Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Tiva91    06/02/2016    0 recensioni
Eomer e Margaery sono ormai marito e moglie. Durante una visita a Rohan da parte dei fratelli di lei dall'Altopiano la giovane regina di Rohan ha un'idea: promettere la loro figlia appena nata Rohanne al primogenito del fratello Garlan,Raymun Tyrell.L'idea piace alle due famiglie,ma non è affatto scontato che i due cugini, da grandi,saranno dello stesso avviso.....
Questa Fanfiction è stata scritta a quattro mani da me e LadyTargaryen ed è un sequel -What if della ff "Una lady per Eomer"
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3. A stare insieme non gioivano granché…(Pt. I)


 
 
Il tempo passava veloce, i mesi si susseguivano ed ogni inverno sembrava sempre troppo breve per Rohanne e Raymun. Per loro l’estate era assolutamente un periodo da scordarsi. Non c’erano stati molti cambiamenti tra loro, anzi. Continuavano a detestarsi con una cordialità più unica che rara. Più tempo trascorrevano insieme e più sembravano non sapersi vedere, non potevano stare nella stessa stanza o nello stesso luogo senza che scoppiasse una lite...O una tremenda zuffa, nella peggiore delle ipotesi. A nulla valevano le parole dei loro genitori, che tentavano, se non di farli andare d'accordo, quantomeno di preservare la quiete comune. Oramai era cristallino: quei due d'accordo non andavano e mai vi sarebbero andati.
 
Era di nuovo estate. Rohanne, nella sua stanza al Palazzo d'Oro, si guardava con orrore allo specchio; indosso aveva un orrido vestito bianco dalle larghe maniche con un corpetto marrone stretto in vita. Scomodissimo. Sua madre l’aveva praticamente obbligata ad indossarlo. “Sei una principessa di Rohan, non puoi vestirti come un maschiaccio. Stai crescendo ed è bene che tu inizi ad indossare abiti consoni.“ le aveva detto Margaery tacitando la sua ennesima protesta. Sospirando prese la spazzola sul tavolino ed iniziò a spazzolarsi con forza, guardandosi allo specchio e sbuffando; quei capelli erano un incubo e in più le era pure spuntato un altro brufolo sulla fronte. Quanto odiava i suoi undici anni!
 
Da quell'incontro di cinque anni prima il suo corpo era molto mutato: era cresciuta in altezza e i seni le si erano ingrossati; si era fatta crescere i capelli, biondi come quelli di suo padre e di sua zia, ed ora le scendevano ben oltre le spalle, sino in fondo alla schiena.
 
- Rohanne! Rohanne! – la voce di suo padre Eomer, già pronto con i suoi rohirrim di scorta ed in compagnia di Margaery, risuonò da fuori. – Sbrigati, abbiamo fretta! Raymun ti aspetta! -. La ragazza a quel suo dire fece una smorfia ed alzatasi in piedi su un baule si affacciò dalla finestra:– Mi devo pettinare! - protestò - E poi soffro sempre il mal di mare, su quella maledetta barca! -. Il sovrano roteò gli occhi, esasperato, e le concesse altri due minuti. Uscì qualche minuto più tardi, i capelli raccolti ai lati in due lunghe trecce legate dietro la nuca. - Su sorellina, sei sempre l’ultima! Non sei contenta di vedere il tuo futuro sposo? - la canzonò Theodred, già a cavallo. - Chiudi quella fogna! E comunque “sorellina” non credo proprio! Siamo gemelli, nel caso te ne fossi scordato! – rispose di rimando Rohanne saltando in sella con agilità. - Ma lo sai che io sono nato qualche attimo prima di te, no? – ribatté il fratello. Bastò però uno sguardo del padre a dissuaderli dal proseguire oltre la discussione. Theodred era senz'altro il più maturo e disciplinato dei due ma non per questo mancava mai di stuzzicarla e scherzare. Anche lui era cambiato fisicamente: si era fatto alto, più della sorella, si era irrobustito e gli si erano allargate le spalle. Assomigliava molto di più al padre, ora, nonostante i tratti del volto decisamente più ingentiliti, ereditati da Margaery. I capelli, castani come quelli della madre, da ribelli si erano fatti ancor più ribelli e non ne volevano mai sapere di stare al loro posto.
 
Rohanne durante tutto il viaggio (a cavallo, prima, poi in mare e poi nuovamente a cavallo) escogitò insieme ad Arielle, sua grande amica e secondogenita di Aragorn, vari scherzi da fare ai ragazzi, certa che anche Alys, la maggiore delle sorelle di Raymun, e Celediel sarebbero state d’accordo.
 
Nel frattempo, dall’altra parte del mare, la situazione non era affatto diversa. Al pari di cinque anni prima Raymun Tyrell era tutto tranne che entusiasta dell'imminente arrivo di Rohanne.
 
- E vai! Un altro centro! – urlò Garrett saltellando dietro al fratello maggiore, che stava tirando con l’arco. - Dam, hai finito quella cosa che ti ho chiesto? – chiese Raymun all’altro gemello, seduto ad un tavolino lì vicino. - Un attimo, sto ultimando…Fatto! – disse quello e corse dal maggiore. Questo diede un occhio alla “cosa”. - Bene. - approvò. - Vallo a mettere sul paglione e fissalo bene. – continuò il ragazzo, scostandosi dal volto i morbidi riccioli scomposti che arrivavano poco più sotto dell’orecchio, sul volto un sorriso beffardo. Nel frattempo sopraggiunse Alys, nel suo vestitino rosa; per mano aveva la sorellina più piccola, Rowan. - Che state facendo? – domandò. - Ha detto mamma che vi dovete preparare. -.- Sssst! Non lo deconcentrare, sta tirando! - la zittì Addam. - Vediamo che parte di Rohanne colpisce! - sghignazzò Garrett tenendo le sorelle a distanza di sicurezza. La freccia partì dall’arco teso del ragazzo e si andò a conficcare sul foglietto affisso: su di esso era stata disegnata da Addam la sagoma stilizzata di Rohanne, la cui testa era ora trafitta dalla punta della freccia. I tre maschi gioirono ridendo malefici. - Siete orribili! Ora lo vado a dire alla mamma! – strillò Alys. - Cosa succede qui? – intervenne Leonette che stava giungendo proprio in quel momento richiamata dagli schiamazzi dei ragazzi e dalle lamentele di Alys. - Raymun, smettila di giocare! Rohanne starà arrivando! -. Una seconda freccia colpì la testa di Rohanne facendo sussultare la donna. - E fai sparire quella roba! Non farle questo affronto! Muoviti a vestirti! – concluse indignata; il figlio sbuffò:- Mi viene da vomitare al solo vederla! -.- Ah, Raymun, Raymun! Se ti sentisse tuo padre...! Ora posa quell'arco e spicciati! -. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo; abbandonò l’arco e la faretra sul tavolino e si diresse a cambiarsi per l’arrivo dei cugini. Almeno, pensò, avrebbe potuto passare il tempo a giocare con Theodred, Eomund e gli altri. Già progettava che scherzi avrebbero fatto alle ragazze!
 
 
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Il gruppo proveniente dalla Terra di Mezzo giunse nei primi giorni di Giugno; l’aria era, come sempre, molto più calda rispetto a Rohan. Il piccolo corteo era guidato da Eomer e Faramir (che quell’anno aveva voluto accompagnare la moglie) mentre le due dame, Margaery e Eowyn, stavano a metà in modo da controllare i ragazzi. Eldarion e Celediel cavalcavano vicini, erano ormai una coppia. Da sempre avevano avuto un buon rapporto e questo con il tempo si era trasformato in un sentimento più profondo. Eldarion, principe erede di Gondor, aveva ormai diciassette anni, ed essendosi re Elessar detto d'accordo, Faramir ed Eowyn non avevano visto motivo per cui non acconsentire anche loro a quella unione. Non si poteva dire lo stesso di Beren, gemello della ragazza, il quale era divenuto ancor più geloso della sorella e risentito nei confronti dell’amico.
 
Rohanne smontò di sella ed andò a salutare nonno Mace, gli zii, le zie e i cugini, ignorando bellamente Raymun (che non si scompose minimamente. Anzi, ne fu felice.) - Margaery, Eomer! E' sempre un piacere ritrovarvi! – li accolse con un sorriso Garlan andandoli a salutare mentre Eowyn e Faramir chiacchieravano con Sansa e Willas. - Dove sono i miei nipoti? - disse una voce rauca ma sempre autoritaria alle loro spalle. Lady Olenna era accompagnata a braccetto da Leonette ma i suoi quasi novant’anni erano comunque portati più che bene. - Lady Olenna. - la salutò con un inchino regale il principe di Gondor - Sono felice di rivedervi. –. La Regina di Spine fece un gesto di fastidio con la mano:- Smettila con questi salamelecchi, Eldarion. Mi farai sentire ancor più vecchia di quello che già sono! Ora vieni qui, ragazzo, e abbracciami come si deve. -.- Come vuoi tu, nonna. -.- Nonna! – proruppe Eomund e corse a darle un bacio sulla guancia. L'anziana lady lo strinse:- Tu sì che sai come salutare la tua vecchia, figliolo. -.- Padre possiamo andare a giocare, ora? – chiese Alys dopo un po’, stanca di stare sotto il sole. Tutti i padri presenti diedero un'occhiata alle rispettive mogli per avere la loro approvazione e queste annuirono. - Va bene, ma non combinate troppi disastri. E badate alle vostre sorelle! - si raccomandò Garlan con i suoi figli. - Eldarion, tu che sei il più grande cerca di usare la testa. Sei sotto la mia responsabilità. – gli ricordò Faramir - Se ti capita qualcosa poi chi lo sente tuo padre? -.- Rohanne, mi raccomando: non ti mettere nei guai. E comportati bene con Raymun! - implorò Eomer. Rohanne gettò indietro la testa e rise:- Io? Con lui? Mai! – e detto ciò se ne andò di corsa, Arielle ed Alys sottobraccio, iniziando a complottare sottovoce con loro.
 
 
 
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I maschi si erano seduti all’ombra di un enorme acero nella foresta poco distante da Alto Giardino. I loro genitori li avevano portati a fare un'uscita a cavallo e, una volta arrivati, il gruppetto di si era separato: i ragazzi da una parte, le ragazze dall'altra. Gli adulti li avevano lasciati andare, facendosi però promettere di non allontanarsi troppo.
 
- Uffa! Ma è sempre così caldo, qui nell’Altopiano? Si può sapere come fate? – chiese Beren aprendosi la blusa bianca per rinfrescarsi. – Questione di abitudine. - rispose Raymun e alzò le spalle con un sorriso rassegnato. - Facciamo qualcosa? Mi sto annoiando… - intervenne Theodred che strappava pigramente l’erba del prato. - Con questo caldo io non mi muovo! – brontolò Eomund. - Potremmo giocare a “Guardiani e Bruti”! - propose Garrett. - Non siete un po’ cresciuti per queste cose? – ribatté Eldarion, sdraiato sull’erba, uno stelo in bocca. – Scusa, principe, mi ero dimenticato della tua regale e noiosa presenza! - sbuffò Addam. - Andiamo a strofinare un peperoncino sotto il naso di nonno Mace che dorme? - suggerì poi ringalluzzito. Ma la proposta non incontrò l'approvazione di nessuno.
 
In quelle estati che avevano trascorso tutti assieme ad Alto Giardino non c'era stato membro della famiglia Tyrell (esclusa nonna Olenna, di cui avevano tutti un sacrosanto timore reverenziale) che i due monelli (e gli altri che avevano trascinato con loro nello scherzo) non avessero preso di mira, dall'armatura di zio Loras, che avevano imbrattato con sterco di cane, al vestito di Sansa - con cui avevano abbigliato uno spaventapasseri - ai profumi di Leonette (svuotati e sostituiti con un non meglio identificato liquido puzzolente) sino alle carte di Willas, che avevano pasticciato e spiegazzato in tutti i modi possibili. Ma Loras, dopo la prima volta, aveva preso l'abitudine di tenere la propria armatura sottochiave, e così Sansa con i suoi abiti. Quanto a Willas era per sua indole paziente e tollerante. Non c'era gusto. E Leonette era stata molto convincente fin da subito nel dissuaderli dal riprovarci. 
 
- Ma lasciatelo stare, quello. Ora ha la ragazza, lui. – mugugnò Beren, pronunciando “ragazza” come se si trattasse di una malattia deturpante - Non può più giocare con noi. -. Eldarion sospirò:- Ancora con questa storia, Beren? -.- Sempre. -.- A proposito di ragazze…Guardate chi arriva. - disse Leyton indicando il gruppetto in avvicinamento. - No, tutte insieme no...Non potrei farcela, a reggerle. E se Luthien e Lyanna sono con loro significa che siamo davvero finiti. Addio pace. - gemette melodrammatico Raymun - Solo gli Dei sanno cosa hanno in mente, quelle. -.
 
In testa al gruppetto (cui mancavano le più piccole, lasciate chissà dove) vi erano Rohanne, Arielle, Celediel ed Alys, tutte intente a chiacchierare fra di loro; l'argomento che tanto le infervorava erano i ragazzi. O meglio, uno in particolare. - E così tu e Eldarion state assieme. - stava dicendo Rohanne – Sono contenta per voi, Cel. -.- E vi siete baciati? – domandò in tono curioso Alys - Com'è stato? -.– Alys! Ma non si fanno queste domande! – l'ammonì Lyanna - E poi cosa vuoi che sia mai, un bacio? -.- Raccontaci dei gran baci che hai dato tu, Lya. - la provocò Rohanne. - Mai al mondo! - esclamò schifata quella - I ragazzi sono disgustosi! E puzzano! -.- Giusto! - concordò a pappagallo Luthien. - Certo che ci siamo baciati. - rispose Celediel, ignorandole - Ed è stato...bellissimo. Eldarion è proprio bravo, bacia davvero benissimo. -. Lo sguardo le si smarrì nel nulla, come se rivivesse quel momento. Rohanne alzò gli occhi al cielo: tutto quel melenso romanticume non faceva per lei. - In realtà anche io ho baciato un ragazzo. - intervenne Arielle - Cioè, lui ci ha provato con me, a me lui piaceva e così...Capite, no? -.- Veramente no, ma fa lo stesso. Avanti, sputa il rospo: chi sarebbe? E come mai non ne ero a conoscenza? - disse Rohanne, un po’ seccata per non averlo saputo prima. - Si chiama Ahron, è il figlio del fabbro della cittadella...Ma mio padre non vuole che lo frequenti, dice che è un cattivo soggetto. Per quello non te l’ho potuto dire prima: non deve saperlo. -.- Perdonata. - sorrise la principessa di Rohan, pur domandandosi tra sé cosa trovasse Rielle in quel tipo, Ahron. Era abbastanza certa di averlo intravisto, infatti, durante una visita a Minas Tirith: uno spilungone biondo dagli acquosi occhi azzurri e un sorriso sghembo dai brutti denti, sempre trasandato. Abbastanza anonimo. Ma a quanto pareva dal suo sguardo trasognato per l'amica doveva essere il massimo, il meglio del meglio. Non se la sentì di metterla a parte della propria opinione. – Ma solo perché siamo amiche. - concluse. - Invece tu, Hanne? Non c’è un ragazzo nella tua vita? A Rohan...O da qualche altra parte? – s'informò Celediel. - Un ragazzo? Lei? - la prese in giro Luthien - E chi mai la vorrebbe? -. La ragazzina le indirizzò un gestaccio, quindi si fermò a pochi metri di distanza dall’acero sotto cui stavano i ragazzi. - Me ne basta già uno che non voglio! - rispose acida alludendo con una smorfia a Raymun. - Che cosa state facendo, tutti insieme sdraiati? Il gruppo dei cretini all'ombra? – esordì poi con la sua solita gentilezza. - Spiritosa. - grugnì Raymun in risposta - Stavamo solo pensando a cosa fare. -. Lei rise:- L'avete sentito, ragazze? - fece diretta al gruppetto alle sue spalle - Stavano...Pensando! Attenti, non vorremmo che i vostri cervellini si consumassero nello sforzo...Oh scusa, che sbadata: dimenticavo che tu non ce l’hai, un cervello. –. Il primogenito di Garlan la fulminò con lo sguardo e fece per alzarsi:- Su, andiamocene. Qui l’aria si è fatta pesante. -.- Molto probabilmente è l'aroma non proprio di rose delle tue ascelle, Raymun Tyrell... – suggerì Rohanne con voce di seta. Le ragazze risero chiocciando. Il ragazzo alzò il braccio per annusarsi e constatò arrossendo che, in effetti, non aveva tutti i torti. Le rivolse uno sguardo iroso:- Ma come siamo simpatiche, Principessa dei Brufoli Giganti! – commentò scoppiando in una risata che contagiò tutti i ragazzi, soprattutto i fratelli. Rohanne gli sferrò un pugno. - Ahio! – protestò Raymun massaggiandosi la spalla colpita. Rohanne aveva un’espressione furibonda:– Dillo di nuovo e te ne do uno ancora più forte dritto su quel tuo nasone da porco! -. Raymun era pronto per saltarle addosso ma fortunatamente Theodred ed Eldarion lo fermarono, prendendolo da entrambe le braccia. - Piantatela, o qui qualcuno si farà male! – avvisò con voce autoritaria il principe di Gondor. – Andiamocene, dai. - suggerì Theo. - Oh, io non credo proprio… - intervenne Arielle con le braccia incrociate - Rose, Rowan! –. Le chiamò con un gesto e quelle spuntarono dai cespugli con in mano dei cestini ricolmi di uova. Uova marce, a giudicare dall'odore. Dopo che li ebbero depositati nelle mani delle più grandi schizzarono nuovamente via, ridendo. Era chiaro che avevano progettato tutto fin dall’inizio. I maschi, colti alla sprovvista, non seppero che fare e rimasero lì impalati come stoccafissi. - Ragazze, all’attacco! – urlò Rohanne. E scagliò un uovo addosso Raymun che non fece in tempo a scansarsi e venne colpito in pieno. Le altre (a parte Luthien e Lyanna, che si ritrassero limitandosi a guardarle schifate) la imitarono e presero a bersagliare i maschi. - Direi che è il momento di...scappare! – gridò Eomund correndo via seguito dagli altri, mentre le ragazze li rincorrevano, tirando uova all’impazzata. - Nella casa sull’albero, presto! – suggerirono gridando i gemelli. E dirottarono la loro corsa verso una vecchia quercia. - Theo, ma quanto corre tua sorella?! – commentò con il fiatone Beren mentre saliva la scaletta che portava al rifugio. - Non farti domande e sali o finiremo in frittata! -. Giunti tutti a destinazione tolsero la scaletta a pioli di legno e le guardarono beffardi da sopra. – Ora chi è che ride, eh? – la prese in giro il primogenito di Garlan. - Bari! Ladri! Carogne! - sbraitò Hanne. - Non vale! Fateci salire! – urlò Celediel. Per tutta risposta Raymun prese una pergamena con su scritto “Niente ragazze” e lo affisse con un chiodo. - Non è giusto! Bastardi! – inveì Rohanne. - Rassegnati. – sogghignò malefico Ray. - Puoi scordartelo! All’assalto! –. E detto ciò Rohanne, Celediel, Arielle ed Alys iniziarono ad arrampicarsi sui sostegni di legno che sorreggevano la struttura, abbastanza sottili da poter essere usati come pertiche.
 
Fu allora che un'orrenda premonizione colse i maschi.
 
- Quante persone regge secondo te? – chiese preoccupato Theodred a Leyton. - In teoria cinque o sei, forse… - rispose quello con altrettanta preoccupazione. E loro erano già la bellezza di otto. I ragazzi si guardarono con vivo terrore negli occhi: se si fossero aggiunte Rohanne e le altre tre...Quasi a risposta di quel silenzioso interrogativo le pareti, il pavimento ed il tetto della casa sull’albero iniziarono a cigolare pericolosamente. - Fermatevi o qui crolla tutto! – gridò Raymun precipitandosi fuori e sbracciandosi, più preoccupato all'idea di perdere la casetta costruita da zio Loras che delle ragazze. - Oh ma stai zitto, fifone! – lo zittì la principessa del Mark, ormai in cima. Ai piedi dell'albero Lyanna sbuffò disgustata:- Ne ho avuto abbastanza di questi giochi da maschio. Vieni Thien, andiamocene. Non voglio che il vestito mi si sporchi. - disse altezzosa all’amica, prendendole la mano per trascinarla altrove. Facendo ciò però la secondogenita di Willas accidentalmente inciampò e finì contro uno dei puntelli della casetta, su cui ancora Celediel e Arielle si stavano arrampicando.
 
E quello cedette.
 
In un attimo la struttura di legno posta tra i rami crollò con un gran putiferio. Per loro fortuna non era situata troppo in alto e nessuno si fece troppo male...Insomma, più o meno.
 
- Per tutti i Valar! Sono vivo? – gemette Eldarion. Quindi avvertì un peso non indifferente sopra la propria schiena, voltò la testa e riconobbe Celediel. – Cel! Stai bene? – si informò, temendo che si fosse fatta male. – Sì, sì, tranquillo. - lo rassicurò lei. - Sono atterrata sul morbido. - ridacchiò massaggiandosi un polso – Ora però, Darion, sarebbe carino da parte tua se ti alzassi. –.- Sul morbido?! Parla per te! – sbraitò Raymun, che sul morbido non era atterrato affatto, alzandosi da terra malconcio e con un grosso bernoccolo in testa. - Arielle! Tutto a posto? – domandò Theodred alla principessa di Gondor, ancora seduta a terra intontita. - Credo di sì, grazie. – gli sorrise prendendo la mano che il ragazzo le porgeva. Una fitta alla caviglia le strappò un gemito. – Ahi...Credo di essermi presa una storta. -.- Vieni, appoggiati. – suggerì Theodred e la sorresse aiutandola a tirarsi su. - Ahi, ahi… - mormorarono in coro i gemelli Addam e Garrett, rialzandosi a fatica. Poi si guardarono a vicenda e scoppiarono a ridere. - Che capitombolo, ragazzi! Facciamolo di nuovo! -.- Zitti, idioti! - abbaiò Beren, che si teneva un braccio ferito. - Ti sei fatto male, Ber? - s'informò Eomund, che zoppicava lievemente. - A te che cosa sembra?! - fu il ruggito che ottenne in risposta dal fratello. - Dov’è Hanne? – chiese con apprensione Leyton, rialzandosi praticamente illeso e guardandosi intorno. - E chi se ne frega di quella! E' solo colpa sua! - si lagnò Raymun con rabbia - Guardate che disastro! Addio rifugio sull'albero! -.- Ray! Giuro che se le è successo qualcosa farai i conti con me! - lo minacciò Theodred. Gli altri ragazzi, in piedi, si misero a cercare tra i pezzi di legno. - Hanne! Hanne! - chiamò Leyton. - Hanne! Se ci sei, fatti sentire! - gridava Theodred scavando preoccupato. - Sto bene, sono qui! – disse una voce femminile, e poco dopo una mano ed un piede spuntarono da sotto quel che rimaneva di una parte del tetto. Scalciò via le macerie e si rialzò, il vestito strappato e tutto sporco e qualche graffio non troppo profondo qui e là procuratole dalle schegge di legno. - Hanne! - Theodred corse da lei. - Tutto bene? -.- Come stai? - domandò Leyton sorreggendola. Lei si massaggiò il capo e le natiche doloranti:- Beh, diciamo che sono stata meglio. - e guardò in cagnesco Raymun. Eldarion tirò un sospiro di sollievo:- Per fortuna nessun si è fatto troppo male… -.- Ancora per poco, Darion. Guardate chi arriva… - notò Beren indicando un gruppo di persone che correva verso di loro: Eomer, Faramir e Garlan, con mogli al seguito. - Oh, oh...Guai in vista. - mormorò preoccupata Rohanne. - Ma chi li avrà informati così in fretta? - si domandò Eomund. Poi si accorsero chi mancava all'appello della compagnia. - Luthien e Lyanna!!! – esclamarono in coro.
 
Alla vista di ciò che era rimasto della casetta sull’albero tutti gli adulti rimasero sgomenti, tra il concitato, il preoccupato...E il furibondo. Fu Garlan, che fra i tre uomini pareva il più calmo, a prendere la parola. Calmo...Per modo di dire.
 
- Che cosa è successo qui, per tutti gli stramaledettissimi Sette Inferi?! - urlò. - Passino le carte di Willas scarabocchiate, passino i vestiti di Sansa usati per lo spaventapasseri e le armature di Loras inzaccherate ma questo è davvero troppo! Vi rendete conto del rischio che avete corso? -.- Spero abbiate una spiegazione a tutto ciò! – gli fece eco autoritaria Leonette. - E di quelle convincenti! E Rose e Rowan? Dove sono? Non vi avevamo detto di badare alle più piccole? Oh, mi complimento con voi per l'ottimo lavoro! -.- Io non c'entro! E’ stata Rohanne! – accusò subito Raymun. - Non è vero! - strillò lei. - Sei tu che hai il culo pesante! -.- E tu sei l’intelligentona che ha avuto la brillante idea di arrampicarsi insieme alle altre, se non ricordo male! O hai sbattuto così forte la testa che te ne sei scordata? -.- Ora basta, tutti e due! - li interruppe Eomer. - Non capite la gravità della cosa? Potevate morire! Sono molto deluso da voi. E tu, Rohanne! Cosa ti è saltato in mente di arrampicarti sulla casetta? E Theodred! Perché mai non l'hai fermata, per i Valar? A volte mi chiedo dove tu abbia la testa! -.- E voi! - gli diede man forte Margaery rivolgendosi agli altri ragazzi. - Non so come abbiate potuto permetterglielo! Ma cosa avete nella testa? -.- Aspetta solo che lo venga a sapere tuo padre, Leyton... - disse Leonette squadrando con disapprovazione il nipote. Se Garlan ed Eomer, pur da arrabbiati, mantenevano un barlume di autocontrollo, lo stesso non poteva dirsi per Faramir:- La stessa cosa vale per voi, disgraziati che non siete altro! - urlò ai propri figli. - Eldarion, non sei mio figlio ma sei sotto la mia responsabilità! Se ti fosse successo qualcosa solo i Valar sanno cosa avrebbe fatto tuo padre! Un fodero nuovo per la sua spada con la mia pelle, ecco cosa! E lo stesso vale per te, signorina. - aggiunse rivolto ad Arielle. - Si può sapere che ti è mai saltato in mente? -. Ci vollero Eowyn e qualche carezza per calmare il Capitano. Ma non per questo la donna pareva meno arrabbiata:- Tuo padre lo verrà a sapere, Eldarion. Stasera stessa gli manderò una lettera. E non credo la prenderà bene. -. Eldarion chinò il capo in silenzio. - Almeno state tutti bene. - concluse infine Margaery per stemperare la tensione. - Veramente credo che Arielle si sia storta la caviglia, madre. – intervenne timidamente il figlio. - E Beren ha un braccio che gli fa male. - aggiunsero Garr e Dam in coro. - E Celediel si è ferita il polso. - s'inserì il giovane principe di Gondor. - Ed Hanne ha qualche brutto taglio… - completò Leyton. Margaery sospirò. E meno male che nessuno si era fatto male... - Eldarion, accompagna tua sorella da maestro Lomys e porta con te Rohanne. Ora. - comandò secco Faramir, lievemente più calmo...Ma non di molto. - E già che ci sei fatti medicare quel taglio sul mento. -.- Vai con loro, Beren. - aggiunse Eowyn. - Eomund, anche tu. -. Eldarion annuì e sollevò la sorella in braccio, avviandosi. Beren e gli altri li seguirono. - Quanto a voi - riprese Garlan – andate tutti nelle vostre stanze, in punizione. Non uscirete fino a stasera a cena. E domani starete tutto il giorno in biblioteca a studiare. E non voglio sentirvi dire né “a” né “ma”, sono stato chiaro? -.






Spazio Autrice  : Ciao!! Come avete visto è solo la prima parte del capitolo perchè è venuto leggermente lungo u.u Eh si abbiamo ripreso le stesse scene e battute della canzone ma erano tanto tanto carini :D compresa la scena della casetta XD 
Certo che Eomer arrabbiato non lo vorrei vedere per nulla al mondo, ma forse è più spaventosa Margaery :P 
Aspettiamo qualche vostro giudizio :) 
Tiva 91 


 
  
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