Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: _Gia    06/02/2016    2 recensioni
'' « Il tempo mi darà ragione », sospirò Portia, soddisfatta di aver chiuso lì quel discorso, prolungato solo in seguito da un’ulteriore frase da parte di Octavia.
« Ma fino ad allora saranno comunque la coppia migliore degli Hunger Games » ''
Pre Saga | Hayffie | 666 words
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Portia, Tigris
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
« Oh, andiamo! Si vede lontano un miglio », esclamò Portia, sprofondando nel bel mezzo dei pettegolezzi, avvalorando il concetto con un movimento della mano, che si presentò come a voler scacciar via le parole di Tigris.
Lei, in tutta risposta, si limitò a fare spallucce, con tutte le intezioni di continuare a sostenere la propria idea.
«  Portia ha ragione, solo un cieco non lo noterebbe », aggiunse Flavius, dando corda alle parole della Stilista dalla carnagione ambrata, mentre Octavia annuiva in segno di approvazione.
Ormai la stilista aveva quasi perso il conto degli anni di servizio che Effie aveva prestato negli Hunger Games fino a quel momento, ma il suo iniziale atteggiamento non lo avrebbe mai dimenticato. Negli anni aveva subito un profondo cambiamento, era mutato fino a non lasciare alcuna traccia della freddezza di un tempo. Ricordava la sua faccia la prima volta che aveva messo piede al Dodici, disgustata, nauseata, profondamente provata dall’abissale differenza che c’era tra quel luogo sporco e trasandato e Capitol City. Nulla a che vedere con il sincero sorriso e il luccichio negli occhi azzurri che il suo volto assumeva, adesso, nei  giorni che precedevano la loro partenza.
 « E’ troppo rozzo per lei, e lo sa », disse, con voce roca, nel suo modo di parlare che ricordava terribilmente quello di un felino, così come tutto il resto di lei, penetrando nei pensieri di Portia e riportandola al presente.
 « Certo che lo sa, ma … », iniziò Octavia, prendendo per la prima volta parola nel discorso ma lasciando la frase in sospeso, non sapendo esattamente come procedere. Ci pensò Flavius, in ogni caso, a riempire quei puntini sospensivi che lei aveva lasciato, quasi fossero in perfetta sintonia.
« …  il fascino del Distretto è innegabile, e devi ammettere che quello lì è un bel bocconcino », terminò lui, in una conclusione che non concedeva assolutamente nulla alla virilità maschile, assumendo un’appena accennata espressione maliziosa.
Portia rise, in seguito all’affermazione del preparatore, incrociando le braccia al petto e chiudendo gli occhi, intenzionata a chiudere lì quel discorso durato già fin troppo. Per quanto amasse il pettegolezzo, farlo sulle amiche non la entusiasmava affatto, specialmente quando quell’amica era Effie Trinket.
« Il tempo mi darà ragione », sospirò, soddisfatta di aver chiuso lì quel discorso, prolungato solo in seguito da un’ulteriore frase da parte di Octavia.
« Ma fino ad allora saranno comunque la coppia migliore degli Hunger Games », esclamò, con un tono di voce alto che evidenziò molto la loro cadenza Capitolina, sorridendo e voltandosi verso Flavius alla ricerca di uno sguardo complice che egli non le negò, battendo poi per qualche istante le mani in segno di un’euforia alquanto eccessiva, che venne stroncata praticamente subito da un altro accento Capitolino, proveniente alle loro spalle.
« Chi è la coppia migliore degli Hunger Games?  »
Apparve così Effie Trinket, avvolta in un abito rosa confetto e sospesa su dei vertiginosi tacchi fuxia, dello stesso colore della voluminosa parrucca che aveva appoggiata sul capo. Spuntò da dietro la porta di legno, visibilmente interessata ai pettegolezzi che si stavano svolgendo nonostante la sua assenza, completamente ignara di essere lei il motivo di cotanto spettegolare, facendo sobbalzare tutti i presenti e provocando in loro imbarazzo. Fu Portia ad articolare il primo paio di parole, lentamente, prendendosi tutto il tempo per elaborare una risposta plausibile e che non destasse sospetti, venendo fortunatamente interrotta da una voce più pacata, ironica, di chi entrò nel salottino da dietro la porta scorrevole in vetro, posta dall’altro lato della stanza, e si avvicinò all’Accompagnatrice con passo instabile, barcollante, squadrandola dalla testa ai piedi.
« Evidentemente, Trinket, tu ed il cattivo gusto », farfugliò, prima di vomitarle rovinosamente sulle scarpe e rendendo quello lo scenario di deplorevoli urla, scambi di insulti e crisi isteriche.
Ora, il discorso era realmente concluso, e a confermarlo c’erano, oltre le lacrime e le espressioni poco eleganti di Effie, il sorrisetto soddisfatto della stilista dalle sembianze feline.  

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: _Gia