, ma non mi parli mai di te?”

Scrollo le spalle.

“Sto bene.”

“Lo hai detto spesso ultimamente”.

“Cosa?”

“Che stai bene”.

“ Io sto bene”. Dico tirando fuori il miglior sorriso alla Blaine Anderson. “ Ecco perché lo dico”.

Arriccia le labbra e scarabocchia di nuovo.

Sospiro.

“Non mi crede”.

“ E’ difficile da credere”.

“Perché?”

“Sei stato aggredito duramente.. due volte.”

“Si”.

“Ne hai mai parlato con uno psicologo?”

“ Non ce n’è bisogno”, le assicuro. “ Sto bene”.

“Bene”.

“Si”.

“ Parlami di quando non stavi bene, Blaine”.

La dottoressa si china in avanti e con un dito perfettamente curato si aggiusta gli occhiali.

“Raccontami di una volta nella tua vita in cui non stavi bene”.

Non posso evitare di ruotare gli occhi.

“ Un sacco di volte”.

“Nominamene una “.

“ Oh, non so , quando sono stato in coma?”

“ Non eri cosciente quando sei stato in coma. Ti sto chiedendo di parlarmi di una volta in cui hai smesso di recitare la parte del bravo studente..”

“Hey”.

“ E sei stato veramente arrabbiato , ed hai fatto qualcosa per questo”.

“Siete fuori strada, D.ssa Mathison. Sono stato arrabbiato e l’ho anche dimostrato.”

"Quando?"

Mi prendo un attimo per pensare.

“Nel mese di dicembre.” Dico alla fine trionfante.

“Quando mi sono reso conto che i miei genitori mi avevano mentito”.

“ Humm… Raccontamelo”.

“ Ve l’ho già raccontato. 

Quando mi sono risvegliato dal come non hanno permesso a Kurt di vedermi. E non hanno permesso di vedermi a nessuno dei nostri amici comuni.

Hanno cancellato ogni traccia di lui dalla mia vita, quindi non avrei mai saputo della sua esistenza.”

“ E come ti sei sentito quando lo hai scoperto?”

“ Ferito.. Tradito.. Furioso.”

 Alzo le sopracciglia.

“ Questo vi sembra recitare la parte del bravo studente?”

“ Cosa hai fatto?”

“ Sono andato a casa mia. Ho affrontato i miei genitori. Gli ho urlato contro, per la prima volta in vita mia.”

Invece di impressionarsi, la D.ssa Mathison si limita ad annuire con aria di sufficienza.

“ Gli hai urlato contro”.

“Si, l’ho fatto”.

“Per la prima volta nella tua vita”.

“Si, io..”

“Quanti anni hai , Blaine?”

“ Diciannove” replico, trattenendomi dal sottolineare che la mia data di nascita è scritta nella grossa cartella che ha sulle ginocchia.

“Quindi ci hai messo diciannove anni per urlare contro i tuoi genitori?”

“ Solo perché sono una persona ben educata” dico forte, “ non significa che non sono una persona autentica”

Si appoggia allo schienale , scarabocchiando di nuovo.

“ Cosa fanno le persone ben educate?”

“ Si comportano civilmente; discutono in maniera razionale.”

“Picchiano la gente?”

Sospiro.

“No. Ovvio che non lo fanno”

“ Prendono una spranga rompendo la testa del tuo ragazzo’”

“D.ssa Mathison. Non so dove vuole arrivare . Pensa che potrei scattare come Morgan? Che potrei aggredire le persone?”

“ No. Non lo penso. Ti preoccupi troppo per gli altri per fare del male a qualcuno.”

“ E allora , cosa?”

“ Ti ricordi le sessioni congiunte che abbiamo fatto con Kurt qualche settimana fa?”

Dice indicando il suo blocco, come se potessi leggerlo.

“ Hai detto che eri preoccupato per il suo comportamento. E quando ho chiesto a Kurt cosa pensasse del tuo comportamento, mi ha detto che gli sembrava come se tu fossi già tornato alla normalità.”

“ E vero. Aveva ragione”.

“ Blaine, qualcuno ti ha aggredito due volte. Ha cercato di ucciderti “.

“ Preferirebbe che reagissi come Kurt? Riesce a malapena ad uscire di casa.”

“ Sta elaborando. E francamente io sono preoccupata del fatto che tu stia respingendo le tue emozioni, le stai reprimendo.”

“Non sto reprimendo nulla, ho solo una migliore capacità di recupero.”

“Le persone recuperano facilmente quando imparano ad affrontare qualcosa” dice meticolosamente. “ Non stai affrontando nulla. Ti sei incollato questo affascinante e grande sorriso per far credere a tutti di stare bene.”

La guardo e lei guarda me.

Nessuno dei due dice nulla.

Alla fine sospira, lanciando un’occhiata all’orologio.

“ E’ tutto per oggi”.

“ Bene”. 

Mi alzo e sono fuori dalla porta prima che lei abbia il tempo di alzarsi.

Non mi preoccupo di fermarmi alla reception per fissare il prossimo appuntamento. 

Sono stanco di avere a che fare con questa pazza.

Come ho già detto a tutti, non ho bisogno di andare da uno psicologo.

Sto bene.

Mi fermo comunque a salutare la sua segretaria, per educazione.



Dopo essermi fermato a fare benzina, mi dirigo verso la nuova casa di Kurt.

Come entro nel vialetto e parcheggio la macchina, riesco a vederlo da dietro le pesanti tende.

Lo saluto dalla macchina, con un sorriso luminoso sul viso.

La tenda si chiude ed il mio sorriso svanisce.

Il nuovo quartiere di casa Hummel è molto bello, con case confortevoli e giardini ben curati.

Alcuni ragazzini stanno giocando nel cortile vicino e le loro risate riempiono l’aria mentre mi dirigo verso l’ingresso.

Quando raggiungo la porta, però, Kurt la apre e mi trascina dentro in fretta come se fuori stessero sparando.

Mi stringe forte una volta che sono al sicuro all’ingresso.

“ Sei in ritardo. Ero preoccupato.”

“ Sto bene, amore” gli dico, sporgendomi per un bacio.

“ Mi sono dovuto fermare a fare il pieno alla macchina.”

“ Non ti sei fermato da BP vero? Giuro che quei due ragazzi stavano parlando di me l’ultima volta che mi sono fermato…”

“ No, me lo sono ricordato. Sono andata da Jerry. Ci piace Jerry , giusto?”

Annuisce riluttante.

Burt è a casa, finalmente felice rilassato per la prima volta da tempo.

Mi saluta dal salone, prima di tornare ad appendere cornici.

Lo guardo per un momento, mentre Kurt appende il mio giaccone nell’armadio.

Burt ha in mano una foto incorniciata  e la guarda con affetto, e quando l’appende al chiodo sono sorpreso di vedere che si tratta di una foto di me e Kurt al nostro ballo di fine anno.

“ Vuoi andare di sopra?” mi chiede Kurt.

Annuisco , sorridendo, e ci dirigiamo nella sua stanza.

“ Sei uscito oggi?”

“ No”.

“ Perché? E’ una bella giornata .”

Mormora senza sbilanciarsi.

Ci stendiamo sul suo letto insieme, stringendoci, ed io devo trattenere la voglia di dirgli di smetterla di nascondersi.

I soldi di Henry Adams avranno anche salvato gli Hummel dal tracollo finanziario, ma allo stesso tempo hanno tolto la necessità di Kurt di uscire di casa.

“ Hai ricevuto la mia email per la Nyada?” chiedo.

“Si”

“ Cosa ne pensi?”

“ Non lo so. Recitare potrebbe non essere più quello che voglio fare alla fine.”

“ Ci sono altre email che ti ho inviato su alcune scuole di design. La  Parson, forse?”

Sospira.

“ Onestamente non ci ho dato che una veloce occhiata”

“ Perché?”

“ Perché è deprimente. Perché ormai abbiamo superato tutte le scadenze per le domande a queste scuole a questo punto. 

Anche se ci provassimo il prossimo autunno, significherebbe comunque che non potremo andare a New York per un altro anno.”

Non l’avevo vista in questo modo.

“ Ma ci andremo. Prima che te ne accorga, saremo la. “

Guardiamo Across the Universe insieme, cantando insieme e tutto sembrò quasi normale.



Me ne vado non appena Kurt si addormenta, anche se sono appena le 6:30.

E’ ancora orario di visita all’ospedale, così mi dirigo la, chiedendomi se Sebastian vorrà vedermi questa volta.

“ Ciao Gloria, sei bellissima oggi” dico , appena entro all’infermiera più anziana alla reception.

“ Oh. Vuoi farmi arrossire.” Ridacchia, “ Ma sei sicuro che non ti piacciono le donne? Dopo la menopausa sono ancora meglio sai”.

Le faccio l’occhiolino .

“ Ti terrò aggiornata”.

Vengo qui ormai dal giorno in cui il mio dottore mi ha dato il permesso di guidare di nuovo.

Sebastian non ha ancora accettato di vedermi, quindi ogni giorno, mi siedo fuori dalla sua camera, parlando con Lawrence ed occasionalmente con gli Smythe, che sono finalmente rientrati da Roma.

Quando arrivo stasera non c’è nessuno all’ingresso.

Ora che Sebastian è stato spostato dalla ICU*, posso riusare il mio cellulare, così mi accomodo e tirandolo fuori dalla tasca mi metto a giocare.

“ Ma , seriamente, sei di nuovo qui? Ti ho detto di smettere di venire.” urla dalla propria stanza.

Ruoto gli occhi.

“E’ un paese libero” gli grido in risposta.

“ Fatti una fottuta vita , Anderson. Vattene”.

E’ più di quanto mi ha detto da dopo l’aggressione, così mi fermo a pensare.

Poi metto via il cellulare e mi rialzo, avvicinandomi alla soglia.

“ Come ti senti?”

Sembra stare meglio rispetto a ieri.

Il gonfiore sulla sua faccia si sta assorbendo e gli sono state tolte le bende dalla testa.

“ Come se avessi uno stalker. Non hai di meglio da fare?”

Alzo le spalle osando qualche passo.

Quando non fa nulla per bloccarmi, faccio qualche passo nella stanza.

“ Sono stato nelle tue stesse condizioni. Quindi ho pensato ti potesse aiutare avere vicino qualcuno che ti capisce”.

“ Ho la testa ed un braccio rotti. Non sono sicuro che restare steso mezzo morto in coma per mesi sia la stessa cosa”.

Sta cercando di sembrare scostante, ma ha un’espressione tesa sul viso.

Mi avvicino ancora un po’.

“ Siamo stati entrambi vittime di …”

“ No” dice, non appena raggiungo il suo fianco.

“ Non farlo”.

“ Fare cosa?”

“ Non cercare di fare finta che siamo uguali.”

“ Non capisco”.

“ Sei qui per avere delle scuse, giusto? E’ questo il motivo per cui continui a venire qui?”.

Scuoto la testa confuso.

“ Delle scuse?”

“ Vuoi sentirmelo dire? Bene, è stata tutta colpa mia. E’ stata tutta colpa mia.”

“ Cosa è stata colpa tua?”

Sebastian mi guarda male.

“ Lo sai cosa. Ho illuso Morgan. Ho giocato con lui perché era tutto facile. 

Ho causato questo. Tutto questo.” Stringe la mascella.

“Tutto. Lui che quasi uccide te e Kurt. 

Lui che aggredisce me e te il mese scorso.

E’ tutta colpa mia, giusto?”

“Non lo è..”

“Lo è”.

Il suo respiro è irregolare adesso , gli occhi lucidi per le lacrime.

“ Non l’ho visto.. non ho visto.. lui .. non l’ho visto.. se lo avessi fatto.. avrei potuto.. ma non lo sapevo che si sarebbe.. non lo sapevo che lui potesse…”.

“Non avresti potuto.”

“ Era mio amico” , dice con voce rotta, allontanandosi da me.

Raggiungo la sua mano e la stringo forte.

“ Non lo sapevo. Lo giuro, non lo sapevo.”

“ Va bene.. va tutto bene, è tutto okay.”

Nessuno di noi due dice altro, e quando alla fine me ne vado , entrambi sappiamo che non ritornerò.



E’ quasi febbraio e le nostre famiglie hanno appena trovato il tempo per festeggiare il Natale.

Avevamo programmato di farlo subito dopo capodanno, ma poi il Sig. Adams ha rovinato i nostri piani, dandoci soldi in cambio del nostro silenzio.

Le cose sono andate veloci una volta che ci siamo decisi ad accettarli.

Gli Hummel hanno subito trovato la casa perfetta, pagandola in contanti non appena i soldi sono stati depositati.

Ho passato una settimana ad aiutarli ad impacchettare le loro cose nelle scatole e ad aiutarli a disfarli.

Ora che si erano trasferiti definitivamente nella loro nuova casa è arrivato finalmente il momento per le nostre famiglie di festeggiare il Natale.

Ci sono molti regali. Troppi regali.

Come se Burt e Carole cercassero di farsi perdonare per qualcosa di cui in primo luogo non hanno colpa.

Finn urla per l’eccitazione quando apre una busta e ci trova l’abbonamento per i Buckeyes.

Carole riceve un meraviglioso ciondolo di diamanti, commuovendosi quando Burt l’aiuta a metterlo al collo.

Kurt si appoggia a me e guarda gli altri aprire i regali.

“ Non vuoi aprire i tuoi?” gli chiedo.

Gli ho comprato un paio di stivali che sapevo desiderava tanto e so che Carole gli ha preso una serie di cravatte e sciarpe vintage.

“ Forse più tardi” risponde.

Mia madre scarta il suo filo di perle e mi ringrazia calorosamente.

“Mi aiuteresti a metterla , tesoro?”

Mi alzo e la seguo all’ingresso dove si ferma davanti ad uno specchio grande.

Tira su con cura i suoi capelli ed io metto la collana al suo collo.

Entrambi ci fermiamo li per ammirare il suo riflesso.

 “E’ ancora in difficoltà, vero?” dice facendo segno verso Kurt.

Sta guardando suo padre aprire i regali, accennando un leggero sorriso quando Burt grida per l’entusiasmo .

“Spero che col tempo le cose migliorino”.

“ E’ difficile. Lui è.. è difficile. Ma ne usciremo.”

Mi osserva , studiando il mio volto.

“Lo farete”.

“ Abbiamo l’un l’altro.”

“ Si”.

Non riesco a capire del tutto l’espressione sul suo volto.

Non è proprio tristezza, non è orgoglio.

Forse è qualcosa di entrambe.

“Sei cresciuto molto in questi ultimi mesi”.

“Devo arrivare alla mia età, immagino”.

Mi sposta una ciocca di capelli e bacia la mia fronte più forte di quanto  mi aspettassi.

“Lo sai che ti voglio bene , vero?”

“ Certo mamma”.

“ E che voglio il meglio per te”

“Lo so”

Quando si allontana, sono sorpreso di vederla piangere.

“Okay”.

“Mamma?”

“ Sto bene tesoro, sto bene.”

Papà ci chiama.

Torniamo in salotto insieme, sorridendo quando mio padre ci domanda chi di noi ha osato comprare un coltello per la carne elettrico.

“ E’ un crimine contro natura”, protesta, mentre noi ridiamo.

“ Mi porta via tutto il senso artistico”.

“ Allora puoi restituirlo” dice mamma, chinandosi per baciargli una guancia prima di sedersi sul bracciolo della poltrona.



Il baccano è finito e Finn ha acceso il fuoco nel camino.

Proietta su di noi una luce calda, mentre ci rilassiamo tutti insieme, sorseggiando della cioccolata calda.

Kurt non ha ancora aperto la maggior parte dei suoi regali.

E’ felice di essere accoccolato a me, mentre guarda il fuoco.

“Burt” dice mamma.

“ Si?”

Si volta a guardarla.

“Pensi… è ora?”

“ Penso sia un buon… voglio dire..”

La sua voce si affievolisce mente papà le accarezza la schiena.

Mi acciglio.

“Mamma?”

“ C’è un altro regalo” dice Burt , un po’ burbero.

“Noi.. c’è ancora un altro regalo”.

Carole gli si avvicina e gli stringe la mano,; io inclino la testa di lato.

“Un regalo per chi? Cosa sta succedendo?”

“Per te” dice papà, “ Per te e per Kurt , voglio dire. Da tutti noi”.

Mamma prende un fazzoletto dalla borsa.

Abbassa lo sguardo per un momento, prima di chinarsi verso di me per porgermi qualcosa in mano.

E’ una busta bianca piena, senza però nessuna indicazione su cosa contenga.

Guardo Kurt.

“ Vuoi aprirla tu?”

Scuote la testa, così la strappo e guardo il suo contenuto.

Ci sono due biglietti dentro e quando li tiro fuori, il mio cuore batte più velocemente.

“Biglietti aerei per New York City? Davvero?”

“ Davvero” dice mamma.

Non riesco a capire perché mia madre e mio padre sembrano così tristi.

“ Per quando?” chiede Kurt.

Do un’occhiata alla data dei biglietti.

“ Oh, woow, una settimana a partire da domani. E torniamo…”

Aggrotto le sopracciglia, guardando meglio i biglietti per poi controllare di nuovo nella busta.

“Non capisco. Questi sono biglietti di sola andata.”

Burt annuisce, deglutendo a fatica.

Kurt si alza in un lampo.

“Papà? Davvero?”

“ E’.. cioè.. il tuo psicologo sembra pensare che questo potrebbe.. “

“ Ma sei serio?”

Kurt fa quasi un salto in braccio al padre ancora prima che io riesca a reagire.

“Ti prego, dimmi che è tutto vero”.

“ E’ vero, figliolo. Abbiamo parlato col cugino di Blaine, Rob, e ci ha detto che potete restare da lui fino a quando non troverete un posto tutto vostro.

I soldi avuti con l’accordo dovrebbero essere più che sufficienti per pagare l’affitto e le vostre spese li, per non parlare delle tasse universitarie quando sarete pronti a tornare a scuola..”

La risata di Kurt risuona sorprendente e molto forte.

“Stiamo per andare a New York”

Abbraccia il padre , ricevendo un oof sorpreso di Burt, poi mi guarda, il volto raggiante.

“ Blaine. Blaine ce ne andremo da qui. Stiamo per andare a New York”.

“ Ho sentito.” Gli sorrido confuso per la strana sensazione allo stomaco.

“ E’ quello che volevi” 

“ E’ incredibile.. è così.. solo.. New York”.

Anche Carole lo abbraccia e Finn inizia a parlare di quando verrà a farci visita e di quando andremo a vedere uno spettacolo di Broadway; e papà sta dando dei suggerimenti a Kurt su dove trovare i migliori bagels in città; e mamma sta abbracciando Burt per qualche ragione.

E tutto si muove così velocemente .

Ma io sto bene.

Tutto va bene.





Per chi non lo ricordasse è il reparto di terapia intensiva.



* naturalmente il dicembre è riferito a quello del 2014.. ora parlando circa un mesetto fa con lei.. mi ha detto che avrebbe presto pubblicato gli ultimi capitoli.. ma ancora nessuna notizia. Per il momento non metto la parola “completo” alla ff sperando di ricevere sue notizie al più presto.
  
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