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Autore: Creecket    07/02/2016    0 recensioni
Una serie di drabble minuscole che unite danno una trama più o meno concreta.
(O in un mondo dove la reincarnazione esiste e l'amore e l'amcicizia sono immortali)
ByakuRen (Presenza di amicizia Renji/Rukia)
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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And in the lines between us, I will teach you how to love

Cercherò il tuo sguardo nella prossima vita.

003 - Enraptured

 

Dita pallide e sottili si stringevano attorno all'elegante penna, sicuramente regalo di qualche zio ricco del ragazzo. Il piccolo Renji non si rese conto del suono della campanella, del brusio che si allontanava, dei suoi compagni delle elementari che si tallonavano. Lui era solo concentrato su quella penna, su quelle dita.

"Abarai! Torna in classe!"

 

037 - Sound

 

Renji tremava nella penombra della sua stanza, non andava bene, per niente bene. I suoi attuali genitori adottivi non erano le persone che promettevano di essere. Si alzò in silenzio, accese lo stereo, gli Iron Maiden gli riempivano le orecchie di suoni piacevoli e familiari. Stette in piedi fissando il vuoto, lasciandosi riempire dalla musica.

Il suo patrigno bussò bruscamente alla sua porta "Spegni quella dannata musica, cazzo!"

Renji la spense.

Ricominciò a tremare.

 

071 - Broken

 

Rukia stringeva tra le sue minuscole mani una piccola tazzina di porcellana, le guance rigate dalle lacrime. Renji si accorse della tristezza dell'amica, si rannicchiò accanto a lei, le strofinò la schiena gentilmente, nel tentativo di tranquillizzarla.

Dopo un po' lei smise di singhiozzare.

"È rotta, Renji, era un ricordo di mia sorella"

Lui sorrise, le disse che lo avrebbero rincollato assieme.

Lei sorrise.

 

085 - Faces

 

Calcò le mani dentro le tasche dei pantaloni, la gente si muoveva freneticamente tra gli ampi corridoi dell'aeroporto. Renji ascoltò assentemente mentre una voce incorporea annunciava la partenza di un aereo. Sentì correre alle sue spalle.

Lamentò di non aver portato il cellulare, o di non poter accendersi una sigaretta lì dentro. Si rigirò tra le dita l'accendino. Poteva uscire un attimo, ma non aveva voglia di rifarsi tutta la strada fino lì.

Vide passare volti anonimi, pochi secondi e poi passava ad un altro. Guardava per cinque secondi e passava ad un altro. Ripeté l'esercizio fino a quando non riconobbe un volto tra la folla. Gli si seccò la gola e cercò di non farsi vedere.

"Byakuya"

 

099 - Apathy

 

Stette sdraiato per un po' sul letto, gli occhi che bruciavano, la gola era secca. Si alzò a prendere una bottiglia di whisky, mandò giù strizzando gli occhi. Altre lacrime scesero, ma l'intorpidimento era ancora lì, non lo lasciava in pace, non gli permetteva di soffrire.

Dopo un po' si limitò a lasciarsi soffocare da essa, forse era anche per quello che lei non voleva più stare con lui.

"Mi dispiace Renji" disse piangendo "ma non ce la faccio a vivere con la tua apatia"

Si accese una sigaretta.

 

024 - Family

 

Dondolò i piedi, le sue gambe erano troppo corte per toccare terra, o la sedia era troppo alta. Canticchiò in silenzio, aspettando con pazienza i suoi nuovi genitori. Si sarebbero presto stancati di lui, lo avrebbero restituito come un vestito mal fatto.

Lo scatto della serratura gli fece alzare leggermente la testa. La donna avvocato gli sorrise, la coppia che si sarebbe presa cura di lui uscì.

Lui gli avvicinò e gli scompigliò i capelli, lei si avvicinò e gli sorrise melliflua.

"Siamo una famiglia ora"

 

009 - Feral

I baci di Byakuya erano sempre diversi. A volte, stanco da una giornata d'ufficio, si appoggiava a lui silenzioso, e lo baciava lentamente, con delicatezza.

A volte era così veloce che Renji non si rendeva conto del bacio fino a 5 secondi dopo.

Altre erano baci leggeri, come tocchi di farfalla sulla sua pelle.

Questa volta era feroce, forte, passionale.

'Strano' pensò Renji.

Ma non gli dispiacque.

 

030 - Death

 

Un filo di fumo uscì dalle sue labbra, l'aria era umida, l'erba sotto le sue scarpe era morbida. Si sciolse leggermente il nodo della cravatta.

Hisana Kuchiki, leggeva la lapide.

Rukia era accanto a lui, con un mazzo di fiori dall'aspetto pallido. Era l'ultimo anno che avrebbero passato assieme, Renji avrebbe saputo comportarsi meglio con Rukia, e poi lei sarebbe partita con i Kuchiki in Europa. A quanto pareva l'uomo che l'aveva adottata era lo sposo vedovo della sorella di Rukia.

Rukia che aveva passato anni a marcire nell'orfanotrofio mentre sua sorella se la spassava coi ricchi. Quando l'aveva saputo aveva sputato addosso tutto quanto su Rukia, avrebbe dovuto invece supportarla. Ma era talmente arrabbiato da non vedere oltre la sua ira.

Avrebbe dovuto comportarsi meglio con lei, chiuse gli occhi mentre Rukia posava i fiori sulla tomba.

"È un buon uomo Renji, starò bene con loro"

Renji rispose che lo sapeva, che lei se lo meritava. Forse quella visita al cimitero aveva attutito la sua rabbia, l'aria di morte che li circondava attutiva tutto, si disse.

 

 

008 - Spinning

 

La stanza girava, e Renji stava sudando freddo, le mani gli tremavano e non riusciva a non tossire dalla secchezza alla gola. Era febbricitante, si passò il dorso sudato della mano su un'altrettanta sudata fronte.

Un bicchiere d'acqua fresca si posò sulla sua fronte, offrendogli un momento di sollievo. I capelli neri di Byakuya gli sfiorarono le ginocchia, mentre Renji beveva assetato il liquido, sperando che fosse un po' d'alcool.

Byakuya sospirò, posandogli un braccio pallido attorno alle spalle, attirandolo a sé. Era notte fonda, Renji non poteva biasimarlo, ma l'astinenza era impossibile da sopportare. Ci sarebbero stati giorni in cui avrebbe minacciato Byakuya con vetri rotti, dicendogli di dargli un po' d'alcool, ma lui non cedeva mai. Poi ci sarebbero stati momenti più o meno calmi come questo, dove Renji tremava e Byakuya lo stringeva.

Un mero conforto, ma a Renji bastava.

"Mi dispiace, non volevo svegliarti" disse battendo i denti.

Byakuya rispose che andava bene, che non stava dormendo, che stava lavorando ad alcuni contratti, che non era importante.

 

056 - Breakfast

 

La luce filtrava dalle tende di cotone bianco pregiato, Renji si stiracchiò, chiedendosi dove fosse. Se Rukia avesse saputo quali brutte abitudini lui aveva cominciato a prendere (tipo andare a letto con perfetti sconosciuti) non avrebbe più sentito la fine della sua ramanzina.

Ebbe qualche difficoltà ad alzarsi dal letto, era il materasso più comodo su cui avesse mai dormito. Ma dopo dieci minuti sbadigliò leggermente e s alzò diretto al bagno.

Si fece una piccola doccia, e poi ripescando tutti i suoi vestiti dal pavimento (tranne la cravatta che era scomparsa nel nulla), si rivestì ed uscì dalla stanza. Era strano che non ci fosse nessuno in quell'enorme villa, stile europeo, ma quando si era convinto di essere completamente solo, senti delle voci provenienti a una delle stanze adiacenti.

Si avvicinò alla porta e spalancò gli occhi nel vedere che c'era Rukia dall'altra parte della stanza.

"Non so perché mi hai chiamato, Fratellone" sospirò lei, prendendo a masticare un toast, il tavolo imbandito di tutto punto per la colazione. L'uomo sorseggiò dalla tazza di tè, in silenzio.

Dopo un po' Renji decise di entrare nella stanza. Prese un bel respiro, e aprì la porta. Gli occhi Rukia non furono mai così grandi.

 

 

029 - Birth

Per essere una persona molto pacata, Byakuya aveva l'espressione di qualcuno che stava per svenire in quello stesso istante. Renji non era da meno, quando aveva saputo che Rukia aveva rotto le acque si erano precipitati da lei.

Byakuya strinse il volante, andando alla velocità della luce, superando semafori rossi e macchine che fortunatamente si fermavano in tempo. Renji ringraziò il cielo di non aver avuto incidenti, alla velocità folle con cui erano arrivati.

"È un maschietto" disse Rukia dal letto d'ospedale, stringendo tra le sue braccia il piccolo fagotto. Renji sorrise, Byakuya disse compostamente che il bambino aveva gli occhi del padre.

Strinse una della mani tremanti di Byakuya tra le sue quando uscirono dalla stanza per prendere aria.

100 - Memories

"In questa o vita o nell'altra, io sarò al tuo fianco Renji"

 

Renji si svegliò di soprassalto, guardò il soffitto per un po' in silenzio. Quando si calmò, trovò Byakuya accanto a lui, seduto sul letto.

"La conosci la storia del filo rosso, Renji?" Renji la conosceva.

"Credi che nella nostra vita precedente ci siamo amati quanto un questa?" Rispose Renji

"Credo che abbiamo avuto molti più anni per rendercene conto. Ma spero di sì"

Era assurdo parlare di una vita dove loro erano guerrieri armati di spada, dei della morte li chiamavano. Era ancora più assurdo che avessero gli stessi sogni da ormai mesi.

Ridicolo.

Entro mattina avrebbero dimenticato tutto.

 

099-098 (097) - Guardian-Watcher (Reincarnation)

"Capitano Kurosaki, credo sia tempo di ritornare al Seiretei" una testa piena di capelli grigi, un tempo colorati delle foglie di autunno più vivaci, si voltò in direzione della voce.

Il viso che accennava qualche ruga abbozzò un sorriso, triste ma allo stesso tempo pieno di gioia malinconica, sotto di loro, aldilà della strada una giovane donna dai capelli corvini giocava con il proprio figlio. Due uomini non lontani da lei parlavamo silenziosamente, uno dai capelli rossi ed un altro dai lunghi capelli neri.

Il subordinato chinò la testa, incuriosito.

"Mi permette una domanda, Taichou?"

"Certamente"

"Cosa hanno di particolare quegli umani? Sono anni che viene a tenerli d'occhio, come se li volesse proteggere"

"È così" Ichigo scompigliò i capelli del ragazzo più giovane, sorridendo a trentadue denti questa volta "Ma non posso dirti nulla, sono votato al silenzio, e se te lo dico poi dovrei ucciderti!"

"La smetta di prendermi in giro, taichou!" L'uomo lo sorpassò, ridendo.

Il ragazzo più giovane osservò di nuovo i mortali. La donna aveva preso tra le braccia il bambino, i due uomini si stavano stringendo la mano, incamminandosi verso di lei.

"Vuoi muoverti, Sousuke? Siamo già in ritardo!"

Il ragazzo corse verso il suo capitano. Forse era una storia da raccontare in un altro momento, come l'origine del proprio nome.

Si beccò un pugno in testa appena ebbe raggiunto il più anziano. "Ahi! Che ho fatto ora?!"

"Ti sento pensare fin da qua! Andiamo, ti offro la cena appena arriviamo, e forse possiamo parlare finalmente di qualcosa" Ichigo scompigliò i capelli mossi e castani del ragazzo.

"Sì, Taichou!"

 

 

 

 

Parliamo di vita e di morte, ma di amore saremo coperti.

I tuoi occhi cercherò nella vita seguente a questa

Che l'universo mi aiuti, ti amerò come un figlio, un fratello o il più caro dei tuoi amici.

Ma più di tutto ti amerò perché sei tu, nella quintessenza della tua esistenza.

Aspettami, arriverò, nella prossima vita

Mentre gli dei ci guarderanno malinconici dall'alto della loro immortalità,

Aspettami, amore mio.

La primavera sarà la nostra stagione, come la prima in cui noi c'incontrammo.

O se preferisci, sarà l'inverno, dove ci siamo detti addio,

Se incrociandoci d'estate te mi dirai "sono qui" io capirò

Se nascendo d'autunno te mi stringerai tra le tue braccia,

come madre amorevole,

Saprò che mi amerai e che io amerò te.

Se rinascerò come dio immortale, non temere,

Sarò lì a proteggerti.

 


 






NdA: I prompt li ho scaricati da un forum di cui non ricordo ormai il nome (il documento era lì da anni e ritrovandolo mi è dispiaciuto non usarlo). Comunque basta cercalre su google "prompt fanfiction" per ritrovarli (suppongo, non l'ho ancora fatto, mea culpa)
  
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